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Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Biotecnologie

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Presentazione sul tema: "Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Biotecnologie"— Transcript della presentazione:

1 Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Biotecnologie
Bioetica MED/02 A. F. Franchini Dipartimento di Scienze Mediche 22 maggio 2008

2 Gli avanzamenti della biologia e della medicina
Ricerche su embrioni Mamme-nonne Clonazione Nuove terapie geniche Trapianto organi Nuove capacità diagnostiche prima della nascita

3 Successi scientifici Ammirazione fra i tecnici e gli addetti ai lavori
Scompiglio e timore nell’opinione pubblica Difficoltà anche nell’ambito filosofico e teologico

4 Messi in discussione Concezioni secolari circa la nascita
La vita e la morte

5 Cosa ci si domanda Quale è il fondamento delle convinzioni morali?
Che dire delle nuove pratiche? Le opinioni ricevute attraverso l’educazione sono ancora valide? O dobbiamo riconoscere che dipendono da conoscenze ormai obsolete? e vanno riviste e aggiornate?

6 Il termine “Bioetica” Coniato dal cancerologo statunitense
V. R Potter (1970 e 1971) alludendo al tentativo di coniugare le scienze della vita (life sciences) con un’etica della vita in grado di fungere da “scienza della sopravvivenza” (science of survival)

7 Il termine “Bioetica” Bio: per indicare il sapere biologico, la scienza dei sistemi viventi Etica: per indicare il sapere circa i sistemi dei valori umani

8 scopo Costituire un ponte (bridge)
capace di garantire la sopravvivenza e il benessere dell’uomo, dopo che la rivoluzione scientifica e tecnica era diventata una specie di “cancro” per la natura guardare al futuro

9 Origine del termine “bioetica”
Etimologica: “etica tradizionale applicata alla vita biologica” Biotecnologica (e avanzatamente biomedica): “come parte dell’etica clinica”, una frontiera dell’etica clinica che raccoglie la problematica e la valutazione morale delle scelte mediche che concernono il malato (M. Siegler 1979)

10 Approccio Pluralità di: contenuti, substrati, contesti
Sua interdisciplinarità Scienze umane: dalla biologia alla medicina, dalla psicologia alla sociologia; storia medicina e della scienza, pedagogia, filosofia, antropologia, diritto economia Necessità di definire gli ambiti in cui spazia e le discipline cliniche

11 Storia della Medicina e Bioetica
Conoscere i concetti fondamentali delle scienze umane riguardanti l’evoluzione storica dei valori della medicina compresi quelli etici

12 Il Giuramento di Ippocrate
elevata concezione etica della professione medica nella prima parte è presa in considerazione la posizione del medico nella comunità professionale nella seconda il comportamento del medico verso il malato

13

14 Il Giuramento di Ippocrate
Giuro su Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e su gli Dei tutti e le Dee, chiamandoli a testimoni, di tener fede secondo le mie forze e il mio giudizio a questo giuramento e a questo patto scritto. Riterrò chi mi ha insegnato quest’arte pari ai miei stessi genitori e metterò i miei beni in comune con lui, e quando ne abbia bisogno lo ripagherò del mio debito e i suoi discendenti considererò alla stregua dei miei propri fratelli, e insegnerò loro quest'arte, se essi desiderano apprenderla, senza compensi né impegni scritti: trasmetterò gli insegnamenti scritti e verbali e ogni altra parte del sapere ai miei figli così come anche ai figli del mio maestro e agli allievi che hanno sottoscritto il patto e giurato secondo l’uso medicale, ma a nessun altro.

15 Il Giuramento di Ippocrate
Mi varrò del regime per aiutare i malati secondo le mie forze e il mio giudizio, ma mi asterrò dal recar danno e ingiustizia. Non darò a nessuno alcun farmaco mortale, neppure se richiestone, né mai proporrò un tale consiglio; ugualmente non darò alle donne pessari per provocare l’aborto. Preserverò pura e santa la mia vita e la mia arte. Non opererò neppure chi soffre del male della pietra, ma lascerò il posto a coloro che sono esperti di questa pratica.

16 Il Giuramento di Ippocrate
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per aiutare i malati, astenendomi dal recare ingiustizia e danno, e specialmente da ogni atto di libidine su corpi di donne e uomini, liberi o schiavi. E quanto vedrò e udirò esercitando la mia professione, ed anche al di fuori di essa nei miei rapporti con gli uomini, se mai non debba essere divulgato attorno, ritenendolo alla stregua di un sacro segreto. Se dunque terrò fede a questo giuramento e non vi verrò meno, mi sia dato godere il meglio della vita della vita e dell'arte, tenuto da tutti e per sempre in onore. Se invece sarò trasgressore e spergiuro, mi incolga il contrario di ciò.

17 Gli orientamenti della Medicina
Primum non nocere Primum adiuvare Quattro principi fondamentali della bioetica: No maleficence Beneficence Respect for Autonomy Justice

18 Quale bioetica? alcune definizioni
La prima: “Lo studio sistematico della condotta umana nell’area delle scienze della vita e della cura della salute, in quanto tale condotta sia esaminata alla luce di valori e principi morali” (WT Reich, Encyclopedia of Bioethics, 1978)

19 definizioni La bioetica è, in senso lato, etica medica: cioè una riflessione sistematica su ciò che è giusto o sbagliato nella pratica della medicina (L Walters, 1978) La scienza che cerca di individuare una soluzione razionale e argomentata ai problemi sollevati dal rapido avanzamento della medicina e della biologia (M Mori,1988)

20 definizioni La riflessione razionale ed organica sui vari problemi morali, giuridici, sociali, sollevati dallo straordinario sviluppo compiuto dalla medicina e dalle altre scienze della vita (M Mori, 1988) La riflessione morale sulle pratiche mediche e bio-mediche (GR Burgio, GR Marseglia, P Cattorini, 1989)

21 e ancora… Filosofia della ricerca e della prassi bio-medica (Sgreccia)
L’etica applicata ai nuovi problemi che si sviluppano alle frontiere della vita (Viafora) L’etica in quanto particolarmente relativa ai fenomeni della vita organica del corpo, della generazione, dello sviluppo, maturità e vecchiaia, della salute , della malattia e della morte (Scarpelli)

22 e ancora… Settore dell’etica che studia i problemi inerenti la vita psico-fisica e in particolare le implicazioni etiche delle scienze biomediche (S. Leone)

23 La Bioetica È un’area di ricerca che, avvalendosi di una metodologia interdisciplinare, ha per oggetto l’esame sistematico della condotta umana nel campo delle scienze della vita e della salute, per quanto questa condotta sia esaminata alla luce di valori e principi morali

24 Bioetica cattolica e Bioetica laica
Oggi si è tutti laici? Esiste una differenza di fondo? prima di ogni dialogo occorre prenderne atto? Che la spiegano e che rendono problematico ogni tentativo di mediazione? Se sì, quali sono i presupposti teorici e filosofici ?

25 Due grandi modelli Matrice religiosa Matrice laica

26 Matrice religiosa Bioetica cattolica della “Sacralità della vita” o Santità della vita Sanctity of life in cui si riconoscono la Chiesa Cattolica di Roma e gli studiosi in sintonia con le sue concezioni antropologiche e metafisiche Assoluto rispetto della vita umana, ovvero della persona

27 Paradigma della sacralità della vita
Creaturalità: la vita umana come “splendido dono di Dio” Non disponibilità: come dono e proprietà del Creatore l’uomo non può disporne a piacimento Inviolabilità: divieto morale di sopprimere un essere umano innocente, accoglienza e rispetto, “la vita dell’uomo è inviolabile perché egli è una persona”

28 Matrice laica Bioetica laica della “Qualità della vita” Quality of life Con senso critico prescinde da vincoli o pregiudizi di fede, nel senso di antidogmatica

29 Modello laico Rivendica una indipendenza e autonomia di scelte nei confronti di ogni fede o metafisica di matrice religiosa Riconosce il principio della ragione, l’autonomia della ricerca scientifica, la libertà di coscienza, i valori democratici della convivenza sociale

30 Matrice laica Nella sua veste di nuova etica del vivere e del morire
Ha fatto sua una tesi di origine aristotelica “non enim vivere bonum est, sed bene vivere” È la qualità (il ben-essere, well-being) della vita, cioè una vita che appare degna di essere vissuta ad avere pregio

31 Il principio di autonomia
Pietra migliare della filosofia e della bioetica laica, ma anche della prassi biomedica ad indirizzo antipaternalistico Il paziente è soggetto attivo e responsabile e assume su di sé le decisioni che lo riguardano vedi “consenso informato”

32 Il principio di autonomia
Ogni individuo ha pari dignità e non devono esservi autorità superiori che possano arrogarsi il diritto di scegliere per lui in tutte quelle questioni che riguardano la sua vita e la sua salute (Flamigni et al., Manifesto di bioetica laica 1966)

33 La disponibilità della vita
E l’autodisponibilità dell’uomo Cioè la facoltà di disporre del proprio “essere” Compresa la “manipolazione”

34 La conoscenza come strumento di progresso
In virtù del sapere scientifico La battaglia dell’uomo contro il dolore e e la malattia Quindi la diminuzione della sofferenza umana

35 La non accettazione del soffrire
Non esistono teoremi etici e teologici in nome dei quali si possa gravare il prossimo di patimenti il rifiuto dell’accettazione del dolore e la tendenza a ritenere che non esistono principi in nome dei quali si possa infliggere sofferenza fisica agli altri

36 Il diverso valore “qualitativo” delle vite
A seconda dei contesti e delle caratteristiche concrete (coscienza, capacità o meno di scelta, ecc.) Considerato utile ad affrontare le questioni sollevate dalla pratica clinica e dalla giustizia sanitaria (modi di distribuire la spesa medica o individui da privilegiare nei casi di intervento)

37 Concetto funzionalista di “persona”
L’esserci della persona - e quindi di un soggetto etico e giuridico – dipende dalla presenza di determinate caratteristiche o funzioni: Coscienza, capacità di interazione con altri esseri – in gradi di agire come “indicatori” di personalità

38 L’opzione pluralistica
Il riconoscimento della diversità dei modi di vivere L’accettazione della molteplicità insopprimibile delle etiche e delle bioetiche Le varie Chiese in quanto minoranze culturali non hanno il diritto di imporre agli altri le loro credenze La tolleranza come fulcro

39 L’opzione liberale Insieme delle teorie che difendono la libertà degli individui Difende la piena libertà da parte dei singoli di amministrare la propria vita e la propria morte Quando le azioni di un individuo arrecano danni a terzi, impedendo la libertà altrui, lo Stato è autorizzato a intervenire

40 Criteri generali di interpretazione
Paradigmi principialista contrattualista personalista

41 Il principilismo Etica biomedica che cerca di risolvere i dilemmi morali presenti nella pratica clinica richiamandosi a una serie di principi Moralità comune basata su principi (Beauchamp e Childress, ) Quattro principi direttivi

42 Principi direttivi Rispetto dell’autonomia (respect of autonomy): tutela le capacità decisionali della persona, la sua capacità di autodeterminarsi, di progettare un futuro Consenso agli atti terapeutici Dissenso Limite di tale autonomia (rifiuto alimentazione, emotrasfusione)

43 autonomia Può ritenersi un principio assoluto?
E’ l’autonomia in quanto tale a dover essere rispettata o i valori che questa tutela?

44 Principi direttivi Non maleficenza (no maleficence): evitare di causare danno primum non nocere di Ippocrate Molto più obbligante rispetto a quello di beneficità

45 Principi direttivi Beneficenza o beneficità (beneficence):
Prevenire il male, rimuoverlo, promuovere il bene, produrre beneficio Operare un bilancio fra costi, rischi e benefici (principio di utilità)

46 Principi direttivi Giustizia (justice): Cosa è dovuto all’uomo?
e all’uomo malato? o da non fare ammalare in particolare? distribuire equamente benefici, rischi e costi distribuzione delle risorse (chi ammettere? quali criteri di priorità? Viene soddisfatto il principio di giustizia? )

47 giustizia La dignità della persona
La condizione della persona in quanto malata Il malato di una specifica malattia (prognosi infausta, malattia invalidante, intervento chirurgico pericoloso, malattia mentale Contingenze esistenziali (individuali, famigliari, sociali, religiose)

48 I diritti del malato Competenza (da parte del medico)
Verità (proporzionata alle capacità di accoglienza da parte del malato) Rispetto (della sua libertà, della sua privacy, dei suoi famigliari ecc.)

49 Paradigma contrattualista
Visione dell’assistenza come contratto tra operatore sanitario e paziente Logica del rispetto delle idee altrui proceduralista (eticamente positivo ciò che rispetta una corretta proceduralità operativa nei confronti del paziente) utilitarista (si fonda sull’utilità che una data ricerca o prassi biomedica riesce ad avere)

50 Paradigma personalista
Il bene del paziente coincide con il bene globale della sua persona “personalismo ontologicamente fondato” (Sgreccia) Cioè fondato nell’essenza della persona Vari indirizzi: Biocentrico (deontologico) Antropocentrico (teleologico) Aretocentrico (relazionale)

51 La Medicina di oggi è costellata da problemi e dalla necessità di operare delle scelte, spesso difficili che solo una preparazione “umana” del medico e una sufficiente cultura bioetica , aggiornata, possono orientare Conoscenza scientifica, abilità tecnica, ethos umanitario

52 La Medicina di oggi Rispetto per il malato e per la sua dignità
Preparare con precisione le premesse per un consenso (o dissenso) informato Promuovere con il malato (o con chi per lui) un dialogo sul bilancio rischi (costi) /benefici in relazione agli esami e/o alle cure da proporre Rifuggire da ogni accanimento terapeutico, ma anche da ogni nichilismo

53 Fare bioetica Fare etica (bene-male, giusto-ingiusto)
Questioni di fondo (vita, dolore, morte) Imprescindibilità in bioetica di un orizzonte filosofico di base Una visione complessiva del mondo Accordo fra laici e cattolici

54 Nozioni di etica generale
L’agire morale Il valore La norma La coscienza

55 L’agire morale Consiste nel fare il bene ed evitare il male
Il problema nasce sulla definizione di bene e di male e sulle motivazioni che dovrebbero indurre l’uomo a comportarsi in un modo anziché in un altro

56 L’agire morale Etiche edonistiche (ricerca del piacere non solo fisico, ma anche spirituale) Etiche utilitaristiche (realizzare ciò che è particolarmente utile per sé e per gli altri) Etiche libertarie (assoluto rispetto della libertà individuale e dei suoi confini con la libertà altrui) Etiche eudaimonistiche (ricerca della felicità non solo materiale, ma interiore, per tutti, anche con sacrificio e rinunzia)

57 Il valore e le sue tipologie
Il punto di partenza per comprendere perché ci si debba comportare in un certo modo è l’identificazione dei valori biologici (vita, salute, equilibrio psichico, ecc) spirituali (bellezza, verità, conoscenza, ecc) sociali (pace, ordine, giustizia, ecc)

58 Il valore e le sue caratteristiche
Oggettività/universalità: Il fatto che i valori siano universalmente riconosciuti non significa che siano recepiti sempre allo stesso modo Le modalità di ricezione variano in rapporto alla sensibilità storica di un’epoca, al diverso orientamento degli individui o delle varie ideologie e dal contesto culturale

59 Il valore e le sue caratteristiche
2. Polarità Il valore è l’ambito positivo di una realtà che si colloca agli antipodi di un suo corrispettivo negativo (disvalore): vita=>morte, salute=>malattia ecc. L’universale consenso nei confronti del valore diventa rifiuto del disvalore La stessa umanità che attribuisce significato di “bene” al valore, valuta come “male” il disvalore

60 Il valore e le sue caratteristiche
Gerarchia dei valori Non sempre è possibile elaborare una gerarchia assoluta tre tipologie: 1)ontologia, 2)urgenza, 3) possibilità 1) la vita è prioritaria rispetto alla salute 2) in caso di indigenza, bisogni fisici prima di quelli spirituali 3) concordia con il vicino di casa rispetto alla pace nel mondo

61 La norma Non può essere tutelato o promosso un valore se questo non si incarna in una norma Norma nel senso di orientare la propria azione in modo tale che… Norme immediate o doveri inderogabili (prima facie duties): sono norme interiori per bisogni elementari dell’esistenza Norme mediate: leggi civili, codici religiosi, documenti paralegislativi, carte e dichiarazioni internazionali, delibere ONU, Parlamento, Codici deontologici ecc.)

62 La coscienza È il terzo elemento dell’agire etico
L’uomo deve essere in grado di identificare i valori, conoscere le norme, confrontandole con la situazione e comportarsi quindi in un dato modo. Tale facoltà umana è quella che comunemente chiamiamo “coscienza” Alla coscienza spetta il compito di identificare il valore e la sua espressone normativa, i vari elementi situazionali e agire di conseguenza Scelta del dovere da compiere

63 La responsabilità degli atti
La conoscenza dei valori in gioco La volontà La libertà di scegliere

64 I condizionamenti degli atti
Alcuni eventi che possono diminuire o addirittura eliminare la responsabilità morale di una data azione L’ignoranza Le emozioni La paura Condizionamenti sociali: famiglia, società, mass media =>importanza dell’autonomia

65 La moralità degli atti In che cosa consistono il bene e il male?
Quando ci comportiamo bene e quando male? Quando possiamo dire che un’azione sia giusta e quando no? Atteggiamento è l’intimo modo di porsi del soggetto di fronte a una data realtà, che lo spinge ad agire e a comportarsi in un certo modo

66 Rapporto coscienza/norma etica
La coscienza deve valutare le conseguenze e gli esiti che la sua azione comporta , i valori e i doveri in gioco nella loro reciprocità Particolari situazioni in cui essa, percependo chiaramente un dettato normativo è lecitamente dispensata dal metterlo in atto Esempi: impossibilità materiale, obiezione di coscienza

67 Storia della Bioetica Suoi rapporti con l’etica medica
È una storia comune? di percorsi storici differenziati? Vi è un unico momento genetico e successive evoluzioni diverse ma parallele? Due grandi periodi storici: etica medica e bioetica

68 Etica medica: diversi orientamenti culturali
La tradizione medico-deontologica La tradizione moral-teologica La tradizione social-giuridica La tradizione etico-filosofica

69 Tradizione medico-deontologica
Impronta paternalistica l’ordine morale appartiene, in un certo senso, all’ordine fisico La vita naturalmente ordinata è una vita “etica” Se la malattia è disordine naturale comporta destrutturazione di tutto l’ordine dell’individuo (un tutt’uno etico-fisico)

70 Tradizione medico-deontologica
Se si perde l’uno si perde anche l’altro Se c’è pathos (disordine fisico), non ci sarà più ethos (ordine morale) Il malato sarà privo di autonomia morale Occorre che qualcuno pensi al suo bene sia fisico che morale

71 Dal paternalismo all’autonomia
Il concetto di “persona” che sostituisce il concetto di “natura” (V sec. ) Identificazione dei “diritti umani” (1690 Locke, vita, salute, libertà e proprietà) Riscoperta del “privato”, favorita dall’alfabetizzazione T. Percival (1803): Code of Medical Ethics

72 Tradizione moral-teologica
Già rintracciabile nella Sacra scrittura Prime sistematizzazioni nel Medioevo XVI-XVIII sec. Poi: manuali di teologia morale, medicina e morale, etica medica

73 Tradizione social-giuridica
Alla fine della II GM, Olocausto, lager ecc. Il tema della libertà individuale e del consenso del soggetto alla sperimentazione Codice di Norimberga (1946): primo e autorevole passo per sancire il principio di autonomia Dichiarazioni di Ginevra (1948) e di Helksinki (1962 e successive modifiche)

74 Tradizione social-giuridica
La conquista dell’autonomia Primo principio della bioetica (Faden e Beauchamp 1986) Autonome le azioni che soddisfano tre condizioni: - intenzionalità - conoscenza - assenza di controllo esterno

75 Tradizione etico-filosofica
K. Jaspers ( ) Spazio sempre più importante assunto dalla tecnologia in medicina al punto da soppiantare la comunicazione medico-pz La perdita di humanitas

76 Tradizione etico-filosofica
H. Jonas ( ) Il principio di responsabilità (1979) e le sue ricadute etiche in una civiltà tecnologia Prevedere gli effetti a lungo termine delle nostre azioni Dialettica tra essere e dover essere Il concetto di responsabilità al centro di tutta la teoria etica

77 Il tempo della Bio-etica
V. R. Potter ( ): scienza globale Hasting Center Report (1971) Kennedy Institute (1971): => Encyclopedia of Bioethics Istituto Borja di Barcelona Linacre Center; Institute for Medical Ethics => Journal of Medical Ethics Comitato direttivo sulla Bioetica

78 In Italia (dagli inizi anni ’80)
Prima cattedra di Bioetica alla U. Cattolica di Roma (1983, S. Spinsanti) e Centro di Bioetica (1985, E. Sgreccia) Scuola di Medicina e Scienze Umane H. San Raffaele (P. Cattorini) Fondazione Lanza a Padova (C. Viafora) Istituto Giano (S. Spinsanti) Istituto Siciliano di Bioetica (S. Privitera)

79 In Italia Sezioni di Bioetica del gruppo di Politeia (M. Mori)
Centro di Bioetica di Genova (L. Battaglia) Centro di Bioetica dell’istituto Gramsci di Roma Società Italiana di Bioetica (Firenze, B. Chiarelli) : Comitato Nazionale di Bioetica: compiti informativi, consultivi e propositivi


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