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We care Il Valore/Costo dei figli Bergamo, Auditorium Provincia 4 – 5 Maggio 2007.

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Presentazione sul tema: "We care Il Valore/Costo dei figli Bergamo, Auditorium Provincia 4 – 5 Maggio 2007."— Transcript della presentazione:

1 We care Il Valore/Costo dei figli Bergamo, Auditorium Provincia 4 – 5 Maggio 2007

2 La Consulta delle Politiche Familiari E’ nata nel 1999 come organo consultivo della Giunta Comunale E’ costituita da 32 rappresentanti di Enti e Associazioni familiari Ha una visione plurale delle famiglie Promuove una prospettiva complessa e trasversale

3 Gli oggetti della ricerca-azione Costo/Valore dei figli Area della Fiscalità: C’è equità e attenzione ai costi dei figli per le famiglie ? Area dei Servizi: Sono sufficienti, flessibili, accessibili, innovativi ? Tema dei Valori generazioni Vi è riconoscimento sociale delle nuove generazioni ?

4 Le fasi della ricerca-azioneLe fasi della ricerca-azione IPOTESI E LETTURE DEI PROBLEMI Plenarie Convegno …. RILEVAZIONE E ELABORAZIONE DATI Gruppi di lavoro Focus-group …. RESTITUZIONI E PROPOSTE DI PROGETTO Incontri con Assessori, Tecnici, Giunta, Media ….

5 Le famiglie con minori Sono 1/3 della popolazione di Bergamo: Abitanti: 114.500 Famiglie con minori 0-18: 11.361 Genitori: 19.996 Figli: 17.544 Totale: 37.540 Lo sguardo della Consulta è rivolto alle famiglie tout court, nella loro dimensione di agio e normalità, senza dimenticare le famiglie in emergenza, con particolari disagi..

6 Composizione delle famiglie con minori FamiglieFigli Coppie863513832 Monoparentale (solo padre) 644929 Monoparentale (solo madre) 20822783 Le famiglie numerose, con 4 o più figli, sono 409 Dati anagrafe 2005

7 La fatica di fare famiglia Fenomeni osservatiFattori causali supposti L’allungamento dell’età media, la denatalità, e il basso tasso di natalità (indice 1,3) Prolungamento adolescenza e innalzamento dell’età riproduttiva Aumento famiglie monogenitoriali: famiglie “ristrette” Bassa percentuale in città di giovani coppie Mercato del lavoro bergamasco Conciliazione tempi di lavoro e di cura Insufficienza dei servizi per l’infanzia Iniquità fiscale e costi tariffe Impoverimento delle famiglie Costo della casa Fattori culturali (sfiducia nel futuro, relazioni fluide ….) L’intreccio dei fattori porta alla discrepanza fra i figli desiderati e reali

8 Il costo dei figli: fattori che lo determinano Tassazione diretta Tassazione indiretta Presenza o meno e costo dei servizi Cibo, abbigliamento, cultura, divertimento, casa, trasporto…. Caro – vita Costi psicologici, di tempo, di investimento affettivo…

9 Costo dei figli La spesa pubblica/PIL per le famiglie in Italia è lo 0,4-5% contro il 3,4% in EU Recenti ricerche quantificano a € 252 al mese il costo per figlio (€ 3.000 annui) Col primo figlio il reddito familiare è gravato del 20%; si arriva al 38% per le famiglie monoparentali

10 Iniquità fiscale La tassazione diretta ha poche deduzioni per la famiglia con figli; non tiene conto del carico famigliare La tassazione indiretta è ancora più ingiusta e penalizza chi fa più acquisti, con l’IVA al 20% Occorre ripensare l’intero sistema delle politiche fiscali statali e regionali, non tarato sulla base imponibile familiare

11 Tributi Locali L’utilizzo dell’ISEE nella determinazione dell’ICI non è favorevole per le famiglie numerose Il bilancio comunale non è facilmente leggibile in un’ottica delle famiglie con minori La TIA non prevede detrazioni per le famiglie (ora introdotte) Nelle tariffe dei trasporti mancano agevolazioni per le famiglie (ora introdotte)

12 I bisogni delle famiglie relativi ai servizi: Flessibilità oraria Omogeneità territoriale dell’offerta Intreccio fra servizi “pesanti” e servizi più leggeri (Pre - Post scuola, extrascuola, CRE…) Coordinamento fra istituzioni e agenzie del territorio Garanzie di qualità delle prestazioni Protagonismo e partecipazione

13 Natalità Bisogno di accompagnamento e sostegno al puerperio e alla nascita, (anche con un servizio di ostetriche a domicilio) Rimozione delle cause di aborto dovute a disagio socio-economico Attenzione alle donne lavoratrici atipiche e/o disoccupate (non accesso ai nidi, non fruizione dei congedi parentali)

14 Minori 0-3 E’ la fascia in assoluto più critica Nei nidi 800 bambini su 3.000 nati in 3 anni Insufficienza dei posti di nido Revisione dei criteri di ammissione Più equa distribuzione delle fasce delle rette (da €105 a €526) Necessità di forme di aiuto per chi utilizza il congedo parentale (“Il primo anno in famiglia”) Scarsità dei servizi integrativi (spazi-gioco, 2+4, e ludoteche, 2 – scarsità di spazi verdi estivi attrezzati) Detassazione per chi utilizza baby sitter

15 Minori 4-5 La quasi totalità frequenta le scuole d’infanzia: 1/3 nelle scuole statali - 2/3 nelle paritarie Vi è carenza di scuole statali in Centro, S. Caterina e Colognola Non esistono aiuti per il pagamento delle rette delle paritarie (da €1.000 a € 3.000) Particolare difficoltà per i figli di famiglie immigrate non accolti nelle statali I costi dei servizi integrativi (pre e post-scuola; circa € 450) non sono agganciati all’ISEE I CRE per questa fascia d’età sono pochi (13 su 52) Dato il ruolo sussidiario delle scuole d’infanzia paritarie, va riconosciuto il costo sostenuto dalle famiglie

16 Minori 6-14 Scarsa pianificazione territoriale della rete scolastica: soffrono il Centro e la Circoscrizione 7-Grumello Colognola L’utenza da fuori Bergamo, concentrata in 2 quartieri, crea problemi di mobilità (2.777 studenti da fuori Bg) L’offerta oraria è poco flessibile nelle scuole statali (1/2 con copertura pomeridiana di 5gg; 1/3 offre pre-scuola; 1/5 post-scuola; in particolare nelle ex-medie nessuna ha pre-post scuola e 1 sola ha rientri pomeridiani su 4gg) I costi aggiuntivi di pre e post-scuola non sono agganciati all’ISEE (€ 284 statali - €763 paritarie) Disomogenea e poco governata dalle scuole l’offerta dei servizi integrativi di aiuto ai compiti (in via di superamento) Bisogno di regia

17 Un esempio di costi poco visibili… Sono da aggiungere i costi di corredo scolastico, libri, trasporto Costi scuola primaria STATALE ( valori medi annui in €) Totale € 1166

18 Un esempio di problema: il pendolarismo scolastico

19 Un esempio: distribuzione territoriale disomogenea Scuole infanzia Nidi Scuole 1° ciclo CARENZE

20 Rimborso Libri, Borse di studio e Buono scuola regionale L’ISEE per il rimborso del costo dei libri scolastici (da € 280 a € 124) è troppo basso (€ 10.632) e tardivo Le Borse per il diritto allo studio (ISEE €14.695) coprono solo il 30% delle spese Il Buono scuola (50% o 25% delle rette) non è erogato per le scuole dell’infanzia Disomogeneità dei criteri e penalizzazione del ceto medio

21 Le famiglie migranti  Carenza di mediatori linguistici ed interculturali  Bisogni di supporto nell’integrazione scolastica  Concentrazione territoriale eccessiva in alcuni quartieri (ad esempio Centro e Malpensata) L’immigrazione strutturale richiede il passaggio dalla logica assistenziale ad una logica d’integrazione: pianificazione delle iscrizioni scolastiche, politiche abitative adeguate e strumenti certi di aiuto scolastico e di educazione alla cittadinanza concertati fra scuola-comune-volontariato

22 Le famiglie con figli disabili Vanno aiutate a vivere la loro condizione nella normalità, rendendo continuativa e certa l’offerta di Progetti di Sollievo per: vivere momenti di riposo condividere le responsabilità di cura far sperimentare momenti di autonomia ai figli disabili

23 Il disagio psicologico transitorio Scarsità di risorse di personale dei servizi pubblici (frammentati) per la presa in carico del disagio psicologico transitorio, quasi esclusivamente affidato al mercato privato L’ASL, l’Azienda Ospedaliera, il Comune e le Scuole potrebbero convenzionarsi per offrire un servizio pubblico coordinato ed accessibile per le famiglie con compiti di prevenzione, aiuto breve al disagio educativo, terapie logopediche.. Un esempio interessante è quello offerto nei nidi con la disponibilità ai colloqui delle pedagogiste

24 L’abitare… Le giovani coppie si spostano nei paesi limitrofi Poca la disponibilità di case in affitto; i canoni sono troppo elevati Scarsa utilizzazione del canone d’affitto concordato (3,5% sul totale nel 2000- 5,5% nel 2002) Prevedere convenzioni con le immobiliari sull’obbligo di affittanza a canone concordato di un certo numero di alloggi, destinandone una percentuale alle giovani coppie e alle famiglie di recente formazione..

25 Gli spazi e i tempi urbani… Lo spazio urbano è centrale per la qualità di vita delle famiglie (spazi verdi, pedonalità, viabilità, luoghi d’incontro…) Estensione delle sperimentazioni di coprogettazione in atto a Redona e al Monterosso ad altri quartieri cittadini Coordinamento fra Piano degli Orari e dei Servizi

26 La conciliazione famiglia – lavoro… Ancora scarsa l’utilizzazione della legge 53/00 per la non copertura economica dopo i 9 mesi di congedo Non applicazione di tale legge per le lavoratrici precarie e atipiche Scarsa attuazione da parte delle aziende di politiche conciliative, quali la flessibilità oraria e il part-time; Sensibilizzazione del mondo datoriale e sindacale (vedi progetto Demetra ) anche con proposte formative organiche sul tema della conciliazione famiglia e lavoro in Università (in particolare nella facoltà di Economia dell’Università)

27 Fattori incentivanti riscontrati La centralità che il tema famiglia ha assunto nel dibattito dell’opinione pubblica L’attenzione aumentata al tema storico della denatalità Il protagonismo di molte famiglie a/in “imprese di comunità”, progetti territoriali, gruppi di auto-aiuto… Pluralità di progetti di partecipazione scolastica (25 Comitati e 15 Associazioni di genitori; 23 occasioni diverse di partecipazione)

28 un PUNTO FAMIGLIA per dare visibilità e concretezza unitaria alle politiche familiari Orientato al sostegno delle famiglie Collocato nei luoghi frequentati e “abitati”. Capace di erogare più servizi di tipo informativo, di orientamento, aggregazione e cultura. Risorsa per connettere le politiche In sinergia con i soggetti istituzionali e della società civile del territorio luogo di pensiero sulle politiche familiari

29 I figli ci donano Il rispetto per il compito biologico assegnato Il senso profondo di realizzazione di sé L’esperienza dell’alterità Lo sguardo nuovo sul mondo (lo stupore, la scoperta) dialogo La creazione di dialogo affettivo ed intellettivo ed il processo relazionale che innesca la disponibilità Il “decentramento” da sé cui la relazione genitori-figli chiama: la disponibilità Il valore del conflitto e del suo superamento VALORI

30 I figli ci donano : L’assunzione di responsabilità verso l’altro Il compito educativo e la condivisione educativa con altri genitori La conseguente apertura ad una dimensione sociale di genitorialità valore sociale La consapevolezza del valore sociale delle nuove generazioni ed il sentirsi responsabilizzati per il bene comune La scelta delle priorità, la gerarchia dei valori la continuità La “cura” della storia, la continuità VALORI

31 Valori da render visibili attraverso  modalità “incarnate” di testimonianza  valorizzazione anche istituzionale  messa a fuoco collettiva  dibattito culturale

32 Le famiglie che abbiamo incontrato bella fetta di popolazione un soggetto non grande della città (ma anche una bella fetta di popolazione della nostra Bergamo); forte un soggetto fragile, assediato da mille problemi, ma anche forte, capace di sostenere fatiche e di portar sulle spalle (a volte con il solo aiuto di nonni e nonne!) un carico notevole di welfare; sbandierato un soggetto poco visibile alla politica, ma anche, quando occorre, sbandierato e tirato in mille direzioni.. capace di aggregazione un soggetto solo, ma capace di aggregazione, di auto- aiuto, di solidarietà…

33 Le famiglie chiedono politiche… sinergia a 360°, in sinergia fra assessorati, fra amministrazione e società civile, fra dimensione politica e dimensione individuale, fra istituzioni, scuole, associazioni, parrocchie, famiglie e volontariato. Chiedono una città accogliente Per questo seguirà una tavola rotonda con la società civile

34 Le risposte avviate: 10 azioni di cui sottolineiamo elementi di metodo: la diversificazione delle forme di sostegno economico (“Il primo anno in famiglia”) lo sforzo di “integrare” servizi strutturati e leggeri l’avvio di processi di “regia”nell’offerta gli accordi con la società civile (family card,sconti bus) l’importanza assegnata al tema della casa l’attenzione alla qualità del vivere urbano la sinergia fra più assessorati l’aver messo al centro di queste politiche il Punto Famiglia Il coordinamento dei Piani (Tempi, Urbanistico, Servizi)

35 Concludendo… Il Costo/Valore dei figli è questione aperta che interroga le istituzioni, la società civile ed ogni singola persona. E’ fondamentale il ruolo dell’ente locale nel promuovere e coordinare sperimentazioni di POLITICHE FAMILIARI in modo concertato ed innovativo a tutti i livelli.

36 Impegni futuri della Consulta ridefinire il suo ruolo entrare in contatto con i gruppi formali ed informali di famiglie nei quartieri cittadini. mettere a fuoco con esperti temi quali: il credito, il risparmio energetico la salute, la casa la cultura per, della, con la famiglia il lavoro e le attività di cura

37 Ringraziamenti: Al Comune di Bergamo per l’interlocuzione seria A tutte le realtà e persone interpellate per i dati e le riflessioni Agli enti, alle associazioni e alle persone componenti della Consulta per il molto lavoro effettuato in questi anni Al consiglio delle Donne, alla Consulta Infanzia e al Centro INCONTRA per l’affinità degli obiettivi A tutte le famiglie che abbiamo incontrato nel percorso di ricerca e che incontriamo quotidianamente dentro la città e i territori…..alla nostra segretaria Ivana Cattaneo e al grafico che ha curato il logo di “We care”


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