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Corso di Microscopia Elettronica a Scansione

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Presentazione sul tema: "Corso di Microscopia Elettronica a Scansione"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Scanning Electron Microscopy Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

2 Schema di un microscopio generico
Sistema di illuminazione: genera la “sonda” che interagisce col campione Lenti e diaframmi per controllare la sonda Raccolta del segnale e formazione dell’immagine Campione da osservare Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

3 Schema di un microscopio elettronico
Cannone elettronico: genera il fascio di elettroni che interagisce col campione Lenti elettroniche e diaframmi per controllare gli elettroni + lenti di scansione Raccolta del segnale e formazione dell’immagine Campione da osservare Sistema per ottenere il “vuoto” Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

4 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Vuoto e pressione Il termine "vuoto" si riferisce alla situazione fisica che si verifica quando la pressione esercitata da un gas contenuto in un ambiente è minore di quella atmosferica. La grandezza fisica pressione e’ rappresentata da una forza per unità di superficie ed ha diverse unità di misura a seconda dei contesti: p.es. 1 Pascal=1 Newton /1 m2. La pressione atmosferica equivale a Pa o 760 Torr. Denominazione Intervallo di pressione in Pa Intervallo di pressione in Torr Basso vuoto 105 ÷ 102 102 ÷ 10-1 Alto vuoto 10-2 ÷ 10-6 10-5 ÷ 10-9 Ultra-alto vuoto Inferiore a 10-6 Inferiore a 10-9 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

5 Vuoto e pressione La pressione esercitata da un gas e’ legata al numero di atomi presenti in un ambiente. Vacuum Atoms/cm3 Distance between atoms (meters) Mean Free Path (meters) Time to monolayer (seconds) 1 Atm (760 Torr) 1019 5x10-9 10-7 10-9 10-2 Torr 1014 2x10-7 10-2 10-4 10-7 Torr 109 1x10-5 103 10-1 10-10 Torr 106 1x10-4 104 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

6 Microscopio “sotto vuoto”
Il vuoto e’ necessario per consentire la generazione ed il movimento degli elettroni del fascio incidente e la raccolta di quelli emessi dal campione. I SEM utilizzano piu di una pompa e si creano zone con pressioni diverse. Tipicamente sono presenti pompe rotativa (basso vuoto) e pompe turbomolecolari (alto vuoto). Alcuni modelli di microscopio necessitano di ulteriori pompe per ottenere l’ultra-alto vuoto, in particolare nella camera di emissione. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

7 Microscopio “sotto vuoto”
Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

8 Schema di un microscopio elettronico
Cannone elettronico: genera il fascio di elettroni che interagisce col campione Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

9 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Sorgente di elettroni Le sorgenti si dividono in due categorie: emissione termoionica emissione di campo Le sorgenti di emissione termoionica possono essere formate filamento di Tungsteno cristalli di Esaboruro di Lantanio La legge di Richardson esprime la densità di corrente emessa per effetto termoionico Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

10 Schema di un microscopio elettronico
Lenti elettroniche e diaframmi per controllare gli elettroni + bobine di scansione. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

11 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Lenti elettroniche Le lenti elettroniche (elettro-magnetiche) sono formate da un corpo cilindrico (pezzo polare) di Ferro dolce contenente avvolgimenti con spire di Rame. Il passaggio di una corrente nelle spire genera un campo elettro-magnetico che interagisce con l’elettrone e ne controlla la traiettoria. Nei pezzi polari e lungo la colonna vengono inseriti i diaframmi per usare solo la parte centrale del fascio, meno affetta da aberrazioni. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

12 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Lenti elettroniche Schema delle lenti di un SEM costituito da tre lenti: due condensatrici ed una obiettivo. Lo scopo e’ ottenere un fascio collimato sul campione. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

13 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Bobine di deflessione Permettono di effettuare la scansione del fascio sul campione. Una coppia di bobine deflette il fascio lungo l’asse X, una seconda coppia lungo l’asse y e sono sincronizzate con il sistema di raccolta e formazione dell’ immagine. L’operatore puo’ determinare la velocita’ della scansione. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

14 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Bobine di deflessione Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

15 Schema di un microscopio elettronico
Campione da osservare Preparazione Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

16 Interazione tra fascio elettronico e campione
Informazioni morfologiche Informazioni compositive Proprietá fisiche Informazioni miste Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

17 Interazione tra fascio elettronico e campione
L’ interazione tra fascio elettronico e campione genera: secondari retrodiffusi raggi x luce … Informazioni morfologiche Informazioni compositive Rivelatore Proprietá fisiche Informazioni miste Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

18 SEM: zone di provenienza dei segnali prodotti
~ 1 mm e- Auger E ~ eV e- secondari (SE) E ~ 1-10 eV e- retrodiffusi (BSE) E~10 keV raggi X caratteristici spettro continuo superficie Elettroni incidenti SEM~1-30keV

19 SEM: Elettroni secondari
Bassa energia  piccola profondità di uscita maggiore per angoli grandi tra fascio e superficie  Contrasto topografico scarsa dipendenza da Z maggiore per E minore (a causa della minor penetrazione) Efficenza (intensità)  = SE/ in SE= n. elettroni secondari in= n.elettroni incidenti Rivelatore

20 Rivelatore per elettroni secondari Everhart Thornley Detector (ETD)
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21 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per elettroni secondari Everhart Thornley Detector (ETD) griglia scintillatore guida ottica foto-moltiplicatore amplificatore La griglia attrae gli elettroni secondari - gli elettroni arrivano allo scintillatore e vengono trasformati in fotoni - la guida ottica convoglia la radiazione luminosa al foto-moltiplicatore che la trasforma in segnale elettrico - il segnale viene amplificato e inviato al monitor. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

22 Detector secondari (ETD)
Rivelatore per elettroni secondari Everhart Thornley Detector (ETD) Detector secondari (ETD) Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

23 BS Scarsa risoluzione spaziale
SEM: Elettroni retrodiffusi (backscattered BS) Dipendenza del volume di provenienza da E (fascio incidente) e da Z e ρ (campione) BS Scarsa risoluzione spaziale

24 SEM: Elettroni retrodiffusi (backscattered BS) Dipendenza dell’efficenza di scattering η (intensità) da Z coefficiente η = ηBS/ ηin ηBS= n. elettroni BS ηin= n.elettroni incidenti Forte dipendenza da Z (contrasto composizionale) Scarsa dipendenza da E Scarsa dipendenza dall’angolo di incidenza (scarso contrasto topografico)

25 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per elettroni retro-diffusi Solid State Detector (SSD) Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

26 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore SSD I rivelatori SSD sono dei semiconduttori a forma di anello con una giunzione P-N. Quando gli elettroni retrodiffusi colpiscono il semiconduttore si formano coppie elettroni-lacune che vengono separate dal campo elettrico della giunzione e raccolte da opportuni elettrodi. Si ha quindi un segnale in corrente proporzionale ai numero di elettroni retrodiffusi, numero fortemente dipendente dallo Z del campione. Si riescono a discriminare i diversi elementi presenti nel campione fino a elementi che differiscono di un solo numero atomico. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

27 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per elettroni retro-diffusi Solid State Detector (SSD) Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

28 Detector retrodiffusi (SSD)
Rivelatore per elettroni retro-diffusi Solid State Detector (SSD) Detector retrodiffusi (SSD) Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

29 Stati non occupati L K Energy Loss
EDS (o EDX): Energy Dispersive X-ray Spectroscopy  Microanalisi Ionizzazione dei gusci interni Stati non occupati Notazione Energy Loss incidente E = Ein lacuna emesso L K diffuso E = Ein - E Li K: 55 eV per eccitare un elettrone K U K: 99 keV per eccitare un elettrone K

30 Diseccitazione: emissione di fotone X caratteristico
fotone X - K (L-->K) L K Emissione isotropa Nomenclatura: fotone X - K (L -->K) fotone X - K (M-->K) fotone X - L (M-->L) ecc…. Struttura fine: fotone X - K1 (LIII-->K) fotone X - K2 (LII-->K) (con ELIII > ELII)

31 Notazione per transizioni con emissione
di fotoni Fotone K = riempio una lacuna nella shell K con un elettrone dalla shell L Fotone K = riempio una lacuna nella shell K con un elettrone dalla shell M

32 L L K K Competitivo con RX Fondo Frenamento per interazione col nucleo
 “diseccitazione”: Bremsstrahlung Diseccitazione: emissione di elettrone Auger (non radiativa) incidente E = Ein e Auger KL1L2,3 fotone X (continuo) L L K K E~ 100 eV - 10 keV molto assorbiti nel campione emissione dalla superficie (pochi nm); Competitivo con RX diffuso E = Ein-E Fondo

33 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per raggi X Viene sfruttata l’interazione tra raggi X ed il rivelatore a semiconduttore (Si drogato con Li). Il fotone genera nel cristallo coppie elettrone-lacuna ed il loro numero sara’ proporzionale all’energia del raggio X. Le coppie elettrone-lacuna vengono separate da un campo elettrico e generano un segnale elettrico che viene poi amplificato e trattato successivamente. Rivelatore ed elettronica devono essere raffreddati con Azoto liquido (-195°C) per ridurre il rumore di fondo. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

34 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per raggi X Il fotone genera nel cristallo coppie elettrone-lacuna ed il loro numero sara’ proporzionale all’energia del raggio X. Per generare una coppia a -195°C basta un’energia di 3.8 eV. Un atomo di Ferro puo’ emettere raggi X con energia di 6.39 KeV, in grado quindi di generare circa 1680 coppie. L’ intensita’ del segnale elettrico sara’ proporzionale al numero di coppie, quindi all’energia del raggio X incidente. Tutti i segnali verranno registrati e suddivisi in base alla loro intensita’. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

35 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per raggi X Registro MULTICANALE Ad ogni canale e’ associato un contatore Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

36 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per raggi X Questo sistema divide i raggi X raccolti in base alla loro energia e lo spettro che si ricava e’ un istogramma dove in ascisse abbiamo l’energia di ogni raggio ed in ordinata il numero di raggi raccolti con quella energia. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

37 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per raggi X Il rivelatore deve essere mantenuto alla temperatura dell’azoto liquido (-195°C) ed essere protetto da una finestra sottile di Berillio o polimerica. Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

38 Corso di Microscopia Elettronica a Scansione
Rivelatore per raggi X Corso di Microscopia Elettronica a Scansione P.L. Fabbri – M. Tonelli

39 Mappatura degli elementi
Analisi quantitativa Basata sulla misura delle energie dei picchi di intensità Tutti i picchi coerenti con l’energia di eccitazione devono essere presenti Mappatura degli elementi Basata sulla distribuzione spaziale dell’emissione X Permessa dalla scansione Immagini rumorose a causa della scarsa emissione Analisi quantitativa Basata sul confronto delle intensità con campioni standard di riferimento Richiede correzioni per differente peso atomico, assorbimento e fluorescenza indotta


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