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A scuola di competenze Corso di preparazione al Concorso docenti - 2016 Andrea Crippa.

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Presentazione sul tema: "A scuola di competenze Corso di preparazione al Concorso docenti - 2016 Andrea Crippa."— Transcript della presentazione:

1 A scuola di competenze Corso di preparazione al Concorso docenti - 2016 Andrea Crippa

2 Le Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo Ciclo di Istruzione, la valutazione, i profili in uscita, la certificazione delle competenze Andrea Crippa

3 Scuola dell’obbligo o scuola del desiderio? “I veri insegnanti non sono quelli che ci hanno riempito la testa con un sapere già costituito, dunque già morto, ma quelli che vi hanno fatto dei buchi al fine di animare un nuovo desiderio di sapere. Sono quelli che hanno fatto nascere domande senza offrire risposte precostituite.” (L’ora di lezione, M. Recalcati) Andrea Crippa

4 Lo stato dell’arte  Una lunga stagione di riforme  Continuità dell’impianto culturale fra i diversi ordinamenti in vigore, anche se con alcune incoerenze: DM 254/2012 – DPR 87-88-89/2010.  Alcune discontinuità tra DM 254 e quadro ordinamentale precedente (in vigore nella normativa e nella quotidianetà).  Ed ora “La buona scuola”: è la volta buona? Andrea Crippa

5 Andrea Crippa - A scuola di competenze perche’ ? cosa ? come? Insegnare per promuovere competenze Andrea Crippa

6 Andrea Crippa - A scuola di competenze PERCHE’ ? Le motivazioni del contesto Le motivazioni profonde Andrea Crippa

7 Le motivazioni del contesto: un mondo che cambia le priorità europee la normativa Andrea Crippa

8 I tre «fattori di cambiamento» (Libro Bianco della Cresson, 1995) estensione a livello mondiale degli scambi avvento della società dell'informazione rapido progresso della rivoluzione scientifica e tecnica Andrea Crippa

9 Imparare ad essere Imparare a conoscere Imparare a fare Imparare a vivere insieme “l’educazione deve offrire simultaneamente le mappe di un mondo complesso in perenne agitazione e la bussola che consenta agli individui di trovarvi la propria rotta” (Rapporto Unesco Delors, 1996) Andrea Crippa

10 10 Deterritorializzazione Locale/globale Irrompe la diversità Ricerca di identità Bisogno di sicurezza Sostenibilità sociale: disgregazione solitudine disagio Precarietà e futuro Una navigazione complessa Andrea Crippa

11 “Navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze…” (E. Morin) Andrea Crippa

12 I sette saperi necessari all'educazione del futuro (Edgar Morin) Limiti della conoscenza: l'errore e l'illusione educare ad un sapere "pertinente" insegnare la condizione umana educare all’identità terrestre educare ad affrontare l'imprevisto educare alla comprensione l’etica del genere umano Andrea Crippa

13 Lisbona 2000 – 2010 UE 2020: una meta ancora lontana… I dati OCSE-PISA Gli abbandoni scolastici I livelli di istruzione Le percentuali dei giovani NEET Andrea Crippa

14 Le norme Raccomandazione del Parlamento europeo – 18/12/2006 DM 139 - 22/08/2007 – Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione D.M. 31/07/2007 – Indicazioni per il curricolo nella scuola dell’Infanzia e del 1° ciclo L. 30 ottobre 2008, n. 169 – “Cittadinanza e Costituzione” D.M. 9/2010: certificato dell’obbligo D.M. 254/2012- Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo di istruzione C.M. 3/2015: certificazione competenze in uscita dalla scuola primaria e dal 1° ciclo L. 107/2015 “La buona scuola”: art. 1, commi 1-7 Programma UE 2016 per l’educazione e l’istruzione: priorità orizzontali Andrea Crippa

15 Le motivazioni profonde Andrea Crippa

16 Visione etica e approccio sistemico L’alunno è protagonista del proprio processo di formazione Apprendimento/insegnamento: processi co-operativi e co-evolutivi L’insegnante “maestro di vita” L’insegnante professionista Andrea Crippa

17 Il processo di apprendimento, analogamente a quelli dello sviluppo biologico, si caratterizza come come “processo autopoietico in accoppiamento strutturale con l’ambiente”. E’ sì strettamente correlato e condizionato dai fattori esterni, ma rimane un fenomeno imprevedibile, unico e singolare. (L’albero della conoscenza, Maturana e Varela) I meccanismi della conoscenza Andrea Crippa

18 Mappe di Neuroni Assenza di un centro di comando Assenza centro di comando Damasio: Teatro cartesiano Sinapsi IZC Ipotesi Zona di Convergenza 10 Mld di neuroni 10.000 Mld di sinapsi Andrea Crippa

19 Interrelazione fra percezione, azione, intenzione “Gli studi più recenti delle neuroscienze, in particolare quelli relativi ai “neuroni specchio”, hanno evidenziato un intreccio e una sincronia fra i diversi centri corticali e i 3 processi; il «cervello che comprende», il «cervello che decide» e il «cervello che agisce» Il «cervello che comprende» è, contemporaneamente e necessariamente, anche un «cervello che decide» e un «cervello che agisce». Anche per questo non si può accumulare un sapere che duri e basti per tutta una vita: conoscenza e applicazione, istruzione e lavoro risultano fortemente interconnessi e compresenti, pur senza fondersi. Andrea Crippa

20 Il problema fondamentale di fronte al quale ci pone questa situazione è allora quello di stabilire come possano i vari aspetti e ambiti significativi dell’esperienza umana, correlati, rispettivamente, al «cervello che comprende» (istruzione e formazione), al «cervello che agisce» (lavoro) e al «cervello che decide» (democrazia e convivenza civile) relazionarsi reciprocamente senza offuscare i punti focali che ne assicurano la specificità e i tratti distintivi. E dunque la questione madre diventa quella di fare in modo che questi domini del vissuto di ciascuno di noi si connettano tra di loro mantenendo la propria sfera d’azione. Andrea Crippa

21 Per questo ci vuole un’esperienza formativa, al centro della quale va posta non tanto la capacità di accumulare informazioni e conoscenze, quanto quella di selezionarle, discriminando tra ciò che è importante e pertinente e ciò che lo è meno, o non lo è affatto ai fini dei problemi specifici da affrontare e dei nessi e dell’interrelazione da operare tra la percezione e l’azione, tra il cervello che conosce e comprende, il cervello che agisce e il cervello che deve assumere responsabilità e prendere decisioni”. Andrea Crippa

22 Giacomo Rizzolatti: «Quando ci troviamo di fronte a un oggetto qualunque, ad esempio una comune tazzina da caffé, da parte dell’uomo che si pone di fronte a essa si ha un vedere che non è fine a se stesso, indiscriminato e incondizionato, ma è piuttosto orientato a guidare la mano: Per questo esso si presenta anche, se non soprattutto, un vedere con la mano, rispetto al quale l’oggetto percepito appare immediatamente codificato come un insieme determinato di ipotesi d’azione. La percezione, dunque, funge da implicita preparazione dell’organismo a rispondere e ad agire: da essa scaturisce, di conseguenza, un tipo di comprensione che ha una natura eminentemente pragmatica, che non determina di per sé alcuna rappresentazione “semantica” dell’oggetto, in base alla quale esso verrebbe, per esempio, identificato e riconosciuto come una tazzina da caffé, e non semplicemente come qualcosa di afferrabile con la mano». Andrea Crippa

23 I più recenti in campo scientifico hanno quindi evidenziato i limiti e i rischi di un insegnamento incardinato sulla sola dimensione cognitiva, e mostrato quanto la mente sia profondamente «incorporata», incardinata nel nostro corpo. Ne scaturisce un sincronismo tra agire, pensare e parlare che mette in crisi l’idea classica di un processo di elaborazione delle informazioni sensoriali in entrata che, sviluppandosi in modo lineare, si conclude con la produzione di un’uscita motoria, di un’azione. Quest’ultima, invece, non è l’esito finale e la meccanica dell’esecuzione del processo percettivo, ma è parte integrante di questo processo e inscindibile dallo stimolo sensoriale, in quanto contenuta in esso. Su questi risultati si fonda una fisiologia dell’azione che conferisce inedita dignità teorica alle operazioni concrete, alla manipolazione, a tutto ciò in virtù del quale, come appunto scriveva già Leopardi, “sentiamo corporalmente il pensiero”. Andrea Crippa

24 La competenza non è dunque la somma di un prima, che è il sapere, e di un poi, che è il saper fare, della conoscenza a cui si aggiungono in seguito le abilità. Siamo invece di fronte a un «vedere con la mano» che considera la percezione un’implicita preparazione dell’organismo a rispondere e ad agire, che le conferisce, di conseguenza, il compito di selezionare le informazioni pertinenti ai fini del corretto inquadramento e della soluzione di un problema, e che attribuisce al sistema motorio un ruolo attivo anche nella costituzione del significato degli oggetti. Da questo punto di vista l’obiettivo della formazione integrale della persona in quanto unità di corpo e mente, di cognizioni ed emozioni, di saperi e decisioni acquista uno spessore per corrispondere al quale l’insegnamento, tutto l’insegnamento, delle scienze umane, delle scienze della natura, come pure della matematica dovrebbe preoccuparsi di costruire un ponte tra il sistema motorio, il linguaggio e il ragionamento, tra il corpo, le parole e i concetti”. (S. Tagliagambe, relazione al Convegno “A scuola di competenze” – Bergamo, 29/10/2014)

25 Andrea Crippa - A scuola di competenze COSA ? Insegnare per promuovere competenze Andrea Crippa

26 Il successo formativo oggi si misura con lo sviluppo di competenze adatte, significative e socialmente condivise, spendibili nella vita di ogni individuo e capaci di promuovere l’esercizio di una cittadinanza attiva, partecipe e responsabile da parte di tutti. Andrea Crippa

27 Insegnare a saper stare al mondo “La scuola è investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e il saper stare al mondo”. La domanda centrale è se la scuola riesce ad insegnare a saper stare al mondo. Le otto competenze chiave risultano strettamente interconnesse al fine di promuovere lo sviluppo “pieno” ed armonico della persona sia come cittadino italiano che europeo e del mondo. (Indicazioni per il curricolo) Andrea Crippa

28 L’alfabeto della scuola di oggi P.T.O.F. Curricolo Competenze Traguardi Obiettivi di apprendimento Ambienti di apprendimento Valutazione autentica Andrea Crippa

29 PTOF “documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle Istituzioni Scolastiche” (art. 3 DPR 275/1999) pianificazione triennale dell’offerta formativa, strettamente connessa al processo continuo di autovalutazione (RAV) e al piano di miglioramento (PDM) (L. 107 del 2015) Andrea Crippa

30 Curricolo l’insieme dei dispositivi educativi, didattici, metodologici, strumentali che organizzano, accompagnano e documentano i processi di apprendimento-insegnamento e l’intero percorso formativo dello studente. Le caratteristiche principali del curricolo sono la verticalità, la continuità e la coerenza con i principi, i valori e le finalità del P.T.O.F. Andrea Crippa

31 continuita’ del curricolo Il curricolo si delinea con particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai 3 ai 14 anni. Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e attraverso le discipline nella scuola del primo ciclo. (Indicazioni per il curricolo) Andrea Crippa

32 Le seguenti definizioni sono tratte dal Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) e dalle Indicazioni per il Curricolo (vedi anche il Glossario – Allegato 2 delle Linee guida per la certificazione) Andrea Crippa

33 Competenze Indicano la capacità di usare, in modo consapevole, conoscenze, abilità e attitudini personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di vita, di lavoro e di studio e nello sviluppo professionale e personale. Andrea Crippa

34 Le caratteristiche di questa definizione operatività (una competenza non si vede, può essere inferita, se ne possono vedere gli effetti, si manifesta in prestazioni) autonomia e responsabilità. consapevolezza, legata alla motivazione, al controllo delle strategie utilizzate, che distingue la competenza dall’operatività semplicemente dovuta ad addestramento o ad esercizio risoluzione di problemi, che implica la contestualizzazione ed un atteggiamento attivo in relazione a quanto si va facendo provvisorietà…. la c. non è raggiunta per sempre Andrea Crippa

35 (Spencer & Spencer) Andrea Crippa

36 Traguardi per lo sviluppo delle competenze Rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, […] costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Andrea Crippa

37 Obiettivi di apprendimento (condizione necessaria ma non sufficiente…) Individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Essi sono utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica, con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzative mirando ad un insegnamento ricco ed efficace. Gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi. Andrea Crippa

38 Conoscenze Indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. Andrea Crippa

39 Abilità Indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). Andrea Crippa

40 Competenze chiave per l’apprendimento permanente (raccomandazione del Parlamento europeo – 18/12/2006) Imparare ad imparare comunicazione nella madrelingua comunicazione nelle lingue straniere competenze matematiche e competenze di base in scienza e tecnologia competenza digitale competenze sociali e civiche spirito di iniziativa e imprenditorialità consapevolezza ed espressione culturale Andrea Crippa

41 Le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria (Decreto 22/08/2007 – All. 2 - Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione) Imparare ad imparare Progettare Comunicare (comprendere – rappresentare) Collaborare e partecipare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l’informazione Andrea Crippa

42 Le competenze di cittadinanza indicano la rotta, sono la linea di senso e di coerenza dell’intero curricolo formativo:  sono trasversali alle discipline (asse orizzontale)  danno coerenza e continuità al curricolo in verticale, lungo tutta la filiera della scuola dell’obbligo (asse verticale) Andrea Crippa

43 Le competenze trasversali sono DENTRO le discipline Occorre far emergere il valore formativo e la dimensione etica ed estetica delle discipline scolastiche, attraverso l’approccio interdisciplinare e una interrelazione sistemica fra discipline ed “educazioni”. Dare senso alle discipline significa farle diventare strumenti per la promozione di COMPETENZE. Andrea Crippa

44  DISCIPLINE come “potenti mezzi di educazione”: forniscono strumenti metodologici, mappe concettuali e chiavi di comprensione della realtà.  DISCIPLINE come punti di vista diversi per leggere la realtà e navigare nella complessità. Andrea Crippa

45 Disciplinarità e interdisciplinarità LA CONOSCENZA COMPORTA NELLO STESSO TEMPO SEPARAZIONE E INTERCONNESSIONE, ANALISI E SINTESI. Dobbiamo insegnare le singole discipline, ma anche i loro confini, le loro interconnessioni, i territori comuni. I saperi disciplinari si evolvono, creando nuove discipline al confine e sul sedimento di diverse discipline… (E. Morin, La testa ben fatta) Andrea Crippa

46 Da un modello MULTIDISCIPLINARE D1 + D2 + D3 + … D3 A un modello INTERDISCIPLINARE D1D2 D3 Le discipline promuovono l’unitarietà del sapere attraverso l’interdisciplinarità Andrea Crippa

47 A un modello TRANSDISCIPLINARE - - - - - CONFINI PROVVISORI D1 D2 D3 Andrea Crippa

48 ai processi dai contenuti dallaconoscenza dal sapere e saper fare allapadronanza al saper essere Insegnare per promuovere competenze Andrea Crippa

49 Andrea Crippa - A scuola di competenze COME ? Progettazione didattica Insegnamento Valutazione formativa Certificazione delle competenze Insegnare per promuovere competenze Andrea Crippa

50 I riferimenti normativi  Le Indicazioni per il curricolo  Le schede di certificazione delle competenze  La Legge 107 Andrea Crippa

51 Regolamento DPR 89/2009 - Regolamento DPR 89/2009 - Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione. Nel corso del triennio scolastico 2009/2010-2011/2012 si applicano le Indicazioni nazionali di cui agli allegati A, B, C e D del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, come aggiornate dalle Indicazioni per il curricolo di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione in data 31 luglio 2007. L'eventuale revisione delle Indicazioni nazionali, da adottarsi mediante regolamento, e' effettuata, sulla base degli esiti di apposito monitoraggio affidato a ANSAS e INVALSI. Andrea Crippa

52 D.M. 254 del 16/11/2012 Regolamento recante indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del 1° ciclo d’istruzione. Ar t. 1. 1.Le Indicazioni nazionali, allegate al presente decreto, sostituiscono le Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati di cui agli allegati A, B, C e D del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e le successive Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 31 luglio 2007. 2.2. A partire dall’anno scolastico 2012-2013, le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione procedono all’elaborazione dell’offerta formativa avendo a riferimento in prima attuazione e con gradualità, le Indicazioni nazionali contenute nel documento allegato, che è parte integrante del presente decreto. Andrea Crippa

53 Art. 2. 1. Le discipline di insegnamento impartite nel primo ciclo di istruzione sono: italiano, lingua inglese e seconda lingua comunitaria, storia, geografi a, matematica, scienze, musica, arte e immagine, educazione fi sica, tecnologia. L’insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione» è assicurato nei modi previsti dal decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 e dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89. L’insegnamento della Religione Cattolica è disciplinato dagli accordi concordatari secondo quanto previsto nelle Indicazioni nazionali - Finalità generali, allegate al presente decreto. Andrea Crippa

54 Art. 3. 1.Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca è costituito un «Comitato scientifico nazionale per l’attuazione delle Indicazioni nazionali e il miglioramento continuo dell’insegnamento» incaricato di indirizzare, sostenere e valorizzare le iniziative di formazione e di ricerca per aumentare l’efficacia dell’insegnamento in coerenza con le finalità e i traguardi previsti nelle presenti Indicazioni. Art. 4. 1. L’Amministrazione scolastica promuove azioni di formazione in servizio del personale della scuola e attiva un sistema di monitoraggio delle esperienze che consenta di raccogliere dati e osservazioni per il miglioramento dell’efficacia del sistema di istruzione e per successivi eventuali aggiornamenti delle Indicazioni stesse. Andrea Crippa

55 Art. 5. 1. L’editoria scolastica adegua, a partire dalle adozioni per l’anno scolastico 2014-2015, i contenuti dei libri di testo destinati alle scuole del primo ciclo alle Indicazioni nazionali emanate con il presente regolamento. Andrea Crippa

56 INDICAZIONI per il CURRICOLO (il documento) (il documento) 1.CULTURA SCUOLA PERSONA (la vision) La scuola nel nuovo scenario Centralità della persona Per una nuova cittadinanza Per un nuovo umanesimo 2. FINALITÀ GENERALI (la mission) Scuola, Costituzione, Europa Profilo dello studente. Andrea Crippa

57 3. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO (il piano metodologico) Dalle Indicazioni al curricolo Aree disciplinari e discipline Continuità ed unitarietà del curricolo Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento Valutazione Certificazione delle competenze Una scuola di tutti e di ciascuno Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza Andrea Crippa

58 4. LA SCUOLA DELL’INFANZIA I bambini, le famiglie, i docenti, l’ambiente di apprendimento I campi di esperienza Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria 5. LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO Il senso dell’esperienza educativa L’alfabetizzazione culturale di base Cittadinanza e Costituzione L’ambiente di apprendimento Le discipline Andrea Crippa

59 - Italiano - Lingua inglese e seconda lingua comunitaria - Storia - Geografia - Matematica - Scienze - Musica - Arte e immagine - Educazione fisica - Tecnologia Andrea Crippa

60 Analisi del documento 1.La presentazione del MIUR (conferenza stampa del 6/3/2013)La presentazione del MIUR (conferenza stampa del 6/3/2013) 2.Continuità e novità: –Dopo la fase gelminiana di convivenza delle Indicazioni nazionale del 2004 e delle Indicazioni del 2007, quelle del 2012 costituiscono il riferimento esclusivo.) –Indicazioni 2007 e 2012: forti continuità (Indicazioni per…; al centro il curricolo, finalizzato alle competenze, visto in verticale, ma insieme attenzione alla persona-alunno, protagonista del proprio apprendimento; forte attenzione all’”ambiente di apprendimento”; non più “programmi” da svolgere). Andrea Crippa

61 competenze - traguardi - obiettivi di apprendimento Traguardi: - al termine Infanzia - al termine Primaria - al termine Secondaria 1° grado Obiettivi di apprendimento (declinati solo x 1° ciclo): - al termine 3^ classe Primaria - al termine 5^ classe Primaria - al termine Secondaria 1° grado Andrea Crippa

62 Discontinuità e novità Scompaiono le aree disciplinari (che diventano di competenza delle scuole) Profilo in uscita Le 8 competenze UE anche se “in nota”. Il nuovo alfabeto “Ambiente di apprendimento”, “valore formativo delle discipline”, “valutazione formativa”, “campi di esperienza”, “didattica laboratoriale”, “gestione della classe”, “operatività”. Andrea Crippa

63 La vision “I bambini [gli adolescenti] sono il nostro futuro e la ragione più profonda per conservare e migliorare la vita comune sul nostro pianeta. Sono espressione di un mondo complesso e inesauribile, di energie, potenzialità, sorprese e anche di fragilità –che vanno conosciute, osservate e accompagnate con cura, studio, responsabilità e attesa.” Andrea Crippa

64 Il profilo dello studenteIl profilo dello studente: la mission Alto profilo educativo ispirato alle competenze chiave di cittadinanza. Non è un profilo docimologico Stretta connessione fra profilo, competenze, traguardi. Il bilancio del 40% dei ragazzi di 14 anni è un misero 6! E’ questo il guadagno formativo di 11 anni di scuola? Andrea Crippa

65 Cosa c'è di prescrittivo?  I traguardi di competenza: sono la bussola di riferimento su cui costruire le concrete scelte di lavoro; sono incardinati nelle discipline e nei campi di esperienza; fanno da cerniera fra le discipline e le competenze. Cosa c'è di ineludibile?  L’ambiente di apprendimento Andrea Crippa

66  E quelle centinaia di obiettivi che fanno bella mostra di sé nella parte “disciplinare”? sono esemplificazioni autorevoli ma aperte ad interpretazioni, scelte, contestualizzazioni, da parte di ogni scuola. (G. Cerini) Andrea Crippa

67 Istruzioni per l’uso Indicazioni PER costruire il curricolo di istituto: un core-curricolo strutturato su un’interazione sostenibilmente coerente fra: COMPETENZE – PROCESSI COGNITIVI – ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI - TRAGUARDI – OBIETTIVI FORMATIVI, cioè CONOSCENZE E ABILITA’ DISCIPLINARI E TRASVERSALI (saperi essenziali) Andrea Crippa

68 Dalle Indicazioni al curricolo “Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee.” Andrea Crippa

69 Organizzazione del Curricolo Il Profilo dello studente prevede due tipi di competenze riferite: a) alle singole discipline e ad aree disciplinari b) alle competenze di cittadinanza Quindi occorre definire il QUADRO delle COMPETENZE di riferimento. Andrea Crippa

70 Il curricolo ideale e… quello reale (G. Cerini) il curricolo verticale (ma da realizzare in istituti comprensivi a volte improvvisati) la didattica per competenze (ma spesso un “mantra” recitato per onore di firma o per moda) la valutazione formativa (alle prese con le dinamiche nazional-popolari del voto in decimi) i “nuovi” ambienti di apprendimento (contraddetti da una povertà indicibile degli spazi e dei tempi delle nostre aule). Andrea Crippa

71 L’ importanza dell’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità Favorire l’esplorazione e la scoperta Incoraggiare l’apprendimento collaborativo anche con il supporto delle tecnologie (cum- petere) Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere Realizzare percorsi in forma di laboratorio (Indicazioni per il curricolo) Andrea Crippa

72 L’ «Ambiente di apprendimento», non a caso esplicitamente menzionato nelle Indicazioni, è da intendersi come contesto progettato in maniera da stimolare e favorire un apprendimento attivo, situato, partecipato, capace di mettere in gioco non solo fattori cognitivi, ma anche motivazioni, emozioni e socialità. Andrea Crippa

73 Già la Commissione dei Saggi … (1999) La scuola è chiamata a saper “anticipare le domande, i bisogni, i vincoli di un futuro possibile” con coordinate metodologiche salde: creazione di “ambienti idonei all’apprendimento che abbandonino la sequenza tradizionale lezione-studio individuale-interrogazione per dar vita a metodi di insegnamento capaci di valorizzare simultaneamente gli aspetti cognitivi e sociali, affettivi e relazionali di qualsiasi apprendimento. Andrea Crippa

74 Tempi/spazi metodologie didattiche Ambiente di apprendimento relazioni ruoli strumenti Andrea Crippa

75 Ambiente di apprendimento come «luogo in cui coloro che apprendono possono lavorare aiutandosi reciprocamente, avvalendosi di una varietà di risorse e strumenti … Gli ambienti possono: offrire rappresentazioni multiple della realtà; evidenziare le relazioni; focalizzare sulla produzione e non sulla riproduzione». A. Calvani Andrea Crippa

76 I nodi centrali Ambienti di apprendimento, innovazione didattica e organizzativa, relazione pedagogica, valutazione. Ribaltare le percentuali della lezione frontale, del tempo dedicato alla valutazione misurativa, della dispersione scolastica. Andrea Crippa

77 Valutazione formativa e autovalutazione “La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia. Andrea Crippa

78 Nella pratica la valutazione viene confusa spesso con l’attività di misurazione perché quasi sempre viene ricondotta alla valutazione sommativa, intesa come media aritmetica finale. Nonostante le critiche sociopolitiche, docimologiche e psicologiche che si sono succedute, la valutazione è rimasta identica nella maggior parte dei casi. Prima i voti numerici decimali sono solo stati trasformati in giudizi. Oggi i giudizi sono stati ri-trasformati in voti. Il resto è rimasto tale e quale. La didattica è rimasta nella maggior parte dei casi, salvo rare eccezioni, in modo imperterrito trasmissiva, soprattutto alla scuola secondaria di primo grado e di secondo grado. La triade spiegazione, studio individuale, interrogazione– con richiesta di restituzione delle conoscenze spiegate, comprese, memorizzate, quindi apprese, con misurazione-valutazione conseguente – è rimasta in modo quasi imperturbabile immobile nel tempo. Nella pratica però…. Andrea Crippa

79 Norme in contraddizione? Rimangono alcune discontinuità tra DM 254 e quadro ordinamentale precedente (in vigore nella normativa e nella quotidianetà). In particolare: L. 169/2008: voti numericiL. 169/2008 DPR 122/2008: voti in decimi, valutazione esame finale 1° ciclo, modalità di certificazione DPR 122/2008 DPR 89/2009: nuovi ordinamenti per scuola infanzia e 1° ciclo (ritorna il maestro unico)DPR 89/2009 Andrea Crippa

80 Certificare le competenze DL 13/2013. Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze. Sistema nazionale di certificazione delle competenze (repertori nazionali di competenze; sistema di indicatori, strumenti e standard di qualita‘; identificazione degli indicatori, delle soglie e delle modalita' di controllo, valutazione e accertamento degli standard minimi). Andrea Crippa

81 C.M. 3/2015 C.M. 3/2015 finalmente dopo 16 anni… Retroazione positiva sulla didattica Adozione definitiva dei nuovi modelli - a. s. 2014-2015: Adozione sperimentale dei nuovi dispositivi all'interno delle scuole che si dichiarano disponibili, con particolare riferimento a quelle impegnate nelle misure di accompagnamento delle Indicazioni/2012; - a. s. 2015-2016: Adozione generalizzata in tutte le scuole del prototipo di modello - a. s. 2016-2017: Adozione obbligatoria del nuovo modello di certificazione Andrea Crippa

82 Linee guida per la certificazione delle competenze nel 1° ciclo Linee guida per la certificazione delle competenze nel 1° ciclo se devo certificare…… 1.la maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo; 2.La certificazione “descrive e attesta”; 3.le competenze da certificare sono quelle contenute nel Profilo dello studente (i traguardi); 4.le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle Indicazioni; 5.le competenze sono un costrutto complesso che si compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali; Andrea Crippa

83 6. le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e valutazione; solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle competenze (2 volte nel 1° ciclo) 7. L’azione didattica: dalla progettazione alla certificazione. E’ necessario ripensare il modo di “fare scuola”, fondando l’insegnamento su esperienze significative …che consentano di “imparare facendo”; i docenti rendono l’alunno protagonista del processo di acquisizione delle competenze. 8. Compiti di realtà e progetti, ma anche osservazioni sistematiche e altro. 9. Valutazione in 4 livelli: iniziale-base-intermedio-avanzato. Andrea Crippa

84 Viene superata la valutazione gelminiana delle competenze in decimi (L.169/2008 e DPR 122/2009) Allegati: Il quadro normativo sulle competenze (Allegato 1) Un glossario dei termini più ricorrenti (Allegato 2)(Allegato 2) SCHEDA PRIMARIA SCHEDA 1° CICLO Andrea Crippa

85 Continuità con l’Allegato 2 del D.M. 139/2007l’Allegato 2 del D.M. 139/2007 Certificato dell’obbligo del 2010Certificato dell’obbligo “una base comune”, alla quale si riferiscono gli ordinamenti del primo e del secondo ciclo Continuità con il 2° ciclo Andrea Crippa

86 ABILITA’ CONOSCENZE IMMAGINE DI SE’ CONSAPEVOLEZZA MOTIVAZIONE STRATEGIE METACOGNITIVE IMPEGNO SOCIALIZZAZIONE CREATIVITA’ Valutare le competenze Difficoltà a valutare “sotto la superficie dell’acqua” Necessità di strumenti diversi

87 Mettere in crisi alcuni assiomi (Castoldi) Andrea Crippa giudizio conclusivo come sommatoria delle prestazioni dell’allievo distinzione tra giudizio sull’apprendimento e sul comportamento (la competenza rompe questa frattura) primato della quantificazione nell’espressione del giudizio setting valutativo asettico e isolato separazione tra momento formativo e valutativo

88 Una nuova cultura della valutazione La valutazione delle competenze esige una pluralità di fonti di informazione e metodi di rilevazione. Pellerey propone 3 metodologie valutative fra loro integrate: l’osservazione sistematica; il metodo autobiografico; l'analisi del risultato finale raggiunto. Andrea Crippa

89 Compiti autentici Prove di verifica Selezione lavori Diario di bordo Autobiografie Strategie autovalutative Questionari di autopercezione Rubriche valutative Osservazioni in itinere Commenti docenti e genitori Questionari Interviste Soggettiva AUTOVALUTAZIONE Oggettiva ANALISI PRESTAZIONI Intersoggettiva ETEROVALUTAZIONE Istanza auto-valutativa Istanza empiricaIstanza sociale Andrea Crippa competenza Significati personali Evidenze osservabiliSistema di attese

90 Le rubriche valutative Prospetti di sintesi che descrivono una competenza Strumenti di progettazione e di valutazione Traducono le competenze in indicatori e livelli che rappresentano le prestazioni essenziali affinché una persona possa essere riconosciuta come competente in un certo ambito Andrea Crippa

91 Legge 107/2015 – “La buona scuola” Alcuni riferimenti centrali: 1.Organizzazione scolastica orientata alla massima flessibilità (commi 2 - 3) in particolare attraverso: a)l’articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna disciplina, ivi compresi attività e insegnamenti interdisciplinari; b)il potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e i quadri orari, tenuto conto delle scelte degli studenti e delle famiglie; c)la programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario complessivo del curricolo e di quello destinato alle singole discipline, anche mediante l’articolazione del gruppo della classe. Andrea Crippa

92 2. obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti (comma 7) : a) potenziamento delle competenze linguistiche b) delle competenze matematico-logiche e scientifiche c) competenze nella pratica e nella cultura musicali e nell'arte d) competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica e) comportamenti responsabili ispirati alla legalita', alla sostenibilita‘ ambientale f) potenziamento delle discipline motorie g) sviluppo delle competenze digitali h) Potenziamento attività e metodologie laboratoriali i) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo l) scuola intesa come comunita' attiva aperta al territorio. Andrea Crippa

93 m) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario n) incremento dell'alternanza scuola-lavoro o) percorsi formativi individualizzati p) premialita' e valorizzazione del merito degli alunni q) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda r) definizione di un sistema di orientamento. Andrea Crippa

94 Cambiare paradigma abbandonando la pratica di una didattica prevalentemente trasmissiva rompendo le rigidità del nostro sistema scolastico, ancora caratterizzato da: frammentazione disciplinare, scansione oraria, separazione fra attività disciplinari e progetti educativi, valutazione misurativa. Andrea Crippa

95 un nuovo modello di scuola  centrato sul potenziamento del pensiero critico e sull'idea che gli studenti rappresentino in prima istanza una comunità di apprendimento attivamente coinvolta nella soluzione di problemi concreti;  Per acquisire reali competenze gli allievi devono avere il tempo necessario per costruire il proprio bagaglio intellettuale attraverso domande, scambio di idee con altri studenti, esperienze in laboratorio e problemi da risolvere. L’ approccio situato e la didattica autentica è motivante per gli allievi e riserva un ruolo fondamentale all’insegnante, che seleziona e adatta i contenuti e le strategie didattiche ai fabbisogni degli allievi in base al tempo disponibile.  La qualità dell’atto educativo non si misura con la quantità del curricolo proposto ma con la profondità dei concetti affrontati e anche con gli errori commessi. Andrea Crippa

96 Il profilo professionale del docente Mai come oggi è necessario ridefinire la professionalità docente. Il profilo secondo il CCNL (art. 27): Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze: disciplinari psicopedagogiche metodologico-didattiche organizzative relazionali di ricerca, documentazione e valutazione, tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. Andrea Crippa

97 Nuove competenze dei docenti L’insegnante “maestro”, educatore competente, capace di testimoniare con passione l’autenticità delle richieste che fa agli alunni: crede in ciò che insegna. Insegnante coach o midwife, facilitatore, esperto in processi e in costruzione di contesti di apprendimento; capace di gestire relazioni positive e di rispondere ai differenti bisogni formativi; capace di progettare in team e di lavorare in modo interdisciplinare; esperto di valutazione autentica (quella che verifica non solo ciò che uno studente sa, ma ciò che “sa fare con ciò che sa”) Andrea Crippa

98 Alcune mappe per la navigazione Andrea Crippa

99 riferimento progettuale e finalit à educativa agganciato a storia ma trasversale a tutte le discipline CITADINANZA E COSTITUZIONE 8 COMPETENZE di CITTADINANZA INNOVAZIONE METODOLOGIE DIDATTICHE SCHOOLING CURRICOLO VERTICALE (e trasversale) PROCESSI COGNITIVI e METODOLOGICI ATTEGGIAMENTI e COMPORTAMENTI progressione COMPETENZE x fasce di et à TRAGUARDI OBIETTIVI di APPRENDIMENTO SAPERI ESSENZIALI – ABILITA ’ VALUTAZIONE e CERTIFICAZIONE Andrea Crippa

100 FINALITA’ LE COMPETENZE DI CITTADINANZA CONTENUTI I SAPERI SCHOOLING STRATEGIE DI INSEGNAMENTO - APPRENDIMENTO VALUTAZIONE SAPERI DISCIPLINARI: ASPETTI EPISTEMOLOGICI; ASPETTI INTERDISCIPLINARI CONTENUTI DELL’ESPERIENZA: DIRETTA E INDIRETTA DEGLI APPRENDIMENTI (DIDATTICA) DELL’ORGANIZZAZIONE METODOLOGIA DIDATTICA METODOLOGIA ORGANIZZATIVA STAFF: RUOLI E COMPITI SPAZI-TEMPI -STRUTTURE COSTRUZIONE DEL SE’ (CAMPO PERSONALE) RELAZIONE CON GLI ALTRI (CAMPO SOCIALE) ABILITA’ TRANSDISCIPLINARI E PROCESSI (CAMPO COGNITIVO) CURRICOLO Andrea Crippa

101 DIMENSIONE COGNITIVA Conoscenze generali Non connesse ad uno specifico asse culturale, ma afferenti a più ambiti. Tra le altre: Principi, regole, concetti, idee, valori, procedure formalizzate … Conoscenze settoriali Ossia conoscenze disciplinari necessarie e rilevanti, specifiche di ciascun asse culturale (II step di lavoro). Abilità transdisciplinari Non connesse ad uno specifico asse culturale, ma afferenti a più ambiti. Sono osservabili in prestazioni che ne attestano la presenza, ma non sono sempre misurabili nel senso stretto del termine (con una scala di valori). Tra le altre: abilità comunicative, logiche, metodologiche… Abilità di base Specifiche di ciascun asse culturale (II step di lavoro); da intendersi come competenza più circoscritta e riferibile a ciascuna conoscenza settoriale [esempio: (sono abile) so produrre testi scritti di tipologia e genere richiesti se conosco i criteri propri di quella tipologia e gli elementi di quel genere]. Sono osservabili e misurabili. Processi Indicano se il soggetto ha consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando è più opportuno farlo ancora e in quali condizioni. Sono osservabili in prestazioni che ne attestano la presenza, ma non sono misurabili. Tra gli altri: problematizzazione, monitoraggio, previsione. Atteggiamenti Concezioni COGNITIVA EM OZIONA LE DIMENSIONE META Sono le caratteristiche personali, innate o frutto dell’educazione, da mobilitare e promuovere attraverso il percorso didattico-educativo. Sono osservabili in prestazioni che ne attestano la presenza, ma non sono misurabili. Tra gli altri: curiosità, motivazione… Andrea Crippa

102 prospettive Andrea Crippa

103 Come vedi il tuo lavoro di insegnante? Andrea Crippa

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107 e come vedi i tuoi studenti? Andrea Crippa

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111 Trasformare la classe e la scuola in cantiere di apprendimento, in comunità di pratica. Andrea Crippa

112 Piccola bibliografia Maturana e Varela, L’albero della conoscenza, Garzanti 1987 E. Morin Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l'educazione, Raffaello Cortina, Milano 2015 E. Morin La conoscenza della conoscenza, Raffaello Cortina, Milano 2007 (sull'antropologia della conoscenza) M. Recalcati, L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento, Einaudi, Torino, 2014. G. Rizzolatti, So quel che fai, Raffaello Cortina Editore, 2006 Fiorin I., Castoldi M., Previtali D., Dalle indicazioni al curricolo scolastico, Ed. La Scuola, Brescia, 2013. Andrea Crippa

113 Castoldi M., Curricolo per competenze, Carocci, Roma, 2013. Castoldi M., Valutare a scuola, Carrocci, 2012 Pellerey M., Le competenze individuali e il portfolio, La Nuova Italia, 2004 “Didattica per competenze. Orientamenti e indicazioni pratiche” di Lucio Guasti (Erickson) “La certificazione delle competenze”, Notizie della scuola N° 11/2015 Atti del Convegno “A scuola di competenze” Bergamo 29/10/2014: http://www.lecito.org/index.php?option=com_c ontent&view=category&layout=blog&id=21&Itemid=165http://www.lecito.org/index.php?option=com_c ontent&view=category&layout=blog&id=21&Itemid=165 Andrea Crippa


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