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Dominazione spagnola Giudizio tradizionale “Revisionismo”crociano

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Presentazione sul tema: "Dominazione spagnola Giudizio tradizionale “Revisionismo”crociano"— Transcript della presentazione:

1 LA DOMINAZIONE SPAGNOLA: “Dal giudizio tradizionale al REVISIONISMO DI Virgilio TITONE”

2 Dominazione spagnola Giudizio tradizionale “Revisionismo”crociano
La correzione del giudizio tradizionale Interpretazione storiografica più recente Il Revisionismo di V.Titone

3 Giudizio tradizionale Negativo
T.Tasso, Boccalini, A.Tassoni: Gli Spagnoli erano paragonati a “terribili Arpie, delle quali vedete ormai ripiene le piazze e le case d’Italia.”; F.Galiani, A.Manzoni, C.Balbo: La Spagna apportò la più grande rovina morale, religiosa, culturale, economica e politica; P.Cestaro, E.Callegari: “Il dispotismo spagnolo, penetrando come un veleno in tutto l’organismo nazionale corruppe la vita della nazione nelle sue stesse sorgenti. Il governo sotto il pretesto di proteggere questa o quella industria, voleva di tutto impicciarsi, e toglieva così quella libertà, che è la vita del commercio”.

4 Giudizio tradizionale Positivo
Cuoco: “Gli Spagnoli avevano interrotto un’organizzazione che impediva i progressi e offriva facili ricchezze a coloro che non ne avevano, spogliando quelli che ne abbondavano.”

5 “Revisionismo” crociano
Piano sociale e morale Italia meridionale e Spagna Unite per i principi del Cristianesimo e per contrastare il progresso dell’Italia settentrionale. Si tratta di una “decadenza della decadenza” poiché il governo spagnolo era caratterizzato già da una grave crisi, proprio come l’Italia meridionale.

6 “Decadenza della decadenza” Concordano con la tesi storiografica del Croce:
P.Negri: “Gli Italiani odiarono gli Spagnoli: nella loro coscienza ci fu in forma, ora sopita, ora vivace, una fiamma inestinguibile di avversione antispagnola che trovò espressioni nelle esplicite aspirazioni alla «libertà d’Italia» da parte di principi, scrittori e popolo”. Consiglio: “ Gli Italiani non sono più statisti, i sacerdoti, i soldati di una libera patria, ma i perfidi consiglieri, i malfamati ministri e soldati della Spagna”.

7 Piano politico Il dominio spagnolo apportò all’Italia «il maggior bene e il miglior male»: “La Spagna raccolse gli stati in grandi masse, difese l’Italia contro il pericolo turco, represse l’anarchia della vita italiana”.

8 La correzione del giudizio tradizionale
L’Italia sotto la Spagna non fu una grande “inferma” con segni inconfondibili di vita. Per esempio vi fu un progresso in campo scientifico, politico, artistico e letterario. E.Pontieri: “La dominazione straniera non soffocò né lo spirito né l’attività militare, ma tali virtù operarono per interessi non nazionali”.

9 Interpretazione storiografica più recente
G.Galasso: “La Spagna ebbe una funzione positiva in Italia perché pone i fondamenti dello stato moderno nel Mezzogiorno” R.Villari: “Il periodo spagnolo crea le basi per la formazione di una coscienza politica in Italia” F.Braudel: “Vi è un’effervescenza intellettuale dimostrata dal Barocco, la cultura si diffonde anche per il popolo”.

10 “Revisionismo” di Virgilio Titone
Dominazione spagnola nell’Italia Meridionale ( XI-XVI sec.) società economia politica

11 società La società siciliana TRADIZIONI APOLITICHE DEI SICILIANI
MANCANZA DI VERI OBIETTIVI RIVOLUZIONARI NELLA RIVOLTA DEL D’ALESI A PALERMO NEL 1647 IMMOBILISMO DEL PARLAMENTO TRADIZIONI APOLITICHE DEI SICILIANI

12 Economia Presenza di un ceto borghese Borghesia=Nobiltà Fiscalismo Necessario in quanto la Sicilia è parte integrante del regno spagnolo.

13 Crisi 1731 che mette in evidenza l’importanza della classe media
castelvetrano Grosso borgo feudale Crisi 1731 che mette in evidenza l’importanza della classe media

14 politica “È vero che gli spagnoli avrebbero trattato male il regno, che l’avrebbero spogliato e immiserito e fattone in ogni parte strazio?” La Spagna non ha mai esercitato nessuna forma di “imperialismo” in Sicilia

15 BIBLIOGRAFIA E. PontieriI, Il riformismo borbonico nella Sicilia del Sette e dell’Ottocento, ROMA 1945; A. Tassoni, Filippica contro gli spagnoli, 1615, in C. Bonanno, La Critica storica, Torino, 1997; F. Galiani, Dialetto napoletano, Napoli, 1923; C. Balbo, Storia d’Italia, Losanna, 1849; P. Cestaro, Studi storici e letterari, Torino, 1894; E. Callegari, Preponderanze straniere in Italia, Milano, 1896; B. Croce, La Spagna nella vita italiana durante la rinascenza, Bari, 1917; P. Negri, Spagna e Italia nel periodo della rinascenza, in “Nuova rivista storica”, 1918; G. Galasso, Dal comunismo medievale all’unità, lineamenti di storia meridionale, Bari, 1969; R. Villari, La Spagna, l’Italia e l’assolutismo, in “Studi storici”, 1977; F. Braudel, L’Italia fuori di Italia, in “Storia di Italia”, vol. 2/2, Torino, 1974; V. Titone, Origini della questione meridionale I, Rveli e Platee del regno di Sicilia, Milano, 1961; V. Titone, Sicilia e Spagna, Palermo, 1998; V. Titone, La Sicilia prima dell’unità, Salerno 1960; V. Titone, Frammenti per la storia d’Italia, Castelvetrano, 1931. V. Titone, La Sicilia dalla dominazione spagnola all’unità d’Italia, Bologna, 1955.

16 con la collaborazione della prof. Anna Vania Stallone
Realizzato da Katrin Bonagiuso Roberta Panicola Lavinia Errante Francesca Roppolo Flavia Stallone Katy Vaccara III B con la collaborazione della prof. Anna Vania Stallone


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