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Produttività del lavoro e vantaggio comparato: il modello di Ricardo

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Presentazione sul tema: "Produttività del lavoro e vantaggio comparato: il modello di Ricardo"— Transcript della presentazione:

1 Produttività del lavoro e vantaggio comparato: il modello di Ricardo
Capitolo 2 Produttività del lavoro e vantaggio comparato: il modello di Ricardo In allegato a Economia internazionale: teoria e politica del commercio internazionale di Paul R. Krugman e Maurice Obstfeld, terza edizione italiana a cura di Rodolfo Helg

2 Organizzazione del capitolo
Introduzione Il concetto di vantaggio comparato Un’economia ad un solo fattore Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati Il vantaggio comparato in presenza di più beni Introduzione dei costi di trasporto e di beni non commerciati Evidenza empirica sul modello di Ricardo Sommario Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

3 Introduzione I motivi che inducono i paesi a commerciare tra di loro sono sostanzialmente due: sono diversi tra loro in termini di clima, terra, capitale, lavoro e tecnologie. cercano di conseguire economie di scala nella produzione. Il modello di Ricardo è basato sulle differenze tecnologiche tra paesi. Tali differenze tecnologiche si riflettono in differenze nella produttività del lavoro. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

4 Il concetto di vantaggio comparato
Nel giorno di San Valentino la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni. Coltivare rose negli Stati Uniti d’inverno è difficile. E’ necessario l’uso di serre riscaldate. Il costo dell’energia, del capitale e del lavoro impiegati è notevole. Le risorse per la produzione di rose potrebbero essere impiegate per produrre altri beni, come i computer. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

5 Il concetto di vantaggio comparato
Costo-opportunità Il costo-opportunità delle rose in termini di computer è il numero di computer che si sarebbero potuti produrre con le risorse impiegate per produrre un certo numero di rose. Vantaggio comparato Un paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene se il costo-opportunità della produzione di quel bene in termini di altri beni è minore in quel paese che in altri. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

6 Il concetto di vantaggio comparato
Supponiamo che negli Stati Uniti le risorse utilizzate per produrre 10 milioni di rose possano essere utilizzate, in alternativa, per produrre computer. Supponiamo anche che in Messico le risorse per produrre quegli stessi 10 milioni di rose possano essere utilizzate, in alternativa, per produrre computer. Questo esempio assume che i lavoratori messicani siano meno produttivi dei lavoratori statunitensi. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

7 Il concetto di vantaggio comparato
Se ogni paese si specializza nella produzione del bene con il minore costo-opportunità, allora il commercio internazionale può essere vantaggiosi per entrambi i paesi. Le rose hanno un costo-opportunità minore in Messico. I computer hanno un costo-opportunità minore negli Stati Uniti. I vantaggi dal commercio internazionale possono essere visti considerando le variazioni nella produzione di rose e di computer in entrambi i paesi. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

8 Tavola 2-1: Ipotetiche variazioni della produzione
Il concetto di vantaggio comparato Tavola 2-1: Ipotetiche variazioni della produzione Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

9 Il concetto di vantaggio comparato
L’esempio della Tabella 2-1 illustra il principio dei vantaggi comparati: Se ogni paese esporta i beni nei quali gode di un vantaggio comparato (costi-opportunità minori), allora tutti i paesi possono in linea di principio avvantaggiarsi dagli scambi. Cosa determina il vantaggio comparato? Rispondere a questa domanda ci aiuterebbe a capire come le differenze tra paesi determinano la struttura dei flussi commerciali (quali beni un paese esporta). Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

10 Un’economia ad un solo fattore
Consideriamo un’economia, che chiamiamo A. In questa economia: Esiste un solo fattore di produzione, il lavoro. Vengono prodotti solo due beni, vino e formaggio. L’offerta di lavoro in ogni paese è fissata. La produttività del lavoro (lavoro impiegto x unità di prodotto) in ogni bene è fissata. In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

11 Un’economia ad un solo fattore
La produttività costante del lavoro viene modellizzata specificando il lavoro impiegato per unità di prodotto: Il lavoro impiegato per unità di prodotto è il numero di ore di lavoro necessario a produrre un’unità di bene. Denotiamo con aLW il lavoro impiegato per unità di vino (cioè se aLW = 2, allora ci vogliono 2 ore di lavoro per produrre un litro di vino). Denotiamo con aLC il lavoro impiegato per unità di formaggio (cioè se aLC = 1, allora ci vuole 1 ora di lavoro per produrre un chilo di formaggio). Le risorse complessive dell’economia sono definite da L, l’offerta totale di lavoro (cioè se L = 120, allora l’economia è dotata di 120 ore di lavoro o di 120 lavoratori). Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

12 Un’economia ad un solo fattore
Possibilità produttive La frontiera delle possibilità produttive (PF) di un’economia mostra la quantità massima di un bene (ad esempio, il vino) che è possibile produrre una volta deciso il livello di produzione dell’altro bene (il formaggio) e viceversa La PF della nostra economia è data dalla seguente equazione: aLCQC + aLWQW = L (2-1) Dal nostro esempio precedente, otteniamo: QC + 2QW = 120 Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

13 Figura 2-1: Frontiera delle possibilità produttive di A
Un’economia ad un solo fattore Figura 2-1: Frontiera delle possibilità produttive di A Produzione di vino di A, QW, in litri Produzione di formaggio di A, QC, in chili Il valore assoluto dell’inclinazione eguaglia il costo-opportunità del formaggio in termini di vino F P L/aLW L/aLC Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

14 Un’economia ad un solo fattore
Prezzi relativi ed offerta Le particolari quantità dei due beni che vengono prodotte sono determinate dai prezzi. Il prezzo relativo del bene X (formaggio) in termini del bene Y (vino) è la quantità di bene Y (vino) che può essere scambiata per un’unità di bene X (formaggio). Esempi di prezzi relativi: Se il prezzo di una lattina di Coca Cola è di 0.5 dollari, allora il prezzo relativo della Coca Cola è la quantità di dollari che può essere scambiata con un’unità di Coca Cola, cioè 0.5. Il prezzo relativo di un dollaro in termini di Coca Cola è di due lattine per dollaro. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

15 Un’economia ad un solo fattore
Denotiamo con PC il prezzo in dollari del formaggio e con PW il prezzo in dollari del vino. Denotiamo con wW il salario in dollari nel settore del vino e con wC il salario in dollari nel settore del formaggio. Allora, nell’ipotesi di concorrenza perfetta, la condizione di profitti non negativi implica che: Se PW / aW < wW, allora non vi è produzione alcuna di QW. Se PW / aW = wW, allora esiste una produzione di QW. Se PC / aC < wC, allora non vi è produzione alcuna di QC. Se PC / aC = wC, allora esiste una produzione di QC. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

16 Un’economia ad un solo fattore
Le relazioni sopra indicate implicano che se il prezzo relativo del formaggio (PC / PW ) è maggiore del suo costo-opportunità (aLC / aLW), allora l’economia si specializzerà nella produzione di formaggio. In assenza di scambi, entrambi i beni vengono prodotti, e quindi PC / PW = aLC /aLW. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

17 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Assunzioni del modello: Esistono nel mondo due soli paesi (A e B). Ciascuno dei due paesi produce entrambi i beni (ad esempio, vino e formaggio). Esiste un solo fattore di produzione, il lavoro. L’offerta di lavoro in ogni paese è fissata. La produttività del lavoro in ogni bene è fissata. Il lavoro non è mobile tra i due paesi. In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta. Tutte le variabili con l’asterisco si riferiscono al paese B. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

18 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Vantaggio assoluto Un paese ha un vantaggio assoluto nella produzione di un bene se il lavoro necessario per produrre un’unità di quel bene è minore rispetto al paese estero. Assumiamo che aLC < a*LC e aLW < a*LW Tale assunzione implica che il paese A goda di un vantaggio assoluto nella produzione di entrambi i beni. Un altro modo di vedere la stessa cosa è dicendo che A è più produttivo di B nella produzione di entrambi i beni. Anche se il paese A ha un vantaggio assoluto in entrambi i beni, sono possibili scambi vantaggiosi per entrambi i paesi. La struttura dei flussi commerciali è determinata dal concetto di vantaggio comparato. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

19 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Il vantaggio comparato Assumiamo che aLC /aLW < a*LC /a*LW (2-2) Tale assunzione implica che il costo-opportunità del formaggio in termini di vino è minore in A che in B. In altre parole, in assenza di scambi, il prezzo relativo del formaggio in A è minore del prezzo relativo del formaggio in B. Il paese A gode di un vantaggio comparato nel formaggio e lo esporterà in B in cambio di vino. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

20 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Figura 2-2: Frontiera delle possibilità produttive del paese B Produzione di vino di B, Q*W, in litri Produzione di formaggio di B, Q*C , in chili F* P* L*/a*LW +1 L*/a*LC Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

21 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Determinazione del prezzo relativo dopo gli scambi Cosa determina il prezzo relativo (cioè, PC / PW) dopo gli scambi? Per rispondere a questa domanda dobbiamo definire l’offerta relativa e la domanda relativa di formaggio nel mondo nel suo insieme. L’offerta relativa di formaggio è pari alla quantità totale di formaggio offerta dai due paesi per ogni dato prezzo relativo divisa per la quantità totale di vino offerta, (QC + Q*C )/(QW + Q*W). La domanda relativa di formaggio nel mondo è un concetto analogo. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

22 Figura 2-3: Domanda e offerta relative mondiali
Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore Figura 2-3: Domanda e offerta relative mondiali Prezzo relativo del formaggio, PC/PW Quantità relativa di formaggio, QC + Q*C QW + Q*W RD a*LC/a*LW RS 1 RD' 2 aLC/aLW Q' L/aLC L*/a*LW Costo opportunità del formaggio in termini di vino Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

23 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
I vantaggi dal commercio internazionale Se i paesi si specializzano in base ai loro vantaggi comparati, allora beneficiano tutti da tale specializzazione e dal commercio internazionale. Dimostreremo tali vantaggi dal commercio internazionale in due modi. Primo, possiamo pensare al commercio internazionale come ad un nuovo modo per produrre beni e servizi (cioè come ad una nuova tecnologia). Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

24 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Un altro modo per vedere i vantaggi dal commercio internazionale consiste nel considerare come il commercio influenza il consumo in ognuno dei due paesi. La frontiera delle possibilità di consumo evidenzia la quantità massima di consumo di un bene che un paese può ottenere per ogni data quantità consumata dell’altro bene. In assenza di commercio, la curva delle possibilità di consumo coincide con la curva delle possibilità produttive. Il commercio internazionale espande le possibilità di consumo per ognuno dei due paesi. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

25 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Figura 2-4: Il commercio internazionale espande le possibilità di consumo Quantità di vino, Q*W Quantità di formaggio,Q*C Quantità di vino, QW Quantità di formaggio, QC T P* F* T* F P (a) Paese A (b) Paese B Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

26 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Un esempio numerico La seguente tabella descrive la tecnologia dei due paesi: Tabella 2-2: Lavoro impiegato per unità di prodotto Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

27 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Il precedente esempio numerico implica che: aLC / aLW = 1/2 < a*LC / a*LW = 2 In equilibrio mondiale, il prezzo relativo del formaggio deve collocarsi tra questi due valori. Assumiamo che Pc/PW = 1 litro di vino per chilo di formaggio. Entrambi i paesi si specializzeranno e beneficieranno di tale specializzazione. Consideriamo il paese A, il quale può trasformare vino in formaggio producendolo internamente oppure producendo formaggio e poi scambiando formaggio per vino. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

28 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Se non commercia, il paese A può impiegare un’unità di lavoro per produrre 1/aLW = 1/2 litri di vino. Alternativamente, può impiegare un’unità di lavoro per produrre 1/aLC = 1 chilo di formaggio, vendere tale quantità al paese B, e ottenere in cambio 1 litro di vino. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

29 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
In assenza di commercio internazionale, il paese B può impiegare un’unità di lavoro per produrre 1/a*LC = 1/6 chili di formaggio usando la tecnologia disponibile domesticamente. Può fare di meglio specializzandosi nel vino e scambiandolo con formaggio prodotto in A ? In presenza di commercio, il paese B può impiegare un’unità di lavoro per produrre 1/a*LW = 1/3 litri di vino. Poiché il prezzo internazionale del vino è PW / PC = 1 chilo di formaggio per litro, il paese B può ottenere 1/3 chili di formaggio che è maggiore di 1/6 chili. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

30 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Salari relativi Poiché esistono delle differenze tecnologiche tra i due paesi, il commercio internazionale di beni non rende i salari eguali tra i due paesi. Un paese che ha vantaggi assoluti in entrambi i beni godrà di un salario più elevato dopo lo scambio. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

31 Il commercio internazionale nel modello ad un solo fattore
Ciò può essere illustrato con l’aiuto di un esempio numerico: Assumiamo che PC = 12$ e che PW = 12$. Quindi, abbiamo che PC / PW = 1 come nell’esempio precedente. Poiché il paese A dopo gli scambi si specializza in formaggio, il suo salario sarà (1/aLC)PC = ( 1/1)12$ = 12$. Poiché il paese B dopo gli scambi si specializza in vino, il suo salario sarà (1/a*LW) PW = (1/3)12$ = 4$. Quindi, il salario relativo di A sarà pari a 12$/4$ = 3. Ne consegue che il paese A, con il maggiore vantaggio assoluto, godrà dopo gli scambi di un salario maggiore. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

32 Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati
Produttività e competitività Mito 1: il libero scambio è vantaggioso solo se un paese è abbastanza forte da sostenere la concorrenza straniera. Questo argomento fallisce nel riconoscere che il commercio internazionale è basato sui vantaggi comparati e non sui vantaggi assoluti. La questione dei bassi salari Mito 2: la concorrenza estera è sleale e danneggia gli altri paesi quando è basata su bassi salari. Nel nostro esempio il paese B ha salari minori, tuttavia continua a trarre vantaggio dal commercio. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

33 Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati
Sfruttamento Mito 3: il commercio internazionale peggiora le condizioni dei lavoratori nei paesi con i salari più bassi. In assenza di commercio, questi lavoratori starebbero peggio. Negare l’opportunità di esportare significa condannare la gente povera a rimanere tale. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

34 Fraintendimenti a proposito dei vantaggi comparati
Tabella 2-3: Variazioni dei salari e dei costi del lavoro per unità di prodotto Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

35 Il vantaggio comparato in presenza di più beni
Costruzione del modello Entrambi i paesi consumano e sono in grado di produrre un numero elevato, N, di beni diversi. Salari relativi e specializzazione La struttura dei flussi commerciali dipenderà dal rapporto tra i salari del paese A e quelli del paese B. I beni saranno sempre prodotti dove è meno costoso farlo. Per esempio, sarà meno costoso produrre il bene i nel paese A se waLi < w*a*Li , o riorganizzando i termini se a*Li/aLi > w/w*. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

36 Il vantaggio comparato in presenza di più beni
Tabella 2-4: costi del lavoro per unità di prodotto nei paesi A e B Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

37 Il vantaggio comparato in presenza di più beni
Quale paese produce quali beni? Un paese ha un vantaggio di costo in ogni bene per il quale la sua produttività relativa è maggiore del suo salario relativo. Se, per esempio, w/w* = 3, A produrrà mele, banane e caviale, mentre B produrrà solo datteri e focacce. Entrambi i paesi beneficieranno dei vantaggi della specializzazione. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

38 Il vantaggio comparato in presenza di più beni
Determinazione del salario relativo nel modello a più beni Per determinare i salari relativi in un’economia a più beni, dobbiamo considerare le domande di lavoro implicite nelle domande relative dei beni (cioè, le domande relative derivate). In A, la domanda relativa di lavoro diminuisce all’aumentare del rapporto tra i salari di A e quelli di B. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

39 Il vantaggio comparato in presenza di più beni
Figura 2-5: determinazione dei salari relativi Salario relativo, w/w* Quantità relativa di lavoro, L/L* RS 10 Mele RD 8 Banane 4 Caviale 3 2 Datteri 0.75 Focacce Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

40 Introduzione dei costi di trasporto e dei beni non commerciati
Ci sono tre ragioni principali per le quali la specializzazione nell’economia internazionale reale non è estrema: l’esistenza di più di un fattore produttivo. i paesi talvolta proteggono i settori dalla concorrenza straniera. il trasporto di beni e servizi è costoso. L’introduzione dei costi di trasporto rende alcuni beni non commerciati. In alcuni casi, il trasporto è virtualmente impossibile. Esempio: servizi quali il taglio dei capelli o la riparazione dell’automobile non possono essere commerciati internazionalmente. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

41 Evidenza empirica sul modello di Ricardo
Figura 2-6: Produttività e esportazioni Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

42 Sommario Abbiamo esaminato il modello di Ricardo, il più semplice fra i modelli che mostrano come differenze nelle caratteristiche dei paesi diano luogo al commercio internazionale e come da esso derivino vantaggi reciproci. In questo modello, il lavoro è il solo fattore di produzione ed i paesi si differenziano soltanto per la produttività del lavoro nei diversi settori dell’economia. Nel modello di Ricardo, un paese esporterà il bene nel quale ha un vantaggio comparato (come contrapposto al vantaggio assoluto) in termini di produttività del lavoro. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

43 Sommario Il fatto che il commercio internazionale avvantaggi un paese può essere mostrato in due modi: possiamo pensare al commercio internazionale come a un modo indiretto di produzione. possiamo mostrare che il commercio internazionale espande le possibilità di consumo di un paese. La distribuzione dei vantaggi derivanti dal commercio internazionale dipende dai prezzi relativi dei beni che i due paesi producono. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003

44 Sommario Estendendo il modello ad un fattore produttivo e due beni al caso di più beni consente di mostrare che i costi di trasporto possono dare luogo a beni non commerciati. La previsione principale del modello di Ricardo - cioè che i paesi tenderanno ad esportare i beni per i quali hanno una produttività relativamente elevata - è stata confermata da numerosi studi empirici. Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2003


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