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Beato Ivan Ziatyk Copyright © by Padre Pietro Sulkowski CSsR

2 Introduzione Il materiale per la beatificazione lo hanno fornito gli agenti del Kgb. Hanno perseguitato in maniera implacabile Padre Ziatyk sottoponendolo a violenti interrogatori e a torture. Hanno documentato la fermezza di Padre Ivan che ha saputo resistere a quelle pressioni, a volte brutali e a volte ammantate di subdole lusinghe. Lo hanno processato e condannato al lager in Siberia.

3 Introduzione Le sentenze sovietiche contro il religioso costituiscono la prova della sua santità. Ecco le accuse, dettagliate e sostenute da prove, dei comunisti: è veramente un religioso redentorista; diffonde dappertutto le idee del Papa di Roma e annuncia la Rivelazione cattolica per tutti i popoli del mondo; s’impegna per l’unità della Chiesa cattolica; mantiene contatti con persone arrestate tra le quali Josyf Slipyj e numerosi Vescovi e sacerdoti perseguitati e insieme con loro lavora per la Chiesa greco-cattolica in Ucraina occidentale.

4 Introduzione Ciò che per i comunisti sovietici era motivo di condanna è per la Chiesa motivo di santità. È davvero impressionante constatare la ignobile scientificità con la quale gli agenti del Kgb hanno raccolto «materiale» contro padre Ivan, cercando di fiaccare la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Non sono riusciti nel loro intento. Così dopo averlo percosso e imprigionato lo hanno mandato in Siberia: in pratica una condanna a morte.

5 Introduzione Tutto questo è scritto nelle sentenze emesse dai tribunali sovietici. Tutto questo gli è valso la condanna al lager. Tutto questo gli è valso il martirio – è stato bastonato a morte nel giorno del Venerdì Santo dell’anno 1952 – e la beatificazione. Non aveva ancora compiuto 53 anni.

6 Famiglia Ivan Ziatyk era nato il 26 dicembre 1899 nel villaggio di Odrekhova, ad una ventina di chilometri a sud-est della città di Sanok (ora territorio polacco). I suoi genitori, Stefan e Maria, erano dei poveri contadini. A 14 anni, Ivan perde il padre. A pensare all'educazione del bambino sono ormai la mamma ed il fratello maggiore,Mykhailo, che assume il ruolo di padre.

7 Educazione Ivan è un bambino molto tranquillo e docile. Già dalle elementari dimostra di essere un alunno dotato. Si nota anche la profonda pietà del ragazzo. Completa i suoi studi medi-superiori al ginnasio di Sanok dove studia dal 1911 al 1919. Si possono notare i suoi ottimi risultati accademici ed il suo comportamento esemplare. È stato il primo abitante del suo villaggio cha ha avuto la possibilità di acquisire una buona preparazione scientifica studiando in un istituto di alto livello.

8 Seminario Nel 1919 Ivan Ziatyk entra nel Seminario cattolico ucraino di Przemysl e il 30 giugno 1923 si laurea con distinzione. Lo stesso anno, completati gli studi teologici, viene ordinato sacerdote.

9 Sacerdote I suoi compagni di studio ricordano come egli sprigionasse una forte passione sacerdotale. Dopo l’ordinazione svolse il suo ministero per qualche mese nella parrocchia del villaggio di L’osi, collaborando con il parroco Padre Ivan Ortynskyj, salesiano.

10 Sacerdote Padre Ivan Ortynskyj, che lo ha conosciuto nel 1924, ricorda: «Padre Ivan ha suscitato in me un’impressione del tutto particolare… Egli è stato per me quella realtà che ha lasciato nel mio curriculum terreno le tracce più marcanti e decisive. E lo stesso possono dire anche molti altri miei amici… Egli era un uomo di grande umiltà, di profonda e intensa vita interiore, molto generoso e cordiale con gli altri. Si distingueva notevolmente impressionando tutti coloro che lo circondavano con la sua concentrazione sulle cose spirituali… Oggi noi sappiamo che questo era risultato ed espressione della sua incessante unione con Dio nella conversazione meditativa…

11 Sacerdote … Snello, gentile, vestito della nera tonaca sacerdotale, sempre leggermente sorridente e pronto a rispondere a chiunque gli chiedeva qualcosa, attento a non entrare nelle conversazioni inutili, con onestà e dovuto rispetto salutava chiunque incontrava per strada».

12 Sacerdote «I suoi cappelli, corti e neri, lo facevano sembrare un po’ severo, sottolineando nello stesso tempo l’allegria del suo spirito tipica per un giovane… Se io volessi descrivere la sua persona nella prospettiva odierna, rinfrescando gli antichi ricordi di lui che si sono impressi nella mia memoria, potrei chiamarlo una incarnazione della tranquillità e della tenerezza dello spirito. Già allora noi lo consideravamo un antico saggio sapiente, un autentico uomo di giustizia pia e retta».

13 Professore del Seminario
Il Vescovo di Przemysl, Josafat Kocylovskyj, nominò Padre Ivan professore e prefetto del Seminario. Gli alunni partecipavano alle sue lezioni con entusiasmo.

14 Professore del Seminario
Dal 1925 al 1935 ricoprì l’ufficio di Prefetto del Seminario di Przemysl, occupandosi della formazione spirituale e intellettuale dei seminaristi. In questo periodo di tempo insegnò catechetica e dogmatica. Inoltre svolge il compito di direttore spirituale e di insegnante di catechesi al Ginnasio femminile ucraino di Przemysl, una delle istituzioni di maggior rilievo.

15 Sacerdote e religioso Il P. Ivan Ziatyk è persona molto gentile, ubbidiente, profondamente spirituale. Chi lo incontra rimane colpito dalla sua persona. Per lungo tempo P. Ziatyk nutre il desiderio di entrare in monastero. Anche se i suoi superiori ecclesiastici non gradiscono questa sua intenzione, il 15 luglio P. Ivan Ziatyk prende la sua decisione finale e entra nella Congregazione Redentorista. Egli, già professore e formatore in Seminario, eseguiva ogni tipo di mansione affidata ai novizi: puliva i pavimenti, si occupava dell’immondizia, lavorava nei campi. Si distinse per pazienza ed umiltà.

16 Redentorista Completato il suo noviziato ad Holosko (vicino a Lviv) nel 1936, P. Ziatyk viene mandato al monastero di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso a Stanislaviv (ora Ivano-Frankivsk).

17 Redentorista Nell’autunno del 1937 venne trasferito a Lviv, nel convento di San Clemente sulla via Zyblykevysc (oggi Ivan Franko). Qui svolse mansioni di economo e di sostituto del Vice Provinciale, Padre De Vocht. Nel 1934 i Redentoristi avevano eretto in proprio seminario a Holosko e il padre Ivan venne inviato ad insegnare teologia dogmatica e Sacra Scrittura.

18 Redentorista Dal 1941 al 1944 fu Superiore nel convento dedicato alla Dormizione della Madre di Dio a Ternopil. Dal 1941 al 1944 si occupò degli educandi redentoristi a Zboisk, nel convento della Madonna del Perpetuo Soccorso.

19 Redentorista «Quando pregava – ricordano i testimoni – sembrava che a pregare fosse un angelo: non voltava mai le spalle, né girava la testa, né muoveva il corpo, per guardare chi entrava nella nostra cappella». Ottimo predicatore – i temi a lui più cari erano la Passione di Cristo, l’Eucaristia e la Madre di Dio – passava lunghe ore nel confessionale.

20 La persecuzione sovietica
Poi ecco il tempo della persecuzione. Dopo aver arrestato i Vescovi greco-cattolici ucraini, sovietici obbligarono tutti i redentoristi che si trovavano in Ucraina occidentale (Ternopil, Stanislaviv, Lviv e Zboiska) a radunarsi nel convento di Holosko. Qui i redentoristi furono costretti ad abitare nella parte non riscaldata dell’edificio. I poliziotti fecero di tutto per far vivere i religiosi nelle peggiori condizioni possibili. Addirittura 58 persone erano costrette a stare in una stanza che, al massimo, ne poteva ospitare 15.

21 La persecuzione sovietica
Per due anni i religiosi vennero sottoposti a questo regime di vita, sotto stretta e continua sorveglianza. Erano spesso interrogati e durante questi «incontri» i poliziotti alternavano minacce e proposte di compromessi. Ovviamente era proibito ai religiosi avere contatti con l’esterno del convento trasformato in carcere.

22 La persecuzione sovietica
Domenica 17 ottobre 1948 i soldati caricarono tutti i redentoristi presenti a Holosko su veicoli per il trasporto delle merci e li portarono ad Univ, in uno dei monasteri studiti. Lì già si trovavano tanti religiosi greco – cattolici appartenenti a diverse Congregazioni. Così 31 redentoristi, tra i quali Padre Ivan, vennero portati a Univ e lì vissero nelle medesime dolorose condizioni di Holosko

23 La persecuzione sovietica
Il 15 gennaio 1948 Padre De Vocht venne convocato nell’ufficio della polizia di Lviv. In quanto cittadino belga, gli venne ingiunto di lasciare l’Ucraina altrimenti avrebbe corso il rischio di essere arrestato e processato per le sue attività contro lo stato sovietico. Il Padre, avanti negli anni, dopo aver designato proprio Padre Ivan come suo successore, dovette lasciare il Paese nel quale aveva lavorato per venti anni.

24 Il progetto del Metropolita Slipyj
Già nel 1945 il Metropolita Josyf Slipyj, prevedendo il pericolo dell’arresto, aveva nominato Vicari generali per la chiesa greco – cattolica ucraina Padre De Vocht insieme con i Vescovi Mykola Čarneckyj e Mykyta Budka e con Klement Šeptyckyj che era monaco studita. L’obiettivo del Metropolita Slipyj era quello di garantire alla Chiesa di continuare a vivere nella clandestinità, garantendo la presenza dei Pastori.

25 Il progetto del Metropolita Slipyj
Dopo l’arresto, nel lager di Pečora, il Metropolita Slipyj scrisse nel 1947 al Padre De Vocht una lettera nella quale, preoccupato per la situazione della Chiesa, lo consigliava di trasmettere, in caso di necessità, le sue competenze di Vicario Generale a chiunque ritenesse opportuno. Proprio immediatamente prima della sua partenza definitiva dall’Ucraina, De Vocht affidò il compito di Pastore clandestino della Chiesa greco – cattolica al Padre Ivan, non solo uno tra i suoi più vecchi amici e confratelli, ma anche una persona che conosceva molto bene e della quale si fidava completamente.

26 L’arresto di P. Ziatyk Il 5 gennaio venne deciso l’arresto di Padre Ivan. Quindici giorni dopo un funzionario del Ministero degli Affari Interni, di nome Mamushev, ricevette un ordine preciso: arrestare il cittadino sovietico Ivan Ziatyk, abitante nel convento ad Univ del distretto di Peremyshljant, nella regione di Lviv, dopo aver fatto una seria e dettagliata perquisizione di tutti i suoi averi.

27 L’arresto di P. Ziatyk Questo ordine delle autorità fu scrupolosamente eseguito: all’occhio degli agenti di servizi segreti non sfuggì neppure la più piccola cosa che poteva trovarsi dimenticata nell’angolo della stanza più trascurata del convento. Dopo di che Padre Ziatyk e Padre Rudka vennero portati via, verso una destinazione ignota. Gli altri religiosi vennero rilasciati dopo qualche settimana. I poliziotti intimarono loro di «dimenticarsi degli obblighi religiosi e di non ritornare alle pratiche religiose del culto cristiano cattolico».

28 L’arresto di P. Ziatyk Le accuse contro Padre Ivan erano, ovviamente, montate. Si pensi che il 12 gennaio 1949 venne fatta una perquisizione nella biblioteca del suo convento. Vi furono trovati diversi libri definiti – nel protocollo della polizia - «di carattere antisovietico». Ecco i titoli di questi volumi: «Mia Madre Celeste»; «Gesù ti amo»; «Il piccolo manuale della Fraternità della Madre di Dio del Perpetuo Soccorso». Eppure proprio questo «materiale antisovietico» era uno dei capi di accusa.

29 La sentenza Inoltre «l’imputato» era definito una persona «di aspirazione decisamente antisovietica» che «regolarmente entrava in contatto, tramite corrispondenza, con persone arrestate precedentemente per attività contro lo stato, tra questi i Vescovi Slipyj e Lakota, i preti Sterniuk, Ljatyshevs’kyj, Prokopiv e altri. Il cittadino Ziatyk li informava sullo stato attuale della Chiesa greco-cattolica sul territorio dell’Ucraina occidentale e li sosteneva materialmente».

30 La sentenza Dopo molti interrogatori, che ebbero luogo nella fase istruttoria del processo penale, Padre Ziatyk ascoltò la sentenza il giorno 4 febbraio Nel protocollo della sessione si legge: «Ivan Ziatyk è veramente membro della Congregazione dei Redentoristi dal 1936; egli diffonde dappertutto le idee del Papa di Roma sull’annuncio della Rivelazione cattolica per tutti i popoli del mondo e sull’unità del mondo cattolico. Ai sensi degli articoli 126 e 127 della legislazione processuale della Repubblica Sovietica Socialista Ucraina si è arrivati alla decisione secondo la quale il cittadino Ziatyk Ivan debba ritenersi responsabile per i reati di cui nell’articolo n 54-10, c. 2, del codice penale».

31 La sentenza Nonostante questa sentenza l’istruttoria non venne chiusa. Il Kgb infatti continuava a ricercare ogni informazione possibile sulla Chiesa greco-cattolica ucraina ormai costretta alla clandestinità. Per ottenere informazioni, Padre Ivan venne crudelmente torturato, come confermano i testimoni. Dal 25 gennaio al 30 giugno 1950 vi furono almeno trenta «sedute speciali» del tribunale, quasi sempre di notte, con inizio intorno alle 22-23, della durate di circa sei ore.

32 La deposizione di Slipyj
Anche il Metropolita Slipyj venne chiamato a deporre sul Padre Ivan. Ha poi ricordato: «Innanzitutto loro si interessavano se Padre Ziatyk fosse stato da me nominato amministratore della Chiesa, perché egli durante l’istruttoria, durante la quale fu bastonato e torturato brutalmente, non ha negato quel fatto. In verità, però, io ho affidato il compito di amministratore nelle mani del Padre De Vocht, Vice Provinciale dei Redentoristi, di origine belga… Mentre lui stava per ritornare in Belgio ha consegnato tutto a Padre Ivan Ziatyk pensando che questi, essendo una persona santa, molto calma e tenera, fosse fuori sospetto».

33 La deposizione di Slipyj
Il 20 luglio 1950 il tribunale emise una nuova sentenza che riconosceva Padre Ivan colpevole «di mantenere relazioni con l’illegale Vicario capitolare della Chiesa greco-cattolica a Lviv, il cittadino Khmelevs’kyj, con cui si è incontrato per diverse volte, discutendo la questione del ritorno all’Unione dei preti che hanno rinunciato alla fede cattolica e sono passati alla giurisdizione del Patriarcato di Mosca».

34 La deposizione di Slipyj
Inoltre Padre Ivan era considerato colpevole «perché all’inizio dell’anno 1949 ha stabilito una corrispondenza con i condannati per attività antisovietica, il Metropolita Josyf Slipyj, Il Vescovo Mykola Čarneckyj e il sacerdote Volodymyr Sterniuk, informandoli circa lo stato della Chiesa greco-cattolica in Ucraina occidentale».

35 La deposizione di Slipyj
E ancora venne riconosciuto colpevole «perché nel mese di luglio dello stesso anno 1949, mirando allo scopo di consolidare la Chiesa greco – cattolica, ha affidato al Padre Khmelevs’kyj il compito di erigere, formare e presiedere un tribunale ecclesiastico, cosa che è severamente proibita dalla legislazione sovietica». Infine – si legge nella sentenza – egli «conservava, quanto al contenuto, numerosa letteratura antisovietica e nascondeva anche, in un luogo segreto, le lettere degli uniati condannati».

36 I violenti interrogatori
La prigionia nelle carceri di Zolochiv e di Lviv durò quasi due anni. Dal 4 luglio 1950 al 16 agosto 1951 Padre Ziatyk subì 38 interrogatori. Sommandoli con i precedenti si arriva a 72. Ma non cedette mai alle durissime pressioni che quasi sempre significavano percosse. Volevano che firmasse il passaggio all’ortodossia e che collaborasse con la polizia nella persecuzione con la Chiesa.

37 I violenti interrogatori
Ricorda suo nipote, Jaroslav Jurchak: «Un giorno alcuni uomini del Kgb sono arrivati da zio Stepan, il fratello di mia madre che abitava a Zolochiv. Gli hanno detto di lasciare tutto e di andare con loro. In questo tempo io mi trovavo nella sua casa. Dopo aver notato la mia silenziosa presenza, uno di loro gli ha chiesto di me. Lo zio ha risposto che ero il figlio di sua sorella. “Allora deve venire anche lui” hanno insistito. E dopo hanno aggiunto rivolgendosi a me: “Tu devi parlare con lui (Padre Ivan) per dirgli di firmare il passaggio all’ortodossia e di rivelarci dove si trova ciò che ci interessa”. Così ci siamo andati. Quando lo hanno portato da noi era difficile riconoscere in lui il Padre Ziatyk di una volta. I segni che portava sul corpo non lasciavano spazio a dubbi circa il trattamento a cui era soggetto. Si vedeva chiaramente che era stato picchiato innumerevoli volte su tutto il corpo, sembrava completamente distrutto fisicamente».

38 I violenti interrogatori
Afferma ancora Jaroslav: «Noi tutti lo abbiamo pregato, io stesso gli ho detto: “Ma zio, perché lei non vuole firmare quel documento?”. Anche Mykola diceva: “Ma che fai! Intanto scrivi, poi farai ciò che vuoi. Al momento però loro ti lasceranno andare!”. Invece egli ha risposto: “No! Questo io non me lo posso permettere”. Allora uno degli agenti del Kgb ha avvertito Padre Ziatyk minacciando tutti noi: “Tu devi firmare altrimenti uccideremo questi tuoi parenti”. Lo zio però è rimasto impassibile e con voce tranquilla ha detto: “Se questa è la volontà di Dio”».

39 In prigione a Kyiv Il 20 aprile 1951 Padre Ivan venne trasferito nella «prigione interna del Kgb» a Kyiv «in pieno isolamento». Vi rimase per cinque mesi durante i quali proseguirono gli interrogatori. Il verdetto finale del tribunale di Kyiv confermò le sentenze emesse dagli altri tribunali e il 21 novembre 1951 il Consiglio speciale presso il Kgb dell’Urss lo condannò a dieci anni di detenzione nei lager. Venne mandato nel campo n. 7 a Brats’k, nella regione di Irkutsk, in Siberia, nel territorio chiamato Ozerlag.

40 Nel lager in Siberia Nel lager non cessarono le brutalità. I prigionieri sopravvissuti a quella vergogna hanno affermato che le guardie picchiavano sistematicamente Padre Ivan. Il giorno del Venerdì Santo del 1952 venne bastonato, gli gettarono addosso acqua gelata, poi venne immerso nell’acqua e lasciato, privo di sensi, all’aperto nel freddo ghiacciale siberiano. Il suo fisico, già provato, non sopportò quest’ennesima tortura.

41 La morte di Padre Ivan Tre giorni dopo, il 17 maggio 1952, Padre Ivan morì nell’ospedale del lager. Venne sepolto nel cimitero 373, nella zona del lago Bajkal, nel distretto di Tajshet, nella regione di Irkutsk. Due sacerdoti di Zolochiv, suoi compagni di prigionia nel lager, riuscirono a mettere una croce di legno sulla sua tomba.

42 Fama di santità e di martirio
Prendendo atto delle deposizioni a testimonianza della vita virtuosa di Padre Ivan Ziatyk, e soprattutto della sua tenacia, del suo coraggio e della sua fedeltà alla Chiesa di Cristo durante il periodo di persecuzione, viene dato inizio al processo di beatificazione in occasione dell'Anno Giubilare. Il 2 marzo 2001 il processo è completato a livello dell'eparchia ed il caso viene trasmesso alla Sede Apostolica. Il 6 aprile 2001 il comitato teologico riconosce il fatto del martirio di Padre Ziatyk ed il 23 aprile il suo martirio viene verificato dall'Assemblea dei Cardinali. Infine, il 24 aprile 2001 il Santo Padre Giovanni Paolo II firma il decreto di beatificazione di Padre Ivan Ziatyk, martire beato della fede cristiana. Giovanni Paolo II lo ha beatifi-cato a Lviv, il 27 giugno 2001.

43 Fama di santità e di martirio
Lviv, 27 giugno Beatificazione

44 Fama di santità e di martirio

45 Fama di santità e di martirio

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