 Nascita e sviluppo della storiografia nella Grecia antica.

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1  Nascita e sviluppo della storiografia nella Grecia antica

2 Ecateo fu il primo Ecateo di Mileto (560/550-490/480 a.C.) può essere considerato il fondatore del genere storiografico. Ecateo di Mileto (560/550-490/480 a.C.) può essere considerato il fondatore del genere storiografico. Gli antichi concepivano la storia un genere letterario e considerarono iniziatori del genere storico Erodoto e Tucidide, che con le loro opere avevano raggiunto un alto livello stilistico. Gli antichi concepivano la storia un genere letterario e considerarono iniziatori del genere storico Erodoto e Tucidide, che con le loro opere avevano raggiunto un alto livello stilistico. Ecateo, invece, aveva trattato argomenti di natura geo- etnografica esprimendosi oltretutto in uno stile piano e disadorno. Ecateo, invece, aveva trattato argomenti di natura geo- etnografica esprimendosi oltretutto in uno stile piano e disadorno.

3 Ecateo realizzò la carta dell’ecumene perfezionando la precedente carta di Anassimandro

4 Le Genealogie L'opera genealogica di Ecateo si apre con questa dichiarazione programmatica: "Così parla Ecateo di Mileto: scrivo queste cose come sembra a me che siano vere; infatti i discorsi dei Greci, come appaiono a me, sono molti e risibili". La riflessione critica stabilisce i confini tra il racconto di un passato leggendario, così come aveva fatto l'epos omerico e la cultura greca arcaica, e narrazione storica – sia pure agli albori.

5 La scelta di Ecateo Nei confronti di tutto il panorama di leggende e miti, Ecateo dubita,critica,vaglia e soprattutto sceglie. "Io scrivo": è questa un'autentica assunzione di responsabilità nei confronti della materia trattata, accompagnata dalla ferma intenzione di orientare i lettori.

6 La nascita della storiografia La nascita della storiografia, quale ricostruzione e narrazione di fatti passati e - in particolare - di eventi politico-militari, appare indissolubilmente legata a due eventi militari di portata epocale e a due grandi personalità di storici che di questi eventi hanno trattato nelle loro opere: Guerre PersianeErodoto Guerra del PeloponnesoTucidide

7 Erodoto, pater historiae

8 Le Storie L'opera di Erodoto (V secolo a.C.) è centrata sulla progessiva espansione dell'impero persiano, fino alla sua completa disfatta di fronte ai Greci. Le Storie furono divise in nove libri da Aristarco di Samotracia in età alessandrina.

9 Una nuova forma letteraria Erodoto combina strutture ed elementi propri di generi letterari diversi (epica, tragedia, novella, etnogeografia, apologo) e li adatta a nuovi contenuti, fra i quali acquistano rilevanza i temi di carattere politico-militare.

10 viaggiatore e storico itinerante

11 Le fonti precedente prosa greca di argomento storico- geografico, andata completamente perduta. precedente prosa greca di argomento storico- geografico, andata completamente perduta. epica omerica epica omerica fonti primarie: epigrafi, monumenti, documenti ufficiali persiani, ateniesi e delfici e raccolte oracolari. fonti primarie: epigrafi, monumenti, documenti ufficiali persiani, ateniesi e delfici e raccolte oracolari. osservazione diretta (autopsia) osservazione diretta (autopsia)

12 Uomini e divinità ogni tradizione ha valore ed interesse indipendentemente dal suo grado di veridicità. ogni tradizione ha valore ed interesse indipendentemente dal suo grado di veridicità. la divinità garantisce l'equilibrio e punisce quanti abbiano violato la moderazione : "il dio ama abbattere tutto quello che si innalza" ( VII, 10). la divinità garantisce l'equilibrio e punisce quanti abbiano violato la moderazione : "il dio ama abbattere tutto quello che si innalza" ( VII, 10). l'esperienza può fornire una guida agli uomini, ma non è possibile fermare il corso degli eventi": La maggiore sofferenza tra quelle umane è questa: non dominare su nulla, comprendendo molte cose" (IX, 16) l'esperienza può fornire una guida agli uomini, ma non è possibile fermare il corso degli eventi": La maggiore sofferenza tra quelle umane è questa: non dominare su nulla, comprendendo molte cose" (IX, 16)

13 Il proemio delle Storie Questa è l'esposizione della ricerca di Erodoto di Alicarnasso, perché né le imprese degli uomini siano dimenticate a causa del tempo, né le gesta grandi e meravigliose dei Greci e dei Barbari giacciano senza fama, ed inoltre per quali ragioni essi vennero alle armi gli uni contro gli altri. I saggi ritengono che colpevoli delle ostilità furono i Fenici di Persia. Costoro, infatti, dopo essere giunti dal mare che ha il nome di Eritreo ed essere emigrati in quella regione che oggi ancora occupano, subito intrapresero grandi viaggi e, trasportando prodotti egiziani ed assiri, giunsero – fra le altre città – anche ad Argo, che allora si trovava ad essere la più fiorente fra le città di quella regione che ora è definita Grecia. Dopo essere dunque giunti ad Argo, mettevano in vendita le proprie mercanzie. Dopo che essi ebbero venduto quasi tutto, molte donne vennero alle spiagge, e tra di loro anche la figlia del re, che, come anche i Greci raccontano, si chiamava Io, figlia di Inaco. Le donne, stando presso la poppa della nave, compravano da loro i prodotti che apprezzavano di più. I Fenici, allora, incitandosi l’un l’altro, le assalirono. Per lo più riuscirono a fuggire, tuttavia Io fu rapita assieme ad alcune altre. Poi i Fenici, caricatele sulla nave, salpano per l’Egitto. Questa è l'esposizione della ricerca di Erodoto di Alicarnasso, perché né le imprese degli uomini siano dimenticate a causa del tempo, né le gesta grandi e meravigliose dei Greci e dei Barbari giacciano senza fama, ed inoltre per quali ragioni essi vennero alle armi gli uni contro gli altri. I saggi ritengono che colpevoli delle ostilità furono i Fenici di Persia. Costoro, infatti, dopo essere giunti dal mare che ha il nome di Eritreo ed essere emigrati in quella regione che oggi ancora occupano, subito intrapresero grandi viaggi e, trasportando prodotti egiziani ed assiri, giunsero – fra le altre città – anche ad Argo, che allora si trovava ad essere la più fiorente fra le città di quella regione che ora è definita Grecia. Dopo essere dunque giunti ad Argo, mettevano in vendita le proprie mercanzie. Dopo che essi ebbero venduto quasi tutto, molte donne vennero alle spiagge, e tra di loro anche la figlia del re, che, come anche i Greci raccontano, si chiamava Io, figlia di Inaco. Le donne, stando presso la poppa della nave, compravano da loro i prodotti che apprezzavano di più. I Fenici, allora, incitandosi l’un l’altro, le assalirono. Per lo più riuscirono a fuggire, tuttavia Io fu rapita assieme ad alcune altre. Poi i Fenici, caricatele sulla nave, salpano per l’Egitto.

14 Erodoto in latino Haec vero Herodoti Alicarnassei historiarum expositio est, ne hominum res gestae temporis causa de memoria excidant, neque Barbarorum nec Graecorum magna et mira gesta sine gloria permaneant, atque quapropter hos inter se ad bellum venisse doceam. Docti vero Persae Phoenices belli noscios fuisse opinantur. Hi enim, cum ex mari quod Aeritreum appellatur pervenissent et in eam regionem migrassent quam hodie quoque habitant, statim magna itinera fecere, atque, Assiras et Aegyptias res ferentes, Argos quoque pervenere inter alias urbes, quod tunc omnium nunc Graeciae appellatae regionis urbium erat maximum. Cum igitur Argos pervenissent, sua bona vendebant. Venum tamen omnibus prope suis datis, ad oras maris multae venere mulieres, inter quas regis ipsa filia, quae, ut Graeci quoque ferunt, Ios appellabatur, Inaci filia. Hae igitur, dum apud navis puppim stant, quae maxime probabant ea ex iis emebant. Phoenices tunc alius alium hortans in eas impetum fecere. Pleraeque fugere, Ios tamen cum aliis rapta est. Phoenices vero, iis in navem impositis, ad Aegyptum solvunt.