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Di cui 40 rinviati al 2013 e 2014 quando ci sarà un nuovo Governo.

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Presentazione sul tema: "Di cui 40 rinviati al 2013 e 2014 quando ci sarà un nuovo Governo."— Transcript della presentazione:

1 di cui 40 rinviati al 2013 e 2014 quando ci sarà un nuovo Governo

2 L’attuale manovra di 47 miliardi Il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra per l’azzeramento del deficit entro il 2014. Insieme a questa manovra per circa 47 miliardi, e le precedenti per un totale di 80 miliardi, già approvate in precedenza da questo Governo, passano la delega per la riforma fiscale in tre anni, quella assistenziale e il taglio dei costi della politica. Tutte misure che, al contrario dell’aumento del bollo per le macchine più potenti (438 modelli, 10 €. per ogni kw) ), il ritorno dei tichet, e altre scatteranno nella prossima legislatura. Così come viene rinviato il grosso del risanamento dei conti, con il prossimo governo che per arrivare al pareggio del bilancio nel 2013-2014 dovrà trovare 20 miliardi all’anno a fronte dei 7 complessivi del biennio 2011-2012. 2

3 Vediamo ora i tagli e gli interventi per il biennio 2011-2012 VOLI DI STATO: Degli aerei blu beneficeranno solo le alte cariche dello Stato. Gli altri per impegni internazionali e motivati. Nel frattempo acquistati due elicotteri del costo di 50 milioni per il Presidente del Consiglio AUTO BLU: Delle auto blu si occuperà il Ministro Brunetta, pare promosso Capo garage: non potranno superare, se non per le più alte cariche dello stato, i 1600 cc. 3

4 ELECTION DAY: Tra le misure per ridurre i costi della politica c’è l’election day,( politiche e amministrative ) a parte i referendum che per la Costituzione devono essere autonomi. PENSIONI: Per tutti ci sarà un innalzamento dell’età pensionabile a partire dal 2014 ( un anno prima del previsto) di tre mesi ogni tre anni; per le donne la strada è più soft e l’età di pensionamento per le dipendenti del settore privato crescerà di uno-due mesi l’anno dal 2020 al 2032. Brutta sorpresa per le pensioni più alte: nessuna rivalutazione se superano cinque volte il minimo e rivalutazione al 45% se superano il minimo di tre volte: 4

5 Dipendenti pubblici: Colpiti i dipendenti pubblici che subiranno il blocco del turnover, il congelamento degli stipendi anche nel 2014 che darà risorse per 4 miliardi, e anche una stretta nelle visite fiscali: previsti controlli immediati se l’assenza per malattia si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle festive; Sanità: Fin dal prossimo anno torneranno i ticket su diagnostica e specialistica ( 10 euro) e sui codici bianchi del pronto soccorso (25 euro), dal 2014 ticket sui farmaci; Regioni ed enti locali tagli per 9 miliardi e 300 milioni: A pagare un conto salato sono le Regioni con 5,4 miliardi (2,4 le ordinarie e 3 quelle a statuto speciale ). Seguono i Comuni con 3 miliardi e le Province con 1,2 miliardi. I Comuni virtuosi saranno esclusi dai sacrifici. Inevitabili le reazioni degli enti che hanno fatto presente l’addio al federalismo e la messa in forse di servizi fondamentali. 5

6 Rendite finanziarie: Niente tassazione al 20%, rimandata alla riforma fiscale. Imposta di bollo sui titoli: Brutte sorprese per i risparmiatori e coloro che hanno un dossier di titoli; archiviato all’ultimo momento il fissato bollato su ogni transazione, arriva però l’aumento del bollo sul dossier titoli che viene triplicato e passa a 150 €. per i dossier fino a 50.000,00 e 380,00 sopra i 50.000,00 6

7 Stangata IRAP per banche e assicurazioni: Per gli istituti di credito e per le altre società finanziarie l’IRAP sale al 4,65% dal 3,90% con un incremento quasi di un punto. Per le assicurazioni invece il rincaro è di due punti secchi: si sale al 5,90%. Stipendio tagliato ai Sindaci che sforano: Pene severe per gli amministratori che violeranno il Patto di stabilità. Gli amministratori potranno essere condannati fino a un massimo di 10 volte l’indennità di carica percepita al momento dell’elusione. Il responsabile del servizio finanziario potrà essere condannato a una pena pecuniaria pari a tre mensilità. 7

8 Imposta al 5% per le nuove imprese: Regime fiscale di vantaggio, con un consistente taglio del forfait agevolato, portato al 5% per le nuove imprese aperte da neo-imprenditori artigiani e professionisti e da coloro che perdono il lavoro. Regime applicabile per 5 periodi di imposta. Bonus produttività: Confermata anche per il 2012 la riduzione di tasse e contributi su straordinari e lavoro extra. La percentuale sarà definita entro l’anno nei limiti delle risorse stanziate con la legge di stabilità 8

9 MISURE sulla SCUOLA Provvedimenti Effetti Le scuole primarie e la3422 circoli didattici scuola secondaria sonorischiano l’accorpa aggregate in istitutimento su un totale comprensivi di 1000di 10452 alunni. Gli istituti di isole e co-Le scuole senza diri- muni montani con menogenti saranno 2591 di 500 alunni non avranno dirigenti scolastici 9

10 Blocco per un altro annoStop al piano di 65.000 delle assunzioni e degliassunzioni nelle scuole, aumenti di stipendio finopreviste dal DECRETO al 2014sviluppo Revisione dei limitiIn forse il limite di 20 massimi delle classialunni per classi che con alunni non disabiliospitano un alunno disabile grave 10

11 L’organico di sostegno èIl Governo intende assegnato complessivamentegeneralizzare il soste- alla scuola con la media di gno e sbarazzarsi dei un docente per ogni due94.430 posti alunni disabili L’azione didattica è delegataRiconversione degli tanto ai docenti di sostegnoinsegnanti in esubero che ai docenti di classee licenziamento dei 31.000 specialisti precari 11

12 Altre misure adottate, senza un disegno preciso di politica economica: Quote latte: Stop alla riscossione coattiva. Aiuti anche agli imprenditori agricoli, che non potranno transare i debiti; Collocamento: Liberalizzazione. L’obbiettivo è quello di creare un mercato più aperto, in particolar modo alle donne; ORARIO NEGOZI: Liberalizzazione in via sperimentale nei Comuni di interesse turistico e nelle città d’arte. 12

13 Spending review: I tagli ai ministeri avranno dei target per ogni amministrazione, ma in caso di sforamento tornano i tagli lineari. Nel complesso si conta di recuperare 5-6 miliardi; Giochi: Tra poker sportivo, bingo a distanza e altre iniziative dovrebbero entrare nella casse dello Stato 3 miliardi in più; Partita IVA: Via le partite dormienti da almeno tre anni e sanatoria in arrivo per la mancata dichiarazione di cessazione attività; Giovani autonomi: Arriva il forfait, al posto delle imposte attuali dovute per gli autonomi under 35 sotto i 30 mila euro di fatturato. Liti fiscali: Mini-sanatoria sulle liti fiscali con valore fino a 20 mila euro pendenti al primo maggio 2011. Si pagherà fino a un massimo di 2 mila euro. 13

14 Costi della politica Dopo tante promesse e buoni propositi la montagna partorisce il topolino. Vengono toccati solo gli stipendi dei Ministri, e tolti i benefit agli ex parlamentari mentre per quanto riguarda i parlamentari tutto è rimandato agli studi di una Commissione che dovrà valutare la media europea. Ridotti del 10% i rimborsi ai partiti. Niente naturalmente per quanto riguarda la sconcezza dei vitalizi, ormai considerati diritti acquisiti e quindi intoccabili, mentre è possibile congelare gli stipendi dei lavoratori in barba ai contratti, e negare la giusta rivalutazione delle pensioni. Ma questo ed altro dobbiamo aspettarci da questo Governo che è bene ricordare aveva promesso: 14

15 Le promesse mancate Migliorare i servizi statali e locali. Ma i servizi non sono migliorati. Anzi peggiorati; Ridurre il debito pubblico. Il debito pubblico è aumentato, attualmente viaggia al 120% del PIL; Creare una rete di protezione che desse un senso al lavoro flessibile e impedisse che la flessibilità si trasformasse in precariato. Questa rete non è stata costruita; Ridurre le diseguaglianze sociali, ma le diseguaglianze sono aumentate; 15

16 Accrescere la produttività e la competitività del sistema. Sono entrambe fortemente peggiorate e l’Azienda Italia scende continuamente nella scala dei valori; Bloccare la spesa corrente che è aumentata negli ultimi 20 anni al ritmo del 2%. Far crescere gli investimenti. E’ avvento esattamente il contrario: la spesa corrente ha continuato al suo ritmo del 2% e quella per investimenti è praticamente allo zero. Come gli aerei di Mussolini il Cipe programma puntualmente le stesse risorse da un capo all’altro dell’Italia, ma non si spende un euro e le infrastrutture non progrediscono mai; Sfoltire e semplificare la burocrazia e liberalizzare le procedure che governano l’imprenditoria. Non c’è stata alcuna semplificazione, malgrado il falò del Ministro Calderoli, che non si è ancora capito cosa abbia bruciato, se non le speranze degli italiani; La semplificazione burocratica doveva essere la parte essenziale del federalismo, ormai ridotto allo stato larvale, di cui ormai anche i leghisti si sono resi conto che è diventato una parola vuota. 16

17 e per gradire…….. Benzina: Tra la fine di giugno e il 1° luglio è scattato l’aumento di 6 centesimi per le accise sulla benzina e sui carburanti un modo equo per far pagare tutti, e dove è ancora mantenuta la quota per la guerra di Abissinia; mentre il prezzo al barile del carburante è sceso dal 2008 al 2011 da 93 €. al barile a 65 €. al barile. Tasse locali: Già 55 Comuni si sono avvalsi della possibilità di ritoccare dello 0,2% l’addizionale Irpef. Entro il 2012 altri 2.500 sono pronti a farlo e sicuramente con le stangate 2013 e 2014 tutti i Comuni si adegueranno. 17

18 e dulcis in fondo, tanto sempre per gradire, malgrado 27 milioni di italiani abbiano detto chiaramente di non voler più sentir parlare di leggi ad personam, un bel codicillo senza autore all’insaputa di tutti per bloccare il risarcimento Mondadori-Cir di circa 700 milioni dovuti dal Premier, meno male abolito per il pronto intervento del Capo dello Stato, frutto di una attenta e rigorosa valutazione, delle proteste della Lega e di tutta l’opposizione. Siamo passati dalle leggi ad personam a quelle ad aziendam. Con un disonore politico doppio per il Premier per averci provato e non esserci riuscito. Ma questa in fondo è la riprova della pochezza morale di un uomo che regge da anni le sorti del nostro Paese, e che una grande nazione come l’Italia non merita certamente di continuare a sopportare, e che speriamo ormai sia giunta molto vicina l’ora di finalmente liberarsene 18

19 Manovra, risparmi e nuove entrate in milioni di euro Sanità7.500 Enti locali9.500 Bollo sul risparmio8.817 Irap su banche e assicurazioni1.847 Ministeri9.500 Freno alla rivalutazione pensioni2.780 Pubblico impiego1.500 Altre misure1.856 Interventi 2011/20126.100 Totale 49.500 19

20 Giudizio finale Questo Governo, ormai completamente diviso su tutto, capace solo di far passare provvedimenti con il voto di fiducia, chiamando a raccolta e precettando Ministri, Sottosegretari e Irresponsabili di turno acquistati anche agli ultimi saldi, senza una strategia politica, di rilancio e di rinnovamento dell’economia, ormai a crescita piatta, riesce solo a produrre danni per gli italiani. Il Premier nel 1994 aveva debiti a medio –lungo termine per 2957 miliardi di lire e a breve per 1528 miliardi di fronte a un capitale netto di 1053 miliardi. Per non farla lunga un fallito. Dopo diciassette anni e dopo il suo ennesimo fallimento politico, - questa volta politico, perché finanziariamente con tante leggi ad personam ha recuperato, -stiamo ancora qui a parlare dei suoi soldi, delle sue utilità, di che cosa gli conviene, di che cosa non gli conviene. Quando se ne andrà sarà sempre troppo tardi. E allora……….. 20

21 Gli impegni del PD Rompere gli indugi e definire compiutamente il nostro programma alternativo per il rilancio sociale ed economico dell’Italia, aggredendo veramente i costi della politica, rivalutando il ruolo del lavoro, dei giovani, della scuola, delle nuove fonti energetiche, di una più giusta riforma fiscale che tenda a ridurre le diseguaglianze, da concordare con una ampia partecipazione di tutto il Partito; Successivamente concordare leader e alleanze per il governo del Paese. 21


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