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GLI INIZI DELLA BIOCHIMICA BIASIONI; TOMASI; SANDRIN.

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Presentazione sul tema: "GLI INIZI DELLA BIOCHIMICA BIASIONI; TOMASI; SANDRIN."— Transcript della presentazione:

1 GLI INIZI DELLA BIOCHIMICA BIASIONI; TOMASI; SANDRIN

2 Cos’è la biochimica La biochimica è lo studio della chimica della vita, un ponte fra la biologia e la chimica che studia le reazioni chimiche complesse che danno origine alla vita. Studia la struttura e le trasformazioni dei componenti delle cellule,come proteine, carboidrati, lipidi, acidi nucleici e altre biomolecole.

3 Nel corso del sedicesimo secolo il corpo umano era concepito come una macchina ( vedi concezione meccanicistica- Harvey, Cartesio, Borelli) che funzionava solo sulla base di principi fisici; si cominciò a considerare anche l’influsso dell’azione chimica oltre che fisica sul funzionamento dei sistemi viventi.Borelli) I primi esperimenti chimici sugli organismi vennero svolti da un alchimista fiammingo, Jan Baptista Van Helmont; egli fece crescere un salice in una data quantità di terra aggiungendo solo acqua. Dopo 5 anni verificò che il peso dell’albero era aumentato di 164 libbre( 1 libbra= 0,453Kg), mentre il terreno aveva perso solo due once (1 oncia=28,3g).

4 Dedusse in base alle sue osservazioni, che l’albero traeva le proprie sostanze soprattutto dall’acqua e in minima parte dal terreno e in questo ebbe pienamente ragione. Questo famoso esperimento costituì una delle principali tappe nella scoperta della fotosintesi. Van Helmont non considerò però l’aria, anche se primo fra tutti introdusse la parola gas e scoprì un vapore ( spiritus sylvestris), che in seguito risultò essere l’anidride carbonica (reagente fondamentale nel processo di fotosintesi).

5 CHI ERA VAN HELMONT Van Helmont, Jan Baptista (Bruxelles 1579–1644), chimico, medico e filosofo fiammingo. Uomo eclettico, dopo aver seguito studi umanistici si rivolse ad altri ambiti, in particolare alla filosofia e alla chimica; si dedicò anche a pratiche cabalistiche ed esoteriche.

6 Nelle sue ricerche fu fortemente influenzato dalle opere del medico e filosofo svizzero Paracelso, la conoscenza delle quali lo portò a diventare uno dei principali esponenti della scuola iatrochimica, una corrente di pensiero che interpretava i processi biologici come fenomeni esclusivamente chimici, dovuti alle interazioni tra i diversi elementi. Le malattie erano considerate come effetti dell’azione sull’organismo di agenti esterni e potevano essere contrastate mediante la somministrazione di composti chimici. L’approccio iatromeccanico ispirò le metodiche che Van Helmont applicava come medico, professione che esercitò per un lungo periodo e che gli procurò una notevole fama.Paracelso

7 Altri studiosi come FRANCESCO SILVIO (nome latinizzato di Franz de la Boe) ripresero gli studi di Helmont, sviluppandoli. Francesco Silvio ipotizzò che il corpo fosse un puro congegno chimico e che la sua salute fosse regolata dal giusto equilibrio dei suoi costituenti chimici. Suppose che la malattia fosse espressione di abbondanza o di deficienza di acido.


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