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Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)

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Presentazione sul tema: "Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)"— Transcript della presentazione:

1 Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)
27/03/2017 . IL PIANO DELL’EMERGENZA E’ LA FONDAMENTALE MISURA DI SICUREZZA PER OGNI EMERGENZA In ogni azienda, grande o piccola, trovarsi coinvolti in una emergenza, anche se può sembrare difficile, non è mai inpossibile Vedere analisi dei VV.F Studio Galeazzi - Aulla 29/06/2009

2 Gestione dell'emergenza
Stesura di un Piano di Emergenza in relazione a: Caratteristiche dei luoghi e vie di esodo Numero ed ubicazione dei presenti Sistema di rilevazione e allarme Lavoratori esposti a rischi particolari Numero di addetti alla attuazione e controllo del Piano Livello di formazione ed Informazione

3 Piano di emergenza Deve contenere Chiare istruzioni scritte
Procedure da attuare Doveri del personale Specifiche misure per le aree a rischio elevato

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8 Indicazioni contenute
Piano II Piano di emergenza Indicazioni contenute Attivazione del sistema di allarme Procedure di evacuazione: totale parziale ORGANIZZAZIONE Procedure di pronto intervento: singoli squadre Messa in sicurezza degli impianti Tutela dei disabili Dislocazione mezzi antincendio Il piano di emergenza deve contenere tutte le indicazioni riferite all’organizzazione di tutte le procedure Ecc. Attivazione impianti d’emergenza Chiusura di porte o serrande tagliafuoco Attivazione e supporto servizi pubblici

9 Addetti alla sicurezza
Il numero e la formazione degli addetti alla sicurezza dipendono dal livello di rischio incendio, dall’estensione dell’attività, ecc. Coordinatore dell’emergenza Addetti al pronto intervento Si possono prevedere 4 figure Addetti al pronto Soccorso Addetti all’evacuazione

10 Addetti al pronto intervento
Compiti degli addetti COORDINATORE Addetti al pronto intervento Assume il comando delle operazioni, gestisce e coordina gli addetti e valuta l’evento in funzione dell’eventuale evacuazione e collaborazione con i VV.F. In numero adeguato intervengono per fronteggiare il principio d’incendio con i mezzi di estinzione presenti

11 Addetti all’evacuazione
Compiti degli addetti Addetti al pronto soccorso Addetti all’evacuazione Assistono eventuali infortunati indirizzando i più gravi presso strutture ospedaliere La formazione è definita dal D.Lgs 388/03 Si dispongono lungo le vie di fuga per favorire il deflusso, accertandosi del totale sgombro dei locali

12 degli impianti e del programma di sorveglianza
Verifiche presidi antincendio Il datore di lavoro è responsabile dell’efficienza delle attrezzature, degli impianti e del programma di sorveglianza Regolari verifiche per: impianti estinzione incendi impianti rilevazione e allarme attrezzature antincendio estintori portatili illuminazione di sicurezza porte antipanico porte REI segnaletica di sicurezza etc. Il risultato della verifica deve essere annotato su appositi registri Sorveglianza eseguito da personale qualificato

13 Controllo ambienti di lavoro
Effettuare regolari verifiche con idonee liste di controllo Controllare: la percorribilità delle vie di uscita la corretta apertura delle porte di sicurezza la corretta chiusura delle porte REI la disattivazione delle apparecchiature l’utilizzo in sicurezza delle fiamme libere la rimozione dei rifiuti/scarti combustibili il deposito dei materiali infiammabili gli accessi, ecc… Tutti lavoratori sono tenuti a segnalare tempestivamente situazioni di potenziale pericolo

14 I segnali ottici non possono essere l’unico allarme
Rivelazione e allarme Piccoli luoghi rischio basso o medio Luoghi di grandi dimensioni o complessi Allarme vocale o ad azionamento manuale Allarme elettrico Dispositivi di azionamento: distanti meno di 30 m posizionati in punti definiti e noti vicino le uscite di piano eventualmente coordinati con segnali ottici I segnali ottici non possono essere l’unico allarme

15 Illuminazione di sicurezza
Essere alimentato da adeguata fonte di energia alternativa Garantire una illuminazione minima di 5 lux Deve Autonomia variabile da 30 minuti a 3 ore Garantire un tempo di intervento tra i 5 e i 15 secondi 15

16 Esercitazioni antincendio
Conoscenza delle procedure ovvero saper: Periodicità annuale (minima) Identificare l’ubicazione delle attrezzature antincendio Identificare la posizione degli allarmi Identificare le porte R.E.I. Identificare e percorrere le vie di uscita Raggiungere il luogo sicuro

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18 Chiamata dei VV. F.(115) Dati da segnalare :
Nominativo dell’azienda, indirizzo e numero telefonico Descrizione dell’emergenza Materiali coinvolti e stadio dell’evento, Eventuale personale coinvolto e presenza di feriti o dispersi Eventuali indicazioni sul percorso Possibilità di accesso dei mezzi d'intervento ecc.

19 Principali informazioni da fornire
Collaborazione con VV. F. collaborazione Principali informazioni da fornire Ubicazione ed estensione dell’incendio Eventuali persone disperse Gli specifici rischi e le sostanze pericolose presenti L’ubicazione dei mezzi antincendio e risorse idriche Dispositivi di intercettazione (gas, elettricità, ecc..) L’ubicazione delle scale e delle vie di esodo Le misure particolari per i portatori di Handicap Ecc.

20 Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)
27/03/2017 . FARE VEDERE L’ESEMPIO DEL PIANO DI EMERGENZA Studio Galeazzi - Aulla 29/06/2009


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