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CIAO !!!. SIAMO QUI … IN PIEMONTE SAN MAURIZIO D’OPAGLIO.

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Presentazione sul tema: "CIAO !!!. SIAMO QUI … IN PIEMONTE SAN MAURIZIO D’OPAGLIO."— Transcript della presentazione:

1 CIAO !!!

2 SIAMO QUI … IN PIEMONTE

3 SAN MAURIZIO D’OPAGLIO

4 SCUOLA STATALE DELL’INFANZIA di SAN MAURIZIO D’OPAGLIO Questa è la nostra scuola…

5 … questo … …IL NOSTRO PROGETTO “LEGGENDE… DEL CUSIO”

6 LA LEGGENDA DEL CUSIO C’era una volta tanto,tanto,tanto tempo fa,un piccolo lago con dentro una piccola isola e attorno al lago c’erano dei piccoli villaggi e dentro al lago un DRAGO! La piccola isola si era appena formata perché prima era un pezzo di roccia e di terra attaccato alla riva del lago…ma dopo un terremoto, questo pezzo di roccia e di terra si staccò dalla riva e l’acqua del lago lo circondò.Il piccolo lago si chiamava CUSIO,la piccola isola non aveva ancora un nome ed il villaggio,costruito con capanne di legno con tetti di paglia si chiamava UPALIA ( proprio perché le case avevano tetti di paglia) ed era posto proprio dove ora ci sono le case di BRIALLO.Il drago,invece non aveva nessun nome …lo chiamavano solo drago perché tutti avevano paura di lui e se ne stava sempre rintanato in fondo al lago dove la luce non riusciva ad arrivare. Si dice che nessuno l’avesse mai visto e proprio per questo faceva paura a tutti. In realtà il drago se ne stava sempre in fondo al lago perché lui aveva paura degli umani anche se, anche loro non gli avevano fatto niente…insomma il drago aveva paura degli uomini,gli uomini avevano paura del drago,ma nessuno di loro sapeva com’era fatto l’altro o cosa poteva fargli l’altro!Quando però venne quel terremoto che formò l’isola del lago del Cusio,il drago si spaventò perché tremò forte anche il suo nascondiglio,che era proprio in una caverna sotto all’acqua scavata nella roccia che si staccò per formare l’isola Allora, nuotando piano piano per non fare onde in superficie,si spostò da quella zona del lago fino ad approdare dall’altra parte dove,sulla montagna,c’era il villaggio di Upalia. Stanco dalla lunga nuotata si adagiò sulla riva di LAGNA,proprio dove il fiume entrava nel lago.Pensò che,quando si fosse riposato,avrebbe potuto risalire quel fiume ricco di acqua per andare ad esplorare il mondo.E così fece.Si spostava sempre di notte perché aveva paura di essere visto dagli umani. Quando arrivò a Upalia decise di fermarsi per osservare gli umani che non conosceva! Osservò che c’erano due tipi di umani…alcuni alti che pescavano i pesci del lago,coltivavano la terra ed andavano sempre veloci dal villaggio al lago,ai campi;altri invece,più piccoli,ma chiassosi,saltellavano e si rincorrevano nei prati,si arrampicavano sulle piante o correvano dietro a quella che assomigliava ad una palla.E furono proprio questi ultimi umani,piccoli,che gli ispiravano fiducia perché sembravano sì pericolosi,ma curiosi e felici.. ed iniziò ad osservarli; dapprima da lontano …non dimentichiamoci che lui era un drago molto grosso,nascondendosi nel bosco,e poi avvicinandosi sempre di più,ma stando ben nascosto nel boscoLui era tutto verde e marrone;così tanto verde e marrone che,se stava immobile,sembrava quasi un grosso albero. Un giorno un bambino tirò la palla dentro al bosco ed andò a fermarsi proprio vicino ad una grossa unghia di un grosso dito del grosso piede del drago.La palla gli fece un po’ di solletico al dito che lo mosse e urtò la palla che ritornò fuori dal bosco verso il bambino che l’aveva lanciata. Il bambino si fermò impietrito dalla paura,ma anche incuriosito perché non vedeva nessuno nel bosco che gli potesse rilanciare la palla,anche perché il drago era mimetizzato così bene da sembrare una pianta. Allora raccolse la palla e la rilanciò nel bosco. La palla andò vicino al dito del piede del drago,solleticandolo,ed ancora una volta la lanciò fuori dal bosco.Il bambino sempre più incuriosito chiamò i suoi amici ed insieme la lanciarono 1,2,3,4….20 volte nel bosco e andando a solleticare 1,2,3,4..20 volte il piede del drago,il drago per 20 volte la rilanciò fuori dal bosco.Una volta però si fermò prima di raggiungere il piede del drago e rimase lì,nel bosco e il drago restò immobile e terrorizzato per la paura di essere scoperto,quasi senza respirare. Allora i bambini entrarono nel bosco per cercare la palla e quando la trovarono si sedettero su quelle che sembravano le radici di una grossa quercia,,,in realtà erano le dita di un piede del drago.Il drago,solleticato,mosse le dita facendo saltellare i bambini che si erano seduti sopra. Questi,tutt’altro che spaventati,videro che il tronco di quella che sembrava una grossa quercia aveva dei facili appigli e decisero di scalare quel tronco. Arrampica arrampica,arrivarono sulla testa del drago,passando però dalla specie di cresta che il drago aveva su tutta la sua schiena e là,dal’alto,videro tutto il lago. Divertiti dalla novità invitarono tutti i loro amici a salire per vedere lo spettacolo,e quando tutti furono su,si accorsero che nessuno di loro aveva però il coraggio di scendere. Il drago,stanco di stare immobile e fermo,mosse dapprima le orecchie,poi si strofinò il naso e fece un lungo sbadiglio. I bambini,dopo un primo spavento, stettero immobili e poi iniziarono a ridere a crepapelle…il drago sbadigliò ancora e loro sempre più a ridere. Il drago si abbassò,stanco di stare immobile e si sdraiò sulla schiena e il suo enorme pancione formò una specie di scivolo dal quale i bambini iniziarono a scendere,dopo una lunga e divertente discesa,risalirono sulla schiena del drago e giù ancora per il pancione sempre più divertiti. Il drago allora si fece coraggio e aprì i suoi occhioni che teneva chiusi da quando i bambini gli erano saliti in testa per la prima volta. Ma i bambini ormai tutti intenti a giocare con quel grande scivolo non si preoccuparono del fatto che il loro gioco strano e nuovo iniziava a muoversi … insomma avevano acquistato fiducia nel loro nuovo gioco che ora mutava anche le posizioni,che non ci fecero caso più di tanto e al drago passò la paura vedendo che i bambini non gli facevano del male. Ma arrivò la sera e ad uno ad uno tornarono alle loro capanne e il drago restò solo. Il giorno dopo,allo spuntare del sole,tornarono a cercare il loro nuovo gioco e lui ne fu felice. Insomma in poco tempo divennero amici e giocavano divertiti con il drago. Un giorno alcuni di loro tornarono con i loro genitori i quali,dopo uno spavento iniziale,videro che quell’enorme drago non era cattivo e non faceva male a nessuno ed andarono a chiamare gli latri abitanti del villaggio di UPALIA e ben presto tutti amici del drago e il drago ricambiava la loro amicizia aiutandoli a pescare i pesci del lago ed anche ad innaffiare i campi perché con la sua enorme bocca,scendendo al lago,la riempiva di acqua e tornava in due passi a spruzzarla nei campi degli abitanti di Upalia.Un giorno però al drago successe una cosa terribile: risalendo dal lago si alzò un vento forte e gelido che fece raffreddare il drago che iniziò a starnutire.Al primo starnuto non successe niente,ma al secondo uscì dalla sua bocca una nuvola che sembrava fumo e al terzo starnuto uscì una fiamma grossissima che bruciò molte case di Upalia. Scappò nascondendosi in fondo al lago, spaventato per quello che gli era successo, e che aveva fatto Non sapeva di essere un drago sputafuoco! Passarono due settimane e, non starnutendo più, decise di ritornare dai suoi amici e li vide intenti a ricostruire le case bruciate. Iniziò allora ad aiutarli portando loro i legni e la paglia e capì che quando si sentiva un pizzicolio al naso e gli veniva da starnutire doveva alzare la bocca verso il cielo così se uscivano le fiamme dalla bocca non bruciava niente…e così fece. Un giorno starnutendo però contro delle rocce si accorse che quelle, a differenza della paglia e del legno, non si incendiavano …allora capì che si potevano usare le rocce per costruire le case degli abitanti di Upalia, ma fu difficile capire come usarle perché all’inizio costruivano solo delle montagne di sassi..allora compresero che dovevano romperle e spezzettarle fino a farle diventare come dei grossi cubetti che, messi uno sopra all’altro e uno in fila all’altro, servirono per costruire delle case di pietra. E fu così che Upalia cambiò nome, perché non aveva più le capanne di paglia.Ma passò talmente tanto tempo che il drago diventò sempre più vecchio e stanco e decise di tornare nella sua caverna in fondo al lago, dalla quale non è mai più uscito e nessuno l’ha più visto

7 PROGETTIAMO INSIEME…

8 QUALI MATERIALI SERVONO…

9 IL NOSTRO PROGETTO PRENDE FORMA…

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13 IL NOSTRO PLASTICO PRENDE COLORE…

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15 IL LAGO…NEL NOSTRO PLASTICO…

16 PREPARIAMO LE CASETTE DI UPALIA…

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18 LA STORIA CONTINUA…GIORNO…

19 ...NOTTE…

20 DA UPALIA… “UN UMANO ALTO”…E’ ARRIVATO UN PESCATORE!

21 INTERVISTA AL SIGNOR CARLO

22 GLI ATTREZZI DEL PESCATORE…

23 PESCA … LA PAROLA

24 I PESCI D’ ACQUA DOLCE…

25 NOI … PICCOLI PESCATORI

26 … I CONTADINI … A UPALIA

27 GLI ATTREZZI DEL CONTADINO …

28 COME A UPALIA…PICCOLI ORTI IN MINIATURA

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30 GLI ABITANTI DI UPALIA

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32 … ECCO IL PLASTICO TERMINATO …

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