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1 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 0 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Corso di "Economia ed Organizzazione Aziendale” Conoscere l’impresa UNIVERSITA’ DI NAPOLI FEDERICO II Facoltà di Ingegneria A.A. 2005-6

2 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 1 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Indice 1.1 Definizione e modellazione del concetto di impresa 1.2 Costi e obiettivi di impresa 1.3 Criteri di classificazione delle imprese 1.4 L’impresa e l’ambiente 1.5 L’impresa e il mercato

3 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 2 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Definizione e concetto d’impresa Impresa: complesso organizzato di beni e persone / acquisizione e impiego di risorse / determinato periodo di tempo / produzione di beni e servizi / obiettivi di tipo economico; Impresa: istituto economico / svolgimento attività (processo trasformazione di risorse) / produrre beni economici (beni o prodotti) / acquisiti da mercato (prezzo); necessita organizzazione specializzata e coordinata / mezzi e persone non costituisce il fine ultimo, è solo un mezzo per produrre risultati economici soddisfacenti (reddito).

4 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 3 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Definizione di mercato Mercato: incontro di persone per l’acquisto / vendita di beni (prodotti / servizi) complesso / in date e luoghi prefissati; Mercato: il complesso degli atti di scambio che si realizzano in relazione ad un prodotto / servizio, in un determinato periodo e specifico ambito territoriale. Il volume di scambi determina la dimensioni di un mercato, che si definisce per territorio e periodo; Quota di mercato (da qualcuno, per qualcosa, in un dato periodo) : valore percentuale del rapporto tra vendite effettuate rispetto al totale delle vendite di tutto il mercato.

5 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 4 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Schematizzazione di impresa (1/2) Schematizzazione di impresa

6 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 5 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Schematizzazione di impresa (2/2) I macro-processi sono: Processo tecnico - commerciale: comprende le fasi di produzione e vendita di determinati prodotti e/o servizi; Processo economico - finanziario: relativo alle attività finalizzate a: acquisizione risorse finanziarie per realizzare il processo tecnico – commerciale (impianti. materie prime, personale, ecc.) controllo economico dell’impresa – verifica continua tra risultati attesi e risultati conseguiti. I macro-processi sono scomponibili in specifiche attività, raggruppate in base a criteri di omogeneità (conoscenze, tecnologie, obiettivi, ecc), e svolte in unità organizzative dell’imprese, denominate funzioni aziendali, la cui responsabilità è demandata a specifici individui.

7 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 6 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Domande (cap. 1.1)

8 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 7 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – la funzione produzione (1/3) Attività principale impresa trasformazione di fattori produttivi in prodotti / servizi (impianti, attrezz., materiali, servizi, manodopera, ecc.) In economia semplificati a 2: lavoro (L) e capitale (K) La funzione produzione: Q = f(L, K) permette di valutare la quantità Q dell’output prodotto, data una certa combinazione di fattori produttivi, classificati in: FP Fissi – utilizzo invariato al variare di Q producono costi fissi FP Variabili – utilizzo varia al variare di Qproducono costi variabili Lungo periodo FP Fissi = 0 Nel breve periodo Q = f(L, K 0 ) K 0 = valore fissato di capitale (nel breve periodo).

9 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 8 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – la funzione produzione (2/3) Proprietà: bassi di L, cresce rapidamente al crescere di unità di lavoro (cat. mont.) Per valori medi di L, cresca più lentamente (incrementi decrescenti) max di L, descesce legge dei rendimenti marginali decrescenti – risorse sfruttabili fino a un certo punto Funzione produzione nel breve periodo

10 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 9 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – la funzione produzione (3/3) Come produrre di più? innovazione dei processi produttivi innovazione tecnologica scala di produzione f(Q) - piccola scala / grande scala (prob di lungo periodo) Le economie (rendimenti) di scala della funzione produzione possono essere: > f(mQ, mL) = mf(Q,L) < m = num. intero crescenti / decrescenti - l’output cresce / decresce in modo più che esponenziale rispetto all’impiego dell’imput costanti – i rapporti rimangono invariati

11 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 10 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – i costi (1/2) Costi totali: CT = CF + CV = K 0 + wL w = costo unitario di L Essendo L = f(Q), il costo variabile è rappresentato da: CV = wL Curve dei costi

12 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 11 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – i costi (2/2) Costo marginale: CMA = ∆CT/∆Q = ∆(CF+CV)/∆Q = ∆CV/∆Q “pari all’incremento di costo che una impresa deve sostenere se vuole produrre una unità in più di prodotto” Graficamente la pendenza della tangente alla curva CV in un dato punto Q. Costo medio: CME = CT/Q = CF/Q + CV/Q = CMEF + CMEV Costo opportunità: costo della rinuncia

13 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 12 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – obiettivi economici di impresa (1/2) Ricavi di vendita: RT = PQ P = prezzo unitario Reddito aziendale = differenza tra ricavi e costi + profitto o utile remunerazione del capitale investito - perdita bisogna investire altro capitale Nel breve, l’obiettivo è ottenere un reddito soddisfacente (profitto contabile) In microeconomia, l’obiettivo dell’impresa è massimizzare il profitto economico ∏ = RT – CT = PQ – CV – CF (per CT = costi contabili + costi opportunità) Obiettivo dell’impresa: aumentare il proprio profitto (come?) Massimizzare del profitto d ∏ /dQ = 0 dRT/dQ = dCV/dQRMA = CMA RMA = ricavo marginale, profitto che l’impresa riceve per la vendita di un’unità in più di bene L’impresa produce fino a che RMA ≥ CMA, il ∏ MA diventa negativo

14 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 13 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – obiettivi economici di impresa (2/2) Per la legge dei rendimenti marginali decrescenti, al crescere di Q anche il costo marginale tende a crescere Nel lungo periodo, l’impresa si pone i seguenti obiettivi: aumentare la propria quota di mercato aumentare il numero dei prodotti / servizi offerti (diversificazione) ampliare l’estensione geografica dei propri mercati migliorare la qualità dei prodotti / servizi offerti Ossia, cercare di perpetuare la capacità di ottenere livelli di profitto soddisfacenti Dicotomia tra obiettivi nel breve e nel lungo

15 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 14 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Costi e obiettivi di impresa – analisi del punto di pareggio Si raggiunge il break-even point (punto di pareggio) quando: RT (Q*) = CT (Q*)(Q* = valore di output minimo da produrre per pareggiare i costi) ∏ = 0 Punto di pareggio: punto B di ascissa Q* Nel caso di rette: RT(Q*) = CT(Q*) PQ* = CMEV Q* + CF Q* = (P - CMEV)/CF

16 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 15 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Domande (cap. 1.2)

17 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 16 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese Le imprese possono essere classificate secondo vari criteri, in base: all’oggetto della produzione al settore di attività (merceologica) al tipo di processo produttivo alle dimensioni al soggetto giuridico

18 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 17 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – produzione, attività, processo produttivo Le imprese classificate in base all’oggetto della produzione, si distinguono in: Imprese manifatturiere (beni tangibili) Imprese di servizi (es. banche, assicurazioni, trasporti, ecc.) Per le imprese classificate in base al settore di attività, si fa riferimento al settore industriale in cui si opera: tessile, chimico, elettronico, siderurgico, ecc. Le imprese classificate in base al tipo di processo produttivo, si distinguono in: quelle per progetto realizzano il bene su commessa (es. costruzioni, ICT, spazio); quelle per modello si rivolgono a segmenti di mercato (totalità dei potenziali acquirenti), definiti su base geografica, per fasce di reddito, per classe di prodotto, per variabili demografiche, culturali, psicologiche (es. abbigliamento, automotive).

19 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 18 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – dimensioni (1/3) Le imprese sono classificate in base a definizioni quantitative (es. addetti, fatturato), funzione del tempo e spazio (le definizioni qualitative hanno il limite dell’ambiguità): Grandi Imprese  es. SpA  Società di capitali, suddiviso in azioni;  Processo decisionale distribuito a vari livelli dell’organizzazione (AD, BU); Strumenti di gestione formali (sistemi di valutazione);  Organizzazione articolata e ruoli definiti (gerarchie e deleghe) e distinti (tecnici e gestionali); Cultura aziendale;  Controllo indipendente da proprietà e gestione;  Costi fissi elevati; Capacità di investire (risorse economiche, R&D);  Competenze da Prime Contractor o System Integrator per attività/progetti di grandi dimensioni;

20 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 19 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – dimensioni (2/3) PMI  es. Srl, Snc, ecc.  Rappresentano il più importante soggetto economico in Italia – circa il 90% del totale delle imprese, impiegando circa il 50% degli addetti;  Proprietà e controllo (incidenza di caratteristiche soggettive);  Accentramento decisionale;  Sovrapposizione tra ruoli gestionali e ruoli tecnici; Cultura aziendale  Scarsa formalizzazione;  Costi fissi bassi; Incapacità di investire (risorse economiche, R&D);  Competenze di nicchia o per attività/progetti di piccola dimensione;

21 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 20 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – dimensioni (3/3) Si considerano Piccole e Medie Imprese (PMI) le imprese aventi le seguenti caratteristiche (che soddisfino, quindi, i criteri enunciati nella Raccomandazione della Commissione Europea del 6 maggio 2003 (2003/361/CE) entrata in vigore il 1° gennaio 2005): meno di 250 persone occupate (50 per le piccole imprese e 10 per le microimprese); fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro (10 per le piccole imprese e 2 per le microimprese) oppure; bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro (10 per le piccole imprese e 2 per le microimprese). Non esiste una definizione univoca di impresa di grandi dimensioni (Grande Impresa). Si definisce in tal modo, in genere, l'impresa che non risponde a nessuno dei criteri indicati nella definizione di piccola e media impresa. Definizione di impresa

22 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 21 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – soggetto giuridico (1/7) Definizione di soggetto giuridico “la persona, il gruppo di persone o l’ente nel cui nome l’azienda è esercitata e che sono titolari di diritti ed obblighi derivanti dalla costituzione e dal funzionamento dell’impresa” (Manca 2000). Persone Fisiche Persone Giuridiche Aziende individuali Aziende collettive Pubblica Privata S.s. S.n.c. S.a.s. Associazioni e fondazioni Società di capitali S.p.A. S.r.l. S. cooperative

23 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 22 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – soggetto giuridico (2/7) Aziende individuali: Sono costituite da un imprenditore singolo (professionista, artigiano, ecc.) con responsabilità illimitata. Questo opera generalmente nel campo professionale o delle attività agricole o artigiane. Società semplice (C.C. art. 2251) : E’ rivolta esclusivamente alle attività non commerciali, senza la possibilità di poter svolgere attività commerciali. Essa opera soprattutto nel campo di attività agricole e similari ed ha come scopo il conseguimento di utili. Società in nome collettivo (CC art. 2291) : I soci rispondono solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni (debiti, impegni assunti, ecc.) della società. E' consigliabile che siano competenti nell'attività economica scelta come oggetto sociale. Inoltre, non esiste un limite minimo di capitale sociale e le formalità previste per la gestione aziendale sono limitate. Società in accomandita semplice (c.c. art. 2313) : La caratteristica fondamentale è l'esistenza di due tipi di soci: soci accomandatari che rispondono solidalmente ed illimitatamente delle obbligazioni della società; soci accomandanti che invece rispondono soltanto per la quota da loro conferita (responsabilità limitata).

24 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 23 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – soggetto giuridico (3/7) Associazioni e fondazioni: Nell'ordinamento giuridico italiano, le associazioni sono una delle forme aggregative riconosciute dalla legge, che ne tutela la libertà costitutiva e le forme di attività. Le associazioni, assieme alle associazioni riconosciute, ai comitati, alle fondazioni, sono gruppi di persone liberamente costituite, che svolgono la loro attività prevalentemente attraverso prestazioni, volontarie o meno, degli aderenti (associati). L'ordinamento italiano identifica nel codice civile due principali filoni nei quali ricondurre le associazioni: associazioni riconosciute - in questa categoria rientrano la maggior parte delle associazioni. Si tratta di organismi che godono di una limitata capacità giuridica, che non hanno piena autonomia. Si tratta di enti privi di personalità giuridica, le cui responsabilità in sede civile, amministrative, penale ed economico-finanziarie ricadono sugli iscritti; tuttavia, da alcuni anni la giurisprudenza tende a limitare le responsabilità alle persone che operano in nome e per conto dell'associazione stessa. associazioni non riconosciute - sono quelle associazioni con personalità giuridica, vale a dire quegli organismi che sono soggetti giuridici pienamente capaci. L'acquisizione della personalità giuridica implica l'acquisizione dell'autonomia dell'organismo rispetto agli associati sia nei confronti degli associati stessi, che di terzi estranei.

25 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 24 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – soggetto giuridico (4/7) Società per azioni: E’ il tipo più diffuso di società di capitali. Caratteristiche fondamentali: per le obbligazioni sociali, risponde soltanto la società con il proprio patrimonio e inoltre; la quota di partecipazione di ciascun socio nella società è rappresentata da azioni. Il capitale minimo, attualmente richiesto, per la sua costituzione (per atto pubblico) è di 100 mila €, suddiviso in azioni. Gli organi sociali sono: assemblea dei soci (approvano il bilancio e nominano/revocano gli amministratori; gli amministratori (gestione ordinaria); il collegio sindacale (controllo). Società a responsabilità limitata: Caratteristica fondamentale: i soci rispondono delle obbligazioni sociali limitatamente alla quota da essi sottoscritta. La quota di partecipazione dei vari soci non è rappresentata da azioni o da altri titoli. Il capitale minimo richiesto per la sua costituzione è di 10 mila €. Le nuove norme (direttiva CEE n. 89/667 del 21/12/89) consentono da parte di un unico socio la costituzione di una società a responsabilità limitata che permette di tenere separato il patrimonio personale del socio da quello della società e quindi di rischiare soltanto il capitale conferito alla società stessa e non tutto il patrimonio personale del socio. Questa novità è diretta a consentire anche a piccoli imprenditori individuali la limitazione del rischio d'impresa.

26 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 25 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – soggetto giuridico (5/7) Società in accomandita per azioni: Usato rarissimamente nel nostro Paese. Esistono due categorie di soci, come nella società in accomandita semplice: soci accomandatari e soci accomandanti. La quota di partecipazione è rappresentata da azioni. Il capitale minimo, attualmente richiesto, per la sua costituzione è di 100 mila €. Società non-profit: Non hanno fini di lucro soggettivo, nel senso che, pur potendo realizzare dei risultati economici e finanziari positivi, questi non vengono distribuiti al soggetto economico. È lecito che svolgano una qualche attività commerciale inerente all'oggetto sociale, purché essa sia solo marginale o rientri all'interno di finalità di utilità sociale. Un discorso particolare vale per le ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale). Si tratta di una qualifica che incide sulle modalità di pagamento delle imposte - che possono assumere le aziende non profit che operano in uno dei seguenti settori: assistenza sociale e socio-sanitaria, assistenza sociale, assistenza sanitaria, beneficenza, istruzione, formazione, sport dilettantistico, tutela e promozione dei beni storici e artistici, tutela dell'ambiente, promozione culturale ed artistica, tutela dei diritti civili, ricerca scientifica. Tali società devono essere iscritte all'anagrafe delle ONLUS, presso la Direzione Regionale delle Imprese per avere diritto a particolari vantaggi fiscali (non sono soggette a tassazione).

27 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 26 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – soggetto giuridico (6/7) Società cooperative: Sono state introdotte nel nostro ordinamento dalla Costituzione (art. 45) al fine di consentire il raggiungimento di scopi mutualistici, ritenuti altrettanto importanti di quelli lucrativi e speculativi perseguiti con gli altri tipi di società. La caratteristica è rappresentata dal fatto che un individuo vi partecipa non per conseguire un profitto personale ma per ottenere beni, servizi o occasioni di lavoro a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle praticate dal mercato. L'applicazione di tali migliori condizioni deriva dal passaggio diretto dei beni o servizi dal produttore al consumatore, eliminando i costi dei passaggi intermedi. E' necessario che il fine della mutualità sia anche solo prevalente e non esclusivo dell'attività sociale; a tal fine occorre distinguere tra: lucro oggettivo: è quello della società. E' consentito e anzi è auspicabile considerando che la società può vendere anche a terzi i propri beni o servizi e raggiungere in questo modo, elevati livelli di competitività e di efficienza. Si prevede tuttavia che: il 20% degli utili netti annuali sia destinato a riserva legale (mentre nelle società di capitali tale riserva è del 5% annuo e va effettuata solo fino a quando la riserva non abbia complessivamente raggiunto il 20% del capitale sociale); il 3% degli utili netti annuali sia destinato ad appositi fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione presso le associazioni nazionali di rappresentanza legalmente riconosciute;

28 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 27 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Criteri di classificazione delle imprese – soggetto giuridico (7/7) lucro soggettivo: è quello dei singoli soci. Proprio per le particolari motivazioni dei soci, gli utili annuali sono distribuibili ad essi solo entro dei limiti ristretti (pari all'interesse legale). Fanno eccezione gli eventuali "soci sovventori" che, a differenza dei soci cooperatori, partecipano alla società esclusivamente apportando dei fondi, al fine di ottenere degli utili: anche in questo caso sono tuttavia previste delle limitazioni sia di presenza nella società, che di partecipazione agli utili che di partecipazione alla gestione della società per evitare che tale categoria di soci possa prendere il sopravvento. In relazione al tipo di attività svolta, a cui corrisponde una differente sezione per l'iscrizione nel Registro prefettizio e, talvolta, una disciplina in parte speciale, le cooperative possono essere distinte in: cooperative di consumo cooperative di produzione e lavoro cooperative agricole cooperative edilizie cooperative di trasporto cooperative di pesca cooperative sociali cooperative miste in cui vengono iscritte le cooperative che svolgono più di una delle attività indicate sopra.

29 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 28 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Domande (cap. 1.3)

30 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 29 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e l’ambiente (1/3) Impresa sistema aperto verso l’esterno, in relazione con una pluralità di soggetti L’ambiente esterno può essere suddiviso in: Ambiente generale segmenti: - ambiente fisico (risorse naturali) - ambiente culturale - ambiente istituzionale (leggi, istit. ecc) - ambiente tecnologico Ambiente di settore: concorrenti – fornitori - clienti Impresa ambiente esterno attraverso legami: - legali e amministrativi - legali e amministrativi - sociali

31 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 30 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e l’ambiente (2/3) L’ambiente di una impresa

32 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 31 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e l’ambiente (3/3) Elementi dell’ambiente di una azienda: Concorrenti Fornitori Risorse umane Ambiente finanziario Consumatori Ambiente tecnologico Ambiente macro-economico Ambiente normativo Ambiente culturale Contesto internazionale

33 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 32 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Domande (cap. 1.4)

34 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 33 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e il mercato – Domanda e l’offerta (1/2) Perchè alcuni beni hanno un prezzo?perché sono (micro-economia): Utili – soddisfano il bisogno espresso da qualcuno (almeno uno) Scarsi – non sono abbondanti e facilmente disponibili Chi stabilisce il valore del prezzo? Curva di domanda e offerta

35 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 34 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e il mercato – Domanda e l’offerta (2/2) Misura del valore che un individuo è disposto a cedere per poter godere del bene Incontro tra domanda e offerta (condizione di equilibrio raggiunta nel tempo Qe=Pe) Curva della domanda inclinata negativamente (prezzi alti, pochi consumatori, valore del prezzo a cui sono disposti, reddito limitato, ecc.) Curva dell’offerta inclinata positivamente (quantità del bene disposti a vendere, massimizzare il profitto) Condizione di equilibrio tra domanda e offerta Equilibrio tra domanda e offerta

36 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 35 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e il mercato – Forme di mercato (1/2) L’equilibrio di mercato chi favorisce? Funzione delle forme di mercato Utilizziamo le seguenti variabili: Omogeneità del prodotto (distinzione tra prodotti offerti) Possibilità delle imprese di modificare la quantità (variare la produzione) Mobilità dei fattori produttivi (facilità di accesso / uscita da un mercato) Trasparenza del mercato (informazioni complete) Valore del prezzo funzione di 4 variabili: Prezzo = f(omogeneità, quantità, mobilità, trasparenza)

37 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 36 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e il mercato – Concorrenza perfetta Forma estrema del mercato concorrenziale, con presenza simultanea delle seguenti condizioni: Elevatissima omogeneità (bene distinguibili) Mancanza di possibilità di influenzare le quantità di prodotto (numerose aziende con quote di mercato piccole, con struttura dei costi simili) Mobilità totale dei fattori (barriere basse) Elevata trasparenza informativa (accesso informazioni) Nessuno in grado di influenzare il mercato: dominerà l’equilibrio domanda / offerta del prezzo (tende nel lungo periodo ad essere uguale al costo medio minimo)

38 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 37 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e il mercato – Monopolio Unica impresa con ampi margini di manovra (prezzo, quantità, ecc.) Cause del monopolio: Controlla o possiede l’intera offerta della materia prima Concessione ottenuta dal governo / brevetti Costi medi di produzione molto bassi L’azienda monopolista tenderà a produrre meno di quanto necessario e ad un prezzo più elevato Le condizioni di mercato: Esiste un solo prodotto Si produce tutta la quantità che si vende Barriere di mobilità elevata Trasparenza priva di significato

39 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 38 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e il mercato – Oligopolio e Concorrenza monopolistica Oligopolio Numero assai limitato di imprese con barriere in ingresso molto alte (brevetti, investimenti alti, R&S, ecc.) Mercati di largo consumo (auto, TLC, food) Gestione delle imprese molto complessa (influenza di mercato, strategie, cartello) Concorrenza monopolistica Maggior parte delle imprese (forte potere negoziale nei confronti del consumatore, ma nei limiti della possibilità della sostituzione del bene – es. moda): Potere limitato sui prezzi, Possibilità di differenziazione dei prodotti (confezionamento, distribuzione, pubblicità, originalità), per aumentare la fedeltà

40 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 39 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale L’impresa e il mercato – Forme di mercato (2/2) Caratteristiche delle principali forme di mercato

41 NB: NON USARE QUESTO FILE POWERPOINT COME MODELLO (POT) 40 Pag.Fabrizio JemmaCorso di Economia e Organizzazione Aziendale Domande (cap. 1.5)


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