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Il governo dell’ente locale e l’analisi dei principi e delle norme che regolano la formazione del bilancio D. Lgs. 18/8/2000 n. 267 IL BILANCIO COMUNALE.

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1 Il governo dell’ente locale e l’analisi dei principi e delle norme che regolano la formazione del bilancio D. Lgs. 18/8/2000 n. 267 IL BILANCIO COMUNALE

2 I SOGGETTI COINVOLTI NEL GOVERNO E NELLA GESTIONE DEL COMUNE GLI ORGANI DI GOVERNO  Il Sindaco (art. 50)  La Giunta Comunale (art. 48)  Il Consiglio Comunale (art. 42) GLI UFFICI ED IL PERSONALE  Segretario comunale (artt. 97-99)  Dirigenti (art. 107)  Responsabili degli uffici (art. 109 c. 2)

3 L'ADOZIONE DEI PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI. RESPONSABILITA' Proposta di deliberazione – di giunta e di consiglio (art. 49)  Parere di regolarità tecnica del responsabile del servizio;  In caso la delibera comporti dei riflessi economici e finanziari, il parere del responsabile del servizio finanziario Altri provvedimenti – “determinazioni” (art. 151, comma 4)  In caso vi siano impegni di spesa, è necessario anche il visto del responsabile del servizio finanziario, che attesta la copertura della spesa e statuisce l'esecutività della delibera. GLI UFFICI COMUNALI RISPONDONO IN VIA CONTABILE ED AMMINISTRATIVA DEI PARERI ESPRESSI. LA GIUNTA E IL CONSIGLIO CHE NON SI CONFORMANO AI PARERI DEVONO DARNE ADEGUATA MOTIVAZIONE

4 IL RUOLO DEL SERVIZIO ECONOMICO-FINANZIARIO  L'art 153, al quarto comma prevede che il Responsabile del servizio economico – finanziario verifica la veridicità delle previsioni di entrata e la compatibilità delle previsioni di spesa avanzate dai vari servizi  Verifica periodicamente lo stato di accertamento delle entrate e di impegno delle spese, la salvaguardia degli equilibri e il rispetto dei vincoli di finanza pubblica Deve inoltre, se rileva il costituirsi di situazioni non compensabili da maggiori entrate o minori spese, segnalare le stesse:  al Sindaco, al Consiglio Comunale, al Segretario e all‘Organo di revisione  alla Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti

5 IL BILANCIO DI PREVISIONE. STRUTTURA E PRINCIPI GENERALI ENTRATESPESE Titolo 1Tributarie100Titolo 1Correnti170 Titolo 2Trasferimenti50Titolo 2Conto Capitale200 Titolo 3Extratributarie70Titolo 3Rimborso Mutui50 ENTRATE CORRENTI220Titolo 4Partite di Giro100 Titolo 4Conto Capitale100 Titolo 5Mutui100 ENTRATE IN CONTO CAPITALE200 Titolo 6Partite di Giro100 TOTALE ENTRATE520TOTALE SPESE520 I PRINCIPI Unità temporale (1/1-31/12) Divieto di gestioni fuori bilancio Veridicità, attendibilità, pubblicità Pareggio finanziario e rispetto degli equilibri di gestione. Le spese correnti sommate alle quote capitale dei mutui non possono essere superiori alle entrate correnti Carattere autorizzatorio: il bilancio di previsione costituisce il limite agli impegni di spesa

6 LE FASI DELLE ENTRATE E DELLE SPESE LE ENTRATE SONO CARATTERIZZATE DA 3 FASI 1) Accertamento 2) Riscossione 3) Versamento LE SPESE SONO CARATTERIZZATE DA 5 FASI 1) Stanziamento 2) Impegno 3) Liquidazione 4) Ordinazione 5) Pagamento

7 LE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO. LE ENTRATE ENTRATE DA ALIENAZIONI E DA TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE  Contributi per permessi a costruire  Cessione di immobili e di cespiti patrimoniali  Trasferimenti in conto capitale da Stato, Regione, ecc.  Entrate a destinazione specifica (donazioni, contributi) ENTRATE DA MUTUI E PRESTITI  Mutui passivi  Prestiti obbligazionari ENTRATE TRIBUTARIE  Addizionale comunale Irpef  Diritti sulle pubbliche affissioni  Imu, Tasi, Tari, Tosap, Imposta di Pubblicità  Fondo sperimentale di riequilibrio TRASFERIMENTI CORRENTI  Dallo Stato, dalla Regione e dalla Provincia  Da altri Enti del settore pubblico ENTRATE EXTRATRIBUTARIE  Proventi dei servizi pubblici (trasporto, mense, impianti sportivi)  Sanzioni da violazioni del codice della strada  Proventi dalla gestione dei beni dell’ente (concessioni, affitti, ecc.)  Interessi attivi e utili da partecipazioni  Altri proventi

8 LE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO. LE SPESE SPESE CORRENTI  Personale  Acquisti di beni (materiali, cancelleria…)  Acquisti di servizi (utenze, contratti di manutenzione, prestazioni professionali, indennità organi di governo, assicurazioni, ecc.)  Utilizzo beni di terzi (noleggi, affitti, leasing)  Trasferimenti correnti a terzi (contributi ad associazioni ed enti, trasferimenti all’Ulss)  Interessi passivi  Imposte e tasse (Irap, Iva)  Oneri straordinari (consultazione elettorali comunali)  Fondo di riserva SPESE IN CONTO CAPITALE  Acquisto beni mobili durevoli  Acquisto beni immobili  Realizzazione di opere pubbliche  Interventi di manutenzione straordinaria  Trasferimenti in conto capitale verso terzi (accordi di programma)  Acquisizione di partecipazioni, aumenti di capitale

9 I DEBITI FUORI BILANCIO Sono tali quelli non iscritti in bilancio perché derivanti da:  Sentenze esecutive  Copertura di disavanzi di consorzi, aziende speciali, etc.  Ricapitalizzazione di società costituite per l’esercizio di servizi pubblici locali  Procedure espropriative d’urgenza per opere di pubblica utilità  Acquisizione di beni e servizi in assenza di regolare impegno contabile

10 GLI ALLEGATI AL BILANCIO DI PREVISIONE. IL BILANCIO PLURIENNALE E LA RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA Il bilancio pluriennale  Ha anch’esso carattere autorizzatorio e, allegato al bilancio annuale, copre un periodo di tre anni  Riflette le ricadute delle scelte politiche e amministrative negli anni successivi  Contratti pluriennali, convenzioni, assunzioni di personale, assunzione di mutui La relazione previsionale e programmatica  Illustra i caratteri generali dell’Ente (popolazione, territorio, economia insediata, servizi)  Valutazione generale sui mezzi finanziari necessari, individuazione mezzi di finanziamento  Elencazione programmi di spesa, indicazione delle finalità che si intendono conseguire, delle risorse umane e strumentali destinate e motivazione delle scelte adottate. Nell’ambito di ciascun programma possono essere dettagliati diversi progetti

11 COMPETENZE E TERMINI PER L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE LO SCHEMA DI BILANCIO ED I RELATIVI ALLEGATI SONO PREDISPOSTI DALLA GIUNTA E DA QUESTA PRESENTATI AL CONSIGLIO PER L’APPROVAZIONE. I passaggi sono:  L’adozione in Giunta  La consegna all’Organo di revisione per l’emissione del parere  La consegna degli atti ai Consiglieri  Il bilancio è deliberato dal Consiglio Comunale (di norma, ha immediata esecutività) Il regolamento di contabilità prevede i termini entro i quali tali adempimenti devono essere eseguiti, nonché i termini e le modalità per la presentazione degli emendamenti da parte dei Consiglieri comunali Gli Enti Locali deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l’anno successivo (art. 151, comma 1)  Se la scadenza è stata diversamente fissata da norme statali si determina l’esercizio provvisorio, durante il quale le spese possono essere impegnate nella misura non superiore mensilmente a 1/12 di quelle risultanti dal bilancio dell’anno precedente  Se il bilancio non viene approvato entro il termine previsto viene avviata la procedura di scioglimento del c  Consiglio Comunale (art. 141, comma 1, lettera c)

12 VARIAZIONI AL BILANCIO DI PREVISIONE E ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO VARIAZIONI AL BILANCIO DI PREVISIONE E AL BILANCIO PLURIENNALE (art. 175)  Sono di competenza del Consiglio Comunale  Possono essere deliberate non oltre il 30/11 di ciascun anno  In caso di urgenza, la Giunta può adottare variazioni motivate, che devono essere ratificate dal Consiglio Comunale entro 60 giorni, a pena di decadenza (comma 4) ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO (art. 175, comma 8)  Entro il 30 novembre viene attuata la verifica generale di tutte le voci di entrata e di uscita al fine di assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO (E STATO ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI) (art. 193)  Entro il 30 settembre il Consiglio Comunale  Provvede con delibera ad effettuare la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi  Da’ atto del permanere degli equilibri generali di bilancio  Riconosce la legittimità dei debiti fuori bilancio (art. 194)

13 IL RENDICONTO E’ ADOTTATO DALLA GIUNTA E DEVE ESSERE DELIBERATO DAL CONSIGLIO COMUNALE ENTRO IL 30 APRILE I passaggi sono:  L’adozione in Giunta, unitamente alla relazione illustrativa che esprime le valutazioni di efficacia dell’azione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi ed ai costi sostenuti  La consegna all’Organo di revisione per l’emissione della relazione di competenza  La consegna degli atti ai Consiglieri almeno 20 giorni prima della data prevista per il Consiglio  In caso di mancata approvazione del rendiconto entro il 30/4, si applica la procedura prevista per lo scioglimento del Consiglio Comunale

14 IL RENDICONTO. UN ESEMPIO PRATICO: BILANCIO CON DISAVANZO PrevisioneIncassi/PagamentiAccertamento/ImpegnoResiduo Differenza (tra previsione e accertato/impegnato) ENTRATA100809010-10 SPESA-100-80-95-15+5 SALDO00-5 Pareggio (BP)Saldo di cassaDisavanzo“debito”  IMPEGNO: Esistenza di una obbligazione giuridicamente perfezionata, determinazione della somma, identificazione del creditore, indicazione della ragione del debito  RESIDUO PASSIVO: Somme impegnate e non riscosse al 31/12  ACCERTAMENTO: Esistenza della ragione del credito, sussistenza del titolo giuridico, individuazione del debitore, quantificazione della somma, fissazione della scadenza  RESIDUO ATTIVO: Somme accertate e non riscosse al 31/12 CHIARIAMO IL SIGNIFICATO DEI SEGUENTI TERMINI:

15 IL RENDICONTO. UN ESEMPIO PRATICO: BILANCIO CON AVANZO BILANCIO ANNO 1PrevisioneIncassi/PagamentiAccertamento/ImpegnoResiduo Differenza (tra previsione e accertato/impegnato) ENTRATA1009011020+10 SPESA-100-85-90-5-10 SALDO0+5+20+15 Pareggio (BP)Saldo di cassaAvanzo“credito”

16 IL RENDICONTO. UN ESEMPIO PRATICO: BILANCIO CON AVANZO BILANCIO ANNO 2 Prevision e Residui anno prec. Incassi/Pagame nti Accertamento/ Impegno Residuo Differenza (tra previsione e accertato/impegnato) Cassa 1/1 +5 ENTRATA residui 2015 0-5 ENTRATA competenza 100 9011020+10 SPESA residui -15-3-4 SPESA competenza -100 -85-90-5-10 SALDO0 +22+16+14 Avanzo anno prec. +20 Avanzo 31/12 +36 Pareggio (BP) Saldo di cassaAvanzo“credito”

17 IL RISULTATO DELLA GESTIONE. RIFLESSI DISAVANZO Quando un bilancio chiude in disavanzo dobbiamo chiederci:  Il 30 settembre ho dato atto della permanenza degli equilibri di bilancio? Se in tale sede è stata prospettata la probabilità che il bilancio fosse o potesse chiudere in disavanzo, il consiglio comunale doveva adottare le misure necessarie a ripristinare il pareggio (art. 193 comma 2). Come? (art. 193 comma 3): Possono essere utilizzate tutte le entrate e le disponibilità ad eccezione dei mutui e di quelle aventi specifica destinazione per legge La mancata adozione dei provvedimenti di riequilibrio è equiparata alla mancata approvazione del bilancio di previsione (art. 193 comma 4)  Il 30 novembre ho eseguito l’assestamento generale di bilancio? Entro tale data si attua la verifica generale di tutte le voci di entrata e di uscita, compreso il fondo di riserva, al fine di assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio (art. 175 comma 8) AVANZO E’ accertato con l’approvazione del rendiconto, ossia può essere utilizzato come cespite di entrata per finanziare la spesa L’avanzo può essere utilizzato (art. 187 comma 2):  Per la copertura dei debiti fuori bilancio  Per l’estinzione anticipata dei prestiti  Per la salvaguardia degli equilibri di bilancio  Per le spese correnti “non ripetitive”  Per le spese correnti “ripetitive” solo in sede di assestamento  Per il finanziamento delle spese di investimento In base alle voci di bilancio da cui deriva, l’avanzo può essere:  Destinato a finanziamento di spese in conto capitale  Non vincolato  Vincolato per obbligo di legge  Volontario

18 GLI INVESTIMENTI E LE REGOLE PER L'ASSUNZIONE DI MUTUI Gli Investimenti devono essere finanziati con (art. 199):  Entrate destinate per legge  Avanzo economico  Entrate da oneri di urbanizzazione e alienazioni patrimoniali  Trasferimenti in conto capitale  Avanzo di amministrazione  Mutui Si possono assumere mutui se: L’importo per interessi a carico del bilancio annuale per mutui e prestiti obbligazionari compresa la componente interessi inclusa nelle rate di leasing + l’importo non a carico del bilancio dell’ente per finanziamenti assunti da consorzi, aziende ecc., Per i quali l’ente ha prestato garanzia fidejussoria - contributi statali e regionali in conto interessi NON SUPERA L’8% delle entrate correnti (titoli I-II-III) del rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui è prevista l’assunzione dei mutui Anno 2014  rendiconto 2012

19 IL PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE Le spese di investimento devono essere programmate prima dell’approvazione del bilancio di previsione Il programma triennale delle opere pubbliche deve essere adottato dalla Giunta e pubblicato all’albo pretorio per almeno 60 giorni precedenti il Consiglio Comunale di approvazione del bilancio di previsione in cui le opere sono iscritte Esso contiene l’elenco delle opere (escluse le manutenzioni)  di importo superiore a 100.000 euro (studio di fattibilità)  di importo superiore a 1.000.000 euro (progetto preliminare)

20 IL PATTO DI STABILITÀ NEL NOSTRO BILANCIO DELL’ANNO 2 ABBIAMO VISTO CHE  Abbiamo in cassa 22  Abbiamo un saldo crediti/debiti positivo di 14  Abbiamo un avanzo di amministrazione di 36  vorremmo utilizzarlo per opere pubbliche PERO’, AI FINI DEL PATTO:  Le entrate correnti (titoli I-II-III) e le spese correnti (titolo I) si conteggiano in base agli accertamenti ed agli impegni di competenza (e quindi esclusi i residui)  Le entrate in conto capitale (titolo IV) e le spese in conto capitale (titolo II) si conteggiano in base agli incassi e ai pagamenti dell’anno, residui compresi  Le spese per rimborso mutui per la parte capitale (titolo III) non sono conteggiate  Le entrate per mutui non sono conteggiate  L’avanzo di amministrazione non è conteggiato (né a finanziamento di parte corrente, né a finanziamento della parte in c/capitale)

21 IL PATTO DI STABILITÀ. UN ESEMPIO BPINCASSIACCERTAMENTI ENTRATE ResiduiCorrenti1510 Capitale555 CompetenzaCorrenti808590 Capitale205 BPPAGAMENTIIMPEGNI SPESE ResiduiCorrenti000 Capitale534 CompetenzaCorrenti7060 Rimb. Mutui10 Capitale201520 CONTEGGIO PATTO DI STABILITA' (competenza mista) ENTRATE CorrentiCompetenza90 CapitaleCassa – Residui5 Cassa – Competenza5 TOTALE ENTRATE AI FINI PATTO100 SPESE CorrentiCompetenza60 CapitaleCassa – Residui3 Cassa – Competenza15 TOTALE SPESE AI FINI PATTO78 SALDO PATTO22 CONTEGGIO SALDO OBIETTIVO (nuovo metodo 2014/2017) Media delle spese correnti del triennio 2009/2011 70 Percentuale di adeguamento per il 201414,07% SALDO OBIETTIVO 10 RISPETTATO

22 IL PATTO DI STABILITÀ. UN ESEMPIO CON USCITE FINANZIARIE NELL’ESERCIZIO DOVUTE A RESIDUI PASSIVI IN C/CAPITALE BPINCASSIACCERTAMENTI ENTRATE ResiduiCorrenti1510 Capitale555 CompetenzaCorrenti808590 Capitale205 BPPAGAMENTIIMPEGNI SPESE ResiduiCorrenti000 Capitale 20 164 CompetenzaCorrenti7060 Rimb. Mutui10 Capitale201520 CONTEGGIO PATTO DI STABILITA' (competenza mista) ENTRATE CorrentiCompetenza90 CapitaleCassa – Residui5 Cassa – Competenza5 TOTALE ENTRATE AI FINI PATTO100 SPESE CorrentiCompetenza60 CapitaleCassa – Residui 16 Cassa – Competenza15 TOTALE SPESE AI FINI PATTO 91 SALDO PATTO9 CONTEGGIO SALDO OBIETTIVO (nuovo metodo 2014/2017) Media delle spese correnti del triennio 2009/2011 70 Percentuale di adeguamento per il 201414,07% SALDO OBIETTIVO 10 NON RISPETTATO

23 IL PATTO DI STABILITÀ. UN ESEMPIO CON AVANZO DI AMMINISTRAZIONE BPINCASSIACCERTAMENTI ENTRATE ResiduiCorrenti1510 Capitale555 CompetenzaCorrenti808590 Capitale205 Avanzo100 BPPAGAMENTIIMPEGNI SPESE ResiduiCorrenti000 Capitale 20 164 CompetenzaCorrenti7060 Rimb. Mutui10 Capitale120115120 CONTEGGIO PATTO DI STABILITA' (competenza mista) ENTRATE CorrentiCompetenza90 CapitaleCassa – Residui5 Cassa – Competenza5 TOTALE ENTRATE AI FINI PATTO100 SPESE CorrentiCompetenza60 CapitaleCassa – Residui 16 Cassa – Competenza115 TOTALE SPESE AI FINI PATTO 191 SALDO PATTO-91 CONTEGGIO SALDO OBIETTIVO (nuovo metodo 2014/2017) Media delle spese correnti del triennio 2009/2011 70 Percentuale di adeguamento per il 201414,07% SALDO OBIETTIVO 10 NON RISPETTATO

24 LO STESSO VALE PER L’ASSUNZIONE DI MUTUI BPINCASSIACCERTAMENTI ENTRATE ResiduiCorrenti1510 Capitale555 CompetenzaCorrenti808590 Capitale205 MUTUO100 BPPAGAMENTIIMPEGNI SPESE ResiduiCorrenti000 Capitale 20 164 CompetenzaCorrenti7060 Rimb. Mutui10 Capitale120115120 CONTEGGIO PATTO DI STABILITA' (competenza mista) ENTRATE CorrentiCompetenza90 CapitaleCassa – Residui5 Cassa – Competenza5 TOTALE ENTRATE AI FINI PATTO100 SPESE CorrentiCompetenza60 CapitaleCassa – Residui 16 Cassa – Competenza115 TOTALE SPESE AI FINI PATTO 191 SALDO PATTO-91 CONTEGGIO SALDO OBIETTIVO (nuovo metodo 2014/2017) Media delle spese correnti del triennio 2009/2011 70 Percentuale di adeguamento per il 201414,07% SALDO OBIETTIVO 10 NON RISPETTATO

25 IL PATTO DI STABILITÀ. LE CRITICITÀ L’ente che ha maturato avanzo di amministrazione normalmente ha disponibilità di cassa e, una volta approvato il rendiconto, può utilizzare i suoi “risparmi” per realizzare opere pubbliche. Ma il patto di stabilità glielo impedisce. Lo stesso vale per l’assunzione di mutui. CHE FARE?  Usufruire del “patto verticale” concesso dalla Regione  Far eseguire le opere da terzi, in modo da non effettuare pagamenti  Opere a scomputo oneri  Perequazione urbanistica

26 IL MANCATO RISPETTO DEL PATTO DI STABILITÀ SANZIONI PER GLI ENTI CHE NON RISPETTANO IL PATTO DI STABILITA’  Riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo in misura pari alla differenza tra risultato registrato ed obiettivo programmatico predeterminato. In caso di incapienza dei fondi occorre versare la somma residua allo Stato;  Divieto di impegnare nell’anno successivo a quello di mancato rispetto spese correnti in misura superiore all’importo annuale medio dell’ultimo triennio;  Divieto di ricorrere all’indebitamento per investimenti;  Divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale compresi co.co.co. e somministrazioni anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto;  Divieto di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi delle predette disposizioni sul personale;  Rideterminazione indennità di funzione e gettoni di presenza agli amministratori con applicazione di una riduzione del 30% rispetto all’ammontare risultante alla data del 30/6/2010;  Divieto di incremento delle risorse decentrate


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