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La Cooperazione Toscana Capitalizzare e Innovare per Crescere «Una rete di sentieri naturalistici e culturali che legano comunità e territori (area transfrontaliera.

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1 La Cooperazione Toscana Capitalizzare e Innovare per Crescere «Una rete di sentieri naturalistici e culturali che legano comunità e territori (area transfrontaliera Swaziland-Sud Africa-Mozambico» Chiara Aliverti – Maria Donata Rinaldi Andrea Manuelli

2 Le nostre Buone Pratiche Il programma Eco-Lubombo nasce dalla prima esperienza di successo di eco-turismo a gestione comunitaria costruita negli anni nella comunità di Shewula, Swaziland. Il programma LTFCA- Lubombo Transfrontier Conservation Area si inserisce in un ampio panorama di sviluppo di aree protette transnazionali nella regione di Lubombo, tra Swaziland, Sudafrica e Mozambico). Così come sperimentato con successo nell’esperienza di Shewula, il programma in corso mette il turismo naturalistico e culturale al centro della sua azione, con gli obiettivi di -promuovere modelli di sviluppo locale sostenibile centrati sui valori naturalistici e culturali del territorio -promuovere l’integrazione della comunità nella gestione e valorizzazione del proprio territorio -creare canali di conoscenza e scambio reciproco tra i turisti e le comunità

3 Sperimentazione, applicazione e sviluppo delle buone pratiche Le Buone pratiche individuate in questo percorso sono: 1.Lo Sviluppo di risorse e strumenti per la pianificazione e la gestione partecipata delle risorse ambientali e del territorio: a) Mappatura partecipativa delle risorse naturali e dei servizi eco sistemici; b) Elaborazione del Piano Integrato di Gestione delle Risorse Naturali e del Territorio; c)Creazione del meccanismo di governance per l’implementazione e il monitoraggio del Piano Integrato di Gestione. 1.La creazione di sentieri naturalistici e culturali (Eco-trails), che rendono fruibile il territorio ed i suoi elementi di interesse a visitatori e turisti, offrendo l’opportunità di scoprire e conoscere l’interazione tra le comunità e il loro ambiente, dando luogo ad habitat e paesaggi eco-culturali originali.

4 a) recupero e valorizzazione dell’agro-biodiversità locale; b) pratiche colturali di gestione sostenibile dei suoli; c) promozione dei fertilizzanti naturali e di sistemi biologici di lotta contro i parassiti e gli infestanti; d) uso di sistemi d’irrigazione efficienti e a basso impatto ambientale 3. La Promozione di un modello agro-ecologico di produzione, consumo e commercializzazione dei beni alimentari (a) recupero e valorizzazione dell’agro-biodiversità locale; b) pratiche colturali di gestione sostenibile dei suoli; c) promozione dei fertilizzanti naturali e di sistemi biologici di lotta contro i parassiti e gli infestanti; d) uso di sistemi d’irrigazione efficienti e a basso impatto ambientale Gli attori coinvolti in questo percorso sono:  - le comunità locali, con particolare attenzione ai giovani e alle donne – tramite la formazione di trust comunitari e con il coinvolgimento di contadini/e e produttori/rici  -ONG che si occupano di gestione del territorio, salvaguardia della comunità (Lubombo conservancy, Asseduco, etc)  - SNTC: Swaziland National Tourism Commission – ente nazionale del turismo in Swaziland  - Agenzie turistiche locali e internazionali Sperimentazione, applicazione e sviluppo delle buone pratiche

5 Effetti, risultati e impatto Lo Sviluppo di risorse e strumenti per la pianificazione e la gestione partecipata delle risorse ambientali e del territorio è la fase centrale di coinvolgimento e appropriazione del percorso da parte delle comunità, La creazione di sentieri naturalistici e culturali (Eco-trails), sperimentata con successo nella comunità di Shewula e in fase di costruzione in altre aree – consente di muoversi all’interno della comunità, attraversando anche riserve naturali, con itinerari di diversa lunghezza e difficoltà, da percorrere a piedi o in bicicletta. Intorno ai sentieri si sviluppa una pluralità di servizi e prodotti turistici gestiti dalla comunità: accompagnamento, ristoro, accoglienza, vendita di prodotti tipici, attività culturali, 3. La Promozione di un modello agro-ecologico di produzione, consumo e commercializzazione dei beni alimentari valorizza il potenziale dei sistemi locali e la loro resilienza, introducendo un approccio integrato di filiera, che tende a ridurre la distanza tra produzione e vendita, privilegiando il mercato locale e di comunità, e a promuovere prodotti di qualità, legati alla tradizione dei luoghi ed eco-friendly, sul mercato turistico.

6 Elementi di qualità della buona pratica La sostenibilità dell’intervento è dimostrata dall’espansione che negli anni ha avuto la prima esperienza pilota di Shewula, con un allargamento del proprio community camp site, la differenziazione di servizi turistici interni alla comunità, la completa autonomia economica-finanziaria del progetto che integra staff della comunità (community manager, cuoche, guide naturalistiche) e destina parte degli introiti ai bisogni delle fasce più vulnerabili della popolazione (ad esempio ai bambini orfani). La replicabilità dell’intervento è evidente nell’espansione in corso di questo approccio e metodologia anche ad altre comunità dell’area, che verranno nel tempo messe in comunicazione tramite la creazione di sentieri inter- comunitari. Gli elementi di innovatività risiedono soprattutto nella centralità delle comunità nel percorso di costruzione del piano di gestione integrato del territorio, che crea importanti sinergie tra i percorsi naturalistici e culturali, e lo sviluppo ecologico e sostenibile dell’intera area.

7 Il potenziale di scambio e di applicazione Il programma Eco Lubombo, nato da una piccola esperienza nella comunità di Shewula, mira alla replicabilità del modello in altre comunità dello Swaziland (Mhlumeni, Tikhuba, Mambane, Maphungwane), del Mozambico (Goba) e del Sudafrica (Pongola). La riproduzione di queste esperienze nella zona di Lubombo permette uno sviluppo integrato dell’area, con una integrazione delle buone pratiche evidenziate. Diversi finanziatori internazionali sono interessati allo sviluppo di questo approccio, tra cui Critical Ecosystem Partnership Fund-CEPF Cooperazone tedesca; UNDP; Banca Mondiale, etc

8 Le Buone Pratiche in 5 parole chiave 1.Comunità 2. Turismo naturalistico e culturale 3.Gestione integrata del territorio 4. Eco-sistemi 5. Partecipazione


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