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Grandezze elettriche.

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Presentazione sul tema: "Grandezze elettriche."— Transcript della presentazione:

1 Grandezze elettriche

2 La corrente elettrica L’intensità di corrente elettrica è data dalla quantità di carica che attraversa la sezione di un conduttore in un secondo La corrente elettrica si misura in Ampere ING. G. Cisci 2013

3 Sezione del conduttore
Cariche elettriche ING. G. Cisci 2013

4 La tensione Spesso chiamata anche Differenza di Potenziale (d.d.p.), o Voltaggio È la causa del movimento delle cariche elettriche La ddp tra due punti è l’energia che occorre spendere per spostare una carica elettrica da un punto all’altro. La tensione si misura in Volt ING. G. Cisci 2013

5 Differenza di Potenziale
Le cariche elettriche si muovono spontaneamente da punti a potenziale più alto a punti a potenziale più basso Differenza di potenziale ING. G. Cisci 2013

6 Differenza di Potenziale
Il generatore ha il compito di riportare le cariche ad un potenziale più alto G Differenza di potenziale ING. G. Cisci 2013

7 Generatori Generatore di tensione continua
Generatore di tensione alternata sinusoidale ING. G. Cisci 2013

8 Generatore ideale di tensione
Generatore ideale di corrente ING. G. Cisci 2013

9 Il circuito elettrico Formato da Generatori Conduttori Utilizzatori G
ING. G. Cisci 2013

10 utilizzatori Hanno il compito di convertire l’energia elettrica in altre forme di energia Esempi: Le lampade convertono energia elettrica in energia luminosa Le stufe, i forni,le piastre ecc. in calore I motori, in energia meccanica Gli accumulatori in energia chimica ING. G. Cisci 2013

11 La legge di OHM Amperometro A V Generatore variabile Voltmetro
Conduttore ING. G. Cisci 2013

12 Eseguo la misura modificando la tensione fornita dal generatore e leggendo, di volta in volta, la corrente che attraversa il conduttore ING. G. Cisci 2013

13 V I 10 V 2 A 20 V 4 A 30 V 6 A 35 V 7 A 40 V 8 A 60 V 12 A ING. G. Cisci 2013

14 Legge di OHM In un conduttore, il rapporto tra la tensione ai suoi capi e la corrente che lo attraversa è costante. Tale rapporto prende il nome di resistenza La resistenza indica quanto un conduttore si oppone al passaggio della corrente La resistenza si misura in Ω (Ohm) ING. G. Cisci 2013

15 II legge di OHM Unendo due conduttori uno di seguito all’altro, è intuitivo che la resistenza complessiva aumenti rispetto al conduttore singolo. Resistenza e lunghezza di un conduttore sono quindi direttamente proporzionali R  l ING. G. Cisci 2013

16 R  1/S Quindi la resistenza è inversamente proporzionale alla sezione
Se si confrontano due conduttori di diversa sezione si può ragionevolmente supporre che la corrente passi più facilmente in quello con sezione maggiore Questo significa che la sua resistenza è più bassa Quindi la resistenza è inversamente proporzionale alla sezione R  1/S ING. G. Cisci 2013

17 La resistenza dipende poi dal materiale con il quale è realizzato il conduttore.
La dipendenza viene espressa mediante un parametro chiamato resistività indicato dal simbolo ρ ING. G. Cisci 2013

18 Resistività di alcuni conduttori
Argento 1,62 × 10-2 Rame 1,69 × 10-2 Oro 2,35 × 10-2 Alluminio 2,75 × 10-2 Tungsteno 5,25 × 10-2 Ferro 9,68 × 10-2 Platino 10,6 × 10-2 Espresse in Ω·mm2/m alla temperatura di 20°C ING. G. Cisci 2013

19 II legge di OHM L = lunghezza del conduttore (espressa in m)
Mettendo insieme le considerazioni precedenti Dove ρ = resistività del materiale (espressa in Ω·mm2/m) L = lunghezza del conduttore (espressa in m) S = sezione del conduttore (espressa in mm2) ING. G. Cisci 2013

20 Resistenze in serie Due o più resistenze sono dette in serie se sono attraversate dalla stessa corrente È possibile sostituire due o più resistenze in serie sostituendole con una di valore opportuno senza alterare il funzionamento del circuito Tale resistenza si chiama resistenza equivalente ed è data dalla somma delle resistenze in serie R3 R2 R1 I ING. G. Cisci 2013

21 Partitore di tensione Due o più resistenze collegate in serie costituiscono un partitore di tensione La tensione ai capi della serie si suddivide infatti ai capi di ciascuna di esse. Per determinare la d.d.p. su una delle resistenze, si moltiplica la tensione totale per la resistenza interessata e si divide per la resistenza della serie R3 R2 R1 Utot U1 U2 U3 ING. G. Cisci 2013

22 Resistenze in parallelo
U R1 R2 R3 Due o più resistenze sono dette in parallelo quando sono sottoposte alla stessa differenza di potenziale La resistenza equivalente, nel caso generale, si trova con la seguente espressione ING. G. Cisci 2013

23 Resistenze in parallelo
U R1 R2 Nel caso si abbiano solo due resistenze in parallelo si può utilizzare la seguente espressione ING. G. Cisci 2013


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