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Cesena, 14 marzo 2009. 2 Gli obiettivi dellincontro Oggi non discutiamo di un problema nuovo ma dellaggravamento di un problema più che decennale. Intendiamo.

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1 Cesena, 14 marzo 2009

2 2 Gli obiettivi dellincontro Oggi non discutiamo di un problema nuovo ma dellaggravamento di un problema più che decennale. Intendiamo manifestare per tempo i dati di questo aggravamento. Vogliamo accantonare, per questa occasione, la polemica sui tagli e concentrarci sulla necessità di conservare qualche effettivo criterio di selettività che non ignori chi ha ben operato.

3 3 Il punto di partenza: il taglio del FFO Se il taglio del FFO nazionale viene applicato agli atenei con i criteri storici Unibo riceverà un fondo inferiore per ~ 40 M. Non conosciamo ancora i criteri che verranno impiegati per la ripartizione del 7 % del FFO nazionale (art. 2 L. 1/2009) destinato al sostegno della qualità. Tre aspetti della qualità: a) offerta formativa e i risultati dei processi formativi; b) ricerca scientifica; c) l'efficacia e l'efficienza delle sedi didattiche. In sede di prima applicazione, la ripartizione delle risorse e' effettuata senza tener conto del criterio di cui alla lettera c). [Limitazione aggiunta al DL 180]

4 4 Il bilancio 2010 a spanne Unibo impegna l86% del suo FFO nel personale. Prescindendo dal personale e con un taglio del FFO del 10 %: Tenendo conto delle spese non contraibili (canoni, utenze, impegni, dottorato, …) pari a ~ 40 % le risorse disponibli si contraggono così: FFO – Pers. 0,14 FFO + Studenti 0,2 FFO 0,9FFO–Pers. 0,04 FFO + Studenti 0,2 FFO 0,6 (0,34 FFO) 0,24 FFO-0,4 0,34 FFO 0,2 FFO 0,1 FFO Il taglio delle risorse disponibili è pari al 50 %

5 5 Le conseguenze Contrazione pesante: del trasferimento alle facoltà, ai dipartimenti, ai poli; della ricerca scientifica; dei servizi; delle iniziative di diritto allo studio; delledilizia; del turn-over. Gravi difficoltà nella partecipazione ai programmi che richiedono il cofinanziamento (PRIN, Tecnopoli, ecc.)

6 6 Le prospettive della didattica Contrariamente al luogo comune (gli sprechi della didattica), dalla razionalizzazione della didattica non possiamo aspettarci risparmi rilevanti. Riducendo il numero dei CdS e degli insegnamenti riduciamo il carico didattico dei doc.-ric., ma assai poco la spesa e solo in relazione ai contratti per la didattica (ma per alcune facoltà della Romagna i contratti sono vitali). Le esigenze del bilancio impongono comunque il taglio dei contratti. E in corso un esame rigoroso della nostra offerta didattica con lo scopo di ridurre le ridondanze e la frammentazione e di individuare i criteri di razionalizzazione. La contrazione dellofferta didattica è una prospettiva certa.

7 7 Gli sprechi dellofferta didattica Unibo impartisce ~ 6.000 insegnamenti: senza tenere conto dei contratti corrispondono a 2 insegnamenti per doc.-ric. NellAA 2000-01 Unibo offriva 109 CdS, nel presente 2008-09 le triennali sono 103, le magistrali e i cicli unici sono 109: in totale 223. Il raddoppio è un effetto apparente del Bologna Process, deciso comunque dai governi e non dalle università. A livello nazionale i CdS sono 5.960, che si confrontano con 8.955 (+3.747 FHS) in Germania, 5.009 in UK e 4.878 in Francia. (Univ. di Milano, Dic. 2008) Malgrado levidente inconsistenza, lo scandalo del raddoppio non accenna a rientrare.

8 8 Gli effetti sul turn-over Nel bilancio 2009 Unibo ha potuto prevedere solo il 35 % di turn-over (il tetto era del 50 %). E improbabile che nel 2010 questa % possa essere mantenuta. La riduzione del turn-over, labolizione del fuori-ruolo e il pensionamento a 70 anni bilancia appena lincremento automatico della spesa del personale. 200920102011 PO6212145 PA42,788,212,6 RU17,516,520,5 Totali122,2225,778,1 Punti derivanti da cessazioni per pensionamenti e motivi diversi (stima)

9 9 Gli effetti sul turn-over (2) Previsione di spesa per Doc. e RU (K) (ipotesi di turn-over zero nel 2010 e 2011)* Pertanto, nonostante lazzeramento del turn-over, le spese per il personale resta sostanzialmente invariata *Presentazione bilancio di previsione 2009-Settore Trattam. Econ., dicembre 2008. 200920102011 Docenti186.446184.210172.213 Ricercatori65.90470.81872.392 Totali252.350255.028244.605

10 10 RomagnaBologna Personale20012008%20012008%20012008 12 34 1 / 32 / 4 Docente24836848,3916021563-2,4315,48%23,54% Ricercatore138302118,8489199211,3415,49%30,44% Tecn.Amm.187435132,62251526625,847,44%16,34% Sviluppo dellorganico in Romagna e a Bologna (31-12-2008) La drastica riduzione del turn-over renderà problematica la ripresa del processo di riequilibrio tra Bologna e la Romagna e quello tra le facoltà. Gli effetti sul turn-over (3)

11 11 Gli effetti dei tagli sul rapporto Assegni fissi/FFO I tagli 2010 e 2011 porteranno il rapporto (Assegni fissi personale)/FFO al disopra del 90 % per quasi tutti gli atenei: certamente per Unibo. Conseguenze: non potremo bandire nuovi concorsi ne' assumere personale (art.1, c. 1, L 1/09); Diventerà problematico laccesso ai benefici dellart. 2 (7%, qualità delle sedi decentrate).

12 12 La mappa di un FFO non equo Eccesso di finanziamento (in chiaro) o deficit (in scuro) negli ultimi 10 anni nei sistemi universitari regionali (M). (Valutazione del Poli Mi)

13 13 Impegni urgenti I tagli indifferenziati sono ingiusti poiché ignorano il sacrificio già imposto ad alcune università non completando il riequilibrio finanziario. Il riequilibrio tra le sedi universitarie va riattivato nellapplicazione dellart. 2 L. 1/2009 (7% del FFO) e nella ripartizione del fondo interministeriale (550 M, cessa nel 2011). Il c.1, art. 1, L. 1/2009 sulla qualità, l'efficacia e l'efficienza delle sedi didattiche offre loccasione per sostenere con forza il decentramento di Unibo in Romagna. Si deve vigilare sul rigore dei criteri che verranno adottati.

14 14 La valutazione del CNVSU Dal rapporto del Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (luglio 2007) Il Comitato ritiene che … il decentramento dellAlma Mater si sia realizzato secondo le linee auspicate, con una programmazione accorta e con una efficace collaborazione da parte degli enti locali. Tenendo conto che si tratta del secondo ateneo italiano per dimensioni della popolazione studentesca e della offerta formativa, si deve concludere che il supporto fornito dal Ministero a questa operazione non è stato adeguato, se rapportato agli impegni assunti per analoghe iniziative in sedi universitarie affollate. Per la parte universitaria il decentramento ha gravato in larga misura sul bilancio esistente dellateneo. Alla luce del successo delloperazione, sarebbe auspicabile che il Ministero intervenisse a contribuire al suo consolidamento. Vale la pena di osservare in proposito che quello costituito da Bologna è un modello di università a valenza regionale, che può confrontarsi con i migliori sistemi di università pubbliche regionali (Università di California, Università dellIllinois, etc.). E una strada che potrebbe essere seguita in altri contesti regionali soprattutto se svolta con analogo rigore sul piano della qualità dellofferta formativa.

15 15 Unibo in Romagna è una singolarità in Italia La più importante esperienza nazionale di reale decentramento: un vero ateneo multicampus. La prima ipotesi nel Piano di Sviluppo Quadriennale 1986-90, cui segue il Piano di Decongestionamento 1998-2000 in attuazione del DM 30-3-98 che individuava gli atenei sovraffollati da finanziare. Non è il prodotto di una generazione spontanea. Apporto delle comunità locali e degli enti di sostegno. Autonomia dei Poli, costituiti formalmente nel 2001. 8 Facoltà autonome e corsi decentrati di altre 12 Facoltà con sede a Bologna. 19.405 studenti nellAA 2008/2009, il 23,5% dellintero Ateneo, ma le matricole in Romagna sono questanno il 29,3% del totale.

16 16 Ancora sulla singolarità di Unibo-Romagna Lattrattività delle sedi romagnole non è inferiore a quella di Bologna (la più alta in Italia): 42 % degli st. vengono province diverse da quelle romagnole. Servizi agli studenti, anche grazie al contributo degli enti di sostegno e degli enti locali, più soddisfacenti di quelli di Bologna. Le sedi romagnole alimentano oggi una fervida attività di ricerca che ormai contribuisce in modo determinante al positivo risultato dAteneo. Servizi bibliotecari ed informatici di qualità.

17 17 Unibo-Romagna: un risparmio per il Ministero Linsieme delle strutture decentrate corrispondono ad un ateneo cui spetterebbe un FFO pari a ~ 100 M. Un calcolo approssimativo consente di affermare che: in 10 anni il Ministero ha risparmiato una cifra dellordine di 1000 M! La scelta di un Ateneo multi-campus, anziché la nascita di un Ateneo autonomo, ha favorito lo sviluppo di unofferta formativa e di una ricerca qualitativamente superiore, ma è stata penalizzante dal punto di vista finanziario: il modello di distribuzione del FFO non vede la rete di sedi ma considera lateneo come se fosse un'unica sede. A questo si aggiunge il sottofinanziamento sistematico di Unibo, mai rimasto al di sotto dei 30 M annui, malgrado il cambiamento nel tempo del modello di ripartizione teorica del FFO.

18 18 Le medaglie di Unibo Quello costituito da Unibo è un modello di università a valenza regionale, che può confrontarsi con i migliori sistemi di università pubbliche regionali (Università di California, Università dellIllinois, ecc.). E una strada che potrebbe essere seguita in altri contesti regionali soprattutto se svolta con analogo rigore sul piano della qualità delloffferta formativa. (CNVSU, luglio 2007) Nessun supporto dal MIUR da 10 anni. Unibo è da sempre fortemente sottofinanziata. Ha il bilancio in ordine. Non ha debiti.

19 19 E costantemente nelle prime posizioni (fra le università italiane) nelle classifiche internazionali (attualmente lunica università tra le prime duecento nella classifica del Times, 1° in Webometrics, 2° tra le Research Univ.). E luniversità europea più attiva negli scambi Erasmus. E in testa alla lista delle università italiane per lattrazione di fondi dellUE. Presenta costi di gestione largamente inferiori alla media nazionale (Programma Good Practice) [40% nella gestione del sistema informativo, 30 % in quella del personale, ecc.] Le medaglie di Unibo

20 20 Conclusioni Le trae per noi lo stesso CNVSU: Il supporto fornito dal Ministero a questa operazione non è stato adeguato…..Alla luce del successo delloperazione, sarebbe auspicabile che il Ministero intervenisse a contribuire al suo consolidamento 1.Il Ministro dispone di un fondo per interventi straordinari: lUniversità in Romagna offre unoccasione di valore indiscutibile. 2.Conferire peso consistente al riequilibrio finanziario tra gli atenei (7% del FFO e fondo interministeriale 550 M; v. CUN 24-2-09). 3.Re-introdurre il criterio della qualità, l'efficacia e l'efficienza delle sedi didattiche, in qualche forma, nella ripartizione del 7% del FFO.

21 21 … senza poter dimenticare che: E essenziale: che lUniversità venga considerata effettivamente una delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del paese e per luscita stabile dalla crisi; che alla ricerca scientifica – e dunque ancora una volta allUniversità che fornisce il contributo prevalente – venga conferita unattenzione allineata a quella dei maggiori paesi europei; che si ponga rimedio a tagli indiscriminati che annulleranno in breve tempo il lavoro delle buone università italiane; che si avvii una rigorosa valutazione delle università che comprenda anche la qualità del bilancio.

22 22 Le valutazioni internazionali Confronto tra Unibo e le università immediatamente adiacenti nella classifica del Times (dati 2008) PosizioneStudentiTotal revenues (K) /St. 192Massachusetts-Amherst26.360669.59725.400 193Bologna90.000500.0005.550 194Berna13.300444.28433.405


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