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Questo lavoro è stato ideato e realizzato dalle alunne della classe V B e dal prof. Benedetto Di Pietro.

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Presentazione sul tema: "Questo lavoro è stato ideato e realizzato dalle alunne della classe V B e dal prof. Benedetto Di Pietro."— Transcript della presentazione:

1 Questo lavoro è stato ideato e realizzato dalle alunne della classe V B e dal prof. Benedetto Di Pietro

2 “Quando senti insultare un ebreo presta attenzione perché stanno insultando te” (A. Camus)

3 Avezzano 23 Gennaio 2014

4 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Arbeit macht frei

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6 “Poi l’autocarro si è fermato, e si è vista una grande porta, e sopra una scritta vivacemente illuminata (il suo ricordo ancora mi percuote nei sogni): ARBEIT MACHT FREI, il lavoro rende liberi” Primo Levi, Se questo è un uomo Jan Liwacz, prigioniero polacco non ebreo numero 1010 entrato ad Auschwitz il 20 giugno del 1940, venne incaricato di forgiare la macabra scritta. Di professione fabbro, era a capo della Schlosserei, l'officina che fabbricava lampioni, inferriate e oggetti in metallo. Nel costruire la scritta, Liwacz decise di saldare la lettera «B» della parola Arbeit sottosopra, per indicare almeno moralmente il suo dissenso.

7 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Breve storia di come si diventa “usurai”

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9 […] L’occupazione di molti ebrei, per tanti secoli, di padre in figlio, è dunque consistita nel maneggiare denaro, investire denaro, correndo sempre il rischio di esserne depredati. E così si spiega un’attitudine tramandata sino ad oggi in molti di loro: l’attitudine agli affari, per meglio dire una spiccata capacità commerciale, bancaria e, da ultimo, anche industriale […] Non si deve credere, dunque, che l’abilità di molti ebrei in tali settori sia una loro “arte” innata, da sempre: tutto quello che ne sappiamo, sino alla fine del primo millennio, ci consente di escluderlo. Se non pochi ebrei la posseggono oggi, se l’alta finanza e l’alta industria annoverano svariati nomi ebraici – primi fra tutti i Rotschild- ciò si spiega considerando che gli avi furono costretti ad apprenderla” Eugenio Saracini, Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo.

10 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Capro espiatorio

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12 In senso figurato il capro espiatorio è l’oggetto o la persona o il gruppo sociale selezionato in modo arbitrario e irrazionale per portare su di sé la colpa di altri. Secondo l’approccio psicanalitico, il capro espiatorio è l’oggetto, la persona, il gruppo sul quale vengono scaricate colpe che in realtà non possono essergli attribuite. Il meccanismo che presiede alla designazione del capro espiatorio è la proiezione, un meccanismo di difesa dell’individuo, che allontana così da sé una colpa che non riesce ad accettare, proiettandola, cioè trasferendola su altri Paolo Crepet, Psicologia Ed. Einaudi scuola 2010

13 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Dachau

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15 Nel 1941 ebbe luogo, a Dachau, il primo degli esperimenti medici tedeschi in cui furono impiegati, come cavie umane, soprattutto gli ebrei. Anche altre razze come russi, polacchi, romeni, considerate geneticamente indesiderabili, erano sottoposte agli “esperimenti scientifici”. I medici delle SS si occupavano di cosiddetti studi sulla “ereditarietà biologica”. Questi medici inoculavano ai prigionieri la malaria, il tifo, sperimentavano per incarico della IG-Farben e di altre ditte farmaceutiche preparati sulfamidici e, a questo scopo, provocavano preventivamente alle vittime delle ferite infettate con bacilli di cancrena gassosa, spezzavano loro gli arti, li storpiavano per poi medicarli Lucio Lombardo Radice, Konzentrations Zentrum

16 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
E stetti zitto

17 Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.

18 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
F Ferdinando il cattolico

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20 Il 31 marzo 1492 il re di Spagna Ferdinando il Cattolico firmava un decreto in forza del quale tutti gli ebrei dovevano lasciare il paese entro quattro mesi, senz’altra alternativa all’infuori del battesimo o della morte. I più partirono, e fu un esodo di grandi proporzioni: ebrei si allontanarono dalla Spagna, la terra dove avevano vissuto per tanti secoli (…) Di questi, circa si diressero verso il Portogallo, dal quale sarebbero stati espulsi nei successivi decenni. (…) “Si può dunque dire che gli ebrei sono stati, fino a oggi una minoranza in perenne movimento: da ovest a est, da nord a sud, e viceversa: sempre in partenza, sempre in arrivo, sempre «erranti» Eugenio Saracini, Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo

21 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
G Ghetto

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23 Il termine ghetto deriva dal Ghetto di Venezia del XIV secolo […] era una fonderia di ferro (dal veneziano geto, pronunziato ghèto dai locali ebrei Ashkenaziti di origine tedesca, inteso come getto, cioè la gettata di metallo fuso), da cui il nome. Nel 1555 Papa Paolo IV creò il Ghetto di Roma che forzava gli ebrei a vivere in un'area specifica e prevedeva una serie di restrizioni particolari, che sarebbero poi state in vigore per secoli. Gli ebrei non potevano acquisire terreni al di fuori del ghetto, e spesso nemmeno in quello. Dovevano in ogni caso vivere confinati all'interno dei ghetti […] I ghetti avevano quindi strade strette e case alte e affollate. Ma la cosa più terribile era che il recinto del ghetto era chiuso da una o più porte. Queste venivano chiuse al calar del sole, per essere riaperte solo all'alba. Durante le ore buie gli ebrei non potevano per nessuna ragione allontanarsi dal ghetto. Spesso i residenti necessitavano di un visto per poter uscire dai limiti del ghetto anche durante il giorno.

24 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
H Häftling (prigioniero, in tedesco)

25 Häftling (prigioniero, in tedesco)
“Häftling: ho imparato che io sono un Häftling. Il mio nome è ; siamo stati battezzati, porteremo finché vivremo il marchio tatuato su braccio sinistro”. Primo Levi, Se questo è un uomo,

26 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
I protocolli dei Savi di Sion

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28 I Protocolli dei Savi di Sion o degli Anziani di Sion sono un falso documentale prodotto nei primi anni del XX secolo in Russia dalla Okhrana, la polizia segreta zarista, e pubblicato in forma di documento segreto attribuito a una cospirazione ebraica tendente a impadronirsi del mondo. Nonostante la comprovata falsità di tali documenti, essi riscossero ampio credito in ambienti antisemiti e antisionisti e, tuttora, sono la base, specie in Medio Oriente, per avvalorare la teoria della cosiddetta cospirazione ebraica. Anche se dopo la seconda guerra mondiale l'uso sistematico dei Protocolli come strumento di propaganda antisemita è diminuito, il testo è tuttora un'arma largamente diffusa, nell'arsenale dell'antisemitismo contemporaneo. Wikipedia

29 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
J Jean Amery

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31 Filosofo austriaco torturato dalla Gestapo perché attivo nella resistenza belga, e poi deportato ad Auschwitz perché ebreo: “Chi è stato torturato rimane torturato. (…) Chi ha subito il tormento non potrà più ambientarsi nel mondo, l’abominio dell’annullamento non si estingue mai: La fiducia nell’umanità, già incrinata dal primo schiaffo sul viso, demolita poi dalla tortura, non si riacquista più” Primo Levi, I sommersi e i salvati

32 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
K Konzentrations Zentrum

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34 «L’elemento di differenza, e di un orrore senza precedenti, fu l’ideazione e l’organizzazione dei ‘campi di sterminio’ (…). I campi di ‘concentramento’ in origine furono creati come vasti luoghi di detenzione per chiudervi coloro che si opponevano al Nuovo Ordine, e per eliminarli, con una parvenza di legalità, come ‘traditori’ o ‘spie’, se la loro ‘rieducazione’ si dimostrava impossibile (…). Nei campi di ‘sterminio’, tale possibilità non esisteva. Erano creati con l’unico scopo di sterminare gli ebrei d’Europa, e gli zingari» Gitta Sereny, In quelle tenebre

35 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
La notte dei cristalli

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37 Con Notte dei cristalli, viene indicato il pogrom condotto dai nazisti (SS) nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938 in Germania, Austria e Cecoslovacchia. Si parlò di 7500 negozi ebraici distrutti durante la notte del 9 novembre, di quasi tutte le sinagoghe incendiate o distrutte. Il numero delle vittime decedute per assassinio o in conseguenza di maltrattamenti, di atti terroristici o di disperazione ammontava a varie centinaia, senza contare i suicidi. Wikipedia

38 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Marrano

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40 I marrani erano ebrei sefarditi (ebrei della Penisola iberica) che vennero costretti ad abbracciare la religione cristiana, sia con la coercizione come conseguenza della persecuzione degli ebrei da parte dell'inquisizione spagnola, sia per "libera" scelta. Furono chiamati «marrani», che in spagnolo significa «maialini». La loro vita divenne presto un inferno. Insopportabili le loro condizioni di vita, a causa delle restrizioni apportate alle già limitate libertà civili ed economiche. I roghi di marrani continuarono ad attrarre le folle sulle piazze spagnole, dapprima frequentemente, poi sempre più di rado, per oltre due secoli, fin verso la metà del ‘700” Eugenio Saracini, Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo.

41 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Naso

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43 Il 5 dicembre 1939 la rivista La difesa della razza, rispondeva all’interrogativo ansioso dei lettori: “Come si distingue un ebreo da un italiano?”. “Nell’ebreo” precisava la risposta, “si riscontra più frequentemente questo complesso di caratteri: statura piuttosto bassa, capo brachicefalo, corto, capelli ricci, naso con la tipica forma a sei, labbro inferiore tumido, pronunziato”. Nelle vignette de Il Balilla (1939) il concetto era espresso dal seguente distico:” Tutti sanno che i giudei/hanno il naso fatto a sei”. Infatti il problema degli antisemiti con gli ebrei non è tanto quello della diversità (come, più ovviamente, coi negri) quanto della somiglianza: l’ebreo è più infidamente minaccioso perché somiglia a noi. Ed è così subdolo da avere spesso un naso di forma nient’affatto ebraica. Poiché l’ebreo è per lui il “corpo estraneo”, l’antisemita desidera mettergli in mezzo alla faccia un segno di riconoscimento: il naso A Sofri, la Repubblica, 19 marzo 1999

44 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Ottobre cioè 16 ottobre 1943

45 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo

46 All’alba di sabato 16 ottobre 1943, giorno festivo per gli ebrei, scelto appositamente per sorprenderne il più possibile, trecentosessantacinque uomini della polizia tedesca, coadiuvati da quattordici ufficiali e sottufficiali, effettuarono il rastrellamento degli appartenenti alla comunità ebraica romana. Trasferiti alla stazione ferroviaria Tiburtina, i deportati furono caricati su un convoglio composto da 18 carri bestiame. Tornarono in Italia solo 15 uomini e 1 donna. Tra coloro che rimasero ad Auschwitz, nessuno sopravvisse Wikipedia

47 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Pogrom

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49 Pogrom è un termine storico di derivazione russa (significa letteralmente "devastazione") con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite, e i conseguenti massacri e saccheggi. “Il primo, e probabilmente il più grande eccidio di cui si abbia notizia, ebbe luogo nell’Italia meridionale verso la fine del XIII secolo, soprattutto ad opera della monarchia angioina: furono uccise migliaia di persone e il vicolo Scannagiudei di Napoli costituisce un ricordo agghiacciante di quelle stragi. Eugenio Saracini, Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo

50 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Q Quando Paul Celàn…

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52 Nel 1945, il grande poeta rumeno di origine ebraica Paul Celàn scrisse una poesia intitolata Todesfuge (Fuga della morte) che aveva come tema diretto i campi di sterminio. Celàn era una vittima della Shoah; padre e madre erano stati deportati dai nazisti dalla città di Czernowitz in un campo di sterminio ucraino e lì uccisi. Nel 1944 una rivista dell’Armata Rossa aveva rivelato che nel campo di Majdanek presso Lublino un’orchestrina di prigionieri ebrei era obbligata a suonare durante le uccisioni, i trasferimenti, le selezioni per le camere a gas... Si veniva così a sapere che orchestre coatte di questo tipo erano state istituite in molti altri campi. In particolare Celàn aveva saputo che nel campo dove erano stati uccisi i propri genitori, un’orchestrina di deportati ebrei era stata costretta a suonare un Tango della morte. Wikipedia

53 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Le leggi razziali italiane

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55 «È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti
«È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose» (La difesa della razza, anno I, 1938, p. 2) Galeazzo Ciano riporta nel suo diario per la giornata del 14 luglio 1938: «Il Duce mi annuncia la pubblicazione da parte del Giornale d'Italia di uno statement sulle questioni della razza. Figura scritto da un gruppo di studiosi, sotto l'egida del Ministero della Cultura Popolare. Mi dice che in realtà l'ha quasi completamente redatto lui».

56 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Sonderkommandos (Squadra Speciale)

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58 Era così chiamato il gruppo di prigionieri a cui era affidata la gestione dei forni crematori. A loro spettava mantenere l’ordine fra i nuovi arrivati (spesso del tutto inconsapevoli del destino che li attendeva) che dovevano essere introdotti nelle camere a gas; estrarre dalle camere i cadaveri, cavare i denti d’oro dalle mascelle; tagliare i capelli femminili; smistare e classificare gli abiti, le scarpe, il contenuto dei bagagli; trasportare i corpi ai crematori e sovraintendere al funzionamento dei forni; estrarre ed eliminare le ceneri. Le Squadre speciali erano costituite in massima parte da ebrei. Dovevano essere gli ebrei a mettere nei forni gli ebrei, si doveva dimostrare che gli ebrei, sotto-razza, sotto-uomini, si piegano ad ogni umiliazione, perfino a distruggere se stessi” Primo Levi, I sommersi e i salvati

59 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Triangoli, stelle, cerchi

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61 “La costrizione a portare sul petto la stella di Davide non fu una trovata dei nazisti. Il primo ad imporre un “segno” agli ebrei fu un califfo arabo, Omar II, verso la metà del VII secolo: era un pezzo di stoffa che aveva la forma di un maiale. Omar II impose un segno anche ai cristiani: un pezzo di stoffa che aveva la forma di una scimmia. Qualche secolo più tardi i cristiani si impadronirono dell’idea, invertendone naturalmente i termini: «la confusione fra cristiani, ebrei e saraceni» dice una deliberazione del IV Concilio Lateranense (1215) «ha raggiunto tali proporzioni che non si notano più differenze fra una persona e l’altra. Succede quindi che cristiani abbiano rapporti sessuali con ebree e saracene, ed ebrei o saraceni con cristiane. Allo scopo di evitare che simili peccaminose unioni rimangano impunite, ordiniamo che ebrei e saraceni di entrambi i sessi vengano pubblicamente differenziati dal resto della popolazione, dovunque e per sempre…» Eugenio Saracini, Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo.

62 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
U Untermensch (Sub-umano, in tedesco)

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64 Untermensch (parola tedesca per sub-umano) è un termine dell'ideologia razzista nazista utilizzato per descrivere i "popoli inferiori", specialmente "i popoli dell'Est", cioè gli ebrei, gli zingari, polacchi, serbi i altri popoli slavi come bielorussi, russi, e ogni altra persona che non fosse di "razza ariana". Il termine "Untermensch" era utilizzato negli scritti e nei discorsi diretti contro gli ebrei, e l'esempio più noto è una pubblicazione del 1935 delle SS con il titolo "Der Untermensch" che contiene un'invettiva antisemitica estratta da un discorso tenuto da Heinrich Himmler Wikipedia

65 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Vagoni piombati

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67 “Non c’è diario o racconto, fra i molti nostri, in cui non compaia il treno, il vagone piombato, trasformato da veicolo commerciale in prigione ambulante o addirittura in strumento di morte. E’ sempre stipato […] nel nostro vagone c’erano anche due giovani madri con i loro bambini di pochi mesi, e una di loro aveva portato con sé un vaso da notte: uno solo, e dovette servire per una cinquantina di persone. Dopo due giorni di viaggio trovammo chiodi confitti nelle pareti di legno, ne ripiantammo due in un angolo, e con uno spago e una coperta improvvisammo un riparo, sostanzialmente simbolico: non siamo ancora bestie, non lo saremo finché cercheremo di resistere”. Primo Levi, I sommersi e i salvati Torino, Einaudi, 1986

68 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
W Wstawac (Alzarsi, in polacco)

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70 Sognavamo nelle notti feroci Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo: Tornare; mangiare; raccontare: Finché suonava breve sommesso Il comando dell’alba: “Wstawac”; E si spezzava in petto il cuore. Ora abbiamo ritrovato la casa, Il nostro ventre è sazio, Abbiamo finito di raccontare. E’ tempo. Presto udremo ancora Il comando straniero: “Wstawac” Primo Levi, I sommersi e i salvati

71 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
X XX secolo

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73 Durante l'impiccagione di un bambino, alla quale i prigionieri del campo sono costretti ad assistere, sente qualcuno chiedere: Dov'è Dio? Dove si trova? Il peso del suo corpo non è sufficiente a rompergli il collo, così il bambino muore lentamente e in agonia. Elie Wiesel lo ricorda davanti a lui, vede la sua lingua ancora rosea e gli occhi chiari, e piange. «Dietro di me sentii lo stesso uomo chiedere: Dov'è Dio adesso? E udii una voce dentro di me rispondergli: Egli è qui - Egli è appeso qui su questa forca» Elie Wiesel. La notte

74 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Z Zyklon B

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76 Il 3 settembre 1941 nel campo di concentramento di Auschwitz avviene la prima esecuzione di massa mediante il gas “Ziklon B”. Circa 600 prigionieri di guerra sovietici e 298 prigionieri politici ammalati vengono chiusi nei bunker sotterranei, annessi alla baracca numero due, nei quali viene immesso il gas. Lucio Lombardo Radice, Konzentrations Zentrum

77 Piccolo vocabolario dell’antisemitismo
Bibliografia: P. Crepet, Psicologia, Ed. Einaudi scuola P. Levi, La tregua, Ed. Einaudi1997 P. Levi, I sommersi e i salvati, Torino, Einaudi, 1986 P. Levi, Se questo è un uomo, Einaudi L. Lombardo Radice, Konzentrations Zentrum, Ed. Savelli 1979 E. Saracini, Breve storia degli ebrei e dell’antisemitismo, Ed. Mondadori 1990 G. Sereny, In quelle tenebre, Ed. Adelphi 1999 A. Sofri, la Repubblica, 19 marzo 1999 E. Wiesel, La notte, Firenze La Giuntina, 1992 Wikipedia

78 …Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli… PRIMO LEVI Se questo è un uomo

79 alunne del VB e dal prof. B. Di Pietro
Questo lavoro è stato curato dalle alunne del VB e dal prof. B. Di Pietro del Liceo Statale «Benedetto Croce» Avezzano (AQ)


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