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Università degli Studi di Trieste

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Presentazione sul tema: "Università degli Studi di Trieste"— Transcript della presentazione:

1 Università degli Studi di Trieste
Convegno “Le competenze psicologiche nel terzo settore: motivazioni, attività e prospettive ” Sabato 8 marzo 2008 SALA CONVEGNI H3 Università degli Studi di Trieste Piazzale Europa, 1 TRIESTE ORDINE DEGLI PSICOLOGI CONSIGLIO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

2 Introduzione al tema della giornata
dott. Stefano Roncali

3 “Che cosa è il terzo settore?”

4 “I soggetti del terzo settore si pongono in una posizione intermedia tra il primo settore e cioè quello pubblico e il secondo settore -il mercato- o settore for profit”

5 “I soggetti del terzo settore hanno una organizzazione di tipo privatistico e una finalità pubblica”

6 “Che cosa fa il terzo settore?”

7 “Il terzo settore non produce solo beni e servizi,
ma crea relazioni fra le persone”

8 I requisiti che caratterizzano le organizzazioni del terzo settore sono:
Finalità pubblica dei propri interventi Assenza di fine di lucro (non soggetta alla distribuzione di utile) Dotazione di una struttura organizzativa di tipo privatistico Capacità di essere espressione della comunità locale Presenza di una quota di lavoro volontario

9 Associazioni di promozione sociale
Associazioni o Organizzazioni di volontariato Cooperative sociali e consorzi di cooperative Fondazioni Enti religiosi e cattolici Enti di formazione

10 “Perché l’Ordine degli psicologi si occupa di terzo settore?”
Sono tre i motivi….

11 “un fenomeno imponente
1° motivo “un fenomeno imponente in grande crescita”

12 In Italia… 222.000 le organizzazioni non profit attive.
Di queste, il 55,2% sono nate nel corso dell'ultimo decennio.

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14 le associazioni di volontariato
In Italia… Dal 1995 al 2003 le associazioni di volontariato sono aumentate del 152% passando da 8343 a unità

15 In Italia… 7363 sono le cooperative sociali
di queste più del 70% sono nate dopo il 1991.

16

17 In Italia… Produzione di circa 6,4 miliardi di euro

18 In Friuli Venezia Giulia…
Nel 2005 erano censite 162 cooperative sociali Una media superiore a quella nazionale

19 In Friuli Venezia Giulia…
Dal 2001 al 2005 le cooperative sociali sono aumentate del 35%

20 “fallimento del welfare di stato… … verso un welfare di comunità”
2° motivo “fallimento del welfare di stato… … verso un welfare di comunità”

21 “Nel settore sociale, la Regione dovrà promuovere un Welfare di comunità, mirando all’integrazione fra le politiche sociali, quelle sanitarie, del mercato del lavoro, della formazione e della cultura in senso ampio. La persona cittadino deve essere posizionata al centro delle forme di democrazia che si vuole costruire attraverso la partecipazione del cittadino/risorsa ai progetti che riguardano la salute sua e di tutti, il benessere suo e di tutti. Un Welfare che incoraggi le autonomie personali, le protegga e le valorizzi, rappresenta una sfida evolutiva che questa regione si pone. I cittadini sono chiamati a dettare le regole di una nuova convivenza, a formulare proposte a partire da bisogni complessi ed inevasi, a pretendere l’adeguamento delle istituzioni e dei dispositivi a peculiari, propri e comuni interessi”. Riccardo Illy

22 risposta ai diversi bisogni”
Piano sanitario e socio-sanitario regionale “E’ fondamentale, infatti, che il distretto e le altre strutture territoriali, nell’organizzare il proprio agire, si muovano nella logica di promuovere, valorizzare, sostenere attivamente le capacità di responsabilizzazione e di protagonismo degli utenti, delle famiglie e delle espressioni di utilità sociale che nascono all’interno delle comunità locali, al fine di costruire assieme la risposta ai diversi bisogni”

23 All’origine della crescita del Terzo Settore, quindi,
esistono sia cause “esterne”, legate ai fallimenti del welfare state, sia cause “interne”, cioè motivazioni che nascono all’interno della società civile nel suo processo di cambiamento.

24 3° motivo “ esiste un grande numero di laureati in psicologia inseriti nelle organizzazioni no-profit a prescindere dall’iscrizione all’ordine di categoria e dall’inquadramento professionale ”

25 Obiettivi Realizzare uno studio osservativo finalizzato a descrivere i contesti lavorativi dei laureati in psicologia nel terzo settore. Comprendere quali sono le competenze psicologiche messe in campo dai colleghi nel terzo settore Promuovere una reale valorizzazione di tali competenze al fine di incentivare percorsi di formazione specifici, orientare i colleghi più giovani verso una scelta lavorativa più consapevole e aprire prospettive di sviluppo per gli psicologi attivi in questo nuovo comparto lavorativo

26 Il gruppo di lavoro dott.ssa Veronica Pinatti dott. Roberto Eletto
dott.ssa Barbara Medeot dott.ssa Tiziana Paciotta dott. Emanuel Morandini dott.ssa Elvira De Luca dott.ssa Fernanda Zanier Dott.ssa Alessia Favretto

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