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COMUNICARE NEL SILENZIO

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Presentazione sul tema: "COMUNICARE NEL SILENZIO"— Transcript della presentazione:

1 COMUNICARE NEL SILENZIO
Come il cinema muto trasmette emozioni senza pronunciare una parola Relatrice: Prof.ssa Federica Villa Correlatore: Prof. Gianluca Mainino Tesi di Laurea triennale di Letizia Minato

2 In realtà i film non erano del tutto muti…
CHE Cos'è UN FILM MUTO Per film muto si intende un film senza traccia sonora. Confini cronologici: 1895: Cinématographe Lumière 1927: The Jazz Singer (Alan Crosland) In realtà i film non erano del tutto muti…

3 “Ménilmontant” (1926) Dimitri Kirsanoff
Analisi di un film muto: “Ménilmontant” (1926) Dimitri Kirsanoff Pellicola appartenente al cinema francese d’avanguardia, in particolare al genere dell’Impressionismo. Periodo sviluppatosi a Parigi durante gli anni Venti. Produzione cinematografica: Cinema impressionista Avanguardie

4 le avanguardie cinematografiche
L’incontro delle Avanguardie col cinema avvenne quasi contemporaneamente in diversi paesi europei: Germania, Italia, Russia e Francia. Parigi visse un periodo prodigioso dal 1920 al 1933: Vittoria della Prima Guerra Mondiale. Ville Lumière centro del mondo per le arti e la cultura. Arrivo di cineasti stranieri che saranno parte attiva dell’avanguardia cinematografica (Survage, Kirsanoff, Buñuel…). Sostegno di riviste cinematografiche, cineclub e cinema d’essai. LOTTA CONTRO IL MEDIOCRE CINEMA COMMERCIALE

5 Intento dei registi d’avanguardia:
Nodo centrale del cinema d’avanguardia: immaginazione di un cinema differente rifiuto del cinema ordinario, nuove sperimentazioni. Nuova forza del film d’avanguardia: subentra un nuovo sistema di godimento che sostituisce la “vecchia spettacolarità” e che mescola emozioni, sensazioni e immagini all’intelletto dello spettatore per coinvolgerlo maggiormente. violazione della norma, intensità come differenza rispetto alle regole del cinema diffuso. Intento dei registi d’avanguardia: spiazzare continuamente il pubblico. cercare sempre nuove forme di differenza.

6 LE Avanguardie FRANCESI del novecento
CUBISMO DADAISMO SURREALISMO Movimento di scomposizione delle forme che si trasmise rapidamente al cinema. Le ballet mécanique (1924) del pittore Fernand Léger. Nuova visione del mondo all’insegna dell’assurdo, iniziata da Tristan Tzara a Zurigo. Entr’acte (1924) di Clair-Picabia. Evoluzione del dada, creò una nuova estetica basata su violenza, brutto e altri temi all’epoca banditi. Un chien andalou (1929) di Buñuel-Dalì.

7 Epstein: qualità morale legata al movimento cinematografico.
impressionismo Movimento cinematografico dei primi anni Venti che comprendeva un gruppo di registi francesi (Prima Avanguardia ≠ Seconda Avanguardia) portatori di una nuova forma espressiva basata sul concetto di FOTOGENIA elaborato da Louis Delluc. Delluc: qualità che distingueva l’immagine filmica dall’oggetto reale che, trasformandosi, si rivelava in una luce differente. Balázs: primo piano fotogenico che poteva rendere visibili le cose invisibili. Epstein: qualità morale legata al movimento cinematografico.

8 SCOPO: REALIZZARE FILM D’ARTE
proposte contro il cinema teorizzazione di un nuovo cinema senza rinunciare alla narrazione. contemporaneo francese. El Dorado di L’Herbier (1921) La decima sinfonia di Gance (1918) Fièvre di Delluc (1921) La sorridente madame Beudet di Dulac (1922) Cœur fidèle di Epstein (1923)

9 Dimitri Kirsanoff Nato a Dorpat il 6 marzo 1899? Morto a Parigi l’11 febbraio : cinque film di tono impressionista tre lungometraggi: due cortometraggi più sperimentali: L’ironie du destin (1924) Ménilmontant (1926) Destin (1928) Brumes d’automne (1928) Sables (1928) Stile del regista: personale interpretazione sia dei principi del montaggio sovietico (shock), sia delle influenze delle avanguardie (simboli). L’avanguardia di Kirsanoff è ambigua, quasi una pseudo-avanguardia…

10 ANALISI DI «Ménilmontant»
Titolo originale: Ménilmontant Genere: dramma sociale – sperimentale (cortometraggio) Anno di produzione: 1924 Data di uscita in Francia: dal 22 al 28 gennaio 1926 Riprese: Esterni a Parigi, Francia / Interni negli Studios Éclair d’Epinay Formato originale: 35mm Lunghezza originale: 880 m Durata: 37’ Audio: muto, senza didascalie Colore: bianco e nero Regista: Dimitri Kirsanoff Interpreti: Nadia Sibirskaïa (sorella minore), Yolande Beaulieu (sorella maggiore), Guy Belmont (giovane uomo), Jean Pasquier (padre), M. Ardouin (madre), Maurice Ronsard (amante) “Le didascalie, ecco la bestia nera del film… Non si spiega con le parole una sinfonia. Un film deve essere compreso solo per le sue immagini” (Dimitri Kirsanoff, 1929)

11 LA TECNICA RIPRESA: sovrimpressione per comunicare i pensieri dei personaggi. MESSA IN SCENA: realistica per valorizzare i paesaggi naturali. RECITAZIONE: espressiva e naturale. NARRAZIONE: storia piuttosto convenzionale (melodramma). Utilizzo di flashback ed ellissi che rendono ambiguo e confuso il film. MONTAGGIO: rapido e a scatti per esplorare lo stato mentale dei personaggi.

12 LA COMUNICAZIONE NON VERBALE IN «Ménilmontant»
G E S T U A L I A’ SGUARDO

13 Grazie per l’attenzione


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