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dell’Insorgenza italiana

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Presentazione sul tema: "dell’Insorgenza italiana"— Transcript della presentazione:

1 dell’Insorgenza italiana
Lineamenti storici e interpretativi dell’Insorgenza italiana

2 DEFINIZIONE PRELIMINARE
Per Insorgenza intendiamo un insieme di fenomeni storici caratterizzati:  dalla resistenza attiva di gruppi e di ceti, per lo più popolari,  contro i princìpi e gli agenti della Rivoluzione, nella sua versione “francese” o in altra versione,  in difesa di un ordine politico e sociale preesistente, del “sovrano” legittimo, della religione e di diritti acquisiti violati dalla Rivoluzione stessa.

3 L’INSORGENZA COME CATEGORIA
 In base alla definizione data, essa può manifestarsi, in presenza di Rivoluzione, in condizioni di tempo e di luogo assai diverse. [Esempi: la rivolta contadina di Tambov in Russia nel ; il Messico fra il 1926 e il 1929 (rivolta dei Cristeros); la Cruzada spagnola del ].  Come il “fascismo” o il “bonapartismo”, l’Insorgenza è una categoria storico-politica e non solo una realtà storicamente determinata. § Tambov si trova a 400 chilometri a sud-est di Mosca

4 L’INSORGENZA CONTRO LA RIVOLUZIONE FRANCESE
 Per Insorgenza, nell’accezione più comune, si intende la resistenza popolare contro la Rivoluzione del 1789 o Rivoluzione francese, manifestatasi in Francia e nei paesi europei da essa occupati nella sua fase repubblicana ( ), nonché nella sua fase consolare ( ) e imperiale ( ), dominate dalla figura di Napoleone Bonaparte ( ).  L’episodio più noto (ma non il maggiore) di questa insorgenza è la cosiddetta “Vandea”, dal nome del dipartimento della Francia occidentale che, dal 1793 al , si sollevò in armi contro la Repubblica Francese.

5 PERCHÉ INSORGENZA CON LA “I” MAIUSCOLA?
 Dopo il 1792 i princìpi della Rivoluzione del 1789 dalla Francia dilagano in tutta Europa, come conseguenza delle vittorie militari della Repubblica, del Consolato e dell’Impero francesi.  Insorgenze contro-rivoluzionarie, oltre che in Francia, si hanno in Italia, in Belgio, nell’area renana, in Spagna, in Svizzera, in Tirolo, nell’Istria, a Malta, nell’Isola d’Elba.  Al di là delle finalità, l’Insorgenza presenta non poche analogie con la Resistenza italiana ed europea, pur superandola per partecipazione popolare e per vittime subite dalle popolazioni. § Un quadro dell’Insorgenza europea, limitato al 1804, in JACQUES GODECHOT, La contro-rivoluzione. Dottrina e azione, trad. it., Mursia, Milano 1988. § Le analogie sono le seguenti: 1) Un despota carismatico e grande stratega militare Adolf Hitler invade i paesi d’Europa. 2) E’ un’invasione al servizio di un’ideologia, anche se meno marcata e pervasiva di quella rivoluzionaria versione francese. 3) Si instaurano governi collaborazionisti. 4) Contro la Resistenza combattono reparti di connazionali filo-nazionalsocialisti o filo-fascisti. 5) La Resistenza attua la guerriglia e il terrorismo 6) L’occupante risponde con rappresagli efferate. Le differenze: 1) Quando scoppia la Resistenza (1943) Hitler è al declino. 2) Ci sono gli Alleati, che aiutano la Resistenza: l’Insorgenza è sostenuta in maniera molto minore o per nulla. 3) La Resistenza dura due anni (cinque in Polonia): l’Insorgenza quasi venti. 4) Il numero di vittime, che per l’Insorgenza è della scala delle decine di migliaia.

6 L’ANTICO REGIME  E’ la fase ultima della civiltà costruita durante i dieci secoli detti del Medioevo cristiano  Una civiltà costruita dal basso, dopo il crollo dell’Impero Romano, come frutto dell’incontro fra il germanesimo e lo ius gentium romano, fecondati dall’universalismo cristiano.  Una civiltà illuminata dal Vangelo, basta sul diritto naturale e docile alla Chiesa: è una civiltà austera e sacrale: una società “[…] a misura d’uomo e secondo il piano di Dio” (Giovanni Paolo II). § Se ci si trova in un incontro a due o più voci e qualcuno precedentemente ha tracciato un quadro diffamatorio del Medioevo e dell’Antico Regime, occorre smontarne i luoghi comuni. P. es. : - non è vero che la Rivoluzione Francese finisca con l’Impero - non è vero che l’innovazione sia sempre positiva - il trinomio rivoluzionario: . Libertà: genera le carte dei diritti e i diritti di carta; l’antico regime conosce libertà al plurale concrete e determinate. . Uguaglianza: rende tutti uguali solo nominalmente: di fatto crea l’aristocrazia del denaro, spogliandola dai meriti del sangue, come nell’a. r.; le differenti giurisdizioni riflettevano la società di ceti . Fraternità: la R. F. inizia un periodo di guerre e conflitti sociali ininterrotta. - assolutismo: pur essendo una degenerazione del Medioevo è un regime con ancora molte libertà concrete e locali - la censura ideologica: va letta nel contesto dell’omogeneità culturale; - le corvées signorili: oggi si lavora metà anno per lo Stato e metà per sé senza ricevere nulla in cambio! - non è vero che il Medioevo fosse chiuso e intollerante - Medioevo contro le donne: va giudicato dall’interno; non confondere degenerazioni di età moderna e Medioevo; - Medioevo contro gli Ebrei: i ghetti nascono dopo; minoranza inassimilabile religiosamente e socialmente;

7 L’ANTICO REGIME (cont.)
 Una società che presenta grande omogeneità e coesione culturale, coniugata con un ancor ampio pluralismo di ordinamenti giuridici e di forme di rappresentanza politica.  Soggetto dei diritti non è l’individuo singolo, ma l’individuo nelle sue proiezioni sociali: famiglia, ceto, professione, patria, vocazione.  Non conosce lo Stato, in senso moderno, ma centri di autorità, che si formano e si articolano gerarchicamente per via di rapporti interpersonali e non burocratico-legali, secondo il modello feudale. - la servitù della gleba è una pura invenzione (il che non vuole dire che le condizioni dei contadini fossero rosee...) - l’illuminismo e il giacobinismo sono propri di minoranze assai ristrette, di ceti urbani aristocratici e borghesi, con larga presenza di clero - analfabetismo: la cultura medioevale e quella sopravvivente nelle classi popolari è eminentemente orale - Inquisizione: non sempre e non ovunque; derivava dalla natura integralmente omogenea e religiosa della cultura; ampiamente rivista storicamente - Galileo; Giordano Bruno: non si deve confondere la docilità al Vangelo e al magistero della Chiesa con errori umani, condizionati dalla cultura scientifica di una determinata epoca; la modernità conosce più discriminazioni e roghi del Medioevo § Fare il panegirico del Medioevo e delle sue sopravvivenze: sostenere che andava superato nella continuità, non nella rottura: il mondo moderno ha generato i massacri del Novecento e Auschwitz...

8 L’ANTICO REGIME (cont.)
 Sfera religiosa e sfera civile, autorità spirituale e potere temporale, Chiesa e Impero sono interdipendenti e interoperanti.  Nell’Antico Regime la civiltà medioevale è al suo tramonto: alla fine del 1700 coesistono forme sociali e culturali “ancora” medioevali e “già” moderne: l’assolutismo dei sovrani e gli Stati nazionali sono fenomeni moderni.  Possibile alternativa alla Rivoluzione: una riforma che tornasse alle origini della cristianità o l’evoluzione sul modello britannico: la Rivoluzione francese è stata invece vissuta dai suoi protagonisti come “[…] rottura e inizio di una nuova epoca” (François Furet). Scrive François Furet: “[…] a metà del XVII secolo, la rivoluzione inglese rovescia sì la monarchia, ma nel nome della costituzione tradizionale; i suoi partigiani più decisi, i suoi militanti più ugualitaristi non hanno l’ambizione di fondare una società radicalmente nuova, basata su un’umanità rigenerata, ma al contrario intendono restaurare un ordine sociale tradito, una promessa dimenticata” e “[…] un po’ più tardi […], gli insorti americani si levano contro la tirannia inglese nel nome della costituzione inglese”, la Rivoluzione francese è stata invece vissuta dai suoi protagonisti come “[…] rottura e inizio di una nuova epoca” (F. Furet, voce Ancien Régime, in François Furet e Mona Ozouf, Creazioni e istituzioni. Idee, in Idem, Dizionario critico della Rivoluzione francese, 2a ed., trad. it., 2 voll., Bompiani, Milano 1994, vol. II, p. 705).

9 LA RIVOLUZIONE FRANCESE
 Distrugge l’Antico Regime, ovvero: — abolisce il feudalesimo; — introduce diritti formali, espressi da costituzioni e codici, che sanciscono l’uguaglianza giuridica; — attua l’individualismo delle filosofie illuministiche; — separa lo Stato dalla Chiesa; — emancipa le minoranze religiose; — inizia la secolarizzazione della società e della cultura.

10 LA RIVOLUZIONE ITALIANA (fase “giacobina”)
 La Rivoluzione in Italia è resa possibile dall’invasione delle armate francesi repubblicane, che ha inizio nel  I nuclei rivoluzionari italiani (i “giacobini”), d’accordo con i capi militari e gli agenti francesi, danno vita a nuove forme statuali repubblicane, “democratizzate”, satelliti di Parigi, su una base territoriale nuova, che abolisce il tradizionale particolarismo amministrativo.  I beni della Chiesa vengono espropriati e venduti, gli ordini religiosi soppressi, l’aristocrazia rimossa dal potere, il clero assoggettato allo Stato.

11 LA RIVOLUZIONE ITALIANA (fase “cesarea”)
 La fase “cesarea” (Consolato e Impero) di Napoleone Bonaparte, pur temperando gli aspetti più dilaceranti dell’esperienza “giacobina”, sistematizza e radica il portato rivoluzionario in Italia  Il codice Napoleone costituisce l’espressione più compiuta del nuovo ordine  Nascono una nuova classe di “aristocratici”, non più di sangue, ma per funzione, di estrazione borghese e censitaria; una burocrazia (i prefetti); un esercito e una classe militare

12 L’INVASIONE FRANCESE E LE REPUBBLICHE
 , il Regno di Sardegna combatte contro la Francia e viene sconfitto (armistizio di Cherasco); nel 1798 viene incorporato al territorio francese  1796: Lombardia, la Liguria, Livorno, la Romagna; Repubbliche Cispadana, Cisalpina e Ligure  1797: Repubblica di Venezia, Valtellina, Marche  1798: Marche, Umbria, Lazio; Repubblica Romana  1799: Granducato di Toscana e Regno di Napoli; Repubblica Napoletana

13 LA GUERRA “FRANCESE” La Francia repubblicana conduce in Italia (e in Europa) una guerra di tipo nuovo, basata su:  il sostentamento delle truppe da parte delle popolazioni conquistate, attraverso spietate requisizioni;  l’eversione dei governi nemici o neutrali;  il drenaggio di risorse finanziarie e artistiche dei paesi conquistati, a vantaggio del governo di Parigi;  l’assoggettamento economico a favore degl’interessi francesi;  la coscrizione obbligatoria e l’impiego di milizie straniere.

14 CONDIZIONI E CIRCOSTANZE DA CONSIDERARE
L’Italia alla fine del Settecento è  divisa in diversi principati (repubbliche, regni, ducati);  frammentata territorialmente (conformazione geografica della Penisola e carenza di linee di comunicazione), e amministrativamente: ovunque esistono antichi diritti e usanze (logica municipale);  fortemente appoggiata (come mentalità della popolazione e socialmente) sulla Chiesa cattolica;  esposta all’influenza britannica sul mare, a quella imperiale diretta (Lombardia) e indiretta (dinastie), infine, a quella francese.

15 L’INSORGENZA ITALIANA: LE FASI
L’Insorgenza italiana contro la Rivoluzione francese si manifesta in tre grandi fasi:  , nel Regno di Sardegna,  , in tutta la Penisola,  , nell’Italia settentrionale e nelle Calabrie.

16 I LUOGHI L’Insorgenza italiana contro la Rivoluzione francese negli anni si manifesta nella parte occidentale del Regno di Sardegna in guerra (la cosiddetta Guerra delle Alpi) con la Francia rivoluzionaria.  Milizie popolari si affiancano alle truppe regolari sabaude nella lotta sulle montagne.  Dopo l’armistizio di Cherasco (Cuneo) dell’aprile continuano la lotta in forma partigiana (i cosiddetti barbets).

17 PIEMONTE

18 I LUOGHI (cont.) L’Insorgenza italiana contro la Rivoluzione francese negli anni si manifesta a:  1796: Pavia, Binasco e Casalmaggiore; Lugo di Romagna; Garfagnana;  1797: Bergamo, Brescia e relative Valli; Verona (le “Pasque Veronesi”); Valtellina; Montefeltro e Marche; Liguria orientale;  1798: Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Valtellina;  1799: Piemonte (“Massa Cristiana”), Val d’Aosta, Marche, Abruzzo, Umbria, Calabria (“Santa Fede”), Puglia, in Campania, Molise,Piemonte, Toscana (“Viva Maria!”).

19 1796-1799 PIEMONTE E VAL D’AOSTA 1799 BERGAMO E BRESCIA 1797
AREZZO E TOSCANA 1799 PIEMONTE E VAL D’AOSTA 1799 PAVIA E BINASCO 1796 LUGO E MONTEFELTRO VALTELLINA BERGAMO E BRESCIA 1797 LIGURIA ISOLA D’ELBA MARCHE E UMBRIA 1799 LAZIO ABRUZZI SANTA FEDE 1799

20 I LUOGHI (cont.) L’Insorgenza italiana contro la Rivoluzione francese negli anni si manifesta:  1803: in Val Padana, in diversi luoghi;  1805: nelle valli appenniniche piacentine e parmensi;  : nelle Calabrie;  1809: in Tirolo, nel Veneto, in Valcamonica e in Valtellina, in Val Padana;  1814: Lombardia.

21 1805-1814 TIROLO 1809 VENETO 1809 VALTELLINA 1809 EMILIA 1805
ABRUZZI NAPOLI E CALABRIE 810 EMILIA 1805

22 LE MODALITA’ L’Insorgenza italiana si manifesta come:  insurrezione popolare,  “piccola guerra” o “guerrilla” (guerriglia) o guerra partigiana: sabotaggio, imboscate, attentati,  guerra guerreggiata,  “brigantaggio”. E’ una guerra chiaramente di liberazione, che si tramuta spesso in guerra civile, e conosce, soprattuto al Centro e al Sud, le atrocità tipiche di questa guerra (rappresaglie sui civili, eccidi, saccheggi, violenze, efferatezze, assalti ai ghetti ebraici)

23 CARATTERISTICHE DEI VARI EPISODI DI INSORGENZA
 Sono moti popolari.  Tendono a riprodursi tenacemente, nonostante la dura repressione franco-giacobina.  Sono per lo più spontanei.  Con poche eccezioni, nobili e preti la snobbano o la temono (possibile ritorno alla fase pre-illuministica): i leader sono capi-popolo.  Quasi sempre sono sconfitti.  Gli Alleati contro Napoleone se ne servono, talora favoriscono gl’insorgenti, ma li smobilitano appena possibile.

24 I PROTAGONISTI Dell’Insorgenza sono protagonisti:  solo sporadicamente, membri della piccola nobiltà locale, religiosi e basso clero,  popolani e contadini in rivolta, che operano come truppe “a massa”, ovvero in formazioni territoriali, a mobilitazione temporanea, reclutate da “notabili” locali, in base ad aggregazioni sociali preesistenti: municipali, feudali, corporative,  bande di briganti,  frammenti di eserciti regolari e di milizie (ex guardie campestri, finanzieri e gendarmi) degli antichi Stati,  formazioni regolari degli eserciti coalizzati.

25 I PROTAGONISTI (cont.) Dal lato degli avversari dell’Insorgenza italiana sono protagonisti:  i nuclei rivoluzionari delle città (i “giacobini”),  la nobiltà e il clero “democratici”,  i commissari politici e gli agenti del Direttorio,  l’esercito francese,  le formazioni militari italiche delle repubbliche “sorelle”, costituite da volontari e da coscritti,  corpi franchi al servizio della Francia,  i prefetti e la gendarmeria del Regno d’Italia.

26 LE VITTIME DELL’INSORGENZA
 Non ci sono dati precisi, ma solo stime.  Il generale francese Paul-Charles Thiébault, all’inizio del 1799, stimava in almeno le vittime fra gl’insorgenti.  E’ un numero altissimo in rapporto alla popolazione italiana dell’epoca, circa 15,5 milioni di persone nel e circa 18 milioni nel 1800.  Vi sono stime molto più alte: nel 1799 solo a Isernia “[…] più di persone furono passate a fil di spada” (Niccolò Rodolico); altre centinaia ad Andria e a Trani.

27 CHE COSA L’INSORGENZA NON E’
 Una mera esplosione o ripresa di moti a sfondo sociale, privi di coordinamento, o un’espressione di lotta di classe.  Una macchinazione orchestrata dai nobili e dai preti.  Solo una forma di brigantaggio.  Una reazione contro i francesi in quanto tali o un “anticipo” di “coscienza nazionale”, ovvero un “proto-Risorgimento”.  Un rigurgito di “fanatismo” religioso e di “ignavia” civile o semplice legittimismo.

28 CHE COSA E’ L’INSORGENZA
Premessa: l’Insorgenza è ancora poco conosciuta, nei suoi singoli episodi e come complesso. L’Insorgenza si manifesta come:  una forma di resistenza e di rigetto (analoga a uno “shock anafilattico”) di fronte alla inoculazione violenta e artificiale di elementi di modernità politica e sociale, che mutano l’habitat e intaccano il mondo dei valori e delle credenze delle popolazioni, soprattutto dei ceti più umili,

29 CHE COSA E’ L’INSORGENZA (cont.)
 una forma di reazione contro il vuoto creatosi dal crollo dell’Antico Regime e dal venire meno del riferimento culturale e sociale costituito dalla religione e dalla Chiesa, avvertito inizialmente attraverso l’ “empietà” (sconosciuta) dell’invasore e dei “giacobini”,  una forma di autodifesa spontanea contro la guerra e contro il regime di occupazione rivoluzionari,  la rivendicazione di diritti acquisiti (es.: il diritto di portare le armi, l’autonomia) violati brutalmente dai francesi.

30 CHE COSA E’ L’INSORGENZA (cont.)
l’espressione, in negativo e incompiuta, ma – per la prima volta - chiara, di un sentire comune, di un riferimento generalizzato a valori comuni, di una cultura comune: ossia dell’identità italiana, l’espressione di un concetto di patria diverso da quello moderno,  la manifestazione della vitalità dell’ordine preesistente, espresso dalla fedeltà al sovrano legittimo e alle antiche forme di autogoverno,  Un episodio del confronto geopolitico europeo fra le potenze d’Europa

31 INSORGENZA E RISORGIMENTO
 La Rivoluzione italiana prosegue nel Risorgimento: l’indipendentismo e l’unità (pur necessari nel nuovo contesto internazionale) nasconderanno i piani di definitiva modernizzazione dell’Italia, di eliminazione del potere temporale del Papa e di riforma della Chiesa, contro cui si erano battuti gl’insorgenti.  L’Insorgenza riesplode nel Mezzogiorno nel , quando la Rivoluzione italiana riprende le forme del  La Rivoluzione italiana, per le sue modalità, rinnegherà (inizialmente) il giacobinismo e “silenzierà” per sempre l’Insorgenza, auto-attribuendosi caratteri nazionali e popolari che non avrà mai.


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