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I.I.S. Michelangelo Buonarroti Fiuggi

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Presentazione sul tema: "I.I.S. Michelangelo Buonarroti Fiuggi"— Transcript della presentazione:

1 I.I.S. Michelangelo Buonarroti Fiuggi
450 Anni FA MORIVA Michelangelo Buonarroti 18 Febbraio

2 Chi era Michelangelo Buonarroti …
Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista del Rinascimento italiano, fu riconosciuto già al suo tempo come uno dei più grandi artisti di sempre. Fu nell'insieme un artista tanto geniale quanto irrequieto. Il suo nome è collegato a una serie di opere che lo hanno consegnato alla storia dell'arte, alcune delle quali sono conosciute in tutto il mondo e considerate fra i più importanti lavori dell'arte occidentale: il David, la Pietà o il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina sono considerati traguardi insuperabili dell'ingegno creativo. Lo studio delle sue opere segnò le generazioni successive, dando vita, con altri modelli, a una scuola che fece arte "alla maniera" sua e che va sotto il nome di manierismo.

3 Michelangelo a Fiuggi …
Nel medioevo, le terme di Fiuggi, divennero famose perché Papa Bonifacio VIII ne faceva regolare uso per curare la sua calcolosi renale; più tardi Michelangelo, nel 1549, ne trasse giovamento contro il "mal della pietra" che lo affliggeva. Ha scritto Giovanni Papini a proposito di Michelangelo: "poco ci mancò che, l’infaticabile artista, che aveva maneggiato e intagliato tante pietre, non venisse ucciso da una piccola pietruzza formatasi a tradimento all’interno del suo vecchio corpo".

4 Lionardo. – Quello che io ti scrissi per la mia ultima, non acade replicare altrimenti. Circa il male mio del non poter orinare, io ne sono stato poi molto male, muggiato dì e notte senza dormire e senza riposo nessuno, e per quello che giudicano è medici, dicono che io ò il mal della pietra. Ancora none son certo: pure mi vo medicando per detto male e èmi data buona speranza: nondimeno per essere io vechio e con un sì crudelissimo male, non ò da promettermela. Io son consigliato d’andare al bagnio di Viterbo, e non si può prima che al principio di maggio; e in questo mezzo andrò temporeggiando il meglio che potrò, e forse arò grazia che tal male non sarà desso, o di qualche buon riparo: però ho bisogno dell’aiuto di Dio… …Emi sopraggiunto questo male pè gran disagi e per poco stimar la vita mia… … Se è pietra, mi dicono i medici che è pichola: e però, come è detto, mi danno buona speranza. A dì 15 marzo Michelangelo Buonarroti in Roma". "A Lionardo Buonarroto Simoni Di Firenze. Lionardo. – Io ti scrissi per l’ultima mia del mio male della pietra, il quale è cosa crudelissima, come sa chi l’à provato. Di poi sendomi stato dato a bere una certa acqua, m’à fatto gittar tanta materia grossa e bianca per orina con qualche pezzo della scorsa della pietra, che io son molto migiorato;e abiàno speranza che in breve tempo io n’abbi a restar libero; grazia di Dio e di qualche buona persona: e di quelli che acade replicare, so che cercherai con diligenzia. Questo male m’à fatto pensare d’aconciare i mali dell’anima e del corpo più che io non arei fatto: e ò fatto un poco di bozza di testamento come a me pare, la quale per quest’altra se potrò ve la scriverò, e voi mi direte il parer vostro: ma vorrei benechè le lettere andassino per buona via. Altro non m’acade per ora. A dì 23 marzo Michelangelo Buonarroti in Roma". (Lettere conservate nel "Museo Britannico") Un anno di cure e Michelangelo si rimise in sesto. Infatti nel 1549 scriveva al nipote Leonardo:


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