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A scuola di adozione: piccole strategie di accoglienza Voci, esperienze e riflessioni delle famiglie Genitori si diventa onlus Materiale di Anna Guerrieri.

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Presentazione sul tema: "A scuola di adozione: piccole strategie di accoglienza Voci, esperienze e riflessioni delle famiglie Genitori si diventa onlus Materiale di Anna Guerrieri."— Transcript della presentazione:

1 A scuola di adozione: piccole strategie di accoglienza Voci, esperienze e riflessioni delle famiglie Genitori si diventa onlus Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 1

2 I numeri in Italia Ogni anno in Italia si formano circa 4000 nuove famiglie adottive. 3 su 4 sono adozioni internazionali. Nel 2011 sono entrati in Italia 4022 bambini in AI. Il 57,4 % dei bambini che sono stati adottati nel 2010 internazionalmente ha almeno 5 anni. Nel report 2011 della CAI si parla anzi di 6 anni. Questi bambini affrontano l’inizio della vita in famiglia insieme ad un rapido inserimento nel mondo della scuola. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 2

3 Dati 2009-2011: 12.116 bambini e ragazzi per AI 3172 avevano un’età compresa fra 3 e 5 anni, (scuola dell’infanzia); 4945 avevano un’età compresa fra i 6 e i 10 anni, (scuola primaria); 742 avevano un’età compresa fra gli 11 e i 13 anni, (secondaria di I grado); 275 avevano oltre 14 anni, (secondaria di II grado). Materiale di Anna Guerrieri 3

4 Sicilia nel 2011: 296 bambini La regione che nel 2011 ha fatto registrare l’incremento maggiore di coppie adottanti è l’Emilia - Romagna, seguita da Sicilia, Abruzzo, Calabria e Friuli Venezia Giulia. La regione che tra il 2010 e il 2011 ha fatto registrare l’incremento maggiore di minori adottati, in sintonia con il dato delle coppie adottanti, è la Sicilia, seguita dall’Emilia- Romagna, dall’Abruzzo e dal Trentino-Alto Adige. Materiale di Anna Guerrieri 4

5 La voce delle famiglie La ricchezza di un’associazione famigliare consiste nel patrimonio di storie, di esperienze accumulate negli anni di incontri, di lettere, di racconti. Voci che provengono dalle famiglie e che assieme diventano rappresentazione corale di una storia, quella dell’adozione. Le domande e le storie che leggerete vengono da Genitori si diventa. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 5

6 In che classe? “mio figlio è arrivato in Italia nel giugno 2009 e a settembre per legge dovrà iniziare a frequentare la scuola primaria perché nato "ufficialmente" a dicembre 2005 (dico ufficialmente perché è una data che gli è stata attribuita senza nessuna valutazione di carattere psico-fisico in Etiopia al momento del ritrovamento). Il bimbo è realisticamente più piccolo (crediamo di circa 6/8 mesi) e sicuramente immaturo per frequentare la prima. Le insegnanti della materna supportano la mia teoria (non sono una mamma apprensiva o iperprotettiva) e faranno una relazione da consegnare alla dirigente scolastica che descriverà le difficoltà del bimbo a rapportarsi con il mondo della scuola. Tuttavia pare che non sarà cosa semplice ottenere la riconferma all'asilo...possibile? Io non vorrei trovarmi a dover obbligatoriamente far frequentare la prima ad un bimbo che so per certo che verrà bocciato..poco male se non fosse che potrebbe perdere autostima e sentirsi inadeguato quando invece non è così...e sappiamo quanto lavoro facciamo noi genitori ogni giorno per far accrescere in loro autostima e determinazione.. I servizi sociali (splendidi) vedranno di contattare direttamente la scuola per aiutarci ma non ci garantiscono che il loro parere possa essere preso in giusta considerazione dalla dirigente scolastica …” Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 6

7 Il terrore della scuola “La prima elementare è andata bene, con le sue difficoltà di adattamento al nuovo ambiente e alle nuove regole (ha frequentato solo 4 mesi la scuola dell'infanzia) i risultati sono stati ottimi. Ora siamo alla fine della seconda elementare e da dieci giorni è diventato il terrore della scuola: in classe senza alcun motivo apparente scatta e inizia a lanciare oggetti con il rischio di far male ai compagni, esce all'improvviso dalla classe e in ultimo si è seduto sul davanzale della finestra aperta minacciando di buttarsi ….” Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 7

8 Con le maestre “...nostro figlio ha 8 anni ed è in seconda elementare. E' con noi da due. Il rendimento scolastico è buono e non manca l'impegno, ha però questa difficoltà di capire come relazionarsi con le maestre. Ha atteggiamenti di sfida nei loro confronti e reazioni eccessive se viene richiamato.” “... ha iniziato la seconda elementare... già lo scorso anno le maestre si sono spesso lamentate del suo comportamento... risponde male alle maestre... in certi giorni (quasi sempre) non vuole fare le consegne … in 8 giorni di scuola ci siamo già portati a casa un compito di castigo e una nota.” Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 8

9 Fatica … “ Buongiorno, sono una mamma adottiva di due gemelli di 9 anni arrivati nel 2010. Siamo riusciti ad iscrivere i nostri figli in terza elementare (una classe indietro rispetto alla loro età) anche se all'inizio spingevano tutti per inserirlo nella classe di competenza. I miei figli sono arrivati analfabeti, non sapevano tenere una matita in mano, non conoscevano le lettere sapevano si e no contare fino a venti ecc.... Adesso scrivono, leggono stanno imparando, studiano storia geografia ecc. Questo ha richiesto da parte mia un grandissimo impegno e da parte loro un impegno sovrumano. Il problema che adesso le maestre non concedono sconti, pause..pretendono le cose come dagli altri e temo si stiano dimenticando l'impegno che i miei figli ci stanno mettendo.” Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 9

10 Età “Buongiorno e grazie già in anticipo per il solo fatto di esserci! Sono la mamma di una bambina di 9 anni, di santo domingo, da fine settembre in Italia. Quando siamo tornati in Italia (dopo 6 mesi di permanenza nel paese della bimba) mia figlia aveva già imparato da noi l'italiano, lo parlava e lo capiva, ma non era mai stata a scuola e sapeva a malapena scrivere il suo nome e colorare. Abbiamo dovuto iscriverla in prima elementare nonostante l'età (scuola pubblica) con la proposta delle maestre di passarla poi direttamente in terza, per abbreviare il gap che andando avanti con gli anni si farebbe sempre più evidente. Oggi alla fine del 1° quadrimestre, nonostante una buona pagella (tutti 8 e 9, giudizi positivi per quel che riguarda la socializzazione e la condotta), le insegnanti mi dicono che la bambina non ha fatto il salto che loro si aspettavano e che non possono passarla in terza. Poi però mi dicono pure che è più matura e riflessiva dei suoi compagni e che finisce prima i compiti e spesso si mette a disegnare perchè si annoia. Cosa devo fare? E' vero che al momento, per la difficoltà che incontra nella lettura, non sarebbe in grado di studiare, cosa che dovrebbe fare frequentando una terza elementare, però ho il dubbio che non sia stata stimolata abbastanza e con l'approccio giusto. Cosa devo fare? Mille ringraziamenti.” Materiale di Anna Guerrieri 10

11 Pianti, urla e opposizioni “I compiti sono un scontro continuo. L'anno era iniziato benino, con il supporto di una maestra due volte la settimana per un "rinforzo" di matematica; ultimamente sta andando sempre peggio, sia con me che con la maestra, tra pianti, urli, opposizioni. Anche a scuola spesso non vuole fare nulla, disturbando tutta la classe, le maestre non sanno più che fare.” Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 11

12 Comportamenti “Mio figlio frequenta la seconda media e quest'anno i suoi compagni hanno deciso di prenderlo in giro perché adottato con titoli molto offensivi ciò fa si che lui risponda e si comporti male e scuola, infatti a ricevuto una lettera di avvertimento per un 6 in pagella come comportamento che può diventare 5 quindi bocciatura. Io vorrei chiedere alla preside di cambiargli sezione (nella sua classe non ha un compagno delle elementari) per avere la possibilità di stare con i compagni di prima che non gli hanno mai fatto pesare questa situazione. C'è una legge che possa obbligare la preside "sorda" ad accogliere la mia richiesta? Attendo una vostra cortese risposta.” Materiale di Anna Guerrieri 12

13 12 anni … “ Nostro figlio di 12 anni è diventato ingestibile. Non accetta i limiti, i no e le regole, disconosce il ruolo guida dei genitori e in una totale confusione dei ruoli all'interno della famiglia, spesso scatena reazioni smisurate per cui arriva ad insultarci in maniera pesante e talune volte anche ad alzare le mani. In questo quadro generale la scuola rappresenta un punto di grande criticità perché lui non vuole minimamente impegnarsi ed è convinto di poter giocare 24 ore su 24.Impossibile dialogare e cercare di spiegare. A volte mi sembra un sacco vuoto: mangiare dormire e giocare: nient'altro. Eppure a volte è così affettuoso! Ci sentiamo confusi Che cosa possiamo fare per aiutare lui e anche noi? Perché gli è così difficile farsi amare?” Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 13

14 16 anni “ Figlio adottivo di 16 anni con noi da 10, con problematiche scolastiche x comportamenti inadeguati. Quest'anno viene non ammesso al 3° anno di scuola superiore (ITI): vuole ritornare nella stessa scuola. Inoltre nè in passato nè adesso è disposto ad accettare aiuti di specialisti. Come fargli capire: 1- la necessità di aprirsi e farsi aiutare, 2- come responsabilizzarlo sulle difficoltà a cui andrà incontro tornando nella scuola dove "è bollato come confusionario" e dove c'è il suo "gruppetto di amici confusionario”?” Materiale di Anna Guerrieri 14

15 A scuola si cresce Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 15 La scuola è un momento fondamentale della crescita di ogni bambina e di ogni bambino: si impara a leggere e scrivere, ma soprattutto a misurarsi con una realtà complessa, con coetanei ed adulti diversi dai propri famigliari. Ci si confronta con un mondo fatto di regole, tempi, rapporti sociali, si apprende il rispetto di sé e degli altri. A scuola si cresce attraversando varie fasi di passaggio e riti di maturazione (esami).

16 E per i bambini adottati? L'inserimento a scuola per i bambini adottati è una tappa a cui dedicare molta attenzione. Spesso emergono situazioni di disagio in cui i bambini tirano fuori il proprio malessere sul piano del comportamento, innescando difficoltà di relazione coi propri compagni e con i propri insegnanti. Come se una profonda ansia invadesse ogni spazio creando difficoltà che talvolta si accompagnano a criticità nell'apprendimento. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 16

17 Cresce l’attenzione Convegno interregionale dal titolo: I disturbi dell’apprendimento e le particolarità dei bambini adottati - aprile 2011 presso la scuola media “Don Tarter” di Baselga di Piné (TN), organizzato da Amici trentini e dall’Università di Padova. Protocolli e linee guida : Emilia Romagna, Veneto, Trento, Bolzano, Pordenone, Cremona, Ferrara, Terni, … Gruppo di ricerca su Scuola e Adozione di Livia Botta con Carte degli intenti per la scuola. Miur: Tavolo tecnico di lavoro Materiale di Anna Guerrieri 17

18 Vasta bibliografia Istituto degli Innocenti: L’inserimento scolastico dei minori stranieri adottati, Insieme a scuola Marco Chistolini: Scuola e e adozione, La famiglia adottiva Giorgi: Figli di un tappeto volante Livia Botta: Alunni adottati in classe L. Bomber, F. Vadilonga: Feriti dentro. Strumenti a sostegno dei bambini con difficoltà di attaccamento a scuola Manuali scritti da genitori (Guerrieri-Odorisio, Polli), associazioni famigliari (GSD, Altromarsupio, Famigliamo, Anfaa ecc.) ed Enti Autorizzati. Articoli su riviste di settore (Giunti, Infanzia, ecc) Spazi su portali (molte associazioni, ItaliaAdozioni) Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 18

19 La ricerca in Italia Un numero monografico della rivista “Psicologia Clinica dello Sviluppo” (Dic. 2010) presenta sei lavori scientifici sulla realtà dell’adozione in Italia e include la ricerca dell’Università di Padova portata avanti in collaborazione con Vicenza; vengono evidenziati frequenti difficoltà. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 19

20 Alcuni risultati … Cornoldi et al. (2007) sottolineano che i bambini adottati presentano difficoltà solo in alcuni aspetti dell’inserimento scolastico e precisamente: Nessuna differenza: relazioni con i pari frequenza scolastica Differenze significative già in prima elementare: negli apprendimenti e nell’ eseguire attività senza distrarsi Nella fase terminale delle scuole primarie si riscontrano: 1.difficoltà nella comprensione approfondita del testo; 2.strategie per affrontare i compiti poco adeguate; 3.residue difficoltà a livello di abilità di calcolo; 4.bassa autostima. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 20

21 Una riflessione è urgente! Troppe famiglie sono in difficoltà: Sul momento dell’inserimento Sul sostegno in classe a bambini con difficoltà Sulle fasi di passaggio “ Vorrei un’informazione. E’ possibile che una bambina di 5 anni compiuti, presentando gravi deficit in tutte le aree ed essendo certificata ai sensi della 104, debba essere iscritta nella scuola primaria, in seguito ad una circolare regionale? ” E’ possibile in Umbria e in Calabria, mentre nella provincia di Milano (e altrove) per poter avere un anno in più all’Infanzia i bambini adottati (con difficoltà) debbono passare proprio attraverso la certificazione. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 21

22 E’ possibile aiutare i bambini a vivere meglio la scuola? SI! Come si agevola il momento del primo inserimento a scuola? Come si creano le basi per una buona accoglienza? Si può parlare di adozione in classe? Con che parole? Che significa per una classe, ascoltare la storia di un bambino adottato? Che differenza c’è, in classe, tra il bambino adottato e il bambino immigrato? Come affrontare le difficoltà negli apprendimenti che accompagnano tanti bambini? Quale tipo di aiuto, sostegno si può dare? E’ un problema che riguarda solo le elementari e la scuola dell’infanzia? Materiale di Anna Guerrieri 22

23 Il presente Vari protocolli, alcune linee guida provinciali ma, manca una normativa unica. Dopo anni di lavoro e tante difficoltà da parte delle famiglie, dei bambini e dei ragazzi, le associazioni famigliari si sono rivolte al MIUR. Grazie ad una larga e trasversale raccolta di adesioni il MIUR ha deciso di incontrarci e di istituire un gruppo di lavoro tecnico per produrre una direttiva nazionale in materia di scuola adozione ed affido. Per le famiglie ci sono Gsd e il Coordinamento CARE. E’ di pochi mesi fa il primo frutto: una circolare sul tema rivolta a tutti gli USR e le scuole. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 23

24 Primi effetti della Circolare Raccolta dati e soprattutto raccolta di buone prassi Varie scuole si sono già attivate per creare la figura di insegnante referente sul tema dell’Adozione. Materiale di Anna Guerrieri24

25 Lettera di un’insegnante di scuola media 1 “In seguito all’arrivo del questionario del Ministero, pervenuto alla mia scuola a Giugno 2012, sono stata contattata dalla Segretaria per la sua compilazione. Nel questionario si chiedeva d’indicare la presenza di alunni adottati tra gli iscritti del nostro Istituto e di specificare quale azioni positive si fossero predisposte per la loro accoglienza. Si chiedeva inoltre di indicare chi, tra i docenti, fosse stato individuato come referente del rapporto scuola/famiglie adottive. Dal momento che nel nostro Istituto non esisteva alcuna specifica figura che si occupasse di tale aspetto mi è stato richiesto, informalmente, di assumere tale ruolo. Alla ripresa dell’anno scolastico, dopo aver parlato con il Dirigente Scolastico, sono stata formalmente nominata, con ratifica del Collegio dei Docenti, Referente per l’accoglienza degli alunni adottati e del rapporto scuola/famiglie adottive. Tale incarico è stato aggiunto a quelli già affidatimi come Funzione Strumentale per la didattica.” Materiale di Anna Guerrieri25

26 Le criticità sollevate dalle famiglie all’insegnante referente 1 La questione del cognome: un’alunna con una storia giuridica complessa è stata iscritta “senza cognome”, ripetendo due volte il nome proprio. Questa situazione, protrattasi per tutto il passato anno scolastico, è stata motivo di sofferenza per la ragazza. Quest’anno avevo suggerito alla segreteria di inserirla negli elenchi con il cognome dei genitori adottivi anche in assenza del certificato ufficiale (che per altro il TM aveva promesso di consegnare ai genitori entro Ottobre); ciò nonostante la Segreteria ha continuato ad indicarla con il doppio nome proprio. Sarebbe utile avere, a questo proposito, delle indicazioni chiare da parte del Ministero che sollevassero le segreterie dal timore di commettere degli illeciti. Materiale di Anna Guerrieri26

27 ... Criticità 2 Lingue straniere: tutti gli alunni adottati provengono da paesi stranieri e sono arrivati in Italia abbastanza grandi. Nella scuola media la richiesta dell’apprendimento di ben due lingue comunitarie risulta per tutti eccessivamente faticosa. I genitori, pur concordando con i docenti di lingua che i ragazzi debbano impegnarsi, vorrebbero che su queste materie si fosse generalmente più flessibili. Comprensione “profonda” della lingua italiana: a fronte di una rapida acquisizione dell’italiano nei primi anni di permanenza in Italia,ben tre ragazzi hanno difficoltà a comprendere i termini astratti, ad utilizzare con proprietà il vocabolario specifico delle varie discipline, anche in questo caso le famiglie richiederebbero alla scuola una maggiore sensibilità per tali difficoltà linguistiche. Materiale di Anna Guerrieri27

28 .... Criticità 3 Difficoltà d’apprendimento: anche in assenza di una certificazione di DSA molti tra questi alunni presentano difficoltà simili agli alunni dislessici. Da parte di alcuni insegnanti si è auspicato che si formulino linee guida che permettano al Consiglio di classe di predisporre un percorso didattico personalizzato. Corsi d’informazione: tutte le famiglie si sono espresse favorevolmente riguardo alla possibilità di organizzare dei momenti d’incontro e informazione sulla realtà dell’adozione in generale e di quella internazionale in particolare, non solo per il personale docente. Materiale di Anna Guerrieri28

29 Nel lavoro al MIUR si vogliono Evidenziare le specificità dell’adozione che è necessario che la scuola sappia (informazione/formazione). Individuare i punti sensibili del percorso scolastico dei bambini adottati (inserimento, trattazione dei dati sensibili, storia personale, fasi di passaggio). Indicare metodologie/modalità possibili. Riconoscere le differenze e valorizzarle senza fare delle bambine e dei bambini adottati una categoria a parte. Mettere al centro la: FLESSIBILITA’. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 29

30 E’ necessario sapere che … L'adozione è un ponte tra un prima e un dopo. Il prima in generale contiene: abbandono, dolore, traumi, lutti e maltrattamenti. Il prima contiene anche la capacità di resistere agli eventi, di sopravvivere, di farcela. Il dopo contiene una famiglia in formazione in cui genitori e figli debbono imparare a scoprirsi tali a partire da una scelta razionale e non mediata dalla fisicità del parto e della nascita. Il “dopo” non cancella il “prima”. Il transito tra questo prima e questo dopo richiede anni. E' un percorso lento. Essere adottati fa parte dell'identità di una persona, è un dato che dura tutta la vita. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 30

31 Ed anche Le storie dei bambini adottati sono fitte di dati sensibili. I bambini adottati presentano caratteristiche relative a età differenti che convivono in loro contemporaneamente come quella anagrafica e quella emotiva. Spesso sono disarmoniche. I bambini adottati internazionalmente non sono bambini immigrati. L’adozione internazionale non è l’accoglienza di un bambino straniero, è il lavoro che il bambino fa per essere accolto in una famiglia straniera. Siamo noi ad essere gli stranieri per lui. Materiale di Anna Guerrieri 31

32 Prima dell’iscrizione Varie linee guida suggeriscono la creazione di insegnanti referenti presso i Circoli e i plessi scolastici che possano funzionare da punto di riferimento per genitori e colleghi. E’ importante acquisire informazioni dai genitori sulla storia del bambino per coniugare la necessità dell’obbligo scolastico con i tempi di adattamento e integrazione familiare del bambino. Tenendo conto di: Precedente scolarizzazione. Età di inizio scuola nel paese di origine. Valutazione operatori servizi e/o enti sulla situazione emotiva e affettiva del bambino. Esperienza dei genitori rispetto all’inserimento in famiglia del bambino. Lunghezza del periodo di ambientamento del bambino prima dell’entrata a scuola (una settimana? Un mese? Vari mesi?) Materiale di Anna Guerrieri 32

33 Un tempo per iniziare Per i minori in età scolare entrati in Italia ad anno scolastico già iniziato o il cui inizio sia imminente si preveda la possibilità di ritardare l’inizio della frequenza scolastica in accordo con la famiglia e con i servizi che sostengono ed accompagnano la stessa nel percorso adottivo. Ciò al fine di facilitare e supportare la costruzione dei legami affettivi con le nuove figure genitoriali. Materiale di Anna Guerrieri 33

34 Un modo per iniziare Per i minori entrati in Italia in età prescolare si preveda la possibilità di ritardare l’ingresso nella scuola primaria di primo grado in accordo con la famiglia e con i servizi che la sostengono e l’accompagnano nel percorso adottivo in modo di permettere al minore di recuperare quei ritardi psicomotori e cognitivi conseguenti alla sua storia pregressa di abbandono. Per i minori entrati in Italia in età scolare si preveda un’elasticità nella determinazione della classe in cui inserirli in accordo con la famiglia e con i servizi che la sostengono e l’accompagnano. Materiale di Anna Guerrieri 34

35 Alcuni suggerimenti possibili Al momento dell’iscrizione prevedere un primo incontro tra famiglia dirigente e insegnante referente. Accettare di usare il cognome adottivo anche nel caso di affido pre-adottivo (AN ed AI). La cittadinanza dei bambini è sempre Italiana. Prevedere secondo incontro per stabilire eventuali piani educativi individualizzati. Flessibilità in fase di inserimento (scelta classe, orario iniziale, tempo inserimento …). Privilegiare attività espressive che non passino solo da canali linguistici. Inclusività parlando di storia personale. Continuità. Materiale di Anna Guerrieri35

36 Fasi di passaggio Per i bambini arrivati da uno, ma anche da due anni, continuano spesso a risultare critiche le fasi di passaggio (dall’infanzia alla primaria, dalla primaria alla secondaria) per cui risulta necessario essere in grado di attivare soluzioni didattiche che permettano flessibilità (ad es. classi ponte). Materiale di Anna Guerrieri 36

37 Età presunte Da alcuni paesi (Etiopia, RD Congo, Cambogia … ) provengono bambini cui talvolta è stata attribuita un’età non esatta. Questi bambini arrivano in Italia con un’età di uno, due o anche tre anni diversa da quella reale. Dopo il primo periodo di ambientamento e scolarizzazione possono presentare la capacità e il bisogno di passare ad una classe successiva. Tale bisogno può spesso manifestarsi solo dopo alcuni mesi di frequenza a scuola. SERVE FLESSIBILITA’!! Materiale di Anna Guerrieri 37

38 E non finisce qui Attività curriculari e libri di testo Formazione degli insegnanti/dirigenti/personale e organizzazione delle scuole. La consapevolezza che solo il fare rete tra famiglia e istituzioni (scuola, servizi, asl, enti privati, ecc) permette un’efficacia di intervento a favore dei bambini. Materiale di Anna Guerrieri 38

39 Per esempio … Vanno evitati stereotipi sulla famiglia, attività che costringano il bambino ad affrontare la propria storia ed il proprio dolore. Particolare attenzione va posta all’attività prevista in seconda elementare sulla storia personale. I libri di testo vanno scelti anche sulla base di un contenuto rispettoso ed etico relativamente all’origine di bambini provenienti da storie di abbandono e di disagio. Materiale di Anna Guerrieri Genitori si diventa onlus 39

40 Immaginare storie differenti significa non dare per scontato In un sussidiario delle discipline di Storia e Geografia … A partire da pagina 24 si introduce il concetto di storia personale per giungere a spiegare la successione temporale degli eventi … Si richiedono dati sui “primi momenti di vita”, come il peso, l’altezza e una foto alla nascita (pag 26, “Eccomi, sono io appena nato”), si invita a compilare l’albero genealogico della propria famiglia (pag 27) e si descrive il papà che “è andato in un ufficio del Comune e ha fatto registrare la tua nascita” (pag. 28). Si continua chiedendo di portare a scuola il proprio certificato di nascita insieme a notizie sulle primissime fasi di sviluppo: il primo sorriso, il primo dentino, la prima parola, ecc (pag. 29). Materiale di Anna Guerrieri 40

41 GSD mette a disposizione … Il libro A scuola di adozione (scaricabile gratuitamente del sito). Il tanto materiale accumulato negli anni sul tema Gli articoli dedicati alla scuola su Adozione e dintorni – Gsd Informa Lo sportello virtuale La mail scuola@genitorisidiventa.orgscuola@genitorisidiventa.org Materiale di Anna Guerrieri 41


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