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Corso Writing Theatre ELEMENTI DI STORIA E TEORIA DELLA DRAMMATURGIA Modulo 1 U1.3 - Dal Romanticismo al 900.

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Presentazione sul tema: "Corso Writing Theatre ELEMENTI DI STORIA E TEORIA DELLA DRAMMATURGIA Modulo 1 U1.3 - Dal Romanticismo al 900."— Transcript della presentazione:

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2 Corso Writing Theatre ELEMENTI DI STORIA E TEORIA DELLA DRAMMATURGIA Modulo 1 U1.3 - Dal Romanticismo al 900

3  OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Acquisire una percezione chiara e completa della storia del teatro, dai secoli del Romanticismo fino al teatro americano. Analizzare i cambiamenti in corso di figure come quella dell’attore e del regista e le conseguenze che tali cambiamenti comportano all’interno della concezione stessa del teatro. Acquisire conoscenza dei modi in cui l’arte del teatro cambia e si trasforma per continuare ad essere se stessa: dal teatro politico a quello storico, dal teatro borghese a quello naturalistico, ciò che rimane invariata è l’esigenza di raccontare l’uomo, riflettere su se stessi e sul mondo che ci circonda. Il teatro ancora una volta specchio delle pulsioni più autentiche della cultura, della società e del singolo individuo.

4 ARGOMENTI SPECIFICI  Il Romanticismo tedesco e francese  Il teatro Borghese  Il teatro naturalista  La riforma della scena europea  Il Teatro di massa  Teatro americano e Living Theatre

5 Il Romanticismo Tedesco e Francese Il teatro romantico nasce e si sviluppa dapprima in Germania, con Johann Gottfried Herder (1744-1803), Friedrich Schlegel (1772-1829) e Wolfgang Goethe (1749-1832) - egli stesso attore, direttore di teatro, maestro e regista – e, in seguito, con l’opera di Friedrich Schiller (1759-1805). In Francia, quasi contemporaneamente, si comincia a esaltare l’aspetto sensazionale e profetico del teatro: furibonde lotte si accendono intorno ai drammi di Victor Hugo (1802- 1885). Esempio particolare è la sua opera “Ernani “, la cui prima rappresentazione ebbe ampia risonanza.

6 Il Romanticismo Tedesco e Francese La passione per i soggetti storici sbocciò in campo teatrale in Germania, nell’ambito di quel movimento letterario circoscritto tra il 1770 e il 1790 che prese il nome proprio da una commedia: Sturm und Drang (Tempesta e Assalto) di Klinger. Né lo Sturm und Drang né il movimento romantico si esauriscono nella trattazione di soggetti storici, tuttavia, questa novità è quella che più caratterizza l’immagine complessiva del teatro tedesco ed europeo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.

7 Il Romanticismo Tedesco e Francese Il melodramma come genere letterario si sviluppa, invece, in Francia dall’evoluzione, in senso popolaresco, del dramma borghese. Il melodramma diventa rapidamente, in questi anni di inizio secolo, il genere teatrale più amato e popolare. La grande scuola drammatica francese fu rappresentata da una triade di autori le cui opere costituiranno per circa cinquanta anni il “grande repertorio” non solo francese ma europeo: Emile Augier (1820-1889), Alexandre Dumas figlio (1824-1895) e Victorienne Sardou (1831-1908).

8 Alla metà del Settecento nasce un nuovo genere teatrale, il dramma borghese. Nato con Diderot e Goldoni, raggiunge l'apice del suo sviluppo un secolo e mezzo più tardi con Ibsen. A partire da Diderot, la borghesia comincia ad imporre la propria drammaturgia partendo proprio dallo spazio: lo spazio scenico, infatti, viene ad identificarsi con la casa borghese e il salotto. Se i protagonisti di Shakespeare e di Molière possono muoversi e parlare ovunque, anche in uno spazio pubblico, i protagonisti di lbsen possono solo muovesi all’interno delle proprie case. Il Teatro borghese

9 Tutto il teatro borghese dell'Ottocento trabocca di spazi insidiati, di muri e di porte che hanno “orecchie”. La drammatizzazione della vita del ceto borghese permise la descrizione di interni familiari, di tragedie domestiche, di vicissitudini di personaggi non più grandiosi o eroici come in passato, ma più vicini al nuovo ceto rampante. I sentimenti nobili non erano più appannaggio di regine o imperatori, ma divenivano elementi caratteristici del nuovo stile. Il Teatro borghese

10 L'antesignano nel genere è considerato il dramma Arden of Faversham (o Arden of Feversham), da alcuni attribuito a William Shakespeare, che sposta l'elemento tragico all'ambientazione domestica. Anche The Merchant of London di George Lillo, rappresentato nel 1731 a Londra, ambienta l'azione scenica nella sfera privata del borghese. Lo stesso Lillo era conscio del cambiamento in corso, scrisse infatti nella dedica della sua opera: “ La tragedia, lungi dal perdere di dignità con l’adeguarsi alle condizioni della comune umanità, è invece grande proporzionalmente all’estensione della sua influenza.”. Il Teatro borghese

11 Il naturalismo è il movimento letterario e artistico che si prefigge la creazione dell’opera d’arte con criteri scientifici. Nasce alla fine dell’Ottocento, secolo animato dallo spirito sperimentale e scientifico, con l’intento di creare l’immagine esatta della realtà e della vita, utilizzando una modalità rappresentativa il più realistica possibile. In ambito teatrale, il maggiore teorico del naturalismo è Emile Zola (1840 - 1902). Il Teatro naturalista

12 Il naturalismo teatrale ha origine, prima di assumere questo nome, nel 1870, con la fondazione della compagnia dei Meiningen per opera del duca Giorgio II e del regista Ludwig Chronegk. I loro spettacoli, infatti, richiedevano mesi e mesi di prove, studio accurato del testo e dei dati storici in esso contenuti, inchieste sul campo, estrema cura nella recitazione, assenza di protagonismo e uso calibrato delle masse. I Meiningen interpretarono testi classici e autori moderni come Ibsen, conquistando vastissima fama. Il naturalismo segna il ritorno a un’idea del teatro che vuole cambiare l’uomo, aggiungendo all’informazione drammaturgica la complessità della vita: reclama, dunque, una scena che mostri la vita vera con tutta la sua intimità. Il Teatro naturalista

13 Fino alla fine del XIX secolo la maggior parte delle compagnie erano organizzate attorno a un attore principale, il capocomico, che sceglieva le opere e distribuiva le parti: aveva cioè mansioni simili a quelle che oggi sono riservate al regista. Nel teatro moderno, invece, la personalità dominante è in genere il regista, il quale ha la responsabilità dell’allestimento di un’opera, delle prove e della disciplina; deve essere capace di suscitare entusiasmo, di comunicare le proprie idee e deve conoscere tutto nei minimi particolari. La riforma della scena europea

14 Nella storia del teatro sono stati pochi quelli che hanno riunito in sé tutte le doti necessarie, tra questi ricordiamo Jacques Copeau (1879-1849). Altri indiscussi protagonisti di questa rivoluzione registica sono Konstantin Stanislavskij e Bertold Brecht. Konstantin Stanislavskij (1863-1938), il quale fondò nel 1897, insieme a Nemirovič Dančenko, il Teatro d’Arte di Mosca, che acquistò successo e fama internazionali. La riforma della scena europea

15 Bertold Brecht (1898-1956) iniziò la sua carriera di drammaturgo nella Germania del primo dopoguerra. Quando nel 1933 i nazisti presero il potere si rifugiò in America, dove continuò a scrivere drammi in tedesco fino alla fine della II Guerra Mondiale. Al suo rientro a Berlino diede vita a una nuova compagnia, il Berliner Ensamble, che rispecchiava la sua idea di teatro: un teatro che doveva rifarsi alla realtà, ai problemi veri e concreti, non di finzione. Odiando l’illusione, egli distrusse il vecchio palcoscenico fatto di scene dipinte e incoraggiò gli attori a rivolgersi direttamente al pubblico. La riforma della scena europea

16 Il Novecento, quindi, si apre con una rivoluzione che pone l’attore al centro della scena. Il teatro della parola si trasforma in teatro dell'azione fisica, del gesto, dell'emozione interpretativa. La riforma della scena europea

17 In Germania, come in Unione Sovietica, il teatro viene coscientemente e programmaticamente utilizzato come strumento di lotta politica. In Unione Sovietica con Mejerchol’d e Majakovskij, durante gli anni seguenti la rivoluzione del 1917, vengono affrontati i problemi dello Stato sovietico: - il perdurare della mentalità piccolo-borghese (Klop - La cimice, 1929); - i soprusi della burocrazia (Banja - Il Bagno, 1930). Venne istituito il Proletkult, una sezione di cultura proletaria i cui quadri erano formati non da intellettuali ma da operai. Il Teatro di massa

18 In questo scenario, il teatro apparve immediatamente, per la sua dimensione sociale, il mezzo ideale per la collaborazione culturale dal basso: sorsero dappertutto teatri operai che vennero definiti “auto attivi” in quanto non prendevano in prestito le forme del teatro professionale, ma ne elaboravano di proprie. Dopo il primo dopoguerra anche in Germania il teatro venne utilizzato come strumento politico. Il maggior esponente del teatro tedesco rivoluzionario è considerato Erwin Piscator (1893-1966). Il Teatro di massa

19 Il teatro arrivò in America dall’Inghilterra che, attorno al 1650, si estendeva solo per la costa atlantica. Negli Stati Uniti lo spettacolo è sempre stato, sia nel teatro che nel cinema, un business importante e la storia del teatro americano ne rappresenta in un certo senso una sintesi. Nel 1752 una compagnia di Yorktown, gli Hallam partirono per una lunga tournée durante la quale toccarono i principali centri della costa orientale, dove spesso riuscirono a costruire i primi teatri ricavandoli da edifici preesistenti. Teatro Americano e Living Theatre

20 Lewis Hallam va dunque ricordato come colui che riuscì a impiantare il teatro professionale nell’America del nord. Morì nel 1754 e la sua eredità fu raccolta da David Douglass, il quale costruì nuovi edifici e si adeguò sin da subito ai gusti del pubblico, già da allora orientato verso il teatro musicale, probabile antenato del genere che tuttora domina le scene di Broadway: il musical. Teatro Americano e Living Theatre

21 Verso il 1820 le “Road companies” si spingevano fino alle nuove città dell’ovest. Queste Compagnie itineranti potevano essere basate su una struttura per ruoli e proporre un intero repertorio di spettacoli in ogni centro oppure, al contrario, essere costruite in vista di un solo spettacolo da replicare il maggior numero di volte possibile in diverse piazze. Essendo lo spettacolo unico e destinato a durare, risultava molto più accurato a livello registico: così venne introdotto anche in America il principio della regia. Teatro Americano e Living Theatre

22 Come in Europa gli anni tra il 1840 e la fine del XIX secolo, videro affermarsi sempre di più il ruolo e il successo degli attori all’interno dello spettacolo teatrale. Molti attori di questo periodo non si legarono ad alcuna struttura produttiva ma si presentavano come guest star in spettacoli di diverse compagnie. Questo sistema cominciò a decadere quando Broadway divenne il centro assoluto della vita teatrale americana e quando il numero delle repliche cominciò a salire in maniera esponenziale. Teatro Americano e Living Theatre

23 Con l’affermarsi di Broadway si determinò un sostanziale accentramento di tutta l’attività teatrale e la conseguente sottomissione della produzione teatrale al capitale finanziario e alla successiva impresa commerciale di distribuzione. Nel 1947 si forma il Living Theatre. Beck e Malina ne costituirono il nucleo essenziale. Nel 1960 il Living rappresentò The Brig (La Prigione), dove è descritta la giornata di un carcere militare, dominata dall’imposizione fine a se stessa e all’annullamento della personalità. Teatro Americano e Living Theatre

24 A questo punto l’ideologia libertaria e anarchica del Living si determinò, e il gruppo assunse una missione che era politica e teatrale nello stesso tempo. Nel 1961 il Living, anche a causa delle persecuzioni subite in America, si trasferì in Europa, dove realizzerà i suoi spettacoli di maggior impegno: Frankenstiein (1965), Antigone (1967) e Paradise Now (1968). Teatro Americano e Living Theatre


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