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LA PSICOLOGIA DEI COSTRUTTI PERSONALI

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Presentazione sul tema: "LA PSICOLOGIA DEI COSTRUTTI PERSONALI"— Transcript della presentazione:

1 LA PSICOLOGIA DEI COSTRUTTI PERSONALI
di George A. Kelly (1955, ed. it. 2004) Marco Castiglioni Università di Milano - Bicocca

2 Psicologia dei Costrutti Personali (PCP) (Kelly, 1955)
Prima proposta costruttivista nell’ambito della psicologia clinica e della personalità Influenza su alcuni approcci clinici attuali (cognitivismo, approccio sistemico-relazionale) Approccio “fenomenologico” al paziente Superamento della dicotomia ragione / emozione Griglie di repertorio 2

3 Scopo ultimo dell’uomo è fare previsioni e controllare gli eventi.
PCP (Kelly, 1955) Alternativismo costruttivo: “Tutte le nostre attuali interpretazioni dell’universo sono suscettibili di essere riviste o rimpiazzate” (Kelly, 1955, p. 11)  Possibilità di diverse “versioni” della realtà. Metafora dell’Uomo-scienziato: l’uomo è in grado di rappresentarsi l’ambiente (e non meramente di reagire ad esso). Problema del Significato: come attribuire senso e conoscibilità a sé e al mondo, attraverso la previsione. Scopo ultimo dell’uomo è fare previsioni e controllare gli eventi. A tale scopo elabora un sistema di costrutti personali dicotomici. 3

4 PCP (Kelly, 1955) La Psicologia dei Costrutti Personali (PCP) si articola in un postulato fondamentale e in 11 corollari che definiscono le caratteristiche dei costrutti Postulato fondamentale: “I processi di una persona sono psicologicamente canalizzati in funzione dei modi in cui essa anticipa gli eventi” (p. 41). Enfasi sull’anticipazione (= previsione) e sulla persona intesa come individuo 4

5 2 caratteri distintivi fondamentali dei costrutti:
PCP (Kelly, 1955) 2 caratteri distintivi fondamentali dei costrutti: Dicotomia Organizzazione Dicotomia: ha la finalità di aumentare le capacità di previsione dell’individuo (visione binoculare)  “legge universale” della mente umana Organizzazione: ha lo scopo di limitare le incompatibilità predittive, creando una gerarchia tra i costrutti  Esigenza di coerenza interna “Un sistema implica un raggruppamento di elementi in cui in cui incompatibilità e contraddizioni sono state ridotte al minimo. Naturalmente esse non sono scomparse del tutto” (Kelly, 1955, p. 57). 5

6  “Costruttivismo in solitudine” (Carugati, 1988).
PCP (Kelly, 1955) In sintesi, la PCP, in accordo con la sua epistemologia costruttivista, sottolinea gli aspetti di previsione e di coerenza interna del sistema dei costrutti, avvalorando una concezione sostanzialmente individualista dell’uomo a scapito degli aspetti sociali  “Costruttivismo in solitudine” (Carugati, 1988). 6

7 Applicazioni cliniche della PCP: La tecnica delle griglie di repertorio
Dalla PCP è derivato il Repertory Grid Test (REP): modalità semistrutturata di intervista atta a fare emergere le dimensioni semantiche attraverso cui la persona dà senso a se stessa e al mondo. Output  “griglia di repertorio”: tabella a doppia entrata, dove le righe corrispondono ai costrutti e le colonne agli elementi. I costrutti sono le dimensioni semantiche con cui la persona interpreta la realtà, le lenti attraverso cui guarda il mondo. Gli elementi sono invece le “cose” a cui si applicano i costrutti (eventi, persone) e che vendono interpretate attraverso i costrutti stessi. 7

8 Applicazioni cliniche della PCP: La tecnica delle griglie di repertorio
Una griglia di repertorio è costituita da: Una serie di elementi rappresentativi di una certa area oggetto di indagine Un insieme di costrutti personali che il soggetto utilizza per porre a confronto e interpretare tali elementi Una scala bipolare di valutazione degli elementi rispetto ai costrutti. In sede di progettazione si stabiliscono i criteri per definire questi tre aspetti. In fase di somministrazione si procede all’elicitazione degli elementi, dei costrutti e alla valutazione degli elementi rispetto ai costrutti. N.B.: “tecnica delle griglie di repertorio” indica l’intero processo, compresa analisi (clinica e/o statistica) e interpretazione dei dati della griglia. 8

9 4. Applicazioni cliniche della PCP: La tecnica delle griglie di repertorio
Fasi principali Elicitazione degli elementi: scelta tra quelli rappresentativi dell’ambito di indagine. Per l’indagine della “personalità”, le persone significative del contesto relazionale del soggetto (quelli con cui ha una relazione di “ruolo”  Kelly identificava 24 ruoli significativi), compreso il Sé. Elicitazione dei costrutti: criterio somiglianza/contrasto Modalità: a triadi (3 elementi per volta) o a coppie (due elementi per volta)  dire in cosa 2 elementi sono simili e differenti da un terzo (Cfr. cor. dicotomia) Il polo di somiglianza è “emergente” mentre spesso quello di contrasto è “sommerso”. 9

10 Valutazione sulla scala bipolare  3 tipi principali:
4. Applicazioni cliniche della PCP: La tecnica delle griglie di repertorio Laddering: modalità per incrementare l’elicitazione di costrutti, sia di livello di superordinato (perché?) sia di livello subordinato (come?) Valutazione sulla scala bipolare  3 tipi principali: nominale: semplice assegnazione degli elementi a un polo o all’altro del costrutto ordinale: gli elementi sono ordinati rispetto ai poli del costrutto, a seconda che certo polo li descriva più o meno adeguatamente; a “intervallo” (rating grid): ogni elemento viene valutato su una scala a n punti definita sui poli del costrutto  si tratta del tipo più diffuso. Differenze con differenziale semantico (Osgood et al., 1957): uso di costrutti soggettivi anziché di item standardizzati. Analisi e interpretazione della griglia (statistica e/o clinica) Possibilità di estrarre diversi indici (distanza tra gli elementi, complessità cognitiva, ambivalenza, identificazione ecc. 10


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