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Ospedale S. Chiara – Trento

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Presentazione sul tema: "Ospedale S. Chiara – Trento"— Transcript della presentazione:

1 Ospedale S. Chiara – Trento
Le principali aree di rischio, rilevazione e controlli degli eventi indesiderati nel laboratorio di Anatomia Patologica Mara Dal Santo Anatomia Patologica Ospedale S. Chiara – Trento Roma, ottobre 2009

2 Analisi di Processo Decreto legislativo (ex626/94) 81/2008 e s. m. e i. 1997 veniva redatta la prima bozza dell’analisi di processo dell’istologia in cui si identificavano tutte le figure professionali coinvolte e tutte le fasi lavorative punto per punto

3 Analisi di Processo Personale coinvolto Macrofasi di processo
Sottofasi di processo: Attività elementare Struttura sociale dei compiti: chi – dove – come – quando – tempo – mezzo – DPI Conoscenze tecniche: oggetto – mezzi – processo Condizioni di Rischio

4 Analisi di Processo Istologia Citologia Immunocito-istochimica
Citometria a flusso Biologia molecolare Attività sala anatomica

5 1. ACCETTAZIONE 1.1: Apertura imballaggi contenenti i materiali da esaminare Chi: un tecnico di anatomia patologica. Dove: in laboratorio, sul bancone per la accettazione provvisto di parziale aspirazione dall’alto Come: apre con forbici o bisturi gli imballaggi contenenti provette e/o barattoli con i pezzi anatomici Quando: all’arrivo dei campioni o, comunque, prima possibile. Tempo: pochi minuti. Mezzo: forbici D.P.I.: guanti monouso in vinile o nitrile Oggetto: confezioni e/o imballaggi, modalità d’apertura delle confezioni. Mezzi: pericolosità degli attrezzi adibiti all’apertura delle confezioni. Uso di dispositivi di protezione individuale per evitare contatti cutanei. Processo: apertura imballaggi. Rischio: - Ferita da taglio, - Contaminazioni con liquidi fuoriusciti dai barattoli; - Inalazione di aerosol e di formalina; - Postura

6 Documento aziendale per la gestione della sicurezza dei lavoratori: DVR
In questi ultimi anni l’APSS ha modificato sensibilmente il modo di affrontare le problematiche relative alla sicurezza e alla salute dei propri dipendenti durante il lavoro

7 Iniziative APSS Istituzione della Conferenza permanente dei datori di lavoro Individuazione dei referenti dei datori di lavoro per la sicurezza La programmazione annuale degli interventi prioritari per il miglioramento dei livelli di sicurezza degli ambienti di lavoro Le nuove procedure per le segnalazioni delle situazioni di rischio L’effettuazione delle visite agli ambienti di lavoro Applicazione dell’art. 7 nel caso di appalto di lavori e servizi Gruppi di lavoro multidisciplinari sui rischi specifici in ambito sanitario La revisione del DVR

8 Dirigenti e Preposti contatti con il personale
rappresentanti della sicurezza N.O. di Prevenzione e Protezione Medico Competente Servizi Tecnici, ecc.

9 Preposto Provvedere alla formazione ed informazione
Vigilare sull’osservanza delle norme di prevenzione e sull’utilizzo dei DPI Assicurare che le vie di circolazione ed evacuazione siano agibili Controllare il corretto funzionamento delle apparecchiature utilizzate Attuare misure organizzative adeguate Controllare il corretto utilizzo di eventuali sostanze pericolose

10 Lavoratori Osservare le disposizioni
Utilizzare correttamente apparecchiature, sostanze e/o preparati pericolosi, ecc. Utilizzare in modo appropriato i DPI Segnalare al Dirigente e Preposto eventuali condizioni di pericolo o deficienze dei mezzi messi a disposizione Sottoporsi ai controlli sanitari previsti Non rimuovere o modificare senza autorizzazione i DPI Non devono compiere operazioni o manovre che possono compromettere la sicurezza degli altri operatori

11 DVR: fascicolo di Unità Operativa/Servizio
Prima stesura nel 2002 Aggiornamenti 2003 –

12 DVR: Cap. A descrizione dell’U.O.
Missione dell’U.O. Attività svolte Organico dell’U.O. Descrizione dei locali Descrizione delle attrezzature Materiali e sostanze

13 Descrizione dei locali
Numero identificativo del locale Destinazione d’uso Particolari da evidenziare 12. Lab. Istologia + box prelievi sottodimensionato 33. Sala autopsie adeguato 43. magazzino

14 Descrizione delle attrezzature
Numero di inventario Tipo di attrezzatura N° locale Servizio che ha in carico la manutenzione Disponi bilità del manuale d’uso C Coloratore automatico Shandon 19 Italscientifica si c. uso Sistema lavaggio HPV 18 Applied Byosistem

15 Materiali e sostanze acetone R. 11.36. 66.67 S. 9.16.26 Carlo erba
Materiale/ sostanza Sigle di rischio e consigli di prudenza Fornitore e n° CAS Conc. Quantità annuale N° locale acetone R 66.67 S Carlo erba 100% 78 litri 14 xilolo R S.25 mix 520 litri 11.12. 13.14. 17.18. 19.

16 DVR: Cap. B individuazione dei pericoli e dei rischi
Metodologie adottate Soggetti coinvolti e modalità operative dell’U.O./ Servizio Pericoli e rischi

17 Pericoli e Rischi N° attività Note esplicative pericolo
Rischio correlato 4. Campionamento pezzi grandi Istologia: si esegue su bancone fornito di aspirazione, possibile presenza di corpi estranei Possibile presenza di aghi o fili metallici, utilizzo di taglienti Possibilità di punture accidentali e ferite da taglio

18 Pericoli e Rischi N° attività Note esplicative pericolo
Rischio correlato 10. Colorazioni di routine Istologia: si esegue con appositi coloratori automatici Presenza di sostanze tossico-nocive Possibilità di esposizione al contatto o all’inalazione di sostanze tossico-nocive

19 Pericoli e Rischi N° attività Note esplicative pericolo
Rischio correlato 127. Stoccaggio pezzi autoptici Riscontro diagnostico: si esegue manualmente ponendo i contenitori in appositi armadi aspirati Presenza di formalina Possibilità di esposizione al contatto o all’inalazione di formalina

20 Pericoli e Rischi N° attività Note esplicative pericolo
Rischio correlato 139. Archiviazione vetrini autoptici Riscontro diagnostico: si esegue manualmente Manipolazione dei vetrini Possibilità di piccole ferite con frammenti di vetro

21 DVR: Cap. C misure di prevenzione e protezione adottate
Metodologia adottata Soggetti coinvolti e modalità operative dell’U.O./Servizio Misure adottate

22 Soggetti coinvolti e modalità operative dell’U.O./Servizio
metodologia Soggetti coinvolti all’int dell’U.O. Indicazioni derivanti da leggi, norme, linee guida, protocolli, ecc. Gruppi di lavoro personale tecnico Gruppi di lavoro su rischi specifici Riunioni di programmazione a seguito delle visite congiunte Coordinatore tecnico Indicazioni del N.O.di Prev e Prot, del Med. Comp. Indicazioni dei Servizi tecnici Indicaz delle U.O./Servizi interes Indicaz della Direz. Medica o del Servizio Infermieristico

23 Misure adottate 10 N° Rischio correlato Misure adottate
Situaz attuale di esposizione al rischio 10 Colorazioni di routine Possibilità di esposizione al contatto o all’inalazione di sostanze tossico-nocive Norme procedurali codificate, attività svolta sotto cappa chimica, utilizzo di DPI idonei (guanti nitrile), kit emerg Le misure adottate sono adeguate. L’obbligo di osservare le proc e l’utilizzo dei DPI, anche in emergenza, garantiscono un rischio minimo accettabile, tenuto conto della necessità di assic l’attività

24 Misure adottate N° Rischio correlato Misure adottate
Situaz attuale di esposizione al rischio 27 taglio al microtomo Possibili ferite da taglio Norme procedurali codificate attività di elevata precisione che rende improbabili eventuali disattenzioni dell’operatore, salvalama Le misure adottate sono adeguate. L’obbligo di osservare le proc e l’utilizzo dei DPI disponibili, initamente alla professionalità degli operatori garantiscono un rischio minimo accettabile, tenuto conto della necessità di assic l’attività

25 DVR: Cap. D programma per il miglioramento delle misure di prevenzione e protezione
Metodologia adottata Soggetti coinvolti e modalità operative dell’U.O./Servizio Programma per il miglioramento delle misure adottate Attribuzione delle competenze per l’attuazione del programma per il miglioramento delle misure adottate Controllo dell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione

26 Soggetti coinvolti e modalità operative dell’U.O./Servizio
metodologia Soggetti coinvolti all’int dell’U.O. Indicazioni derivanti da leggi, norme, linee guida, protocolli, ecc. capotecnico Indicazioni del N.O.del Medico Competente Direttore dell’U.O./Servizio Riunioni di programmazione a seguito delle visite congiunte Coordinatore tecnico Indicazioni del N.O.di Prevenzione e Protezione Indicazioni dei Servizi tecnici Indicaz delle U.O./Servizi interes Indicaz della Direz. Medica o del Servizio Infermieristico

27 Programma per il miglioramento delle misure adottate
Situazione attuale di esposizione al rischio Misure possibili per il miglioramento priorità 10 Le misure adottate sono adeguate L’osservanza delle procedure e il corretto utilizzo dei DPI garantiscono un rischio minimo accettabile tenuto conto della necessità di assicurare l’attività Miglioramento degli spazi destinati all’U.O. Misura programmata nell’ambito della ristrutturazione dell’Ospedale Lungo termine

28 Programma per il miglioramento delle misure adottate
Situazione attuale di esposizione al rischio Misure possibili per il miglioramento priorità 4 Le misure adottate sono adeguate L’osservanza delle procedure e il corretto utilizzo dei DPI garantiscono un rischio minimo accettabile tenuto conto della necessità di assicurare l’attività E’ stata eseguita la misurazione dei vapori di formalina negli ambienti, risultato OK Miglioramento degli spazi destinati all’U.O. Introduzione di sostitutivi della formalina, di minor pericolosità ma di uguale efficacia. Misure programmabili che intervengono in situazione già adeguata nell’ottica del miglioramento continuo della qualità Lungo termine

29 Attribuzione delle competenze per l’attuazione del programma per il miglioramento delle misure adottate Misure possibili per il miglioramento Soggetto o struttura competente Tipo di competenza Tempi di attuazione 3 camp biopsie Miglioramento degli spazi destinati all’UO Introduzione di sostitutivi della formalina di minor pericolosità ma di uguale efficacia Misure programmabili in situazione già adeguata, ma con miglioramento della qualità U.O. Direz. Medica Servizio approvvigionamenti Servizio immobili e Servizi tecnici Richiesta Valutazione rich e inoltro Valutazione fattibilità modifica piano ristrutturazione analisi delle disponibilità di mercato acquisto Breve, medio,lungo termine Del tutto dipendenti dalla disponibilità di mercato

30 Attribuzione delle competenze per l’attuazione del programma per il miglioramento delle misure adottate Misure possibili per il miglioramento Soggetto o struttura competente Tipo di competenza Tempi di attuazione 9 taglio microtomo Miglioramento degli spazi destinati all’UO Introduzione di guanti antitaglio ad elevata sensibilità Misure programmabili in situazione già adeguata, ma con miglioramento della qualità U.O. Direz. Medica Servizio approvvigionamenti Servizio immobili e Servizi tecnici Richiesta Valutazione rich e inoltro Valutazione fattibilità modifica piano ristrutturazione analisi delle disponibilità di mercato acquisto Breve, medio,lungo termine Del tutto dipendenti dalla disponibilità di mercato

31 Attribuzione delle competenze per l’attuazione del programma per il miglioramento delle misure adottate Misure possibili per il miglioramento Soggetto o struttura competente Tipo di competenza Tempi di attuazione 124 esecuzione autopsia Introduzione di guanti più robusti di quelli attuali ma di elevata sensibilità Introduzione di guanti antitaglio ad elevata sensibilità Misure programmabili in situazione già adeguata, ma con miglioramento della qualità U.O. Direz. Medica Servizio approvvigionamenti Richiesta Valutazione richiesta e inoltro acquisto Del tutto dipendenti dalla disponibilità di mercato

32 DVR: Cap E correlazione tra attività svolte e lavoratori
Note esplicative Situazione attuale di esposizione al rischio Personale che svolge l’attività 3 Campionamento biopsie Istologia: si esegue su bancone provvisto di aspirazione Le misure adottate sono adeguate I provvedimenti adottati garantiscono un rischio minimo accettabile. E’ richiesta la misurazione della formalina negli ambienti di lavoro dell’UO tecnico

33 DVR: Cap E correlazione tra attività svolte e lavoratori
Note esplicative Situazione attuale di esposizione al rischio Personale che svolge l’attività 9 Taglio al microtomo Istologia: si esegue manualmente Le misure adottate sono adeguate I provvedimenti adottati garantiscono un rischio minimo accettabile tenuto conto della necessità di assicurare l’attività tecnico

34 DVR: Cap E correlazione tra attività svolte e lavoratori
Note esplicative Situazione attuale di esposizione al rischio Personale che svolge l’attività 124 Esecuzione autopsia Riscontro diagnostico: si esegue manualmente secondo protocollo Le misure adottate sono adeguate I provvedimenti adottati garantiscono un rischio minimo accettabile tenuto conto della necessità di assicurare l’attività Medico coadiuvato da tecnico o da operatore tecnico

35 DVR: Cap. F aggiornamento del fascicolo
Stato di revisione: data: giugno 2008 Il materiale contenuto in questo capitolo è costituito dai capitoli e dagli allegati sostituiti in occasione di revisioni del Fascicolo, che abbiano comportato modifiche alle sue varie sezioni

36 DVR: Cap. G allegati al fascicolo
Tipologia dell’allegato Luogo di conservazione dell’allegato 1 Analisi di processo Mensola sopra scrivania Coordiantore tecnico, laboratorio immunoistochimica (loc n°14) 2 Planimetria dei locali dell’UO Idem come sopra 3 Elenco attrezzature UO 4 Elenco sostanze utilizzate UO

37 DVR: Cap. G allegati al fascicolo
Tipologia dell’allegato Luogo di conservazione dell’allegato 5 Schede di sicurezza (ordine alfab 2 reg delfino) Mensola posta sopra ai microtomi, laboratorio istologia (locale n°13) 6 Manuali d’uso Ogni lab possiede i manuali d’uso relativi agli strumenti utilizzati, manuali d’uso generico sono conservati nell’archivio del capotecnico posto nel corridoio di reparto (locale n°30) 7 Registro infort Mensola scrivania coordinatore tecnico (locale n°14) 8 Normativa vigente Idem come sopra

38 DVR: Cap. G allegati al fascicolo
Documento aggiornato delle analisi dei processi lavorativi Verbali delle visite e dei sopralluoghi all’U.O. da parte del NOPP e del MC Risultanze della sorveglianza sanitaria Monitoraggi ambientali Valutazioni a livello aziendale di rischi specifici Linee guida, protocolli, procedure, direttive, ecc. Materiale per l’informazione e la formazione dei lavoratori

39 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
Valutazione del rischio: caratteristiche della lavorazione, quantitativo utilizzato, durata e frequenza d’impiego, vie di assorbimento e metabolismo Gestione del rischio: eliminazione o sostituzione dell’agente cancerogeno o mutageno, possibilità di confinamento degli agenti nocivi, riduzione dell’esposizione ad un valore più basso possibile

40 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
Attraverso l’analisi del lavoro, operare un’azione valutativa e migliorativa che si fa carico di aspetti quali: Individuazione dei rischi per la salute dei lavoratori attraverso precisi e riproducibili criteri La proposta e la messa in opera di scelte organizzative alternative La predisposizione e l’aggiornamento di un programma di sorveglianza sanitaria congruente rispetto ai rischi evidenziati L’incorporazioni nell’analisi di questioni relative alla protezione dell’ambiente

41 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
Sostanze, preparati, processi tipo N CAS Classificazione fornitore Classificazione ufficiale 1 phenylhydrazine 1-5 38 45.23/24/25.48/23/24/25.36/ 2 Ioduro di propidio 5 Non classificato 3 Etidio bromuro 38.40 4 Rosso congo 45.63 Acido cromico

42 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
Sostanze, preparati, processi Descrizione sostanza Quantità annuale utilizzata Locale di utilizzo 1 phenylhydrazine La Fenilidrazina è utilizzata: Pura (liquido oleoso) In conc 0,01% (nella soluzione di lavoro) 5,2 ml 14 2 Ioduro di propidio Lo ioduro di propidio è utilizato: puro (in polvere) in soluz acquosa 0,05% (soluzione madre) in soluz acquosa 0,005% (soluz di lavoro) 2,6 litri (soluz di lavoro) 11

43 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
Sostanze, preparati, processi Descrizione sostanza Quantità annuale utilizzata Locale di utilizzo 3 Etidio bromuro L’etidio bromuro è utilizzato: puro (in polvere) In soluz acquosa 1% (soluz madre) in soluz acquosa 0,1% (soluz stock) in matrice entro il gel di agarosio (0,000025%) Inferiore a 10 ml (soluz madre) 18

44 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
Sostanze, preparati, processi Descrizione sostanza Quantità annuale utilizzata Locale di utilizzo 4 Rosso congo Il rosso congo è presente: In soluzione tamponata (conc 1%) nel reattivo A del kit di colorazione Circa 100 ml 12,13 5 Acido cromico Il triossido di cromo è presente: In soluz nel reattivo A del kit utilizzato per la visualizzazione di funghi su tessuti Circa 50 ml

45 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
Caratteristiche della sostanza: N CAS Classificazione fornitore SDS Classificazione UE Etichettatura Proprietà chimico-fisiche Scheda di sicurezza in allegato

46 Valutazione del rischio da agenti cancerogeni e/o mutageni
descrizione dell’attività “passo dopo passo”

47 Attività elementare Struttura sociale dei compiti Conoscenze tecniche Costrittività organizzative Blocco della perossidasi endogena con soluz di fenilidrazina allo 0,01% in tampone Chi … Dove … Perché … Come … Quando … Tempo … Quantità … Dispositivi di protezione … Contenuti SDS Sostanza Precauzioni Corretto utilizzo apparecchiature Pulizia e decontaminazione Procedure di emergenza Dispositivi protezione Conservazione, utilizzo e smaltimento Seguire e mantenere efficienti nel tempo le misure di prevenzione adottate per evitare possibili esposizioni

48 Misure di tutela adottate
Al momento la sostanza non è sostituibile Conservazione in doppio contenitore … Manipolazione e smaltimento … Divieti … Ricambio di aria … Cappa chimica … Piano di lavoro … Modifica metodica … Smaltimento soluzioni impiegate … Lavaggio vetreria … Smaltimento materiale monouso … DPI .. Manutenzione cappa chimica … Kit di emergenza … Contaminazioni personali …

49 Monitoraggio ambientale e biologico
Nelle fonti bibliografiche consultate, relativamente al monitoraggio biologico, ovvero alla ricerca della Fenilidrazina o di suoi metaboliti in comparti biologici, non si ha riscontro dell’esistenza di metodiche analitiche ufficiali

50 Conclusioni Sulla base delle misure di prevenzione attuate e dei quantitativi di Fenilidrazina utilizzati, si può concretamente sostenere che gli operatori addetti non siano da considerare “esposti”, ma eventualmente “potenzialmente esposti”, nel caso di eventi accidentali

51 Aggiornamento dei processi lavorativi
Processo 1 COLORAZIONI ISTOCHIMICHE Obiettivo: Permettere lo studio morfologico dei tessuti e delle cellule che li compongono, utilizzando sostanze coloranti capaci di colorare le cellule o le diverse parti di una cellula, in modo da renderle immediatamente visibili e distinguibili. Alcian PAS Bilirubina Blu di toluidina Chiarificazione della Melanina Ferro Ficht per spirocheta e borrelia Giemsa Giemsa modificato Grimelius Kit Grocott Kit Jones Kit Melanina Nitro blu di tetrazolio (a fresco) PAS PAS diastasi PAS in microonde PTAH Reticolo Kit Rodanina Rosso Congo Kit Sirius Red Sudan III Tricromica Kit Weighert Van Gieson Von Kossa Ziehl Nielsen

52 Costrittività Organizzative
FASE 1.1 Alcian Pas Ob.: colorare i mucopolisaccaridi acidi (in blu)e neutri (in rosso), contrasto nucleare in blu Struttura dei compiti Struttura sociale Conoscenze tecniche Costrittività Organizzative Attività 1.1.1: preparazione soluzione acido periodico 1% Chi: tecnico di turno una settimana ogni cinque (lunedì -venerdì dalle 9,30 alle 12,00) Dove: corridoio (locale n° 30), in laboratorio istologia (locale n°13) e lab immunoistochimica (locale n° 14) Quando: circa una volta al mese Come: indossando guanti monouso in nitrile, preleva dall’armadio aspirato dei reagenti posto sul corridoio, il flacone contenente l’acido periodico in polvere [polvere classificata R9 - Esplosivo in miscela con materie combustibili; R34 - Provoca ustioni] (Carlo Erba) e, nel lab. Immunoistochimica, utilizzando la bilancia analitica, con una spatola ne preleva e pesa 20 gr su apposita cartina. Trasferisce quindi la polvere in un matraccio contenente 2000 ml di acqua deionizzata e mescola fino a completa dissoluzione. La soluzione di acido periodico 1% così preparata [R 36/37/38 - Irritante per gli occhi , le vie respiratorie e la pelle] viene conservata, in un flacone scuro appositamente etichettato, a temperatura ambiente, nell’apposito armadietto posto sotto il bancone delle colorazioni, nel laboratorio di istologia. L’aliquota di questa soluzione che viene impiegata nelle colorazioni viene conservata in una vaschetta da 250 ml, etichettata, posta sotto la cappa del laboratorio di istologia e cambiata con frequenza settimanale o al bisogno. (La soluzione esausta viene eliminata nell’apposito lavello dotato di aspirazione localizzata e di scarico collegato alla cisterna di raccolta reflui esterna all’edificio). Perché: attività necessaria per avere a disposizione il reagente per eseguire la colorazione oggetto: pericolosità intrinseca degli agenti chimici utilizzati. mezzi: DPI necessari e loro limiti di protezione; dotazione e utilizzo del kit di emergenza processo: modalità di utilizzo, conservazione e stoccaggio degli agenti chimici; raccolta e smaltimento dei reflui; Necessità di trasferire il reagente e le soluzioni da un locale all’altro

53 Costrittività Organizzative
FASE 1.3 Blu di Toluidina Ob: colorazione metacromatica di sostanze acide: granuli delle mastcellule, sostanza acida della cartilagine e alcune mucine epiteliali. Struttura dei compiti Struttura sociale Conoscenze tecniche Costrittività Organizzative Attività 1.3.1: colorazione manuale Chi: tecnico di turno una settimana ogni cinque (lunedì -venerdì dalle 9,30 alle 12,00) Dove: in laboratorio istologia (locale n°13), sotto cappa di cui è stata verificata l’efficacia (nel 2001 dalla Fondazione Salvatore Maugeri) ma che non viene controllata periodicamente Quando: una o due volte al mese Come: indossando guanti monouso in nitrile e utilizzando l’apposita vaschetta per contenere i reflui (che vengono poi eliminati nell’apposito lavello dotato di aspirazione localizzata e di scarico collegato alla cisterna di raccolta reflui esterna all’edificio); sulle sezioni tagliate al criostato, asciugate all’aria, disposte sui vetrini e reidratare in acqua deionizzata: mette pochi ml di soluzione acquosa di Blu di Toluidina (pronto uso Bio-Optica) [R-nessuna], fino a coprire la sezione, per 1-2 min. Lava in acqua deionizzata . Applica direttamente con apposita pinzetta il vetrino coprioggetto utilizzando un montante sintetico disciolto in acqua Crystal mount [R-nessuno] (pronto uso Bio-Optica) oggetto: pericolosità intrinseca degli agenti chimici. mezzi: DPI necessari e loro limiti di protezione; funzionamento e limiti di protezione della cappa; dotazione e utilizzo del kit di emergenza processo: modalità di utilizzo, conservazione e stoccaggio degli agenti chimici; raccolta e smaltimento dei reflui; Utilizzo di agenti chimici

54 Processi lavorativi Colorazioni istologiche Colorazioni citologiche
Esame estemporaneo Campionamento biopsie e pezzi operatori e processatori Immunoistochimica Citofluorimetria Biologia molecolare

55 Certificazione OSHAS 18001:2007
Sistema di gestione per la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’APSS. Definisce che i sistemi adottati soddisfino i requisiti richiesti nel D Lg 81/2008,e s.m.e i. tramite una serie di audit per concludersi con la certificazione.

56 Grazie dell’attenzione!...


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