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RAPPORTO LIVELLO PROTEZIONE ANTINCENDI- CATEGORIA AEROPORTI - AD OGNI CATEGORIA DI AERODROMO CORRISPONDE UN BEN DEFINITO LIVELLO DI PROTEZIONE ANTINCENDIO.

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Presentazione sul tema: "RAPPORTO LIVELLO PROTEZIONE ANTINCENDI- CATEGORIA AEROPORTI - AD OGNI CATEGORIA DI AERODROMO CORRISPONDE UN BEN DEFINITO LIVELLO DI PROTEZIONE ANTINCENDIO."— Transcript della presentazione:

1 RAPPORTO LIVELLO PROTEZIONE ANTINCENDI- CATEGORIA AEROPORTI - AD OGNI CATEGORIA DI AERODROMO CORRISPONDE UN BEN DEFINITO LIVELLO DI PROTEZIONE ANTINCENDIO

2 Tabella 9-2. Quantitativi minimi disponibili di agenti estinguenti Schiuma rispondente al rendimento di livello A Schiuma rispondente al rendimento di livello B Agenti complementari Categoria aerodromo Acqua (litri) Rateo di scarico soluzione schiu­ mogena (litri)/minuto Acqua (litri) Rateo di scarico soluzione schiumogena (litri)/minuto Polvere chimica secca (kg) Tasso di scarico kg/sec 1350 230 452.25 21 000800670550902.25 31 8001 3001 2009001352.25 43 6002 6002 4001 8001352.25 58 1004 5005 4003 0001802.25 611 8006 0007 9004 0002252.25 718 2007 90012 1005 3002252.25 827 30010 80018 2007 2004504.50 936 40013 50024 3009 0004504.50 1048 20016 60032 30011 2004504.50

3 E’ QUELL’AREA CHE CONSENTE DI DETERMINARE, IN LINEA DI MASSIMA, LA QUANTITA’ MINIMA DI AGENTI ESTINGUENTI CHE PERMETTONO, NON LO SPEGNIMENTO TOTALE DELL’INCENDIO, MA IL CONTROLLO DEL FUOCO, NELLE IMMEDIATE VICINANZE DELLA FUSOLIERA, AL FINE DI CONTENERE L’INNALZAMENTO DELLA TEMPERATURA ALL’INTERNO E CONSENTIRE CON LA SOPRAVVIVENZA DEI PASSEGGERI, L’ESPLETAMENTO DELLE OPERAZIONI DI SOCCORSO Area critica

4 AREA CRITICA AREA CRITICA TEORICA Serve a stabilire la categoria degli aerei riferendosi alla vastità del rischio potenziale d’incendio nel quale possono essere coinvolti. Le dimensioni dell’A.C.teorica sono state ottenuta, per ciascun aereo, in via sperimentale.

5 E’ individuata dalla superficie di un rettangolo avente un lato uguale alla lunghezza totale dell’aeromobile e l’altro varia in funzione della lunghezza e della larghezza della fusoliera (w) dell’aereo considerato. Il k è un coefficiente che varia in base alla lunghezza dell’aeromobile: A t = L Ⅹ ( 30 + w) quando L ≥ 24 m. A t = L Ⅹ ( 12 + w) quando L ≦ 12 m Per aerei con lunghezze comprese tra 12 e 24 il coefficiente k sarà 14 o 17 A t = L Ⅹ ( k + w)

6 At = LX(12+w) quando L e compresa tra 0 e 12 At = LX(30+w) quando L ( maggiore o uguale) a 24 L = lunghezza totale dell’aereo ( FUORI TUTTO) W = larghezza della fusoliera At = LX(14+w) quando L e compresa tra 12 e 18 At = LX(17+w) quando L e compresa tra 18 e 24 AREA CRITICA At = area critica teorica

7 L ≧ 24m Wide=6m Direzione del vento 16 ÷ 19 km/h 30 metri 6 metri AREA CRITICA TEORICA LUNGHEZZA FUSOLIERA SUPERIORE A 24 METRI At = L Ⅹ ( 30 + w) quando L ≥ 24 m e wide = 6 metri

8 Direzione del vento 16 ÷ 19 km/h L ≦ 12 m 6 metri LUNGHEZZA FUSOLIERA INFERIORE A 12 METRI AREA CRITICA TEORICA At = L Ⅹ ( 12 + w) quando L ≦ 12 m Wide=3 3 metri 15 metri

9 L’AREA CRITICA TEORICA ( At) SERVE A STABILIRE LA CATEGORIA DEGLI AEREI, FACENDO RIFERIMENTO ALLA VASTITA’ DEL RISCHIO POTENZIALE DI INCENDIO NEL QUALE POSSONO ESSERE COINVOLTI. PER AEREI DI LUNGHEZZA UGUALE O MAGGIORE DI 20 MT, CON UN VENTO TRASVERSALE DI VELOCITA’ 16 – 19 Km/h, L’AREA CRITICA SI ESTENDE DI 6 mt., SIA SOTTOVENTO CHE CONTROVENTO: AREA CRITICA

10 Area critica teorica

11 DA ANALISI STATISTICA SI E’ RILEVATO CHE, IN PRESENZA DI SPANDIMENTO DI CARBURANTE, L’AREA CRITICA TEORICA NON RISPECCHIA LA REALE SITUAZIONE DI FATTO PER CUI L’ICAO HA STABILITO DI INDIVIDUARE UNA AREA CRITICA PRATICA ( Ap) PARI A CIRCA 2/3 DI QUELLA TEORICA: Ap = 0,667 At IN TALE AREA, SE AFFRONTATO ENTRO 3 MINUTI, IL 90% DELL’INCENDIO PUO’ ESSERE POSTO SOTTO CONTROLLO. TALE SITUAZIONE VA RIFERITA SOPRATUTTO ALLE PORTE DI USCITA, NECESSARIE PER IL SOCCORSO AGLI OCCUPANTI

12 AREA CRITICA TEORICA AREA CRITICA PRATICA = 0,667 Ⅹ 1/3 2/3

13 Area critica pratica L’area critica pratica è stata individuata nei 2/3 dell’area critica teorica A p = 0,667 A t L’incendio se affrontato entro un tempo mx di tre minuti con il 90% di controllo per rendere possibile il soccorso agli occupanti.

14 Nell’Area critica pratica se affrontato entro un tempo di intervento di tre minuti o meno, il 90% dell’incendio può essere messo sotto controllo e rendere possibile il soccorso agli occupanti l’aeromobile Il criterio adottato dalle Norme ICAO, è inteso in modo preminente al controllo dell’incendio nelle zone dell’aeromobile immediatamente prossime alle porte di uscita per consentire la fuga ai passeggeri e la penetrazione delle squadre dei soccorritori all’interno della fusoliera, indipendentemente dal fatto che l’incendio nei restanti luoghi sia posto sotto controllo.

15 Q = Q₁ + Q₂ Q₁ = è la quantità di acqua necessaria per il controllo del 90% dell’incendio, nell’aria critica pratica, nel tempo di un minuto Q₂ = è la quantità d’acqua necessaria per il mantenimento del controllo dell’incendio o dell’estinzione del fuoco dopo il primo minuto in modo da consentire il soccorso agli occupanti l’aeromobile Q₁ = Ap. q. t Ap = area critica pratica q = è la portata specifica t = tempo di applicazione

16 q = 8,2 litri al minuto per metro quadrato per schiume proteiniche q = 5,5 litri al minuto per metro quadrato per schiume filmanti La quantità di acqua addizionale Q 2 occorrente a mantenere sotto controllo l’incendio, non può essere calcolata con esattezza, perché dipende da numerose variabili alcune delle quali sono: 1 – Il peso lordo massimo dell’aereo 2 – il numero dei passeggeri che possono essere trasportati 3 – la quantità di carburante trasportato 4 – esperienze precedenti dei soccorritori, loro equipaggiamento e loro addestramento

17 Per ciascuna categoria aeroportuale Q₂ viene espressa come percentuale in volume di Q₁ categoria Q₂Q₂ 10 % 227 % 330 % 458 % 575 % 6100 % 7129 % 8152 % 9170 % 10200 %

18 QUINDI, PER IL CALCOLO DELLA QUANTITA’ D’ACQUA NECESSARIA PER IL CONTROLLO DEL 90% DELL’INCENDIO NEL TEMPO DI UN MINUTO SI APPLICA LA SEGUENTE FORMULA: Q 1 = Ap x q x t Q 1 = quantità di acqua necessaria al controllo dell’incendio nell’Area critica pratica Ap= area critica pratica q = portata specifica t = durata dell’impiego

19 Il tempo di risposta rappresenta il tempo che intercorre tra la chiamata iniziale al servizio di soccorso e lotta antincendio ed il tempo che il primo veicolo(i) si trova nella posizione utile per poter erogare la schiuma ad un tasso di almeno il 50% del tasso di scarico previsto TEMPO DI RISPOSTA

20 La raccomandazione che fa l’ICAO è che i mezzi di soccorso intervengano in un tempo non superiore a tre minuti e preferibilmente due in ogni parte dell’area di Movimento ( piste, raccordi, piazzali), in ottime condizioni di visibilità e transitabilità. Il tempo va calcolato tra l’allarme iniziale dato ai Vigili del Fuoco ed il momento in cui il primo mezzo antincendio giunto sul posto comincia l’intervento effettivo applicando la schiuma ad un rateo di almeno il 50 % del rateo di scarico previsto in Tabella

21 Oltre al primo veicolo(i) che interviene, ogni altro mezzo, necessario ad assicurare i quantitativi di agenti estinguenti previsti, dovrà garantire una erogazione continua dell’agente ed arrivare sul luogo in un tempo non superiore ai 4 minuti. TEMPO DI RISPOSTA di tutti i mezzi

22 Standard Secondo le raccomandazioni I.C.A.O. si intende per tempo di risposta il tempo intercorso tra la chiamata di soccorso ed il momento in cui il primo automezzo antincendio raggiunge la posizione idonea per erogare almeno il 50% del rateo di scarica. Il secondo automezzo deve giungere in un tempo non superiore al minuto dal primo. Tempo di Risposta

23 standard L’OBIETTIVO OPERATIVO DEL SERVIZIO DI SOCCORSO E LOTTA ANTINCENDIO, DOVREBBE ESSERE QUELLO DI RAGGIUNGERE OGNI PARTE DELLA PISTA OPERATIVA CON UN TEMPO DI RISPOSTA NON SUPERIORE AI TRE MINUTI TEMPI DI RISPOSTA

24 raccomandazione L’OBIETTIVO OPERATIVO DEL SERVIZIO DI SOCCORSO E LOTTA ANTINCENDIO, DOVREBBE ESSERE QUELLO DI RAGGIUNGERE OGNI PARTE DELLA PISTA OPERATIVA CON UN TEMPO DI RISPOSTA NON SUPERIORE AI DUE MINUTI TEMPI DI RISPOSTA

25 - CATEGORIA AEROPORTI - Declassamento per diminuzione livello di protezione antincendi SPETTA ALL’AUTORITA’ COMPETENTE (DIRETTORE DELL’AEROPORTO) COMUNICARE IL DECLASSAMENTO DELL’AEROPORTO QUANDO IL DETERIORAMENTO DEL SISTEMA OPERATIVO ANTINCENDI COMPORTI LA RIDUZIONE DI CATEGORIA

26 IL DIRETTORE DELL’AEROPORTO PROVVEDERA’ A COMUNICARE AGLI ENTI PREPOSTI, CON APPOSITO “NOTAM”, IL DECLASSAMENTO DELLA PROTEZIONE ANTINCENDI E LA RELATIVA CATEGORIA DISPONIBILE. CON LO STESSO MEZZO NOTIFICHERA’ IL RIPRISTINO DEL LIVELLO NORMALE. IL DIRETTORE DELL’AEROPORTO PROVVEDERA’ A COMUNICARE AGLI ENTI PREPOSTI, CON APPOSITO “NOTAM”, IL DECLASSAMENTO DELLA PROTEZIONE ANTINCENDI E LA RELATIVA CATEGORIA DISPONIBILE. CON LO STESSO MEZZO NOTIFICHERA’ IL RIPRISTINO DEL LIVELLO NORMALE. I-6273

27 TUTTI I VEICOLI DEVONO POTER FRENARE, ALLA VELOCITA’ DI 32 Km/h in 12 m SU PAVIMENTAZIONE ASCIUTTA PER GLI AEROPORTI DELLE PRIME TRE CATEGORIE NON SONO NECESSARI MEZZI PESANTI IN QUANTO LE QUANTITA’ ESTINGUENTI RACCOMANDATE POSSONO ESSERE CARICATE ANCHE SU MEZZO DI RAPIDO INTERVENTO E’ RACCOMANDATO UN MEZZO PESANTE PER AEROPORTI DI 4° E 5° CATEGORIA E DUE PER QUELLI DI 6°-7°-8°; PER LA 9^ e 10^ CATEGORIA SONO PREVISTI TRE MEZZI PESANTI

28 LE PIU’ RECENTI NORMATIVE ICAO NON FANNO PIU’ DISTINZIONI TRA MEZZI DI RAPIDO INTERVENTO E VEICOLI MAGGIORI, BENSI’ IMPONGONO CHE IL/I MEZZO/I CHE ARRIVINO SUL LUOGO DELL’INCIDENTE ENTRO 2/3 MINUTI DALLA SEGNALAZIONE DI ALLARME SIANO IN GRADO DI EROGARE ALMENO IL 50% DEL RATEO DI SCARICO PREVISTO PER TALE CATEGORIA

29 Standard Secondo le raccomandazioni I.C.A.O. il controllo dell’incendio è raggiunto quando l’intensità iniziale dell’incendio è ridotta del 90% Tempo di Controllo

30 Secondo la definizione ICAO, il Notam è un avviso contenente informazioni relative all’istallazione o al cambiamento di un impianto, servizio, procedura, pericolo di tipo aeronautico, la cui conoscenza immediata è essenziale per il personale interessato alle operazioni di volo


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