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Introduzione al design accessibile e indipendente dal dispositivo Cosimo Carbonelli Milano, 1 giugno 2006.

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Presentazione sul tema: "Introduzione al design accessibile e indipendente dal dispositivo Cosimo Carbonelli Milano, 1 giugno 2006."— Transcript della presentazione:

1 Introduzione al design accessibile e indipendente dal dispositivo Cosimo Carbonelli Milano, 1 giugno 2006

2 Argomenti  Estensione del concetto di software al WWW  Componenti del software  Problematiche di sviluppo  Vita di sw & hw  Qualità del sw  Portabilità  Device Independent Design  Applicazioni del DID  Accessibilità

3 Estensione del concetto di software al WWW Il grande successo di Internet e del WWW ha attirato l’attenzione di specialisti di discipline della comunicazione, della grafica, etc... Ciò ha prodotto risultati interessanti, ma anche una serie di equivoci. Tra questi, quello principale è che si è trascurato un punto fondamentale: il WWW è un software.

4 Estensione del concetto di software al WWW Una qualunque pagina WWW infatti  gira su hardware informatico  ha degli utenti  eroga (implementa) dei servizi  è modificabile senza intervenire sull’hw

5 Componenti del software Facciamo un passo indietro. Niklaus Wirth, nel 1975 scrisse un libro che fu la “bibbia” per molti informatici Niklaus Wirth Algoritmi + Strutture dati = Programmi (sw)

6 Componenti del software La “formula” di Wirth oggi andrebbe aggiornata Algoritmi + Strutture dati + Interfacce Utente (UI) = Programmi

7 Problematiche di sviluppo Sviluppare sw spesso costa più che sviluppare hw. Anche se non ci sono problemi di economie di scala, non è detto che la replicabilità sia sempre un vantaggio sfruttabile.economie di scala

8 Vita di sw & hw La (prima) legge di Moore (1965 riv. 1980) afferma che:legge di Moore “Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi.” Accade allora che il sw rimanga lo stesso e si cambi l’hw. Il sw ha dunque un’aspettativa di vita più lunga dell’hw.

9 Per “cambio dei requisiti hw” su cui un sw deve andare a funzionare, si intende:  mutamento di prestazioni  mutamento dei dispositivi i/o Vita di sw & hw OK !!!

10 Qualità del sw In vista di una vita più lunga, occorre garantire  Manutenibilità  Espandibilità  Portabilità Questi sono alcuni attributi di qualità del sw e impattano su voci di costo significative nel corso della vita di quest’ultimo.

11 Qualità del sw Manutenibilità per agevolare interventi correttivi (sicurezza, modifica/introduzione di piccole funzionalità). Espandibilità per fronteggiare lo scenario di utilizzo che potrebbe evolvere offrendo sinergie con altri sistemi od incrementando il bacino di utilizzatori.

12 Qualità del sw Portabilità per consentire il funzionamento su piattaforme differenti da quella di partenza con interventi il più possibile limitati. Prima dell’avvento del WWW, era la cenerentola della triade.

13 Portabilità É di attualità perchè il WWW è un contesto client-server dove il client non è più sotto il diretto controllo di chi progetta/sviluppa la soluzione. client-server Il client evolve in combinazioni di hw & sw che sono irriproducibili in modo esaustivo.

14 Device Independent Design E` indispensabile pensare il sw, e dunque le applicazioni per il WWW, in termini di indipendenza dal dispositivo; in particolare separare il contenuto informativo dal modo in cui questo viene presentato

15 DID e testo Per “modo di presentazione” di un contenuto (testuale) si intende la modifica di  collocazione (posizione, dimensioni)  attributi estetici (colori, font, visibilità)  accessori secondari (tooltip, shortcut)

16 DID e testo C’è attualmente un certo dibattito se considerare appartenenti al contenuto o al modo di presentarlo, certi attributi di stile occasionali del testo, come il grassetto, il sottolineato etc… Io sono con chi li considera parte del testo, come espressione dell’intenzione dell’autore.

17 DID e testo Di sicuro occorre strutturare il testo, ossia esplicitarne il ruolo classificando  titoli  abstract  corpi  etichette  didascalie  etc... HTML consente in parte di farlo, usando appositi marcatori come,,, …

18 DID e testo Se il testo è strutturato, possiamo stabilire come rappresentare ciascun elemento di strutturazione. Consentiamo così molteplici modalità di presentazione per lo stesso testo. Tra queste modalità, per ciascun utente ce n’è una preferenziale (e non è sempre la stessa).

19 Applicazioni del DID nel sw Il DID non ha un unico contesto applicativo Personalizzabilità dell’ambiente sw es. : nei sw di produttività individuale (es. MS Office), è possibile riorganizzare l’ambiente (toolbar, finestre, colori) per renderlo più produttivo in funzione delle proprie esigenze

20 Applicazioni del DID nel sw Il DID non ha un unico contesto applicativo Indipendenza dall’hw (e sw) es. : videogame applicativi multipiattaforma WWW & figli (es. WebTV)

21 Applicazioni del DID nel sw Il DID non ha un unico contesto applicativo Indipendenza dall’hw (e sw) Se abbiamo un contenuto multimediale (audio, video, grafica), potremmo talvolta avere difficoltà a riprodurlo perchè non abbiamo una combinazione di hw e sw adeguata.

22 DID è un approccio progettuale Più che indicare una metodologia strutturata può essere utile ripartire dalla formula di Wirth “aggiornata”. Separare le peculiarità connesse con la UI (includendo gli attributi multimediali) dal contenuto, rappresentato dai dati e dalle logiche di elaborazione.

23 DID nel WWW Per il WWW, ma non solo, questo approccio può aiutarci a produrre contenuti e applicazioni con una lunga aspettativa di vita. Contemporaneamente, contenuti accessibili, perchè non discriminano le dotazioni a disposizione dell’utente.

24 Accessibilità In questa direzione lavorano comitati di standardizzazione coordinati dal W3C (World Wide Web Consortium) che comunque non è l’unico attore (vi sono anche ISO, IETF, ECMA, Unicode Consortium, organismi nazionali). Molto però dipende anche dall’implementazione che ne fa il browser.

25 Accessibilità In casi estremi potrebbe essere necessario produrre versioni alternative in parallelo. Tuttavia, mantenendo separato il contenuto dalla presentazione, anche questa soluzione che può sembrare costosa diviene accettabile.

26 Spunti bibliografici  Ingegneria del software (Ghezzi, Fuggetta et al., Mondadori)  CSS Zengarden http://www.csszengarden.com/tr/italiano/ http://www.csszengarden.com/tr/italiano/  Strutturazione del testo e CSS http://www.456bereastreet.com/lab/developing_with_web_standards/it/ http://www.456bereastreet.com/lab/developing_with_web_standards/it/  W3C-WAI http://www.w3.org/WAI/http://www.w3.org/WAI/


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