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GREGORIO RICCI CURBASTRO PROGETTO INTERDISCIPLINARE “STRALCI DI LUGO: Leggo la mia città con gli occhi della scuola” CLASSI III.

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1 GREGORIO RICCI CURBASTRO PROGETTO INTERDISCIPLINARE “STRALCI DI LUGO: Leggo la mia città con gli occhi della scuola” CLASSI III

2 BIOGRAFIA Gregorio Ricci Curbastro Nascita: Lugo, 12 gennaio 1853 Morte: Bologna, 6 agosto 1925 Professione: matematico La sua famiglia di origine, profondamente cattolica, era tra le più nobili e antiche della città.

3 LA FAMIGLIA E I PRIMI STUDI Antonio suo padre ed il nonno Giuseppe furono brillanti ingegneri, la madre Lidia Vecchi fu figlia di Gregorio Vecchi, il primo insegnante di idrometria nella Scuola Pontificia degli ingegneri a Roma, e poi ingegnere capo della provincia di Bologna. In ogni ambito di studio, egli dimostrò grandi doti di intelligenza, tenacia, acutezza di ingegno, curiosità e desiderio di apprendere. L'ambiente fu indubbiamente adatto a sviluppare le doti del giovane Gregorio Secondo la tradizione delle famiglie agiate dell'epoca Ricci Curbastro compì gli studi elementari, e successivamente quelli classici superiori, privatamente con insegnanti importanti e preparati.

4 LA FORMAZIONE La sua formazione si compì con gli studi accademici: nel 1869, frequentò per un solo anno il corso filosofico matematico dell’allora Pontificia Università della Sapienza a Roma. A Pisa, Ricci Curbastro si avvalse dell'insegnamento di due fra i più grandi matematici dell’epoca: Enrico Betti, per il corso di Meccanica celeste, e Ulisse Dini, per il corso di Analisi superiore. Verso la fine dell'estate del 1870, richiamato a Lugo dal padre, preoccupato a causa degli eventi politici e militari del momento, si iscrisse nel 1872 all'ateneo bolognese, ma nel 1873 entrò alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dopo aver vinto il concorso di ammissione.

5 LA LAUREA Laureatosi con lode, nel 1875, in scienze fisiche e matematiche, Ricci vinse una borsa di studio, grazie alla quale ebbe la possibilit à di seguire, ancora per un anno, i corsi di perfezionamento di Dini e Betti. Grazie all'influenza di Betti, Ricci Curbastro familiarizzò con le varie teorie fisiche, allora d ’ avanguardia, e volse il suo interesse ad una matematica, rigorosa dal punto di vista formale e capace di analizzare e descrivere i fenomeni fisici.

6 LA RICERCA SCIENTIFICA Si delineavano già gli obiettivi fondamentali della ricerca scientifica di Ricci Curbastro, sviluppata poi negli anni successivi: la realizzazione di un quadro generale ed unitario, in cui costruire e applicare il metodo più efficace per comporre le leggi delle scienze fisiche e matematiche. Ebbe inizio, in quel periodo, una fase molto importante nell'attività scientifica di Ricci, che si dedicò intensamente all'approfondimento dei metodi matematici, utilizzabili in Fisica e, con particolare riguardo, in elettromagnetismo. A Pisa divenne assistente straordinario alla cattedra di Calcolo di Dini e l'anno successivo fu nominato professore straordinario di Fisica matematica presso l’Università di Padova, dopo aver superato il concorso relativo.

7 IL LEGAME CON LUGO Nonostante l'intenso ritmo nella ricerca scientifica e l'impegno richiesto dall'attività accademica, egli si dedicò anche alla vita amministrativa della sua città natale, verso la quale nutrì sempre un forte legame affettivo. Partecipò infatti attivamente alla vita politica nel suo paese natale, e contribuì coi suoi progetti alla bonifica del ravennate e all'acquedotto di Lugo. A Gregorio Ricci Curbastro Lugo ha intitolato un liceo, presso cui sono conservati alcuni suoi manoscritti.

8 Il 1884: UN ANNO IMPORTANTE – il matrimonio con Bianca Bianchi Azzarani signorina di distinta famiglia imolese dalla cui unione nacquero i tre figli Livia, Cesare e Giorgio; Il 1884 fu teatro di due avvenimenti per lui fondamentali: – l'inizio dell'elaborazione del suo innovativo metodo matematico chiamato calcolo differenziale assoluto. Lo scopo di Ricci Curbastro e del suo metodo matematico era sempre lo stesso: analizzare le forme matematiche per mettere ordine tra le varie teorie della geometria e della fisica per poi unificarle.

9 IL PREMIO REALE PER LA MATEMATICA Nel 1869, il matematico lughese si decise a partecipare al Premio reale per la matematica, una specie di medaglia Fields italiana dell'epoca, ma il prestigioso premio bandito dall'Accademia dei Lincei non fu assegnato a nessun partecipante. Il calcolo di Ricci Curbastro era troppo avanti per quei tempi! 32 anni dopo Ricci Curbastro, all'apice dei suoi studi, ci riprova. Consapevole della validità dell'algoritmo messo a punto, decise quindi di partecipare per la seconda volta al Premio Reale per la matematica, edizione 1901, messo a concorso dall'Accademia dei Lincei (la più antica accademia scientifica del mondo; annoverò tra i suoi primi Soci Galileo Galilei). Passati tre anni, richiesti per l'analisi dei lavori partecipanti, la commissione esaminatrice negò a Ricci Curbastro l'ambito premio, che non fu comunque assegnato a nessuno, anche questa volta.

10 I SAGGI Il lavoro Méthodes de Calcul différentiel absolu et leurs applications, portato a termine con la collaborazione di Levi-Civita e pubblicato nel 1900 rappresenta sicuramente uno degli articoli scientifici più importanti del XX secolo.

11 IL CARATTERE DI CURBASTRO Stimato sotto il profilo di accademico e di studioso. Isolato come matematico e, per certi aspetti, non compreso riguardo al suo campo di ricerca, sicuramente non favorito in ciò dal carattere schivo ed incline alla sobrietà nel modus vivendi. Coloro che furono in contatto con lui lo hanno descritto come un uomo di grandissima dignità e rettitudine, dallo sguardo profondo ed intelligente, staccato dalla mondanità e da ogni vanità, dalla personalità austera e calma, quasi staccata ed assente. La delusione per i premi reali per la matematica dovette essere comprensibilmente cocente. L'assegnazione del prestigioso premio avrebbe costituito un'occasione unica per far conoscere ad un vasto pubblico il lavoro innovativo di un uomo, sconosciuto anche per la ritrosia del carattere. Di fatto, l'opera di Ricci non fu in grado di suscitare, sia in Italia che all'estero, l'interesse sperato. L'opera, in anticipo per i suoi tempi, ha dovuto subire a lungo un giudizio inadeguato, come capita non di rado ai grandi innovatori.

12 IL PERIODO BUIO E IL COLPO DI SCENA Comparve sulla scena scientifica Albert Einstein e la sua Teoria Generale della Relatività. Il grande fisico era in grande difficoltà, inizialmente, perché non riusciva a trovare un adeguato algoritmo matematico per scrivere formalmente la sua creazione. Celebre è l’esclamazione, riportata dalle cronache e da lui rivolta al matematico Grossmann suo antico compagno di studi: "Grossmann, aiutami sennò divento pazzo!“. Ricci, rimasto sempre più isolato per quanto riguarda la sua opera matematica, continuò per alcuni anni a pubblicare piccole memorie sul calcolo differenziale assoluto, ma dopo il 1910 la sua attività di ricerca si era praticamente conclusa. Pur rimanendo stimato ed apprezzato sia come uomo pubblico che come accademico, egli era tuttavia un uomo stanco e disilluso, ulteriormente e duramente messo alla prova riguardo agli affetti più cari a causa della scomparsa della moglie, sopravvenuta nel 1914 per un male incurabile.

13 La celebrità internazionale conquistata da Einstein investì come un fiume in piena lo schivo gentiluomo lughese, che improvvisamente si vide richiesto da molte prestigiose accademie. I riconoscimenti e le onorificenze giunsero a pioggia, centinaia di articoli furono scritti e diffusi, elevando il calcolo differenziale assoluto al ruolo di indiscusso strumento matematico alla base di nuovi fondamentali sviluppi negli ambiti della Fisica e della Matematica. Un altro personaggio ne avrebbe probabilmente approfittato, ma non Ricci Curbastro, che si tenne lontano dal formidabile clamore e dalla notorietà da cui fu investito, continuando a comportarsi come era nel suo stile distaccato e pacato. IL CONTRIBUTO AD EINSTEIN Grossman rispose alla richiesta di Einstein proponendogli il calcolo di Ricci Curbastro. Einstein GRAZIE AL CALCOLO DI CURBASTRO mise a punto con eleganza e rigore formale la sua celebre Teoria, pubblicata nel 1916, che rivoluzionò la Fisica. Nel 1919, la Relatività si impose in tutto il suo vigore e in tutta la sua forza innovativa.

14 Nel 1953, in occasione del centenario della nascita di Ricci Curbastro, Einstein volle ancora una volta rendere omaggio al grande matematico lughese, inviando una lettera alla di lui figlia Livia: EINSTEIN E RICCI CURBASTRO Einstein volle incontrare personalmente Ricci Curbastro in occasione di un ciclo di conferenze, da lui tenute sulla relatività. L’incontro tra il genio della fisica ed il matematico gentiluomo avvenne il 27 ottobre 1921 nell’affollatissimo, per l’occasione, ateneo patavino. Non è difficile immaginare la meritata gratificazione provata da Ricci Curbastro e la manifestazione di reciproca stima tra i due. "Gli studi fondamentali di vostro padre mi hanno aiutato considerevolmente nel mio lavoro sulla teoria generale della relatività."

15 CURIOSITÀ Il 6 agosto di 91 anni fa, Gregorio Ricci Curbastro si spegneva a Bologna per un attacco di angina pectoris. I suoi funerali furono riservati come riservato fu il suo comportamento in vita. "Fu per quarantacinque anni professore di matematica all’Università di Padova" è il sobrio epitaffio che volle scolpito sulla semplice lapide, nella tomba di famiglia a Lugo. L'opera di Ricci Curbastro ha anche delle ripercussioni in robotica. La targa, posta sulla casa di Ricci Curbastro recita: "Diede alla scienza il calcolo differenziale assoluto, strumento indispensabile per la teoria della relatività generale, visione nuova dell'universo." A Gregorio Ricci Curbastro sono intitolati anche: una via nella città di Lugo e una a Roma, una scuola primaria a Padova e un asteroide, il 13642 Ricci.


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