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1 Seminario di studi Unione Giovani Dottori Commercialisti di Catania Venerdì 19 ottobre 2007 Il ruolo del consulente tecnico nel contenzioso in materia.

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1 1 Seminario di studi Unione Giovani Dottori Commercialisti di Catania Venerdì 19 ottobre 2007 Il ruolo del consulente tecnico nel contenzioso in materia di intermediazione finanziaria Giulio D’Agostino Dottore Commercialista

2 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista2 Gli intermediari finanziari Gli intermediari finanziari devono verificare l’adeguatezza tra:  profilo finanziario dell’investitore  livello di rischio delle operazioni consigliate o effettuate per conto dei clienti.

3 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista3 Il ruolo del CTU  Nel caso di controversia tra investitore ed intermediario finanziario in merito ad investimenti finanziari sollecitati o negoziati Il consulente tecnico d’ufficio è incaricato dal Giudice di:  Verificare l’adeguatezza tra il profilo finanziario dell’investitore e il rischio associato all’investimento

4 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista4 Il ruolo del CTU  Nel caso di riscontrata inadeguatezza tra profilo dell’investitore e caratteristiche dello strumento finanziario  Il consulente deve stimare l’eventuale danno causato all’investitore dal comportamento illegittimo dell’intermediario

5 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista5 Articolazione della perizia  Definire il profilo finanziario dell’investitore  Definire le caratteristiche dello strumento finanziario oggetto del contenzioso  Verificare l’adeguatezza dello strumento rispetto al profilo finanziario  Definire l’ammontare dell’investimento effettuato dal risparmiatore  Determinare il valore dello strumento finanziario al momento indicato dal Giudice

6 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista6 Articolazione della perizia  Individuare strumenti finanziari adeguati al profilo finanziario dell’investitore  Verificare il rendimento registrato da tali strumenti nel periodo  Quantificare la differenza di rendimento tra lo S.F. oggetto dell’investimento e quello dello S.F. adeguato al profilo di rischio dell’investitore  Quantificare l’entità del danno subito dall’investitore

7 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista7 Il profilo finanziario Il profilo finanziario di un investitore si determina in base a:  esperienza nell’investimento;  propensione al rischio;  orizzonte temporale dell’investimento;  situazione finanziaria;

8 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista8 L’esperienza in materie finanziarie L’esperienza dell’investitore è determinata da:  conoscenza delle caratteristiche degli strumenti finanziari;  conoscenza ed informazione sull’andamento dei mercati;  conoscenza dei fattori di rischio che caratterizzano uno strumento finanziario;  conoscenza dei fattori che fanno variare l’andamento dei mercati; La conoscenza dei suddetti elementi consente di aumentare il rischio cui l'investitore può sottoporsi

9 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista9 La propensione al rischio Il valore di un investimento può essere oggetto di variazioni Il grado di oscillazione di un investimento è chiamato volatilità Per ogni tipo di investimento esiste un "effetto forbice":  quanto maggiore è la possibilità di guadagno  tanto maggiore è il rischio dell'investimento. La propensione al rischio rappresenta l'atteggiamento che l'investitore assume di fronte alla possibilità di una variazione negativa del suo patrimonio.

10 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista10 La propensione al rischio Per misurare la propensione al rischio di un investitore bisogna verificare quale risposte darebbe alle seguenti domanda:  Che cosa farebbe nel caso di discese del mercato?  Quale performance negativa può sopportare senza sentire la necessità di liquidare in tutto o in parte il proprio investimento?  Che cosa farebbe se detenesse azioni e le borse crollassero in un solo giorno?  Preferisce un investimento con un rendimento potenziale del 3% con una volatilità dell’1% o un investimento con un rendimento potenziale del 10% con il rischio di perdere il 3% del capitale?

11 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista11 L’orizzonte temporale dell’investimento L'orizzonte temporale è il periodo di tempo durante il quale l'investitore rinuncia alle proprie disponibilità finanziarie e le investe per conseguire un rendimento "in linea" con gli obiettivi prefissati. L'orizzonte temporale dipende da situazioni soggettive dell’investitore. Se l'orizzonte temporale è di breve periodo, l'investimento deve caratterizzarsi per un livello di rischio relativamente più basso. Se l'orizzonte temporale è di medio periodo, a parità di condizioni, l'investimento può essere caratterizzato da un livello di rischio più elevato.

12 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista12 Gli obiettivi dell’investimento La definizione dell’orizzonte temporale consente anche di definire gli obiettivi dell’investimento i quali possono essere:  Impiego temporaneo di liquidità  Proteggere il capitale nel tempo ed ottenere flussi di reddito periodici  Ottenere una crescita del capitale nel M/L lungo termine accettando un contenuto rischio di perdite  Ottenere una crescita significativa del capitale nel M/L termine accettando anche significative perdite di valore

13 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista13 La situazione finanziaria  La situazione finanziaria di un investitore non modifica il suo profilo ma influenza la sua capacità di sopportare rischi elevati  Se due investitori hanno la stessa propensione al rischio un investimento rischioso inciderà in maniera diversa sul portafoglio complessivo di ciascuno in funzione del suo valore totale

14 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista14 La situazione finanziaria (1) La situazione finanziaria dell’investitore dipende:  dalla capacità di generare reddito;  dalla capacità di generare risparmio;  dal valore del patrimonio mobiliare ed immobiliare;  dai flussi previsti dal budget (pianificazione di fonti ed impieghi per gli anni successivi).

15 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista15 La situazione finanziaria (2)  La capacità di generare reddito dipende dalla situazione lavorativa dell'investitore e dalle attese sulla medesima (miglioramenti, pensione ecc.);  La capacità di generare risparmio dirà quanto denaro l'investitore può investire nel tempo: maggiore è la sua capacità, più lungo sarà l'orizzonte dei suoi investimenti e quindi maggiore il rischio sopportabile per raggiungere rendimenti elevati.  Le informazioni sugli investimenti effettuati o da effettuare nei prossimi anni anche in valori non mobiliari consente di effettuare una corretta programmazione.

16 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista16 La situazione finanziaria (3)  La patrimonializzazione è rilevante ai fini della determinazione del rischio cui un investitore può essere soggetto; infatti, maggiore è l'incidenza delle entrate/spese correnti sul patrimonio, minore sarà la possibilità dell'investitore di assumere rischio ovvero di investire con obiettivi di lungo periodo.  Il budget può fornire dati fondamentali su quali sono le necessità di liquidità nel breve periodo dell'investitore e per quale ammontare delle stesse l'investitore è attualmente preparato.

17 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista17 Il profilo finanziario dell’investitore Esperienza  Non Esperto / Esperto / Professionale Propensione al rischio  Prudente / Moderato / Aggressivo Orizzonte temporale  A breve / A medio / A lungo

18 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista18 Il profilo dell’investitore

19 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista19 Confronto tra Profilo investitore/strumento finanziario Dopo aver individuato il profilo finanziario dell’investitore per valutare la sua adeguatezza con gli investimenti consigliati dall’intermediario o effettuati dallo stesso per conto dei clienti è necessario individuare le caratteristiche degli strumenti finanziari con i quali è stato effettuato l’investimento.

20 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista20 Classificazione degli strumenti finanziari Gli strumenti finanziari possono essere suddivisi in varie categorie in funzione della loro natura: a) titoli di debito; b) titoli emessi da organismi di investimento collettivo; c) titoli rappresentativi del capitale di rischio; d) strumenti finanziari derivati; e) titoli strutturati o sintetici.

21 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista21 Il rischio degli strumenti finanziari I rischi connessi con l’acquisto di uno o più strumenti finanziari possono essere divisi in 2 grandi categorie:  Rischio di controparte;  Rischio di mercato.

22 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista22 Il rischio di controparte Il rischio di controparte è legato alla solvibilità di chi emette lo strumento finanziario e, quindi alla probabilità, di ottenere la restituzione del capitale investito e l’eventuale rendimento.  Il rischio di controparte per i titoli di debito maggiormente diffusi è misurato dal rating emesso da società indipendenti (Moody’s, Fitch e Standard and Poor’s);

23 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista23 Il rating  AAAQualità massima (classificazione di Standard and Poor’s)  AA+ Qualità alta  AA “  AA- “  A+ Qualità media  A “  A- “  BBB+ Qualità media  BBB “  BBB- “  BB+Qualità medio-bassa  BB “  BB- “  B+ “  B “  B- “  CCC+ Qualità bassa  CCC “  CC- “  C Massima speculazione  D In stato di fallimento

24 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista24 Il rischio di mercato Il rischio di mercato determina la variabilità dei possibili rendimenti di un investimento ed è determinato dalla variazione di indicatori micro e macroeconomici quali:  Livello dei tassi di interesse  Andamento dell’inflazione  Andamento dei tassi di cambio  Andamento degli utili aziendali

25 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista25 Parametri generici Nell'ambito delle singole categorie gli strumenti finanziari si differenziano tra: a) Titoli quotati (negoziati in mercati regolamentati), titoli non quotati; b) Titoli emessi: da stati sovrani, da enti sopranazionali, da società private; c) Titoli emessi in valuta nazionale o estera;

26 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista26 Parametri di valutazione del rischio Costituiscono parametri specifici di differenziazione degli strumenti finanziari: a) con riferimento ai titoli di debito: 1. merito creditizio dell'emittente (rating); 2. il la durata media finanziaria (duration); 3. la variabilità dei flussi finanziari intermedi; b) con riferimento ai titoli rappresentativi del capitale di rischio: 1. le dimensioni dell'emittente; 2. il coefficiente beta;

27 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista27 Parametri di valutazione del rischio c) con riferimento ai titoli emessi da organismi di investimento collettivo: 1. la composizione del portafoglio; 2. il rating; d) con riferimento agli strumenti finanziari derivati 1. la tipologia di strumento; 2. l’effetto leva finanziaria 3. la natura del valore sottostante e) con riferimento ai titoli strutturati: 1. le modalità di determinazione del rendimento

28 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista28 L’obbligo di informativa  Le caratteristiche specifiche di ogni strumento finanziario sono fondamentali, in quanto, nel caso in cui l’intermediario ritenga che l’operazione non sia adeguata deve (ex art. 29 Reg. Consob 11522/98) fornire al cliente tutti gli elementi necessari per valutare l’inadeguatezza dell’operazione

29 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista29 Strumenti di valutazione  Da alcuni anni viene utilizzato un indicatore sintetico per valutare la rischiosità di un titolo o di un portafoglio  Tale parametro è denominato VAR (Value at risk o Valore a rischio)  Il VAR esprime la massima perdita potenziale che potrà verificarsi entro un determinato lasso di tempo con un dato livello di probabilità

30 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista30 Il limite max del VAR  Per definire se un investimento è adeguato è necessario: - confrontare il VAR dell’investimento - con il limite max di VAR associato al profilo di rischio dell’investitore  Per individuare il limite max di VAR associato ad ogni profilo di rischio si possono utilizzare le classificazioni utilizzate dalle società di gestione del risparmio

31 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista31 Il profilo dell’investitore

32 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista32 La stima del danno  Definire l’ammontare dell’investimento effettuato dal risparmiatore  Determinare il valore dello strumento finanziario  Determinare il rendimento dell’investimento contestato  Individuare S. F. adeguati al profilo finanziario dell’investitore  Verificare il rendimento registrato da tali strumenti nel periodo  Quantificare la differenza di rendimento tra lo S.F. oggetto dell’investimento e quello dello S.F. adeguato al profilo di rischio dell’investitore  Quantificare l’entità del danno subito dall’investitore

33 Collegio Ragionieri Commercialisti di Catania Dott. Giulio D’Agostino – Dottore Commercialista33 La stima del danno  La stima del danno è più semplice se gli strumenti finanziari sono quotati in quanto i valori di investimento e di disinvestimento sono rilevabili su pubblicazioni ufficiali  Nel caso in cui gli strumenti finanziari non sono quotati bisogna procedere alla stima del loro valore con evidente aggravio di difficoltà


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