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Tra storia e storiografia

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Presentazione sul tema: "Tra storia e storiografia"— Transcript della presentazione:

1 Tra storia e storiografia
La storia Tra storia e storiografia

2 Storia e storiografia Ιστορια historia Geschichte
ORIGINE DEI TERMINI Storia: susseguirsi di eventi e fatti storiografia: scrittura della storia Rendiconto Histor= radice indoeropea- testimone oculare AMBIVALENZA DEL SIGNIFICATO : Res gestae  historia rerum gestarum

3 Diverse concezioni della storia
Storia circolare Cicli stagionali e astronomici Concezione greca Ritorno della concezione ciclica Oswald Spengler, Il tramondo dell’Occidente (cicli di civiltà) ( ) Storia lineare Rivolta verso il futuro secondo un processo cumulativo Origine biblica dell’idea di storia lineare. Dal profetismo ebraico, all’escatologia cristiana, fino ad arrivare alla “secolarizzazione del concetto che si trasforma in idea di progresso

4 Commistione fra storia ciclica e lineare
Concetto di rivoluzione (origine astronomica del termine) REVOLUTIO Ritorno SIGNIFICATO odierno del termine in ambito storico: Palingenesi totale- trasformazione ORIGINE: Ripristino di uno stato incorrotto, invece di uno alterato o corrotto dalla civiltà

5 Una disciplina tante questioni
Quale rapporto c’è fra ciò che accade e ciò che noi scriviamo riguardo ciò che accade? La storia è un racconto di fatti o un’interpretazione? Può essere la storia considerata una scienza? Può la storia utilizzare i criteri metodologici utilizzati dalle altre discipline scientifiche per accertare la validità delle proprie ricerche e dei propri risultati? Quanto può essere obbiettiva l’analisi storica? Si possono riconoscere all’interno del processo storico delle costanti che consentano una certa prevedibilità degli eventi? E’ possibile emettere giudizi morali sugli eventi storici?

6 Compito dello storico Chiarire il senso della storia:
Narrazione degli avvenimenti passati ma soprattutto Conoscenza e comprensione del passato

7 Lo storico e le fonti Compito dello storico è: raccogliere le fonti
scegliere tra le fonti quelle che ritiene significative accertare la loro validità interpretare: integrare le informazioni fornite dalle fonti con dati certi e ipotesi interpretative spiegare gli avvenimenti passati

8 La storiografia come scienza
Dati osservabili: le fonti Fonti primarie (o dirette), costituite da tutti i materiali contemporanei all’epoca studiata. Documenti scritti Fonti non scritte: fonti archeologiche, iconografiche … Fonti secondarie (o indirette), costituite da materiali elaborati in epoca successiva.

9 Le fonti Fonti scritte:
Letterarie (opere di letteratura, storia, filosofia e scienza) Epigrafiche (iscrizioni su pietra, metallo, argilla) Fonti non scritte: fonti iconografiche (immagini, disegni, dipinti) monumentali, (resti di edifici e siti) orali (testimonianze d persone che hanno vissuto direttamente gli avvenimenti studiati) reperti (utensili, monete …)

10 Come utilizzare le fonti
Datarle Individuarne la tipologia (primarie, secondarie, scritte, iconografiche, storiografiche) Individuarne l’autore o gli autori Individuarne gli scopi Dedurre delle informazioni utili a comprendere il periodo storico studiato.

11 Lo storico deve collocare i fatti studiati
Nel tempo (quando?) Nello spazio (dove?) Deve rispondere anche ad altre domande riguardanti: Le modalità in cui si sono svolti gli avvenimenti (come?) I soggetti protagonisti degli eventi storici (chi?) Le motivazioni, le cause degli eventi (perché?)

12 La cronologia Datazione delle fonti
Punto di riferimento per la datazione eventi particolarmente importanti, cioè fatti simbolo: Per i romani , il 753 a. C. data della fondazione di Roma Per i cristiani, la nascita di Gesù Per i musulmani, l’Egira (622 d. C.)

13 Periodizzazioni. QUANDO?
Periodizzare: catalogare insiemi di avvenimenti secondo un criterio comune. Vi sono: Macroperiodizzazioni (lunghi periodi di tempo) Microperiodizzazioni (periodi di tempo più brevi) Tutte le periodizzazioni sono operazioni interpretative

14 La più comune macroperiodizzazione
Preistoria Dalla comparsa dei primi ominidi all’invenzione della scrittura (3000 a. C.) Età antica Dal 3000 a. C. alla caduta dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.) Medioevo Dal 476 all’arrivo in America di Cristoforo Colombo (1492) Età moderna Dal 1492 all’inizio della della rivoluzione francese (1789) Età contemporanea Dal 1789 ad oggi

15 Geografia (dove?) La storia non può far a meno di indicare dove si svolgono gli eventi e per questo la geografia le viene in aiuto. La cartografia comprende: Carte fisiche Carte politiche Carte tematiche

16 Le classificazioni: Come?
Ambiti fondamentali atti a classificare più facilmente le informazioni storiche: Economia Politica Società cultura

17 I soggetti della storia. Chi?
Il soggetto storico non è solo il singolo, ma spesso gruppi più ampi. I più importanti. Le classi sociali (gruppi d’individui accomunati dalla condizione economica). I ceti sociali (gruppi d’individui accumunati dal potere e dal prestigio politico e sociale, la cui condizione è ereditaria). Le categorie professionali (gruppi d’individui accomunati dall’attività lavorativa svolta). I popoli e le nazioni (insieme d’individui accomunati dalle tradizioni culturali, l’etnia o la lingua). Gli stati (organizzazioni politiche in cui si organizzano i popoli).

18 Le cause degli avvenimenti. Perché?
Le cause: l’insieme dei fenomeni che hanno reso possibile un avvenimento storico, poiché lo hanno preceduto e determinato. Difficoltà: concatenazione di cause Classificazione delle cause: di tipo economico (sviluppo produttivo, crisi economica); di tipo sociale (lotte tra classi o ceti, conflitti tra popoli); di tipo politico (guerre, lotte per il potere, rivoluzioni); di tipo culturale (scoperte, innovazioni artistiche, diffusione di nuove credenze). Importanza delle cause: Cause immediate (cause più vicine nel tempo di un fenomeno) cause profonde (cause di lungo periodo). La distinzione non è solo cronologica. Le cause immediate sono infatti meno decisive di quelle profonde.

19 Breve riepilogo delle riflessioni sulla storia negli ultimi secoli.
Che cos’è la storia? Breve riepilogo delle riflessioni sulla storia negli ultimi secoli.

20 Sulla storia Verum ipsum factum
L’uomo non può conoscere se non quello ch’egli ha fatto e può fare, vale a dire il mondo della storia, includente tutto ciò che è creazione della mente umana. Gian Battista Vico ( 1668 –1744)

21 Sulla storia Illuminismo Secolarizzazione dell’idea di storia
Uomo unico soggetto della storia Storia: avventura umana e non realizzazione di un piano divino Processo alla storia Bifrontismo illuminista: pessimista verso il passato, ottimista verso il futuro Pierre Bayle(1647 –1706), autore del Dictionnaire historique et critique (1697), pone l’attenzione sull’accertamento dei fatti

22 Le interpretazioni storiografiche Dai dati all’interpretazione
Punto di vista particolare dello storico Scuole storiografiche (gruppi di storici che condividono metodologie di ricerca e di interpretazione dei fenomeni storici)

23 Le scuole storiografiche
Si differenziano tra loro per: Tipo di fenomeni analizzati (criterio da adottare nella selezione dei fatti). Gli storici del XIX secolo ( primo fra tutti Leopold von Ranke) propongono una forma di storiografia che studia il passato a partire da fonti primarie verificate accuratamente. Gli storici dell’’800 si occuparono soprattutto di fenomeni politici ( gli stati, la loro evoluzione, l’organizzazione interna, i rapporti reciproci, le guerre, i capi). “La sacralità del fatto” Ranke dice: “wie es eigentlich gewesen” (come è realmente accaduto”

24 Approccio marxista Si sviluppa negli ultimi decenni dell’’800 e nei primi del ‘900. Sente l’influenza di Karl Marx, filosofo, economista e teorico socialista Particolare attenzione alla sfera economica: si ritiene infatti che i principali mutamenti storici siano determinati dai grandi mutamenti economici e sociali. MOTORE PRINCIPALE DELLA STORIA: conflitto tra le classi sociali per il controllo dei mezzi di produzione.

25 La rivista “Annales d'historie economique et sociale”
Gruppo di storici: Marc Bloch , Lucien Febvre nel 1929 fondano la rivista “Annales”. Si utilizzano, nella ricostruzione storiografica,  apporti delle scienze sociali, statistiche, antropologiche ed economiche. Si amplia il campo di interessi della storiografia: processi economici Mentalità (ad esempio credenze religiose) Civiltà materiale (insieme delle tecniche utilizzate dagli esseri umani nelle loro attività) Vita quotidiana

26 Fernand Braudel Per Fernand Braudel si può fare una
Storia di avvenimenti ( avvenimenti di breve durata: battaglie, guerre, vicende politiche che producono conseguenze di breve periodo) Storia di lunga durata (aspetti delle epoche passate di più lunga durata che hanno determinato cambiamenti più duraturi) Braudel distingue tra: ritmo breve” degli avvenimenti (“storia evenemenziale”: eventi, vita politica), ritmo medio della congiuntura storica (progressione demografica, movimento dei salari,variazioni del tasso d’interesse), lunga durata delle trasformazioni strutturali (quadri geografici, mentalità)

27 Che cos’è la storia? Edward Hallett Carr, What is History? , 1961
Sei lezioni sulla storia Einaudi editore, Torino, 2000 Critica agli storici positivisti , affetti da un vero e proprio feticismo nei confronti dei fatti, credevano che il loro lavoro dovesse consistere nell’accumulazione di dati debitamente ordinati. In questo modo si sarebbe potuti arrivare molto vicini alla costruzione di una storia oggettiva, prossima alla verità assoluta. Carr ritiene, al contrario, che la storia sia essenzialmente interpretazione e che essa non possa esistere senza lo storico che la scrive e che ne dà una propria versione. Il lavoro dello storico non può essere paragonato a quello di un avventore che scelga dei pesci ben ordinati su di un banco al mercato, ma piuttosto alla fatica di un pescatore che si trovi a cacciare le sue prede in un oceano sconfinato. La pesca dipende sempre dalla rete che si usa, così come la scelta dei fatti dall’interpretazione adottata. La tesi di Carr è, in sostanza, un netto rifiuto della gnoseologia empirista che prevedeva una separazione tra soggetto conoscitore ed oggetto conosciuto, e che tanto aveva influenzato gli storici delle“magnifiche sorti e progressive”.

28 Storia e giudizi morali
“…Non si pon mente alla non piccola differenza che i tribunali nostri (giuridici o morali che siano) sono tribunali del presente e per uomini vivi e agenti e pericolosi, e quelli sostennero già i tribunali del loro tempo, e non possono essere assolti o condannati due volte. Non sono essi responsabili dinanzi a nessun nuovo tribunale appunto perché, uomini del passato, entrati nella pace del passato, e come tali oggetto solamente di storia, non sopportano altro giudizio che quello che penetra nello spirito dell’opera loro e li comprende… Coloro che, assumendo di narrare storie, si affannano a far giustizia, condannando e assolvendo, perché stimano che questo sia l’uffizio della storia … sono concordemente riconosciuti manchevoli di senso storico”. B.Croce, La storia come pensiero e come azione, Bari, 1938, pp.33-34

29 Storia e filosofia “Non si dà storia di fatti che non sia storia di idee, né filosofia che non sia storia di esperienze umane”, così “non v’è un accettabile definizione della storia che non sia quella che la identifica con l’interpretazione dialettica del reale”. La storia è filosofia, anzi storia e filosofia sono la medesima cosa e “filosofia e storia sono non già due forme sì bene una forma sola: si identificano”. Benedetto Croce


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