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SOMMARIO Il Nazismo Mein Kampf Crisi del ’29 Razzismo

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Presentazione sul tema: "SOMMARIO Il Nazismo Mein Kampf Crisi del ’29 Razzismo"— Transcript della presentazione:

1 SOMMARIO Il Nazismo Mein Kampf Crisi del ’29 Razzismo
Storia dei campi di concentramento Lo Stato delle SS

2 Il Nazismo Il trattato di pace di Versailles che mise fine alla grande guerra, punì pesantemente la Germania sconfitta. Intere regioni passarono alla nuova nazione della Polonia, ed in questo modo la Prussia orientale fu separata dal resto della Germania da una fascia di terre detta “ corridoio polacco.

3 Il primo dopoguerra La Germania dovette pagare ingenti “danni di guerra” : doveva consegnare ai vincitori gran parte della flotta, grandi quantità di carbone e di bestiame, e l’incredibile cifra di 132 milioni di marchi d'oro; il futuro esercito tedesco non avrebbe dovuto superare le unità.

4 Repubblica di Weimar Nel gennaio 1919 i Tedeschi elessero con suffragio universale maschile e femminile un’assemblea che in pochi mesi elaborò una Costituzione per la nuova repubblica, che prese il nome di Weimar. Si trattava di una Costituzione democratica, basata sull’elezione a suffragio universale sia del Parlamento ( il Reichstag) che del Presidente della Repubblica che nominava il capo del governo, il Cancelliere.

5 La crisi economica L’economia però stentava a riprendersi e si era quindi scatenata anche una grave crisi sociale. Nel si era raggiunta un’inflazione senza precedenti. Questa disastrosa situazione modificò profondamente la società tedesca. I piccoli borghesi e gli impiegati statali si impoverirono sempre di più, mentre gli industriali si rafforzarono

6 Crisi e del’29 e ripercussioni
Nel 1925 fu eletto presidente Hindeburg, un militare noto per le sue tendenze autoritarie. Nel momento un cui l’apparato economico tedesco stava iniziando a mettersi in moto, grazie anche ai prestiti americani, si ebbe il crollo della borsa di Wall Street ( 1929). Gli Stati Uniti ritirarono i capitali investiti in Europa ed in particolare in Germania. Fu la disoccupazione di massa.

7 Salita al potere di Hitler
Facendo leva sul nazionalismo offeso dei suoi connazionali e sulla drammatica crisi sociale, Adolf Hitler, capo del Partito nazionalsocialista, si presentò come il salvatore della patria. Se nelle elezioni del 1928 il Partito nazista aveva riportato solo il 2% dei voti, nel 1932 diventava il partito di maggioranza col 37% dei voti.

8 Il programma politico Nel gennaio 1933 Hindenburg nominava Hitler cancelliere. Il potere di Hitler trovava quindi legittimazione nella volontà popolare espressa in libere elezioni. Il suo programma politico era già delineato in un libro scritto in prigione intitolato “Mein Kampf” ( La mia battaglia).

9 Hitler e gli ebrei Hitler era convinto che la razza tedesca, superiore per motivi biologici, avesse il dovere di dominare sulle razze inferiori. Appena giunto al poter, Hitler ordinò do incendiare il Reichstag e ne attribuì la responsabilità ai comunisti, creando un pretesto per metterli fuori legge.

10 Inizio delle persecuzioni
In meno di un anno, il Partito nazista era diventato l’unico ammesso. Vennero abolite le libertà di stampa e di riunione; fu istituita la pena di morte. Iniziarono anche le persecuzioni contro gli Ebrei: nel 1933 fu loro proibito di svolgere le libere professioni; nel 1935 fu negata loro la cittadinanza, e vietato il matrimonio con gli ariani

11 La “notte dei cristalli “
Nella notte tra l’8 e il 9 novembre 1938 Hitler scatenò in tutta la Germania azioni violente contro gli Ebrei: fu la “notte dei cristalli”. Il regime si serviva di efficaci strumenti repressivi. Il braccio armato del nazismo erano le SS, che si affiancarono e poi sostituirono le SA. Grande importanza aveva poi la Gestapo, che agiva al di fuori di ogni legalità.

12 Affermazione del regime
Le scuole furono “ nazificate” affinchè tutti imparassero ad obbedire ciecamente al Fuhrer Gli scrittori e i pittori non nazisti, considerati esponenti di “ un’ arte degenerata” furono perseguitati e le loro opere distrutte. Giornali e radio, posti sotto il controllo del Ministero della propaganda, furono costretti a ripetere in maniera martellante le parole d'ordine del regime

13 Lo spazio vitale Distrutte le organizzazioni sindacali, il nazismo promosse la concentrazione del capitale, rendendo obbligatori i trust, perché le industrie tedesche non si facessero inutilmente concorrenza. Il fine della Germania era di prepararsi alla guerra, per mezzo della quale essa contava di costruirsi un grande impero (lo spazio vitale) Il consenso al nazismo fu anche favorito dai successi economici conseguiti dal regime.

14 Mein Kampf (1) Pangermanesimo razziale
Spazio vitale: condizione di libertà, sopravvivenza, sviluppo della razza Politica estera a servizio di questa idea Non tanto recuperare i confini del 1914 ma puntare ad Est Il rapporto con l’URSS è la maggiore questione

15 Mein Kampf (2) Marxismo ed ebraismo negano la civiltà occidentale
Il nazionalsocialismo deve annientare gli ebrei e sradicare il marxismo La Francia è strumento degli ebrei, del marxismo e della finanza mondiale contro la Germania Alleati naturali della Germania sono l’Italia e l’Inghilterra

16 La crisi del ‘29 APPROFONDIMENTO Fine del liberismo puro
Crisi complessiva del mondo occidentale Avanzata economica dell’URSS APPROFONDIMENTO

17 La crisi del 1929 La crisi del 1929
La prima guerra mondiale fu economicamente vantaggiosa per gli Stati Uniti, che diventarono la prima potenza industriale e finanziaria del mondo, che distribuì prestiti a tutti gli Stati europei che avevano partecipato al conflitto, Germania compresa. Il regime di libera concorrenza che era alla base del sistema economico americano favorì i grandi monopoli che diventarono sempre più potenti, assorbendo o facendo fallire molte piccole industrie. Poiché il settore di massima espansione era quello degli autoveicoli, i trust più importanti erano quelli automobilistici e dei petrolieri.

18 La crisi del 1929 (2) Complessivamente la produzione industriale aumentò, dal 1924 al 1929, del 64%. Proprio perché il sistema favoriva la concentrazione dei capitali, l’economia americana produceva gravi squilibri sociali: grande era il numero dei disoccupati ed anche chi lavorava aveva salari bassi. Il potere d'acquisto andava progressivamente diminuendo mentre aumentava la produzione dei beni che il mercato non era in grado di assorbire. In un primo tempo, l’opinione pubblica americana non si accorse che molte industrie erano in crisi di sovrapproduzione.

19 La crisi del 1929 (3) I capitali a disposizione degli industriali non cessavano di aumentare, perché chi aveva dei risparmi li investiva in borsa, dove il valore dei titoli cresceva ancora, ma solo perché i grandi speculatori avevano interesse a tenerlo alto, anche se sapevano che l’industria era in crisi. Ma una simile situazione non poteva durare a lungo. Improvvisamente si diffuse la paura. Tutti volevano disfarsi della azioni nel timore che il loro valore crollasse.

20 La crisi del 1929 (4) A Wall Street, la borsa di New York, il 24 ottobre 1929 furono messe in vendita d'un colpo 13 milioni di azioni. Il loro valore si ridusse di dieci volte. Il clamoroso crollo di quella che sembrava essere la borsa più solida del mondo segnò una svolta nella storia contemporanea, essa fu il primo atto di una rovinosa crisi economica, detta Grande Depressione. La crisi si trasmise anche all’Europa dove favorì indirettamente l’affermazione del nazismo ed il rafforzamento del fascismo.

21 Ma anche negli Stati Uniti provocò un profondo mutamento politico e sociale. Artefice di questa trasformazione fu Franklin Delano Roosevelt, eletto presidente nel 1932 per il Partito Democratico, che impresse all’economia e alla politica americana un nuovo orientamento, che passò alla storia come “ New Deal”, nuovo corso

22 New deal Ora, al contrario, lo Stato intendeva intervenire direttamente nella vita socio-economica: le banche erano più controllate da vicino dal governo, che le spingeva ad aiutare certi settori industriali limitando lo sviluppo di altri. Fino alla vigilia della crisi del 1929 il governo Federale si era comportato come uno Stato liberale dell’ottocento: la sua funzione era garantire il libero mercato delle merci basato sulla competitività delle industrie.

23 New deal 2 Tale politica mirava ad instaurare una maggiore giustizia sociale, utile anche alla ripresa industriale. ROOSVELT, infatti aveva capito che le industrie americane non avrebbero rilanciato la loro produzione fino a che vi fossero stati milioni di disoccupati che non potevano acquistare beni di consumo. Per combattere la disoccupazione, l’Amministrazione promosse grandi lavori pubblici: strade, ponti, dighe, bonifiche di intere regioni, ospedali e scuole. Lo Stato così trovò lavoro per 8 milioni di persone.

24 New deal 3 Mentre aumentavano le tasse per i ceti sociali più ricchi, cresceva l’assistenza sociale per quelli più deboli: fu garantita l’assistenza sanitaria ai bambini e la pensione agli anziani.

25 IL RAZZISMO Negli anni intorno al 1000 i Cavalieri della prima crociata massacrano gli ebrei di numerose città tedesche, accusandoli di essere responsabili della crocifissione di Cristo. Verso la fine del Medioevo i ricchi cristiani acquistano dai musulmani schiavi slavi e mori. Nel XVI secolo la tratta degli schiavi dall'Africa all'America diventa un vero e proprio commercio in grande stile.

26 Nel XIX secolo in Francia e in Germania nascono le prime teorie razziste che pretendono di avere un fondamento scientifico. Le loro conseguenze saranno la Shoah, lo sterminio degli ebrei operata da Hitler durante la Seconda guerra mondiale e poi il Ku- Klux- Klan, i linciaggi dei neri negli USA. Assurdità, perché la biologia e la genetica moderna hanno dimostrato che le razze non esistono. La dimostrazione parte dal grande viaggio compiuto dall'uomo Cro- Magnon prima in Europa, poi in Asia ed infine negli altri continenti

27 Questa emigrazione ha messo in luce tre elementi fondamentali:
Questo viaggio iniziò anni fa, quindi significa che noi, discendenti di quegli uomini vissuti per molto tempo in Africa non abbiamo avuto il tempo necessario per creare "razze" diverse. Le differenze d'aspetto fisico tra i vari tipi umani dipendono dalla loro maggiore o minore distanza dall'Africa dalla quale tutti noi uomini siamo originari. Nonostante esistano moltissime lingue, tutte derivano da un'unica lingua originaria.

28 Quindi secondo gli studiosi non esistono razze, siamo tutti appartenenti all’umanità. Comunque tra i diversi popoli della terra esistono delle differenze: tratti fisici e caratteri artificiali( es: gli Skinheads avevano il cranio rasato, gli slavi portano i baffi, alcuni popoli africani tengono anelli al naso), ma se proviamo a toglierci la "maschera" e a metterci tutti nella stessa condizione, vedremo che la maggior parte delle differenze non si distinguono più.

29 Insomma, gli uomini sono diversi, ma tali differenze sono il risultato di un lungo processo di adattamento che si è reso necessario durante il lungo viaggio attraverso il tempo e lo spazio. Il patrimonio genetico dell’umanità è unico, le differenze sono solo etniche, cioè culturali.

30 Storia dei campi di concentramento
Il 27 febbraio 1933 si ebbe l’incendio del Reichistag, sede del parlamento tedesco; il giorno seguente le garanzie liberali della Costituzione di Weimar vennero abolite da un decreto di emergenza per la difesa dello Stato. Il 23 Marzo furono concessi i poteri eccezionali al governo; grazie ad una apposita legge del parlamento

31 Dopo 2 giorni i reparti della polizia e delle SA occupano 64 sedi sindacali. Il 1 aprile si verificò un atto di aperta ostilità verso i cittadini ebrei. Il 7 aprile una legge dello stato permise al governo, di licenziare le persone non gradite. Il 2 Giugno venne messo al bando il partito socialdemocratico, e verso la fine del mese furono costretti a sciogliersi anche i partiti borghesi. Ci furono molti arresti: sacerdoti, funzionari statali e giornalisti. Nel mese di Maggio gli arresti diminuirono, ma nell’estate ripresero con vigore.

32 Verso il mese di Novembre nei campi di concentramento Prussiani, si trovavano circa persone. La maggior parte dei campi di concentramento erano amministrati dalle autorità statali, dalla polizia politica, dal Ministero degli Interni ed infine dai presidenti dei LANDER. Hitler incaricò il comandante di Dachau , Theodor Eicke di provvedere alla riorganizzazione dei LAGER, con lo scopo di concentrare i detenuti in pochissimi campi. Theodor Eicke dipendeva dalla GESTAPO di Heydrich, mentre Totenkopf, capo dei reparti, doveva rispondere al solo comando delle SS.

33 Tra il 1934 e il 1936 ci fu una migliore organizzazione dei LAGER.
Il campo di Dachau non fu soltanto un importante centro di addestramento delle SS, che avrebbe gestito i campi, esso servì da modello per la riorganizzazione del sistema dei campi per quanto riguardava la classificazione dei reclusi, l’uso del lavoro come strumento di terrore.

34 Il modello di Dachau oltre a fornire un catalogo di norme, mise a punto una prassi di terrore quotidiano. La GESTAPO attuava una politica di <arresti a rotazione> con lo scopo di terrorizzare la popolazione. Dopo il 1936 le SS incominciarono a costruire nuovi campi di concentramento. Dei campi istituiti negli anni precedenti restò solo Dachau , gli altri vennero soppressi.

35 I nuovi campi dovevano avere una capacità di accoglienza ampliabile a seconda delle esigenze e offrire un tornaconto sul piano economico attraverso l’impiego della manodopera carceraria nelle fabbriche gestite dalle SS. Per questo motivo i campi non sorsero più in corrispondenza di stabilimenti penali, di istituti di lavoro, di castelli o monasteri da adibire a luoghi di detenzione, ma nei pressi di impianti destinati all’estrazione o alla produzione di materie prime, come cave di granito o fabbriche di mattoni

36 Nel 1934 si trovarono reclusi a Dachau circa 350 “renitenti al lavoro”, mentre nel 1935 erano detenuti a Lichtenburg 325 “omosessuali” e a Esterwegen 476 “criminali abituali”. Gli uffici del lavoro locali e le centrali di polizia dei LANDER vennero incaricati di schedare i soggetti ”renitenti al lavoro” e “asociali” .

37 La prima “azione contro gli asociali”, nell’aprile1938,colpì 1
La prima “azione contro gli asociali”, nell’aprile1938,colpì persone. I prigionieri politici divennero una minoranza ,mentre fino alla metà della guerra circa due terzi dei detenuti tedeschi non ebrei rientravano nella categoria degli “asociali”. Nella “ notte dei cristalli”, 9 novembre 1938, le S.S. deportarono circa ebrei nei campi esistenti, che si rivelarono totalmente inadeguati ad accogliere questo flusso imponente di nuovi arrivi. L’azione appena descritta può essere considerata senza dubbio la prima operazione di annientamento intrapresa nel quadro del sistema dei campi..

38 Nell’estate del 1939 il numero dei reclusi diminuì nuovamente, infatti da si passò a deportati. La guerra modificò le funzioni dei LAGER e la struttura della comunità carceraria. La pena divenne più aspra, le razioni alimentari furono diminuite, l’organizzazione della giornata divenne più rigida; la mortalità arrivò a livelli mai raggiunti prima. Intanto i LAGER si riempivano di prigionieri di guerra.

39 La maggior parte dei prigionieri di guerra proveniva dalla Polonia o dell’URSS. Quando Hitler ordinò di arrestare tutti gli individui sospetti, di trasportarli oltre i confini della Germania durante le notti di nebbia e di farli morire, essi furono deportati a Natzneiler e a Grob-Roscu. Nei LAGER il sovraffollamento facilitò la trasformazione della popolazione carceraria in una massa anonima. Alla fine del luglio 1939 a Buchenwald si registravano detenuti, ma alla fine dell’ anno il dato aumentò del doppio.

40 A Sachsenhausen, all’ inizio della guerra erano recluse circa 6500 persone. Nei mesi che seguirono, il numero aumentò notevolmente. Del settembre del 1939 al marzo 1940 Dachau restò chiuso e la maggioranza dei detenuti venne trasferita a Buchenwald, Mauthausen e Flosemburg. Il rapido incremento del numero dei reclusi ebbe di nuovo come conseguenza il sovraffollamento dei vecchi LAGER.

41 . Così nel 1940 le S.S. aprirono nuovi campi destinati a far fronte al flusso di prigionieri in arrivo dai territori occupati. Nel marzo 1941 si iniziò a costruire il campo di Birkenau. Dal 1° maggio 1941 divenne un LAGER a se stante. Nello stesso anno entrò in funzione il campo di Natzweiler, in Alsazia. Fino al 1939 il sistema dei campi di concentramento,come abbiamo visto, aveva avuto come scopi precipui l’isolamento degli emarginati e l’intimidazione della popolazione.

42 Nei primi anni di guerra, si affermò un’importante innovazione funzionale: la trasformazione dei LAGER da centro di detenzione a fini terroristici a luogo deputato alle esecuzioni e allo sterminio di massa.

43 Lo Stato delle SS Le SS guidate da H. Himmler divennero la milizia del partito nazionalsocialista , organizzarono sistematicamente, in pace e in guerra, la repressione violenta e l’eliminazione fisica dei nemici del terzo Reich…comunisti, ebrei. democratici, mettendo in atto la filosofia politica di Hitler . lL terrorismo delle SS fu premeditato e mise in pratica la filosofia politica nazionalsocialista. Hitler ordinava lo sterminio degli ebrei e la sterilizzazione dei malati incurabili e le SS eseguivano. Tra la filosofia di Hitler e l’azione delle SS non c’è alcuna incoerenza: non era possibile accettare le idee del nazionalsocialismo senza accettarne anche i metodi

44 Compiti delle SS Le SS avevano il compito di deportare e imprigionare gli ebrei nei campi di concentramento e quindi ucciderli. Esse quindi non furono concepite soltanto in funzione poliziesca ma come corpo e strumento di selezione razziale. I compiti della polizia politica erano paragonabili a quelli delle forze armate: come la Wehrmacht aveva la funzione di preparare la lotta contro i nemici esterni e contro il nemico interno. Influenza determinante nell’ascesa delle SS e del loro Reichfuhrer , Heinrich Himmler, ebbe la crisi del 30 giugno 1934,che impose a Hitler la necessità di riempire il vuoto aperto dalla decisione di eliminare le SA come milizia di partito

45 Compiti delle SS I compiti non erano soltanto repressivi, ma anche preventivi: “Per la polizia segreta di Stato nei confronti degli esponenti di tendenze pregiudizievoli per lo Stato vale la consegna che la miglior difesa è l’attacco”. In tal modo ogni arbitrio era realizzato, ogni sospetto diventava un’accusa precisa, ogni attività sulla quale potessero sorgere dubbi era un crimine comprovato, grazie anche all’altro supremo principio dell’ordinamento giuridico nazista secondo il quale la legge non era altro che la forma nella quale si estrinsecava la volontà del Fuhrer. .

46 I nemici del Reich Furono anzitutto i comunisti.Quale esempio più evidente della loro volontà di sovvertire lo Stato si invocava, al solito, “la leggenda dell’incendio del Reichstag.” Dare una cifra esatta di quanti furono imprigionati o deportati in campo di concentramento nei dodici anni dell'era nazista è pressoché impossibile: una autentica “statistica dell'orrore”, fa ammontare a 18 milioni gli esseri umani di tutte le nazionalità che passarono per i campi di concentramento nazisti. Per quanto riguarda in senso stretto la Germania si calcola che i soli tedeschi imprigionati e deportati sotto il regime nazista non siano stati meno di un milione.

47 I nemici del Reich Furono anzitutto i comunisti.Quale esempio più evidente della loro volontà di sovvertire lo Stato si invocava, al solito, “la leggenda dell’incendio del Reichstag.” Dare una cifra esatta di quanti furono imprigionati o deportati in campo di concentramento nei dodici anni dell'era nazista è pressoché impossibile: una autentica “statistica dell'orrore”, fa ammontare a 18 milioni gli esseri umani di tutte le nazionalità che passarono per i campi di concentramento nazisti. Per quanto riguarda in senso stretto la Germania si calcola che i soli tedeschi imprigionati e deportati sotto il regime nazista non siano stati meno di un milione.

48 SS ed ebrei Reparti speciali delle SS, i cosiddetti Totenkopfverbande, unità “teste di morto”, che si fregiavano come macabro segno distintivo di un teschio bianco in campo nero, avevano in consegna i campi di concentramento. Le SS erano concepite anche come corpo e strumento di selezione razziale all’interno del popolo tedesco. “Soltanto i tedeschi migliori dal punto di vista del sangue sono validi per questo impiego di lotta [nelle SS ]. Pertanto è necessario che nelle file delle Schutzstaffel abbia luogo incessantemente una selezione, in un primo tempo sommaria, poi sempre più accurata. Ma questa non si limita soltanto agli uomini, poiché il suo scopo è la conservazione di una stirpe pura. Per questo si ritiene che ogni uomo delle SS sposi soltanto la donna del suo stesso tipo…”


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