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Principi di base dell’Analisi Comportamentale Applicata

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Presentazione sul tema: "Principi di base dell’Analisi Comportamentale Applicata"— Transcript della presentazione:

1 Principi di base dell’Analisi Comportamentale Applicata
Workshop 1 Principi di base dell’Analisi Comportamentale Applicata Francesca degli Espinosa Analista Comportamentale 2006 © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

2 Orario della giornata 9:00 – 9:30 Questionario iniziale
Workshop 1 Orario della giornata 9:00 – 9:30 Questionario iniziale 9:30 – 11:00 Workshop 11:00 – 11:15 Pausa 11:30 – 12:30 Workshop 12:30 – 14:00 Pranzo 14:00 – 17:00 Workshop 17:00 – 17:30 Compiti a casa © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

3 Argomenti: Cosa significa ABA Le origini dell’ABA
Workshop 1 Argomenti: Cosa significa ABA Le origini dell’ABA Definizione di comportamento Condizionamento Classico Condizionamento Operante Rinforzo Programmi di rinforzo Estinzione Punizione Plasmare (shaping) Suggerimento (prompting) Compiti a casa © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

4 La struttura di questo Workshop
Laboratorio di lavoro: Teorica Esercitazioni su degli esempi pratici Auto-Test: SAFMEDS SAY IT DILLE ALL TUTTE FAST FOR ONE VELOCEMENTE PER UN MINUTE MINUTO EVERY OGNI DAY GIORNO SHUFFLED MISCHIATE Grafico: Standard Celeration Chart 4 weeks.jpg © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

5 ABA? Che cos’é? Chi l’ha inventata?
Workshop 1 ABA? Che cos’é? Chi l’ha inventata? L’ABA é: a) Una terapia specifica per individui con autismo b) Intervento educativo precoce ed intensivo c) Modificazione del comportamento Chi, secondo voi, é il padre fondatore dell’ABA: a) J.B. Watson b) B.F. Skinner c) O.I. Lovaas © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

6 Vero o falso? L’ABA richiede un intervento intensivo e precoce
Workshop 1 Vero o falso? L’ABA richiede un intervento intensivo e precoce L’ABA “guarisce” il 47% dei bambini con autismo L’ABA deve essere fatta uno ad uno L’ABA deve essere fatta almeno tra le 20 e le 40 ore a settimana L’ABA si basa sull’uso dei Discrete Trials (prove distinte) Il protocollo DAN e l’ABA vanno fatti insieme © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

7 Analisi Comportamentale ed Analisi Comportamentale Applicata
Workshop 1 Analisi Comportamentale ed Analisi Comportamentale Applicata Applied Behaviour Analysis: analisi del comportamento applicata La scienza per il cambiamento di comportamenti socialmente significativi attraverso la manipolazione di eventi ambientali. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

8 Definizioni operazionali
Workshop 1 Definizioni operazionali COMPORTAMENTO: L’interazione dei muscoli e ghiandole di un organismo e l’ambiente, osservabile e quantificabile. Perché é importante definire i comportamenti di una persona e non usare etichette riassuntive tipiche della psicologia tradizionale? © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

9 Esempi: Etichette sommarie: Definizioni Operazionali
Workshop 1 Esempi: Etichette sommarie: Marco é un ragazzo timido. Definizioni Operazionali A ricreazione, Marco tende a stare da una parte guardandosi le mani. Se qualcuno prova a conversare con lui, risponde a monoparole e non reciproca con una domanda. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

10 Workshop 1 Esercitazione 1: Prendete in considerazione uno studente con cui lavorate. Identificate due eccessi comportamentali e due deficit comportamentali. Identificate per ogni problema la soluzione. Esempio: Deficit: Marco legge pochi libri Soluzione: Marco legge piú libri Esercitazioni WS1.doc © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

11 Workshop 1 DEFINIZIONI COMPORTAMENTO: L’interazione dei muscoli e ghiandole di un organismo e l’ambiente. AMBIENTE: L’intera costellazione di stimoli che possono influenzare il comportamento STIMOLO o EVENTO: Un cambiamento osservabile nell’ambiente che puo’ influenzare il comportamento © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

12 Il pedigree dell’ABA PREVISIONE e CONTROLLO:
Workshop 1 Il pedigree dell’ABA PREVISIONE e CONTROLLO: Impegno nell’usare una filosofia deterministica. La maggior parte dei comportamenti avvengono per una ragione. Quando possiamo determinarne le variabili di controllo, allora possiamo prevedere il comportamento stesso. Se possiamo controllare le variabili, allora possiamo plasmare il comportamento L’ABA é una scienza, e come tale risponde agli stessi principi e deve avere lo stesso rigore sperimentale delle altre scienze naturali, tra queste uan delle caratteristiche fondamentali é di riuscire a controllare le condizioni in cui si presenta © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

13 Workshop 1 ANALITICA Analitica: Le decisioni si basano sui DATI. Tutte le decisioni su come un’intervento dovrebbe progredire devono basarsi sull’osservazione e l’analisi dei dati. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

14 Workshop 1 COMPORTAMENTALE Comportamentale: Il comportamento stesso e le sue relazioni funzionali sono ogetto di studio. Il comportamento puo’ essere overt (esterno) e e quindi osservabile da altre persone, o covert (interno), comportamento osservabile solo dalla persona che lo manifesta © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

15 Workshop 1 APPLICATA Applicata: Si usano i principi comportamentali di base su comportamenti che hanno valore socialmente significativo per l’individuo. Il cambiamento generato dall’intervento sará necessario affinché l’individuo possa meglio integrarsi nella sua comunitá circostante ed accedere ai RINFORZI NATURALI. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

16 Workshop 1 TECNOLOGICA Le procedure vengono chiaramente definite onde permettere a persone con formazione e risorse di replicare gli effetti del trattamento. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

17 CONCETTUALMENTE SISTEMATICA
Workshop 1 CONCETTUALMENTE SISTEMATICA Le procedure utilizzate si basano sui principi comportamentali di base, non c’é bisogno di uscire dalla scienza comportamentale per spiegare nuovi fenomeni. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

18 Workshop 1 EFFICACE I cambiamenti sono significativi, efficienti e cost effective. Gli analisti comportamentali utilizzano procedure per promuovere la generalizzazione e mantenimento del comportamento modficato. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

19 Workshop 1 GENERALE Le procedure possono essere efficacemente applicate ad individui diversi ed in diversi contesti. Gli effetti sono inoltre estendibili a lungo nel tempo. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

20 Le origini Modello UCLA (Lovaas) Denver Model (Rogers)
Workshop 1 Le origini Modello UCLA (Lovaas) Denver Model (Rogers) Il comportamentismo, la filosofia da cui prendono origine l’analisi comportamentale sperimentale ed applicata. LE dimensioni principali del comportamentismo sono: É importante sapere che I principi di apprendimento che discuteremo oggi esistono da molto prima che venissero descritti, esistono da quando esistono le persone. Tutti voi usate ogni giorno I principi comportamentali, la differenza tra me e voi é la corretta e sistematica applicazione di tali principi. Pivotal Response Training (Koegel) © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

21 Principio e metodo Principio: Metodo:
Descriveremo il processo per cui avviene un determinato cambiamento comportamentale Metodo: Descriveremo le tecniche e procedure che sono poi derivate dal riconoscimento dei principi di base per apportare cambiamenti sginificativi

22 Processi di apprendimento
Workshop 1 Processi di apprendimento Condizionamento Classico:. Sam non é mai stato molto bravo agli esami o interrogazioni. Ogni volta che il professore annuncia un compito in classe Sam inizia a sentirsi nervoso e a provare nausea Condizionamento Operante: Sam ha iniziato a studiare regolarmente con il risultato di raggiungere la sufficienza in quasi tutte le interrogazioni e compiti in classe durante tutto il quadrimestre. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

23 Condizionamento Classico
Workshop 1 Condizionamento Classico Stimolo risposta Generalmente risposte fisiologiche CONDIZIONAMENTO CLASSICO: Il processo per cui uno stimolo neutro se continuamente associato allo stimolo incondizionale ne elicita la stessa risposta. Chiamato anche condizionamento rispondente o Pavloviano. “Il solo sentire il trapano del dentista mi fa venire i sudori freddi” Dovuto ad una malattia congenita, Giovanni ha passato molto tempo in ospedale durante I primi tre anni di vita. Adesso, ogni volta che Giovanni vede un camice bianco inizia a piangere. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

24 Condizionamento Operante
Workshop 1 Condizionamento Operante CONDIZIONAMENTO OPERANTE: Il processo per cui il le conseguenze influenzano la frequenza futura del comportamento © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

25 Comportamento Operante
Workshop 1 Comportamento Operante COMPORTAMENTO OPERANTE: qualunque comportamento la cui probabilitá di manifestazione é determinata dalla storia delle sue conseguenze In parole povere: Movimento da parte dell’organismo che opera sull’ambiente per produrre una determinata conseguenza. Il comportamento avviene in funzione delle sue conseguenze. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

26 Esercitazione colletiva: distinzione di condizionamento
Workshop 1 Esercitazione colletiva: distinzione di condizionamento Affinché possa punire il mio gatto anche quando non gli sono vicina, ho associato lo spruzzo dell’acqua al battito di mani. Adesso anche solo il battito di mani lo fa saltare. Il solo vedere l’insegna del panificio mi fa venire una gran fame Mio figlio non sale mai con I piedi sul divano se io sono in casa QUando insegno un nuovo concetto, elogio ogni risposta piú o meno corretta L’odore del pane appena sfornato mi fa venire l’acquolina in bocca In un gruppo per la perdita di peso, I partecipanti vincono punti per aver perso peso e per ogni esercizio di ginnastica che riescono a completare. Per ogni tot di punti vengono restituiti dei soldi. Dopo il brutto incidente di macchina che ha avuto l’anno scorso, a Elena vengono le palpitazioni ogni volta che sente il rumore di freni. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

27 La contingenza a tre termini:
Workshop 1 La contingenza a tre termini: Contingenza: la descrizione completa dell’operante specifico Una definizione precisa del comportamento Le conseguenze specifiche (gli stimoli che seguono il comportamento) La situazione ambientale in cui si verifica (eventi antecedenti che precedono il comportamento) La descrizione completa dell’operante. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

28 Due forme di conseguenze: pensate alla matematica!
Workshop 1 Due forme di conseguenze: pensate alla matematica! POSITIVA: Un nuovo stimolo viene presentato, consegnato o aggiunto all’ambiente (POSITIVA) NEGATIVA: Uno stimolo giá presente viene terminato o rimosso dall’ambiente © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

29 Workshop 1 Esercitazione 2: Selezionate uno dei comportamenti che avete descritto precedentemente ed identificate Il contesto ambientale o stimolo antecedente Il comportamento La conseguenza che produce Esercitazioni WS1.doc © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

30 RINFORZATORI E PUNIZIONI
Workshop 1 RINFORZATORI E PUNIZIONI RINFORZATORI Conseguenze contingenti che risultano nell’aumento della frequenza di un comportamento Metto un euro nel distributore del caffé. Esce il mio caffé. La prossima volta che vorró del caffé usero il distributore PUNIZIONI Conseguenze contingenti che risultano nella diminuzione della frequenza di un comportamento Metto un euro nel distributore del caffé, ma esce del té. Due té dopo, me ne vado. É probabile che la prossima volta che vorró del caffé, non usi piú quel distributore © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

31 Rinforzo: sempre in su! RINFORZO o RINFORZAMENTO (principio):
Workshop 1 Rinforzo: sempre in su! RINFORZO o RINFORZAMENTO (principio): il processo per cui la probabilitá di ricomparsa di un comportamento incrementa se immediatamente seguito da una conseguenza RINFORZATORE (nome): lo stimolo rinforzante RINFORZARE (verbo): l’azione di somministrare una conseguenza contingente ad un comportamento che ne aumenta la futura frequenza. Si rinforzano I COMPORTAMENTI e non le PERSONE. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

32 Come si apprende una risposta
Workshop 1 Come si apprende una risposta Antecedente Comportamento Conseguenza Antecedente Comportamento Rinforzo Stimolo Discriminativo Risposta Rinforzo © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

33 Il doppio effetto del rinforzo
Workshop 1 Il doppio effetto del rinforzo Incrementa la probabilitá che un comportamento si ripeta Rende l’antecedente stimolo discriminativo (SD). L’SD é correlato con la disponibilitá di un rinforzatore nel caso venga emessa la risposta. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

34 RINFORZO NEGATIVO E POSITIVO
Workshop 1 RINFORZO NEGATIVO E POSITIVO RINFORZO POSITIVO: la PRESENTAZIONE contingente di un evento che AUMENTA o MANTIENE la frequenza del comportamento RINFORZO NEGATIVO: la RIMOZIONE contingente di un evento/stimolo che AUMENTA o MANTIENE la frequenza del comportamento © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

35 Workshop 1 Esercitazione 3 Dividetevi in gruppi di quattro. Per ogni scenario stabilite se la conseguenza al comportamento potrebbe diventare STIMOLO RINFORZANTE POSITIVO (Sr+) O STIMOLO RINFORZANTE NEGATIVO (Sr-) Esercitazioni WS1.doc © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

36 Rinforzatori primari RINFORZATORI PRIMARI:
Workshop 1 Rinforzatori primari RINFORZATORI PRIMARI: Eventi o stimoli che per virtú della loro importanza biologica fungono da rinforzatori. Non hanno bisogno di esser sottoposti ad un processo di condizionamento per diventare rinforzatori positivi © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

37 Rinforzatori secondari
Workshop 1 Rinforzatori secondari RINFORZATORI SECONDARI: Stimoli inizialmente neutrali che acquisiscono capacitá rinforzanti per via della continua associazione a rinforzatori primari od altri rinforzatori secondari giá stabiliti © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

38 Come selezionare un rinforzatore
Workshop 1 Come selezionare un rinforzatore Chiedere all’individuo stesso o chi per lui Osservazione Test delle preferenze Provare e vedere © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

39 Regole per l’uso del rinforzo
Workshop 1 Regole per l’uso del rinforzo Definite il comportamento da incrementare Evitate di usare rinforzatori negativi (“ordino la mia stanza almeno smette di urlare”) Stabilite potenziali rinforzatori positivi Consegnate il rinforzatore immediatamente Consegnate il rinforzatore solo se contingente al comportamento target Se potete, usate rinforzatori secondari Individuate rinforzatori naturali che possano mantenere il comportamento alla fine dell’intervento Monitorate i risultati © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

40 Dall’acquisizione al mantenimento: schemi di rinforzo
Workshop 1 Dall’acquisizione al mantenimento: schemi di rinforzo Schema di rinforzo continuo: Ogni volta che il comportamento viene esibito, l’individuo riceve il rinforzatore Schema di rinforzo intermittente: Il comportamento viene rinforzato ogni tanto © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

41 Esempi di schemi di rinforzo
Mettete un euro nel distributore delle bibite, premete il bottone e la vostra lattina esce. Alla Sig.ra Elisa piace giocare alle slot machine machine talmente tanto che é sempre a chiedere soldi, persino ai figli. Aspetta la grande vincita! Come quando due anni prima vinse €10,000!

42 ESTINZIONE ESTINZIONE:
Il processo per cui la non consegna del rinforzatore che fino ad allora aveva mantenuto il comportamento porta il comportamento ad estinguersi

43 Estinzione: quali tra questi due esempi sará piú resistente all’estinzione?
Da circa una settimana Silvia va in giro con una Golf nuova di zecca. All’ottavo giorno, la macchina non si accende. Carlotta gira da una vita con la vecchia Golf di sua madre. La macchina é cosí malandata che spesso si accende dopo cinque tentativi. A volte Carlotta deve addirittura chiedere a suo fratello di aiutarla a farla partire a spinta.

44 Workshop 1 LA PUNIZIONE Ricordate che la proprietá di una conseguenza viene determinata dall’effetto che ha sul comportamento. La punizione: il processo per cui la presentazione o rimozione di eventi contingenti al comportamento ne diminuiscono la frequenza futura. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

45 Due forme di punizione PUNIZIONE POSITIVA:
Workshop 1 Due forme di punizione PUNIZIONE POSITIVA: La presentazione contingente di un evento che DIMINUISCE o SOPPRIME la frequenza futura del comportamento PUNIZIONE NEGATIVA: La rimozione/terminazione contingente di uno stimolo che DIMINUISCE o SOPPRIME la frequenza futura del comportamento © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

46 Esercitazione 4 Dividetevi in coppie.
Workshop 1 Esercitazione 4 Dividetevi in coppie. Decidete quali tra questi rappresentano esempi di punizione o meno. Una volta stabilito questo, differenziate tra punizione positiva e negativa. Esercitazioni WS1.doc © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

47 Le insidie della punizione
Workshop 1 Le insidie della punizione L’uso della punizione puo’ elicitare aggressivitá Persone e stimoli associati alla punizione possono anch’essi diventare stimoli punitivi condizionali che evocheranno in seguito risposte di fuga o evitamento L’uso della punizione NON INSEGNA nessun comportamento nuovo o alternativo a quello punito, semplicemente sopprime un comportamento giá esistente. L’individuo il cui comportamento viene punito potrebbe copiare il comportamento punitivo Il rinforzo per chi punisce é talmente alto che potrebbe portare ad un uso eccessivo della punizione © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

48 Regole per l’uso della punizione
Workshop 1 Regole per l’uso della punizione Selezionate la risposta. Massimizzate le condizioni per una risposta alternativa appropriata da rinforzare Cercate di eliminare I vari stimoli discriminativi per il comportamento indesiderato Selezionate una punizione efficace Applicatelo con la massima intensitá OGNI volta che si presenta la risposta selezionata, con calma e fermezza Monitorate l’effetto con la presa dati continua © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

49 Un esempio: Punire le autostimolazioni vocali di Alexander:
Workshop 1 Un esempio: Punire le autostimolazioni vocali di Alexander: Offerta di un attivitá continua rinforzante contingente all’assenza di autostimolazioni (ascoltare la musica) L’emissione di una qualunque approssimazione di autostimolazione vocale veniva seguita dal dire “silenzio”, rimozione della musica e consegna di un’attivitá noiosa Una volta raggiunta stabilitá del comportamento desiderato alla musica sono stati intervallati momenti di lavoro. Nel caso di emissione di vocalizzazioni, veniva ritardata la consegna del rinforzo fino a che non ci fosse stato silenzio per cinque minuti consecutivi. Programma di generalizzazione © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

50 Esercitazione 5: Da soli.
Per ogni esempio stabilite se la conseguenza al comportamento é: RINFORZO POSITIVO (Sr+) RINFORZO NEGATIVO (Sr-) PUNIZIONE POSITIVA (Sp+) PUNIZIONE NEGATIVA (Sp-) ESTINZIONE Esercitazioni WS1.doc

51 PROMPTING: SUGGERIMENTO
Workshop 1 PROMPTING: SUGGERIMENTO PROMPT: Uno stimolo antecedente che induce una persona ad emettere un comportamento che altrimenti non emetterebbe In parole povere: Uno stimolo antecedente aggiuntivo che permette di evocare il comportamento target © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

52 Tipi di prompts: Prompts nella risposta: suggerimenti che richiedono l’intervento di un’altra persona che evoca la risposta target Prompts nello stimolo o ambientali: cambiamento nello stimolo (aggiunta o rimozione) che incrementa la probabilitá di risposta

53 Tipi di prompts Fisico Modello Verbale Gestuali Testuali
Risposte precedenti Ritardo nel rinforzo Posizionali Stimolo stesso

54 Trasferimento di controllo dello stimolo: fading/sfumatura
La diminuzione/rimozione graduale di uno stimolo antecedente che controlla la risposta. In parole povere: Un cambiamento graduale nel livello di aiuto per evocare la risposta target

55 Regole per l’uso efficace del suggerimento e sfumatura
Definite il comportamento target Identificate la strategia di suggerimento Stabilite la gerarchia di suggerimento Presentate l’ SD Date il prompt Rinforzate il comportamento corretto Trasferite il controllo dello stimolo sfumando il prompt Continuate a rinforzare risposte non suggerite, o con minor livello di suggerimento

56 Esercitazione 6 Descrivete come insegnereste a Simone, un ragazzo con autismo di diciotto anni, ad apparecchiare la tavola per una persona. Descrivete come insegnereste a Nicola, un bambino con autismo di tre anni a salutare con la mano

57 SHAPING: PLASMARE UN COMPORTAMENTO ASSENTE
Workshop 1 SHAPING: PLASMARE UN COMPORTAMENTO ASSENTE Avete mai giocato a caldo/freddo? Cosa fanno i genitori quando un bambino inizia a camminare o a parlare? SHAPING: Il processo per cui un nuovo comportamento viene stabilito attraverso il rinforzo differenziato delle approssimazioni successive © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

58 Regole per l’uso dello shaping
Definite il comportamento terminale Determinate se lo shaping é la tecnica piú appropriata Identificate il comportamento di partenza Identificate i passi dello shaping Differenziate il rinforzo per ogni approssimazione successiva

59 Esercitazione 7: Dividetevi in gruppi di quattro
Uno di voi sará l’insegnante, l’altro lo studente, gli altri due gli osservatori Durante questo esercizio non potrete dire nulla L’insegnante decide un comportamento terminale senza comunicarlo allo studente Il gioco inizia nel momento in cui lo studente manifesta una serie di comportamenti casuali Lo studente deve rispondere secondo il principio di rinforzo. Quando l’insegnante fa cenno di SÍ con la testa, quella risposta deve incrementare, fino ad arrivare al comportamento terminale Avete 5 minuti

60 Compiti a casa: Mantenimento delle nozioni apprese oggi:
Workshop 1 Compiti a casa: Mantenimento delle nozioni apprese oggi: 2 osservazioni di mezz’ora di un’atra persona. Individuare tutte le contingenze a tre termini possibili Studiate le SAFMEDS per cinque minuti ogni giorno e fate uno sprint di un minuto ogni giorno. Segnate sul grafico le vostre risposte. Delineate un programma per incrementare un deficit comportamentale del vostro studente © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

61 Workshop 1 Per la prossima volta Fate un elenco di tutti I comportamenti problema che presenta il vostro studente. Definiteli in maniera operazionale e non con etichette sommarie Stabilite una gerarchia di severitá in base all’impatto che il comportamento ha: Sull’individuo a livello fisico e di prevenzione di apprendimento Sull’ambiente Sugli altri Sceglietene due: uno medio ed uno severo Per entrambi prendete I dati sul foglio “analisi funzionale”. Se potete, fate in modo che anche il personale della scuola prenda I dati © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

62 Grazie dell’attenzione! fde@soton.ac.uk
Buona ABA a tutti! Grazie dell’attenzione!


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