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IL LEGNO IL LEGNO È IL MATERIALE RICAVATO DAI FUSTI DELLE PIANTE, IN PARTICOLARE DAGLI ALBERI MA ANCHE DAGLI ARBUSTI.

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1 IL LEGNO IL LEGNO È IL MATERIALE RICAVATO DAI FUSTI DELLE PIANTE, IN PARTICOLARE DAGLI ALBERI MA ANCHE DAGLI ARBUSTI.

2 COSTRUIRE IMBARCAZIONI
IL LEGNO NELLA STORIA Il legno è il materiale più antico usato dall’uomo per: COSTRUIRE RIPARI COSTRUIRE ATTREZZI COSTRUIRE IMBARCAZIONI FONTE DI ENERGIA Preistoria Palafitte Capanne di legno e canne Romani: per coperture, solai e ponti temporanei Medioevo e Rinascimento Capriata tetto Chiese Età Contemporanea legno lamellare. Preistoria clave e asce . archi, frecce, lance, aratri e arpioni. Ruota Romani: Aratri, macchine di guerra , Braciere Medioevo-Rinascimento Oggetti d’arte Arredo intarsiato Età Contemporanea Serramenti ,mobili ecc. Preistoria Il fuoco permise di Cucinare, scaldarsi e difendersi dagli animali. Romani: usavano bracieri fondevano i metalli Facevano le terme Medioevo e Rinascimento Camini e stufe Età Contemporanea Energia rinnovabile Preistoria Le canoe Le zattere Romani: La trireme Poliremi Medioevo e Rinascimento Navi Vichinghe La cocca medievale I grandi velieri Caravelle e Galeoni

3 MEDIOEVO E RINASCIMENTO
PREISTORIA MEDIOEVO E RINASCIMENTO Capanne Palafitte ETA’ ROMANA Il ponte militare in legno sul Reno di Cesare Capriata tetto in legno Norvegia: chiesa Sec. XII ETÀ CONTEMPORANEA Nell'architettura romana il legno è utilizzato per le coperture, per i solai degli edifici. ETÀ MODERNA Sala eque­stre di Mosca un copertura a capriate di 48 metri Trave curva in legno lamellare

4 ARTE MEDIOEVALE E RINASCIMENTALE
ETA’ ROMANA PREISTORIA a.C. (circa): Compare l'Homo Habilis strumenti di legno e pietre come clave e asce. a.C.: In questo periodo il legno viene usato per la fabbricazione di archi, frecce, lance, aratri e arpioni. 3.500 a.C.: In Mesopotamia viene inventata la ruota. Nel a.C. vengono costruite le prime ruote con i raggi. Aratro Macchine da assedio ARTE MEDIOEVALE E RINASCIMENTALE sculture. mobili ETÀ CONTEMPORANEA

5 MEDIOEVO E RINASCIMENTO PREISTORIA
/ a.C.: L' Homo Erectus grazie al legno scopre il fuoco. Due bastoncini di legno sfregati velocemente, bruciano. Il fuoco permise agli uomini preistorici di CUCINARE, SCALDARSI E DIFENDERSI DAGLI ANIMALI. PREISTORIA ETA’ ROMANA Camino medioevale Stufe rinascimentali ETÀ MODERNA Nel XVIII secolo, il legno cominciò ad essere sostituito dal carbone, dal potere calorifico più elevato e più adeguato per le nascenti necessità industriali. I Romani amavano frequentare le terme ETÀ CONTEMPORANEA I Romani fondevano i metalli Fonte di energia rinnovabile. Braciere

6 Zattere MEDIOEVO Navi Vichinghe PREISTORIA ETA’ GRECO- ROMANA
La trireme è la nave antica da guerra, tipica delle flotte greche PREISTORIA ETA’ GRECO- ROMANA La trireme era un'antica nave lunga 40 m fenicia, greca e romana che utilizzava come propulsione, oltre alla vela, tre file di rematori disposti sulle due fiancate dello scafo Poliremi Nave antica da guerra, tipica delle flotte romane Le canoe scavate nei tronchi d'albero furono le prime imbarcazioni in epoca preistorica Zattere E RINASCIMENTO La caravella fu un tipo di nave in legno ROBUSTA E VELOCE, introdotta nel 1441 dai portoghesi. Navi Vichinghe MEDIOEVO La cocca fu una grande nave medievale, di forma rotonda, che poteva raggiungere una stazza di tonnellate Il Galeone è un poderoso veliero da guerra per affrontare la navigazione oceanica, molto diffuso nel XVI e XVII secolo. Navi Vichinghe

7 PRODUZIONE DELLA CARTA
Anche oggi trova utilizzo in diversi settori produttivi quali: COSTRUZIONI ARREDAMENTO ENERGETICO (Legna da ardere) PRODUZIONE DELLA CARTA

8 La lavorazione del legno
La lavorazione del legno e le tecnologie per ottenere oggetti in legno, sono rimaste pressochè invariate per secoli e hanno invece subito rapidi cambiamenti negli ultimi cent'anni, con l'introduzione di nuovi macchinari. Prima degli anni '50-'60 quasi in ogni famiglia vi era un falegname, o comunque qualcuno che sapesse lavorare il legno. Dopo gli anni '60 il falegname si servì di alcune macchine e oggi hanno fatto il grande salto nell'industria vera e propria.

9 SI RICAVA SIA DALLE CONIFERE SIA DALLE LATIFOGLIE
DALLE PALME NON SI RICAVA LEGNO VERO E PROPRIO PERCHÉ SONO IN PRATICA DELLE GIGANTESCHE ERBE.

10 LA STRUTTURA DELL’ALBERO
SONO ELEMENTI LEGNOSI, DI DIAMETRO MINORE DEL TRONCO E SERVONO COME SOSTEGNO DELLE FOGLIE E PER TRASPORTARE LE SOSTANZE NUTRITIVE RAMI. (O TRONCO) SERVE COME SOSTEGNO DELLA CHIOMA E PER TRASPORTARE LE SOSTANZE NUTRITIVE FINO ALLE FOGLIE. FUSTO, SERVONO COME ANCORAGGIO E PER PRELEVARE L'ACQUA DAL TERRENO. RADICI

11 AL MICROSCOPIO POSSIAMO NOTARE CHE IL LEGNO E’ FORMATO DA UN INSIEME DI NERVATURE LUNGHE E SOTTILI, SIMILI A LUNGHISSIME CANNUCCE DA BIBITA UNITE SALDAMENTE TRA LORO. OGNI CANNUCCIA HA LE PARTI FORMATE DA: CELLULOSA LIGNINA QUESTA STRUTTURA DI TUBI SOTTILI FORMA UN MATERIALE LEGGERO MA ANCHE RIGIDO E RESISTENTE.

12 LA STRUTTURA DEL TRONCO
SEZIONANDO IL TRONCO CON UN TAGLIO TRASVERSALE SI POSSONO DISTINGUERE ZONE DIVERSE Midollo: ha cellule in formazione e consistenza spugnosa . Corteccia: fisiologicamente è morta, serve come protezione alla pianta e consente gli scambi gassosi necessari alla vita della pianta. Durame: è formata da cellule morte e a livello commerciale è quella più pregiata, perché essendo la parte più vecchia della pianta è quella più stabile e meno soggetta agli attacchi di parassiti. Mano a mano che l'albero cresce, l'alburno diventa durame. Alburno è formata da cellule vive che costituiscono l'apparato circolatorio della pianta consentendo la conduzione dei sali minerali dalle radici alle foglie. Si distingue dal durame per il colore più chiaro. LIBRO: strato sottile formato da fibre lunghe e flessibili all’interno della quale scorre la linfa Cambio: strato elastico responsabile della produzione di nuovo legno, sia verso l'esterno sia verso l'interno

13 CORTECCIA La corteccia del Pino silvestre è a placche rosso brune nella parte inferiore del fusto, squamosa e colore rosso arancio in alto. La corteccia della Betulla è tipicamente bianca, sottile, liscia e si desquama in strisce orizzontali.

14 LIBRO La linfa grezza sale normalmente nell'alburno; la linfa elaborata dalle foglie scende nel libro. Contiene i vasi che conducono il nutrimento sintetizzato delle foglie ad ogni parte dell'albero.

15 CAMBIO All'esterno del cambio corrono i fasci vascolari del libro. Ad ogni ciclo stagionale il cambio aggiunge verso l'esterno uno strato di libro e verso l'interno uno strato di legno. Questo sistema garantisce l'accrescimento del diametro dell'albero anno dopo anno. . Strozzatura del cambio, il sistema vascolare degli alberi che trasporta acqua e nutrienti dalle radici alla chioma. La presenza di una fune ostacola il normale incremento del diametro dell’albero provocando nel giro di qualche anno una strozzatura e la chioma nel giro di qualche anno avvizzisce e successivamente muore.

16 ALBURNO L'alburno fresco è sempre di colore chiaro (da cui il nome), a volte bianco ma più spesso con una sfumatura di giallo o bruno. dall'aspetto un po' "umido«. È costituito da legno nuovo, in cui sono presenti all'interno le cellule vive dell'albero in crescita. La funzione principale dell'alburno è di trasportare l'acqua dalle radici alle foglie e di immagazzinare o restituire, a seconda della stagione, la linfa grezza sintetizzata nelle foglie. Maggiore è la quantità di foglie, maggiore è il tasso di crescita della pianta e maggiore è il volume di alburno necessario. Tutto il legno è inizialmente alburno, con l'età e la crescita della pianta il legno più interno e prossimo alla base diventa durame, cessa la conduzione, scompaiono le sostanze di riserva che vengono traslocate o trasformate. Il doppio alburno-durame che testimonia come l’esemplare sia prima morto e, successivamente, intorno al fusto, si sia sviluppato un altro esemplare che in senso centrifugo ha creato un nuovo duramen e alburno.

17 DURAME Durame di Quercus robur L. è la parte interna più scura, in continuo accrescimento E’ la parte piu' interna del legno di alberi e arbusti, i cui tessuti sono costituiti da cellule morte, nelle quali il passaggio della linfa grezza è ormai nullo.

18 IL MIDOLLO Al centro del fusto è situato il midollo, un piccolo cilindro di consistenza spugnosa spesso caratterizzato da una colorazione bruna, il quale può avere misure variabili fra i 2 e i 12 mm. Spesso è difficile, se non impossibile, scorgere su una sezione di un tronco maturo il midollo, che può a volte presentarsi come una zona di pochi millimetri. È un tessuto specializzato nella funzione di riserva di sostanze nutritive, che in alcuni casi negli alberi vecchi può scomparire lasciando cavità o legno.

19 ANELLI D'ACCRESCIMENTO
L'anello di accrescimento annuale è tanto più grande quanto più alta è stata la temperatura e viceversa. Sono anelli concentrici presenti nel cambio, che derivano dall'accrescimento annuale del fusto. Sono costituiti da un tessuto meno compatto formatosi in primavera (primaticcio) e da uno più compatto formatosi in estate e in autunno (tardivo). In inverno la vegetazione si arresta. Ogni anello corrisponde ad un anno della pianta: in questo modo è possibile calcolare l'età di una pianta. Questo concetto è valido solo in zone dove c'è l'alternanza delle stagioni, cioè in luoghi temperati.  Sezione trasversale di legno di Conifera. Sono visibili le zone di legno primaticcio (P) colorazione più chiara e di legno tardivo (T) colorazione più scura.

20 Il legno deriva da esseri viventi quindi può avere delle imperfezioni
I DIFETTI DEL LEGNO Il legno deriva da esseri viventi quindi può avere delle imperfezioni Nodi: sono i punti di inserimento del ramo nel fusto. Eccentricita' del fusto: si verifica nei casi in cui la pianta cresce su terreni in pendenza, oppure esposti a forti venti, per cui cresce incurvata Cipollatura: gli anelli annuali del fusto risultano staccati del tutto o in parte fra di loro. Lunatura: la causa di questo difetto viene attribuita al gelo, che danneggia le cellule dell'alburno e ne impedisce la trasformazione in durame. Fenditure: sono spaccature del fusto centrali o periferiche, causate da forti sbalzi di temperatura Lesioni da fulmine Insetti e funghi

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22 La presenza dei nodi costituisce un difetto sia da un punto di vista estetico che della lavorabilità. NODI La loro presenza è un inconveniente in quanto, deviando le fibre del legno, lo rende meno resistente e di più difficile lavorazione. Rami atrofizzati rimasti chiusi all’ interno del tronco, sono molto più duri del legno che li contiene. Nodo sano Nodo cadente Nodo marcio

23 ANOMALIE DI FORMA DEL FUSTO
Asse non rettilineo : il legno di queste piante sarà molto friabile o tenderà a spaccarsi facilmente. A volte la deviazione del fusto viene indotta da particolari condizioni ambientali: tipico è il caso degli alberi cresciuti in montagna su pendici, i quali presentano un'evidente curvatura alla base del fusto. Tale anomalia prende il nome di sciabolatura, ed è causata dalla reazione della pianta, che tende a orientare nuovamente la propria crescita in direzione. Nelle zone battute da forti venti gli alberi presentano chiome fortemente asimmetriche e hanno il fusto inclinato e curvato.

24 Cipollatura Si definisce cipollatura una caratteristica discontinuità tangenziale del tessuto legnoso, che si sviluppa per un tratto più e meno lungo del fusto separando nettamente due anelli di accrescimento consecutivi Presenza di brusche variazioni nell'anello annuale, improvvisa ripresa degli accrescimenti, situazioni di stress indotto da attacchi di parassiti defolianti o da inquinamento ambientale ecc.. La cipollatura può avere cause diverse ma generalmente è dovuta all'azione del vento e del gelo. la forma della cipollatura è tipicamente a mezzaluna (cipollatura parziale), oppure, nei casi più gravi, ad anello (cipollatura completa). La cipollatura costituisce un difetto tecnologico assai grave, che riduce drasticamente la resa di segagione (le tavole presentano fratture o addirittura si separano in strisce) e la capacità portante dei segati.

25 Lunatura per effetto del gelo, si ha la formazione di un anello scuro tra gli anelli di durame. La lunatura pregiudica la compattezza e la durata del legname. Se la temperatura esterna scende troppo bruscamente il legno più superficiale tenderà a contrarsi mentre in profondità il materiale risentirà molto meno del raffreddamento e quindi si contrarrà in misura minore. Da tale differenza di comportamento nasceranno delle tensioni interne di tale entità da provocare la rottura del legno, soprattutto in corrispondenza dei piani preferenziali costituiti dai raggi parenchimatici.

26 FENDITURE Stellatura: sono spaccature radiali causate dalle tensioni di crescita della pianta o dal maggior ritiro della parte centrale del tronco rispetto a quella della periferia.

27 Lesioni da fulmine provocano un caratteristico distacco e parziale asportazione di una striscia di corteccia lungo l'intera lunghezza del fusto, dalla cima fino alla base; ovviamente, il cambio di questa zona risulterà gravemente danneggiato.

28 funghi: possono indurre solo alterazioni di colore, oppure alterazioni sia di colore, sia della struttura del tessuto legnoso. Nel primo caso il danno può essere solo di carattere estetico, mentre nel secondo si ha anche un peggioramento delle caratteristiche fisico-meccaniche del materiale.

29 Insetti che si insediano nel legno
l'azione degli insetti nel tronco può esplicarsi in vari modi, ma in genere il danno principale da essi causato è lo scavo di gallerie che attraversano il legno, deprezzando fortemente tutti gli assortimenti ritraibili e rendendo impossibili certi usi finali.

30 DAL BOSCO ALLA SEGHERIA
1 ABBATTIMENTO 2 SRAMATURA 3 SCORTECCIATURA 7 STAGIONATURA 5 PULITURA 4 TRASPORTO 6 TAGLIO LE PIANTE PER ESSERE TRASFORMATE IN LEGNAME DA COSTRUZIONE, DEVONO SUBIRE UNA SERIE DI OPERAZIONI

31 1 L'ABBATTIMENTO QUESTA OPERAZIONE CONSISTE NEL TAGLIARE IL TRONCO ALLA BASE PER MEZZO DI MOTOSEGHE.

32 2 LA SCORTECCIATURA 3 SRAMATURA
ALL'ALBERO ABBATTUTO VENGONO POI TOLTI I RAMI E LA CORTECCIA. SI TRATTA DI UN’OPERAZIONE RISCHIOSA PERCHÉ È FACILE CHE SI VERIFICHINO CONTRACCOLPI.

33 4 TRASPORTO I TRONCHI DEVONO QUINDI ESSERE TRASPORTATI DAI BOSCHI O DALLE FORESTE ALLE FABBRICHE DI LAVORAZIONE. 1 MENTRE NELLE ZONE DI PIANURA AVVIENE SU VEICOLI STRADALI 2 NELLE ZONE RICCHE D'ACQUA È SFRUTTATO INVECE IL TRASPORTO FLUVIALE O FLUITAZIONE: I TRONCHI UNITI TRA LORO QUASI A FORMARE DELLE "ZATTERE" VENGONO FATTI GALLEGGIARE SU CORSI D'ACQUA, E VENGONO TRASPORTATI DALLA CORRENTE, OPPURE RIMORCHIATI. 3 NELLE ZONE MONTUOSE IL TRASPORTO DEI TRONCHI VIENE ESEGUITO PER MEZZO DI TELEFERICHE, 4 PER FERROVIE.

34 6 TAGLIO CON IL TAGLIO TANGENZIALE SI RICAVA UNA VENATURA MOLTO AMPIA. IL TAGLIO RADIALE VIENE ESEGUITO PER OTTENERE UNA VENATURA MOLTO FITTA, DENOMINATA A RIGATINO. UNA VOLTA GIUNTI ALLE SEGHERIE, I TRONCHI VENGONO TAGLIATI IN ASSI E IN TAVOLE NEI DIVERSI FORMATI COMMERCIALI.

35 7 L'ESSICCAZIONE PUÒ ESSERE NATURALE ARTIFICIALE,
l'essicazione naturale richiede tempi molto lunghi, fino a diversi anni, le assi vengono accatastate sotto una tettoia che le ripara dalla pioggia; tra le assi vengono posti dei listelli, in modo che l'aria circoli liberamente. 7 L'ESSICCAZIONE PUÒ ESSERE NATURALE ARTIFICIALE, L'essicazione artificiale è invece molto più veloce, dura in media da poche ore a pochi giorni; in questo caso il legname viene posto in ambienti chiusi, in cui circola forzatamente aria calda.

36 Schema di produzione del legno

37 Proprietà Chimico-fisiche
Le proprietà del legno Il legno continua ad essere un materiale molto utilizzato perché presenta proprietà eccellenti. Proprietà tecnologiche Il legno è un materiale facilmente lavorabile FENDIBILITÀ buona. LUCIDABILITÀ buona. CURVABILTÀ discreta. Proprietà Chimico-fisiche PESO SPECIFICO, generalmente inferiore a 1/dm3; COLORE, variabile in base all’essenza legnosa; POTERE ISOLANTE molto elevato rispetto al calore,al freddo ed all’elettricità; IGROSCOPICITÀ Proprietà meccaniche Le proprietà meccaniche sono influenzate da fattori quali il peso specifico, l’essenza legnosa, l’umidità e l’orientamento delle fibre. RESISTENZA A TRAZIONE molto buona. RESISTENZA A COMPRESSIONE buona. RESISTENZA AL TAGLIO scarsa. RESISTENZA A FLESSIONE DUREZZA, scarsa e variabile in base all’essenza.

38 PROPRIETÀ FISICHE  MASSA VOLUMETRICA (Kg/dm3) Piante Resinose Latifoglie Piante esotiche Abete bianco  0,47 Acero montano  0,67 Balsa  0,05 - 0,20 Abete rosso  0,45 Betulla  0,65 Ebano  1,00 - 1,20 Cipresso  0,62 Castagno  0,58 Hickory  0,70 - 0,85 Cirmolo  Ciliegio  Mansonia  0,62 - 0,70 Ginepro comune  Faggio  0,75 Mogano  0,50 - 0,60 Larice  0,66 Frassino  0,72 Okoumé  0,40 - 0,50 Pino d'Aleppo  0,81 Noce  Palissandro  0,40 - 0,90 Pini domestico  Olmo  Teak  0,62 - 0,68 Pino marittimo  Ontano  0,52 Pino silvestre  0,55 Pioppo  0,40 Tasso  0,76 Platano  0,69 Robinia  0,79 Rovere  Salice  Tiglio  COLORE:   BRUNO [NOCE, CASTAGNO, QUERCIA] ,ROSSASTRO [LARICE, TASSO, LEGNI TROPICALI] , GIALLO [GELSO] , NERO [EBANO]  ODORE: OGNI LEGNO HA UN ODORE CARATTERISTICO CHE DIPENDE DAI COMPOSITORI VOLATILI DEI SUCCHI, DEGLI OLI, DELLE RESINE. L'ODORE PUÒ ESSERE PERCETTIBILE SOLAMENTE QUANDO IL LEGNO È FRESCO OPPURE PUÒ PERSISTERE FIN DOPO LA STAGIONATURA, CIÒ DIPENDE DAL TIPO DI LEGNO.  DISEGNO: E'CONDIZIONATO DA VARI ELEMENTI: LUCENTEZZA, GRANA E VENATURA, CHE DIPENDONO DAL TAGLIO, LONGITUDINALE, RADIALE O TRASVERSALE. SE IL LEGNO DEVE ESSERE IMPIEGATO CON FINI ESTETICI, SI CERCA DI EVIDENZIARNE I DISEGNI PIÙ BELLI E APPARISCENTI.  RITIRO E DILATAZIONE: IL LEGNAME È CONTINUAMENTE SOGGETTO A UN RITIRO (O CONTRAZIONE) PER PERDITA DI UMIDITÀ E A UNA DILATAZIONE (O RIGONFIAMENTO) PER ASSORBIMENTO DI UMIDITÀ. CONTRAZIONE E RIGONFIAMENTO VARIANO IN OGNI TIPO DI ALBERO A SECONDA DEL SENSO IN CUI AVVIENE LA CONTRAZIONE.  MASSA VOLUMICA: CONSISTE NEL RAPPORTO TRA LA MASSA (IN KG) E IL VOLUME (IN DM3). VARIA A SECONDA DEL TIPO DI LEGNO E DEL GRADO DI UMIDITÀ (QUANTITÀ D'ACQUA CONTENUTA). 

39 PROPRIETÀ MECCANICHE LE PROPRIETÀ MECCANICHE INDICANO LA RESISTENZA DI UN LEGNAME SOTTOPOSTO A TRAZIONE, COMPRESSIONE, FLESSIONE, ETC...; QUESTA RESISTENZA VARIA A SECONDA DELLA DIREZIONE DEGLI SFORZI: DIREZIONE ASSIALE (LUNGO LE FIBRE), DIREZIONE RADIALE (PERPENDICOLARI AGLI ANELLI ANNUALI), DIREZIONE TANGENZIALE (TANGENTE AGLI ANELLI ANNUALI).  DUREZZA: E' UNA PROPRIETÀ CHE CONSISTE NELLA RESISTENZA ALLA PENETRAZIONE DI UN CORPO ESTERNO. IN BASE A CIÒ I LEGNAMI SI CLASSIFICANO IN: DURI O FORTI (QUERCIA, NOCE, OLMO, CILIEGIO, FAGGIO) DOLCI O TENERI (ABETE, PIOPPO, BETULLA, TIGLIO). 

40 RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE: INDICA IL CARICO DI ROTTURA DI UN DETERMINATO LEGNO SOTTOPOSTO A SCHIACCIAMENTO. RESISTENZA ALLA TRAZIONE: IL LEGNAME RESISTE BENE ALLA TRAZIONE, PURCHÉ VENGA SOLLECITATO IN DIREZIONE ASSIALE. QUESTA RESISTENZA È DUE-TRE VOLTE SUPERIORE ALLA COMPRENSIONE.  RESISTENZA ALLA FLESSIONE: A QUESTA SOLLECITAZIONE VENGONO SOTTOPOSTE LE TRAVI: LE FIBRE SUPERIORI DELLA TAVOLA SI ACCORCIANO, SOTTOPOSTE A UNA COMPRESSIONE; QUELLE INFERIORI, CONTRARIAMENTE, SI ALLUNGANO, SOTTOPOSTE A TRAZIONE, LE FIBRE DI MEZZO SI INCURVANO.  ELASTICITÀ: E' UNA PROPRIETÀ POSSEDUTA DA ALCUNI LEGNAMI, CONSISTE NEL POTERSI CURVARE E RIPRENDERE LA FORMA PRIMITIVA SENZA SPACCARSI. 

41 PROPRIETÀ TECNOLOGICHE
FENDIBILITÀ: E' UNA PROPRIETÀ CHE CONSISTE NEL FENDERSI, CIOÈ SPACCARSI SOTTO L'AZIONE DI UN CUNEO, NEL SENSO DELLE FIBRE.  FLESSIBILITÀ O CURVABILITÀ: E' UNA PROPRIETÀ CHE CONSISTE NEL LASCIARSI INCURVARE SOTTO UNA FORZA GRADUALMENTE CRESCENTE E MANTENERE TALE CURVATURA ANCHE AL SUO CESSARE. QUESTA PROPRIETÀ È MAGGIORE NEL LEGNO VERDE.  ATTITUDINE AL TAGLIO: E' UNA PROPRIETÀ DI UN LEGNO DI LASCIARSI INCIDERE DA UN UTENSILE (SEGA, PIALLA, SCALPELLO), ASPORTANDO IL MATERIALE SOTTO FORMA DI TRUCIOLO. QUESTA PROPRIETÀ VARIA A SECONDA DELLA DIREZIONE DEL TAGLIO: È MAGGIORE NEL SENSO LONGITUDINALE ALLE FIBRE, MINORE NELLA DIREZIONE AD ESSE PERPENDICOLARI.  ATTITUDINE AL PULIMENTO: E' UNA PROPRIETÀ SECONDO LA QUALE I LEGNAMI, SOTTOPOSTI ALLA LEVIATURA, OTTENGONO UNA SUPERFICIE LISCIA. IN GENERE TUTTI I LEGNI DURI HANNO QUESTA PROPRIETÀ. 


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