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Il consolidamento del regime e la conquista del consenso di massa

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Presentazione sul tema: "Il consolidamento del regime e la conquista del consenso di massa"— Transcript della presentazione:

1 Il consolidamento del regime e la conquista del consenso di massa
L’Italia fascista Il consolidamento del regime e la conquista del consenso di massa

2 Le tante continuità, prima e dopo
il fascismo non fu uno stato totalitario perché conservò parte delle istituzioni liberali, mantenne la monarchia, il Senato, lo Statuto albertino e venne a patti con la Chiesa cattolica DOPO: parte della “Costituzione economica” fascista sopravvisse nell’età repubblicana (nell’amministrazione parallela e nella conservazione di almeno due terzi delle vecchie norme amministrative fasciste)

3 Discorso 3 gennaio 1925 Signori! Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il fascismo fosse finito perché io lo comprimevo, che fosse morto perché io lo castigavo e poi avevo anche la crudeltà di dirlo. Ma se io mettessi la centesima parte dell'energia che ho messo a comprimerlo, a scatenarlo, voi vedreste allora. (vivissimi applausi). Non ci sarà bisogno di questo, perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno definitivamente la sedizione dell'Aventino. (vivissimi, prolungati applausi). L'Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità, vuole la calma laboriosa. Noi, questa tranquillità, questa calma laboriosa gliela daremo con l'amore, se è possibile, e con la forza, se sarà necessario. (Vive approvazioni). Voi state certi che nelle quarantott'ore successive a questo mio discorso, la situazione sarà chiarita su tutta l'area. (vivissimi e prolungati applausi. Commenti). Tutti sappiamo che ciò che ho in animo non è capriccio di persona, non è libidine di Governo, non è passione ignobile, ma è soltanto amore sconfinato e possente per la patria. (vivissimi, prolungati e reiterati applausi. Grida ripetute di: "Viva Mussolini!". Gli onorevoli ministri e moltissimi deputati si congratulano con l'onorevole Presidente del Consiglio. La seduta è sospesa).

4 ANNI VENTI Il regime autoritario è già una realtà consolidata nelle strutture giuridiche (partito unico, milizia, sindacati di regime, ecc.) La tensione «totalitaria» del regime è ben riconoscibile nelle manifestazioni esteriori (adunate in uniforme, campagne propagandistiche, amplificazione della parola e dell’immagine del capo, ecc.)

5 Sovrapposizione di due strutture e due gerarchie parallele
lo Stato che conserva l’impalcatura esterna di Stato monarchico NB: l’apparato dello Stato per volere di Mussolini preponderante sulla macchina del partito Il partito con le sue numerose ramificazioni Punto di congiunzione: il Gran Consiglio del fascismo Al di sopra di tutti: il potere di Mussolini (capo del governo e duce del fascismo) NB: Mussolini sacrifica l’ambizione totalitaria al desiderio di controllare il partito

6 Lo svuotamento dall’interno dello Statuto
La produzione normativa del

7 Colpire il lavoro organizzato sindacalmente
2 ottobre 1925: Patto di Palazzo Vidoni gli industriali riconoscono i sindacati fascisti come unici rappresentanti dei lavoratori Legge 3 aprile 1926: divieto di sciopero solo i sindacati riconosciuti possono stipulare contratti collettivi

8 Leggi «fascistissime»
Legge 24 dicembre 1925: «tutti i poteri al capo del governo» Responsabile solo di fronte al Re Potere di nomina e di revoca dei ministri Legge 31 dicembre 1925: delega al governo per modificare le leggi di pubblica sicurezza Testo unico di pubblica sicurezza (6 maggio 1926, torna il confino di polizia); Tribunale speciale (ripristina la pena di morte); Leggi sulla stampa (il direttore deve essere riconosciuto dal prefetto) Legge 31 gennaio 1926: sulla facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche Il governo può fare leggi Il governo può rifiutare l’ordine del giorno di discussione proposto dal parlamento Ottobre 1925-Febbraio 1926: Riorganizzazione in senso autoritario delle amministrazioni locali Abolita la figura del sindaco, sostituzione con la figura del Podestà

9 Per reprimere le opposizioni
La polizia politica (nasce l’Ovra, 1927) Il Tribunale speciale Il confino di polizia

10 Cristo si è davvero fermato a Eboli, dove la strada e il treno abbandonano la costa di Salerno e il mare, e si addentrano nelle desolate terre di Lucania. Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né l'anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la ragione e la Storia. Cristo non è arrivato, come non erano arrivati i romani, che presidiavano le grandi strade e non entravano fra i monti e nelle foreste, né i greci, che fiorivano sul mare di Metaponto e di Sibari: nessuno degli arditi uomini di occidente ha portato quaggiú il suo senso del tempo che si muove, né la sua teocrazia statale, né la sua perenne attività che cresce su se stessa. Nessuno ha toccato questa terra se non come un conquistatore o un nemico o un visitatore incomprensivo. Le stagioni scorrono sulla fatica contadina, oggi come tremila anni prima di Cristo: nessun messaggio umano o divino si è rivolto a questa povertà refrattaria. Parliamo un diverso linguaggio: la nostra lingua è qui incomprensibile. I grandi viaggiatori non sono andati di là dai confini del proprio mondo; e hanno percorso i sentieri della propria anima e quelli del bene e del male, della moralità e della redenzione. Cristo è sceso nell'inferno sotterraneo del moralismo ebraico per romperne le porte nel tempo e sigillarle nell'eternità. Ma in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non è morale, ma è un dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose, Cristo non è disceso. Cristo si è fermato a Eboli. Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, 1945

11 Per alimentare il consenso
Dilatazione e burocratizzazione del Pnf (dalla fine dei ’20) Aumento della discrezionalità politica nell’assegnare posti di lavoro Appartenenza al PNF per accedere ai concorsi pubblici (dal 1931 anche obbligo di giuramento) Costruzione di un imponente sistema di organizzazioni collaterali

12 «preferirei di no…», 12 professori su 1.200 lasciano la cattedra
Regio decreto , art. 18 I professori di ruolo e i professori incaricati nei Regi istituti d'istruzione superiore sono tenuti a prestare giuramento secondo la formula seguente: Giuro di essere fedele al Re, ai suoi Reali successori e al Regime Fascista, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato, di esercitare l'ufficio di insegnante e adempire tutti i doveri accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla Patria e al Regime Fascista. Giuro che non appartengo né apparterrò ad associazioni o partiti, la cui attività non si concilii coi doveri del mio ufficio

13 Le organizzazioni collaterali
Opera Nazionale Dopolavoro Opera Nazionale Maternità Comitato olimpico Nazionale (CONI) Organizzazioni giovanili del partito si occupa del tempo libero di milioni di lavoratori Crea un primo sistema assistenziale Incoraggia, controlla le attività sportive Impegna i giovani di tutte le età e li irreggimenta

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15 i Maschi Figli della Lupa (fino 8 anni) Balilla (8-16)
casacca nera, pantaloni corti grigio-verde, fez alla bersagliera, foulard nero, fucile di latta con tappo a sughero Avanguardisti (14-18) pantaloni grigio-verde alla zuava con fasce, giacca di panno verde, camicia nera, medaglione Dux, cappello alpino; a 18 anni diventano mitraglieri Giovani fascisti (dai 19)

16 le Femmine Figlie della Lupa (fino a 8 anni) Piccole italiane (8-14)
Giovani italiane (15-21) Giovani fasciste (dai 22 anni)

17 Uomini e donne del fascismo
Modello maschile Modello femminile Sportivo e atletico ('attività sportiva nelle scuole, attraverso l'opera propagandistica, la creazione di strutture apposite e cospicui finanziamenti pubblici) Semplice e austero (compostezza rispetto alla frivolezza e al disordine, l’aspetto fisico del perfetto fascista non deve essere trasandato e il volto deve essere sbarbato) Tradizionalista (amante delle abitudini italiche dell’uomo) Il ruolo sociale femminile è quello della madre di famiglia La donna fascista ideale deve avere un fisico prestante, che le permetterà di esser madre di tanti e sani figli In linea con una politica di sobrietà e semplicità incoraggiata dal regime, la moda del tempo scoraggia il trucco

18 All’apice del consenso
L’accordo con la Chiesa cattolica All’apice del consenso

19 i Patti Lateranensi, 11 febbraio 1929
La Chiesa riconosce lo Stato italiano e le viene riconosciuta la propria sovranità L’Italia si impegna a pagare al papa una forte indennità a titolo di risarcimento per la perdita dello Stato pontificio Regola i rapporti tra Stato e Chiesa, intaccando il carattere laico dello Stato (sacerdoti esonerati dal servizio militare, preti esclusi dagli uffici pubblici, matrimonio religioso con effetti civili, insegnamento della religione = fondamento dell’istruzione pubblica, ecc.) Trattato internazionale Convenzione finanziaria Concordato

20 Vantaggi per la Chiesa Posizione di indubbio privilegio nei rapporti con lo Stato Rafforzamento della propria presenza nella società Autonomia operativa con l’Azione Cattolica Possibilità di competere con il Fascismo sul terreno dell’educazione dei giovani (scontro nel 1931, enciclica "Non abbiamo bisogno")

21 Via della Conciliazione

22 Vantaggi per il Fascismo
Grande successo personale di Mussolini, artefice della conciliazione e «uomo della provvidenza» Stabilizzazione definitiva del regime, attraverso l’alleanza con l’unica autorità morale – a parte la Monarchia, che ha già fatto la sua scelta – rimasta fin lì indecisa sul tipo di rapporto da instaurare con il fascismo Marzo 1929, elezioni plebiscitarie il 90% degli aventi diritto vota e il 98% vota Pnf

23 Rapporti con la monarchia
Irritazione del re dopo la costituzionalizzazione del Gran Consiglio del Fascismo (1928) Tuttavia: Il re non è subordinato al duce e i suoi titoli di legittimità non derivano dal fascismo; Per quanto esautorato, il re resta la più alta carica dello Stato; Al re spettano il comando supremo delle forze armate, la scelta dei senatori e il diritto di nomina e revoca del capo del governo (poteri teorici, ma applicabili)

24 L’Italia fascista: un paese largamente fascistizzato
Ritratti di Mussolini esposti nelle scuole, negli edifici pubblici e per le strade; Emblema del fascio littorio, simbolo del regime, affisso su edifici pubblici, monumenti, copertine dei libri, ecc; Muri istoriati da scritte guerriere; Grandi folle mobilitate nelle ricorrenze fasciste o per i discorsi del duce

25 Le condizioni del paese reale
La popolazione passa da 38 milioni (1921) a 44 milioni (1939) Si accentua l’urbanizzazione addetti all’agricoltura dal 58 al 51%, occupati nell’industria dal 23 al 26.5% addetti al terziario dal 18 al 22% La ripresa economica è pagata da operai e contadini, con una forte contrazione dei salari reali NB: il reddito medio di un italiano è la metà di quello di un francese, un terzo di quello di un inglese, un quarto di quello di uno statunitense NB: consumo di carne e latte tre volte inferiore rispetto all’Inghilterra (beni di lusso il caffè e lo zucchero )

26 I diversi gradi del consenso
il regime afferma di volere creare un uomo nuovo Caratteristiche dell’uomo nuovo fascista: Volontariamente inquadrato nelle strutture del regime Pronto a rispondere agli appelli del capo Pronto a combattere per la grandezza della nazione Maggior successo presso la media e la piccola borghesia (favorita dalle scelte economiche fasciste, più sensibile ai valori esaltati dal fascismo e più disposta a metterli in pratica) Poca presa sulle classi popolari e sull’alta borghesia (mantengono in realtà i rispettivi schemi mentali e delle proprie strutture sociali)

27 Educare, irreggimentare e manipolare
SCUOLA riforma Gentile (1923) severità negli studi, primato delle discipline umanistiche, stretta sorveglianza sugli insegnanti, controllo dei libri scolastici, imposizione di testi unici per le elementari CENSURA Controllo della stampa controllo stretto e soffocante con censura e precise direttive sul merito degli articoli. La sorveglianza sulla stampa è esercita dal Minculpop e personalmente da Mussolini PROPAGANDA Uso intelligente dei nuovo mezzi di comunicazione (radio e cinema) 1927 nascita dell’Eiar. La radio è dal 1935 il canale essenziale di propaganda (notiziari politici, canzonette, sceneggiati radiofonici, ecc.). 1937: inaugurata Cinecittà, film d’evasione e cinegiornali prodotti dall’Istituto Luce, nonché Mostra del Cinema di Venezia.

28 Il fascismo e l’economia
La “terza via” tra capitalismo e socialismo è individuata nel CORPORATIVISMO cioè gestione diretta dell’economia da parte delle categorie produttive, organizzate in corporazioni distinte per settori d’attività e comprendenti sia i lavoratori sia gli imprenditori L’idea corporativa affonda le sue radici addirittura nel Medioevo, nelle corporazioni delle arti e dei mestieri, che nell’Ottocento hanno ispirato il pensiero sociale cattolico; si nutre di suggestioni nazionalistiche e provenienti dal sindacalismo rivoluzionario

29 Le scelte di politica economica, al di là della teoria…

30 il periodo liberista: 1922-1925
ministro Alberto De Stefani, liberale e liberista: il problema italiano è la debole produttività, il nemico principale è il sindacalismo

31 obiettivi per funzionare il progetto ha bisogno:
Raggiungere il pareggio del bilancio tagli drastici sulla spesa pubblica (colpito duramente il personale pubblico) abolizione di molte imposte del periodo di guerra introduzione di nuove imposte dirette, che colpiscono i redditi più deboli (così facendo si allarga la base di contribuzione) Contenimento della dinamica salariale Accorta riapertura dei canali di credito Ripresa di un liberismo doganale controllato per funzionare il progetto ha bisogno: forte incremento delle esportazioni forte incremento della produttività media oraria Nota Bene

32 La svolta protezionistica (1926)
Giuseppe Volpi

33 Perché la svolta deflazionistica?
ANTEFATTO: nel luglio 1926 il tasso di cambio con la sterlina è di 1/153 DECISIONE POLITICA: raggiungere un tasso di cambio di 90 Lire per sterlina Perché la svolta deflazionistica? L’Italia ha contratto cospicui prestiti da banche statunitensi, indispensabili per ristrutturare il sistema industriale (non bisogna rischiare che se ne vadano!) Il prestigio nazionale impone il ristabilimento del Gold Exchange Standard Come si attua? Restringimento del credito, consolidamento del debito pubblico Le minori esportazioni sono compensate dai dazi, dagli incentivi fiscali, dalla mano libera rispetto alle maestranze e alla possibilità di operare concentrazioni industriali Conseguenze: incremento della produzione di massa rivolta al mercato interno «autarchia» (da qui la battaglia del grano, per il raggiungimento dell’autosufficienza nel settore dei cereali)

34 Così era fatto il nostro podere, e tali e quali al nostro l’Opera combattenti ne fece tremilacinquecento nell’Agro Pontino e li popolò con tremilacinquecento diseredati uguali a noi dall’Altitalia, presi e trapiantati qui come un’armata biblica, a diventare finalmente, noi stessi, proprietari della terra che coltivavamo. Ci hanno preso col Mayflower e ci hanno portati qui, e caricati famiglia per famiglia sui camion e sui carri con tutte le nostre masserizie. E ci hanno riscaricati uno per uno dentro questi poderi nuovi di zecca coi muri ancora freschi di calce e – mi deve credere – ci hanno fatto trovare i campi non solo già divisi per ogni capezzagna e con le pendenze giuste […], ma ci hanno fatto trovare anche campi già belli che arati, scassati per oltre un metro dalle Fowler, le Favole, che si mettevano una di qua e una di là per tutta la lunghezza dei campi, e con dei cavi attaccati all’argano si tiravano ora l’una ora l’altra un aratro gigantesco che spaccava in profondità il terreno per oltre un metro. […] E ci sentivamo davvero tutto il sangue degli antichi eroi bollirci nelle vene, mentre iniziavamo la conquista della Terra Promessa..

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37 La risposta del regime alla crisi del 1929
SVILUPPO DEI LAVORI PUBBLICI 1. Nuove strade, nuovi tronchi ferroviari, nuovi edifici pubblici 2. Risanamento del centro storico di Roma 3. Bonifica dell’Agro Pontino 4. Fondazioni di nuove città (Littoria, Carbonia, Arborea, Sabaudia) 5. Intensificazione e sviluppo del settore legato all’industria bellica INTERVENTO DIRETTO DELLO STATO ISTITUTO MOBILIARE ITALIANO (1931) Compito di sostituire le banche nel sostegno delle industrie in crisi Lo Stato si ritrova proprietario delle aziende i cui proventi azionari sono depositati a titolo di garanzia presso le banche ISTITUTO PER LA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE (1933) per risanare e poi gestire tali imprese

38 Il protagonismo dello Stato
intervento che non comporta né la statalizzazione dell’economia, né la sua fascistizzazione maggiori gruppi privati sono piuttosto aiutati a rafforzarsi (socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti) il governo preferisce non ricorrere a uomini di partito, bensì a tecnici (Arrigo Serpieri, Alberto Beneduce) NB: a partire dal 1935, la riorganizzazione è funzionale alla preparazione della guerra

39 L’Italia è pronta per l’espansionismo

40 La politica estera fascista

41 i caratteri di fondo Elementi di continuità con la politica estera liberale Alleanza con Francia e GB, nel quadro della Società delle Nazioni. La strategia è quella del “peso determinante” Un solo obiettivo preciso: modificare Versailles Protagonismo assoluto di Mussolini (decisore ultimo, sempre) 1. Particolare mentalità di Mussolini Concezione darwiniana dei rapporti tra le nazioni (giovani e vecchie, ognuna con un suo ciclo vitale); idea che il procedere naturale della storia è legato al cambiamento dello status quo, che può realizzarsi in maniera più decisa attraverso la guerra 2. Realismo di Mussolini, consapevole che, per potere adottare una politica aggressiva, occorre il verificarsi delle condizioni adatte

42 In questo periodo la politica estera ha un peso secondario nei piani del regime (es. la diplomazia non è fascistizzata) Nei primi anni la diplomazia italiana ottiene successi: 1. Patto di amicizia italo-jugoslavo, accordi su Fiume (1924) 2. Reciproco riconoscimento tra URSS e Italia fascista (1924) 3. Ruolo italiano nella firma del Patto di Locarno (dicembre 1925): reciproco riconoscimento delle frontiere tra Germania, Belgio, Francia 4. Ottime relazioni diplomatiche con GB (rapporti personali con Chamberlain e Churchill) e con USA Dino Grandi

43 Un partner «affidabile»
Mussolini appare come uno statista di livello internazionale Scopo della sua moderazione: svolgere il ruolo di mediatore tra rapporti tra paesi vincitori e Germania e Urss creare progressivamente le condizioni per fungere da “peso determinante” (cioè incarnare l’elemento di equilibrio dell’ordine europeo, anche se questo non porta benefici immediati) L’ascesa di Hitler in Germania cambia l’intero scenario e porterà Mussolini a cambiare strategia

44 Il fallito Anschluss, 1934 Maggio 1932: referendum per l’annessione alla Germania (99,7% favorevoli) Annullamento del referendum, istituzione di un regime autoritario da parte di Engelbert Dollfuss (a capo di squadre paramilitari legate alla polizia italiana); Putsch nazista il 26 luglio 1934, uccisione di Dollfuss Mussolini ordina a quattro divisioni italiane di raggiungere il Brennero; Hitler declina ogni responsabilità NB: il putsch svela a Mussolini la determinazione di Hitler

45 1935-1940 1935-1940 Muta il quadro di riferimento
Muta il quadro di riferimento condizioni interne: regime consolidato e all’apice del consenso situazione internazionale: affermazione dei fascismi e del nazismo Diviene possibile l’attuazione del programma espansionistico del fascismo Guerra di Spagna ( ) Guerra d’Etiopia ( )

46 Guerra d’Etiopia

47 Gli avvenimenti Etiopia: stato ammesso alla Società delle Nazioni
: completata la conquista della Somalia 2 ottobre 1935: dichiarazione di guerra e sanzioni da parte della SdN : Badoglio entra ad Addis Abeba : proclamato l’Impero Italiano

48 Direttive di Mussolini a Graziani
- Sta bene per azione giorno 29. Autorizzato impiego gas come ultima ratio per sopraffare resistenza nemico e in caso di contrattacco [27 ottobre 1935]. - Autorizzo vostra eccellenza all'impiego, anche su vasta scala, di qualunque gas e dei lanciafiamme. [28 dicembre 1935] - Approvo pienamente bombardamento rappresaglia e approvo fin da questo momento i successivi. Bisogna soltanto cercare di evitare le istituzioni internazionali e la croce rossa. [2 gennaio 1936]] - Uno straniero mi segnala di aver veduto il giorno 15 aprile a Massaua un sottufficiale della regia marina giocare amichevolmente a carte con un indigeno. Deploro nella maniera più grave queste dimestichezze e ordino siano evitate. Umanità sì, promiscuità no. [5 maggio 1936].

49 Il razzismo italiano Costretti a continui contatti con l'indigeno, bisogna studiarne attentamente la mentalità per poterlo guidare, senza urti ma con mano sicura, a contribuire utilmente col suo lavoro ai fini che noi ci ripromettiamo di conseguire. Caratteristica generale del negroide e del negro dell'Africa equatoriale è la poca disposizione ad un intenso e prolungato lavoro, un acuto senso della giustizia ed un profondissimo rispetto della forza. La poca disposizione pel lavoro è logica conseguenza delle scarsissime esigenze di vita dei popoli primitivi e spesso della facilità con cui essi possono ottenere senza grandi sforzi tutto quanto serve alla loro esistenza, per l'abbondanza dei frutti della terra e degli animali, che procurano loro spontaneamente ciò che occorre per il nutrimento, per il ricovero e per il rudimentale abbigliamento. La giustizia e la forza sono concetti così radicati nell'animo di tutti i popoli primitivi che devono essere alla base di ogni rapporto con loro Norme a cura dell’Istituto coloniale fascista, 1937

50 «in Africa è una cosa normale»
Indro Montanelli, tenente delle truppe coloniali

51 Strage di Debra Libanos
19 febbraio 1937: attentato al maresciallo Rodolfo Graziani (ferito alla schiena dalle schegge di due bombe a mano) 3 giorni di stragi ad Addis Abeba (tra le e le vittime); decisione di eliminare tutta l’intellighenzia etiope (compresi gli indovini e i cantastorie) Notizia che i due attentatori si sarebbero addestrati nel monastero di Debra Libanos 19 maggio 1937: uccisi etiopi, per lo più monaci

52 Guerra civile spagnola

53 Il fronte popolare vince le elezioni del maggio 1936
Fronte Popolare: socialisti, comunisti, anarchici, repubblicani. Il Patto è anche appoggiato dai nazionalisti galiziani e catalani, come dai sindacati anarchici Il programma politico del Fronte Popolare comprende la difesa delle riforme sociali dei primi governi progressisti della Seconda Repubblica ( ) la liberazione dei prigionieri politici della Rivoluzione Asturiana d’Ottobre (1934)

54 17-18 luglio 1936: levantamiento
Gen. José Sanjurjo Gen. Francisco Franco Falange Española y de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindacalista (movimento politico di ispirazione fascista fondato nel 1933 da José Antonio Primo de Rivera); monarchici tradizionalisti, Chiesa cattolica

55 L’intervento fascista
Corpo Truppe Volontarie, truppe inviate da Mussolini ( soldati); i militi non sanno dove stanno andando e vengono molto ben pagati Gli aerei fascisti consentono di portare in Spagna le truppe coloniali di stanza in Marocco; bombardamenti sulle città spagnole repubblicane Truppe fasciste, molto mal comandate, vengono sconfitte nella battaglia di Guadalajara

56 Gli italiani nelle Brigate Internazionali
Colonna italiana di ispirazione prevalentemente libertaria e giellista (Giustizia e Libertà), Centuria Gastone Sozzi formata da comunisti Nell'estate del 1936, Rosselli propone ai repubblicani di concorrere alla formazione di una legione italiana nelle brigate repubblicane spagnole. Lo scopo fondamentale è «Oggi in Spagna, domani in Italia»; nasce il Battaglione Garibaldi, che combatte sul fronte di Madrid Camillo Berneri, Giuseppe Di Vittorio, Luigi Longo, Emilio Lussu, Pietro Nenni, Carlo Rosselli, Palmiro Togliatti…

57 1935-1940: il primato assoluto della politica estera
Obiettivo: 1. Espansionismo coloniale (nel DNA del fascismo) 2. Rafforzare il consenso interno al regime Conseguenze: Ribaltamento delle alleanze ed avvicinamento sempre più stretto aa Germania nazista NB: in questi anni Mussolini continua a pensare di potere svolgere una politica “del peso determinante”, lucrando sul suo ruolo di mediatore tra Germania nazista e paesi democratici

58 La conferenza di Monaco, 29-30 settembre 1938

59 La relazione con Berlino
Ottobre 1936: asse Roma-Berlino (rafforzato dal comune impegno nella guerra civile spagnola) Adesione al Patto anticomintern (1937) Maggio 1939: il patto d’acciaio Patto sia "difensivo" che "offensivo" fra i due Paesi; parti erano obbligate a fornire reciproco aiuto politico e diplomatico in caso di situazioni internazionali che mettevano a rischio i propri "interessi vitali". Questo aiuto sarebbe stato esteso al piano militare qualora si fosse scatenata una guerra; la durata del trattato era inizialmente fissata in dieci anni

60 dazio o auspicio? Le leggi razziali (1938)

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62 L’Italia antifascista
: molti antifascisti affrontano il carcere o il confino politico, l’esilio o la clandestinità Per i liberali un punto di riferimento è il filosofo Benedetto Croce. I comunisti tengono in piedi una rete di clandestinità I dirigenti del PSI sono o al confino o all’estero (in Francia Turati e Treves) In Francia, nel 1927, si forma la Concentrazione antifascista: propaganda, contatti con i lavoratori emigrati, ecc. Estate 1929, fondazione del movimento “Giustizia e libertà” di Emilio Lussu e Carlo Rosselli, un organismo di lotta, un punto di raccordo tra socialisti, repubblicani e liberali, tra liberalismo e marxismo. 1934, patto di unità d’azione tra comunisti e socialisti con la svolta dei fronti popolari. 1936: moltissimi antifascisti italiani in Spagna a difendere la Repubblica nelle Brigate Internazionali («Oggi in Spagna, domani in Italia»)


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