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STIMA DEI DANNI I danni possono essere causati da :

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Presentazione sul tema: "STIMA DEI DANNI I danni possono essere causati da :"— Transcript della presentazione:

1 STIMA DEI DANNI I danni possono essere causati da :
Sinistro ( un evento non prevedibile determinato da cause fortuite: incendio grandine ); Fatto illecito ( dolosamente cioè intenzionalmente e colposamente cioè per negligenza ). Il danno causato da sinistro può essere indennizzato da una compagnia di assicurazione; I danni causati dolosamente o colposamente sono risarciti dalla persona responsabile come previsto dalla legge ( ogni fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno ). I danni possono riguardare le cose o le persone. L’estimo si occupa dei danni alle cose che possono essere: singoli beni ( ambito microestimo ); ambiente e ecosistemi ( ambito macroestimo ).

2 Contratto di assicurazione
Il danno alle cose può intendere una diminuzione del reddito o di valore causato da un sinistro o in fatto doloso o colposo. Il danno totale è costituito da: Danno materiale o danno emergente; Danno finanziario o danno lucro cessante. Il danno alle persone è costituito da: Danno biologico ( arrecati alla salute fisica o mentale ); Danno morale ( arrecati alla dignità di una persona es. diffamazione calunnia ). A tutela da questi danni si può stipulare con una compagnia di assicurazione un contratto di assicurazione o polizza assicurativa con la quale l’assicuratore, in cambio del pagamento di un premio di assicurazione, si obbliga a risarcire l’assicurato entro i limiti convenuti del danno a esso prodotto da sinistro. Gli elementi fondamentali di una polizza sono:l’impresa, il rischio, il premio.

3 Risarcimento del danno
Le assicurazioni pagano l’indennizzo secondo la stima eventualmente effettuata e sulla base degli accordi contrattuali. Si può assicurare lo stesso bene con diverse compagnie ma l’indennizzo sarà lo uno. L’indennità per danni nell’ambito delle assicurazioni dipende dal tipo di contratto: A pieno rischio; A primo rischio. Nel primo caso il risarcimento è proporzionale al valore assicurato. L’assicurato può pagare un premio che copre l’intero valore del bene oppure paga un premio inferiore ( sottoassicurazione ). Ind = Va / Vr x D il rapporto valore assicurato e valore reale ci dà il coefficiente di assicurazione ( Ca ) Nel secondo caso il danno è di difficile determinazione o è tale che comporterebbe un premio proporzionalmente troppo elevato. Quindi con questo tipo di contratto la compagnia si impegna a risarcire il danno fino al raggiungimento di determinati massimali. Ind = D Franchigia e scoperto ( parte del danno non indennizzabile si misura in % fissa per la franchigia e variabile per lo scoperto.

4 Danno totale da incendio ai fabbricati
Il danno in caso di incendio per un fabbricato va o concordato tra le parti interessate ( assicurato e assicurazione ) oppure a richiesta di una delle parti valutato da due periti uno di parte e uno della compagnia. Se ne può nominare un terzo quando tra i due periti non c’è accordo. I periti devono: Indagare su circostanze, natura, e modalità del sinistro; Verificare che il bene danneggiato sia effettivamente quello assicurato; Verificare che l’assicurato abbia adempiuto all’ obbligo di salvataggio; Verificare che non esistevano circostanze non comunicate alla compagnia; Stimare il valore nel momento del sinistro; Stimare il danno, compreso di spese di salvataggio, di demolizione e di sgombro. Il danno sarà valutato per un fabbricato distrutto totalmente, secondo l’aspetto economico valore di ricostruzione e precisamente D = Vk + Kd – Vr

5 Danno parziale fabbricati
L’ammontare del danno in caso di danno parziale viene calcolato secondo l’aspetto economico valore complementare a cui si sommano le spese per la demolizione e si sottrae il valore dei materiali recuperati. D = ( Vk – V’k ) + Kd - Vr IND= Va/Vr x D Dove: Vk = valore di ricostruzione del fabbricato prima dell’incendio; V’k = valore di ricostruzione del fabbricato dopo l’incendio deprezzato adeguatamente per i danni apportati alla parte residua ( struttura, impianti, usura ecc. ); Kd = costi di demolizione; Vr = valore materiali recuperati.

6 Danni causati da grandine
Un mezzo di difesa passivo contro la grandine è l’assicurazione. L’assicurazione risarcisce i danni diretti (danno emergente) mentre quelli indiretti ( lucro cessante ) non vengono conteggiati, salvo che sia riportato sulla polizza come clausola e riguardano solo le colture arboree. Anche per i danni da grandine è prevista una franchigia che varia dal 4% al 10% a seconda del tipo di colture. Il danno si determina in relazione al valore che avrebbe avuto il prodotto al momento della raccolta. Il perito chiamato a valutare il danno dovrà prima espletare alcune indagine: Accertare la data in cui è caduta la grandine; Accertare che gli appezzamenti danneggiati siano quelli assicurati; Controllare se il prodotto è effettivamente danneggiato dalla grandine; Stimare il prodotto al netto delle spese risparmiate per la raccolta; valutare i prodotti residui. Il danno sarà D = Vpp – Sr (pese risparmiate) – Rs ( prodotto secondario).

7 Procedimenti di stima In molti casi la procedura pratica di stima dei danni da grandine è in % sulla quantità totale del prodotto. La procedura in % può effettuarsi con: Procedimento a vista o colpo d’occhio; Procedimento analitico. Il primo si base sulla vasta esperienza che il perito ha acquisito e valutando le parti danneggiate di una pianta e facendo riferimento a dei diagrammi esprime subito una % di danno. Per il secondo caso possono verificarsi due casi: Se il danno è stato uniforme su tutto l’appezzamento; Se il danno non è uniforme su tutto l’appezzamento. Nel primo caso il perito dovrà rilevare un campione e suddividerlo in gruppetti a secondo del danno e per ognuno determinare la % di danno. Infine il danno totale sarà dato dalla media ponderale del campione. Es. 20 x 100 ( piante morte ) = /55 = 53,63% 25 x 30 (piante danneggiate alte ) = 10 x 20 ( piante danneggiate lievemente ) =

8 Danno non uniforme Si procederà alla suddivisione dell’appezzamento di terreno in parti omogenee per danno e il danno medio per l’intero fondo sarà dato dalla media aritmetica ponderata. Es. prima porzione di 5ha sia danneggiata per il 10%; seconda porzione di 3ha “ “ “ % terza porzione di 2ha “ “ “ % D = ( 5 x 10% ) + ( 3 x 20% ) + ( 2 x 50% )/ = 21%


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