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A cura di Colazzo Rossella e Camilla Mandelli

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Presentazione sul tema: "A cura di Colazzo Rossella e Camilla Mandelli"— Transcript della presentazione:

1 A cura di Colazzo Rossella e Camilla Mandelli
La Svizzera A cura di Colazzo Rossella e Camilla Mandelli

2 Tradizioni Le lingue in Svizzera Gotico Barocco Tedesco 63,7% Francese
La Svizzera comprende 167 tradizioni distribuite nel campo della musica, della danza, del teatro, dei costumi, dell'artigianato, dell'industria e delle conoscenze che sono particolarmente importanti a livello locale, regionale e nazionale. Ogni cittadino svizzero ha il diritto di potersi rivolgere alle istituzioni nazionali in una delle tre lingue ufficiali e di ricevere risposta in tale lingua( italiano, francese, tedesco Tradizioni Tedesco 63,7% Francese 20,4% Italiano 6,5% Romancio 0,5% (lingua romanza come il ladino) Le lingue in Svizzera Gotico Usi, costumi e tradizioni In Svizzera le tradizioni sono ancora molto sentite in tutte le aree del paese, con particolarità che variano da un villaggio all'altro: si celebrano le stagioni, Natale, Carnevale e feste tipiche, come la poja (la salita delle mandrie al pascolo) o la festa del raccolto. Nella lavorazione del legno per esempio, si sono mantenute nel tempo i lavori di importanti, maestri artigiani dove loro decoravano oggetti appartenenti alla vita quotidiana. Ci sono anche numerosi monumenti dagli stili più diversi, come quello gotico o barocco, presenti in tutto il Paese. Barocco

3 Popolazione La popolazione è di circa con oltre 184 abitanti per chilometro quadrato, la Svizzera è senz'altro un paese densamente abitato. Gli abitanti della Svizzera si considerano cittadini di un unico Stato e condividono storia , territorio e religione. La popolazione tuttavia non si distribuisce in maniera uniforme sul territorio. Le lingue nazionali sono: il Tedesco, il Francese, l’Italiano e il Romancio. Cattolicesimo e Chiesa riformata svizzera (protestante) hanno il maggior numero di fedeli; sono presenti anche minoranze ortodosse e islamiche, soprattutto tra gli stranieri immigrati.

4 Cioccolato Svizzero Forse l'aspetto più distintivo dell'industria alimentare svizzera è la produzione del cioccolato. Nel 1697 il sindaco di Zurigo, Heinrich Escher, fece una vacanza in Spagna, dove assaggiò la cioccolata (giunta da poco dalle Americhe) e ne rimase estremamente colpito. La prima fabbrica di cioccolato in Svizzera venne aperta da François-Louis Cailler nel 1819 a Corsier, presso Vevey. Nel 1826 Philippe Suchard impiantò una seconda fabbrica di cioccolata a Serrières. Poi ne seguirono altre. Sempre a Vevey si iniziò a mescolare il cacao con il latte, il principale prodotto della regione e nel 1875 Daniel Peter perfezionò il procedimento, creando il cioccolato al latte. A Berna Rodolphe Lindt, con un nuovo procedimento (chiamato Conchieren), produsse, nel 1879, il cioccolato fondente e ancora a Berna Jean Tobler aprì nel 1867 il suo primo stabilimento, Tobler & Cie, nel quale il figlio Theodor, nel 1908, creò il Toblerone. Fra il 1890 e il 1920 l'industria svizzera del cioccolato conobbe una fortissima espansione: poco meno di tre quarti del cioccolato veniva esportato.

5 La bandiera Svizzera La famosa croce bianca su sfondo rosso è diventata la bandiera nazionale svizzera solo nel XIX secolo. Fino ad allora era come segno di riconoscimento dai soldati federali. La storia della bandiera svizzera ha inizio nel 1339 con la battaglia di Laupen .Per distinguersi dagli altri combattenti, i soldati svizzeri fissarono sulle loro maglie una croce bianca. Con il tempo anche sulla bandiera del Cantone venne aggiunta una piccola croce bianca.

6 Musei. La Svizzera possiede una delle più alte densità di musei al mondo: sono oltre 900, sparsi su tutto il territorio (quasi un museo ogni 7500 abitanti!), una cifra che si è triplicata dal 1950 ad oggi. Con un patrimonio ricchissimo che spazia dalla cultura all’'arte, dalle tradizioni popolari alla storia ed all’'artigianato,  i  Musei svizzeri richiamano ogni anno milioni di visitatori. il Museo Nazionale di Zurigo, il Forum della Storia Svizzera a Svitto e il Castello di Prangins in prossimità di Nyon, Canton Vaud.

7 Il castello di Chillon (Château de Chillon) è situato sulla riva del lago di Ginevra, vicino a Montreux, Svizzera. Esso consta di 100 costruzioni indipendenti che furono gradualmente unite e che adesso formano un unico edificio[senza fonte]. Le parti più vecchie del castello non sono state definitivamente datate, ma la prima registrazione scritta è del 1160 o Dalla metà del dodicesimo secolo il castello fu dimora dei conti di Savoia, e fu espanso nel tredicesimo secolo da Pietro II di Savoia. Il castello non fu mai conquistato dopo un assedio, ma cambiò proprietà mediante trattative. Edificato sopra un isolotto roccioso, che aveva la funzione di difesa naturale, mostra ad est (verso la terraferma) una doppia cinta muraria, feritoie ed un fossato. Vi sono 3 corti che si succedono dall'entrata: la bassa corte, la corte del castellano e la corte d'onore. La stanza dei conti di Savoia è abbellita da affreschi del XIV secolo con bestiame al pascolo, mentre la cappella ha affreschi coevi con righe ondulate e figure religiose. Esso fu reso popolare da Lord Byron, che scrisse il poema Il prigioniero di Chillon nel 1816, su François de Bonivard, un monaco e politico ginevrino che vi fu imprigionato dal 1530 al Il castello è una delle ambientazioni del racconto Daisy Miller di Henry James del 1878. All'interno del castello ci sono alcuni plastici che ne mostrano le fasi di costruzione: da quando era un isolotto roccioso all'aspetto che ha attualmente. Castello di Montreau


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