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La comprensione delle emozioni

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Presentazione sul tema: "La comprensione delle emozioni"— Transcript della presentazione:

1 La comprensione delle emozioni

2 La comprensione delle emozioni: una competenza complessa
La comprensione delle emozioni riguarda la natura, le cause e la possibilità di gestire le emozioni. (Harris, 2000). Natura Cause Regolazione (1) Riconoscimento emozioni base (2) Emozioni miste (3) Emozioni morali (4) Situazioni (5) Ricordi (6) Desideri (7) Credenze (8) Nascondere (9) Gestire/controllare

3 Componente I Riconoscimento in base segnali espressivi
2-3 anni  riconoscimento e nomina delle emozioni in base a segnali espressivi del volto. Sviluppo del riconoscimento delle espressioni emotive tra i due ed i cinque anni (Denham e Couchoud, 1990)  per prime le emozioni positive, poi le negative. Progresso legato alla percezione della salienza degli indizi percettivi: per prime le informazioni percettive provenienti dalla regione della bocca, (felicità), e solo in seguito le informazioni derivanti dalla zona oculare, (tristezza, rabbia e paura) (Cunningham & Odom, 1986).

4 Componente II Cause situazionali
3-4 anni  le cause esterne influenzino le emozioni proprie e degli altri. Es. anticipare la tristezza che un altro bambino proverebbe se perdesse il suo gioco preferito, oppure la felicità che un altro proverebbe se ricevesse un regalo (Cassidy, Ross, Butkovsky & Braungart, 1992; Cutting & Dunn, 1999; Denham, 1986). Evoluzione molto simile al riconoscimento delle espressioni emotive (Denham e Couchoud, 1990)  prima le situazioni che causano felicità poi quelle che provocano rabbia o tristezza; Cause situazionali che suscitano paura  complicato (scarsa familiarità con situazioni quotidiane che suscitano paura estrema, e quindi con espressioni facciali che indichino tale emozione). Soggetto che prova l’emozione : i bambini riportano cause situazionali più pertinenti quando parlano di sé, rispetto a quando esse sono riferite ad emozioni provate da coetanei o dai genitori (Dunn & Hughes, 1998).

5 Componente III Desideri
4 anni  le reazioni emotive delle persone dipendono dai loro desideri  due persone possono provare emozioni diverse riguardo la stessa situazione perché essi hanno diversi desideri. (Harris, Johnson, Hutton, Andrews & Cooke, 1989; Yuill, 1984). Bambini piccoli  ragionamento basato sulla corrispondenza o meno fra desideri e realtà: una persona sarà felice se ottiene ciò che desidera mentre sarà triste se il suo desiderio non si realizzerà (Harris, 1989; Hadwin & Perner, 1991). All’inizio dell’età scolare i bambini cominciano a tener conto dell’intenzionalità nel causare emozioni negli altri.

6 Componente IV Credenze
5 e 6 anni  le credenze di una persona, vere o false, possono determinare la sua reazione emotiva ad una situazione. (Bradmetz & Schneider, 1999; Fonagy, Redfern & Charman, 1997). La comprensione della falsa credenza nei bambini emerge intorno ai 4 anni, ma la comprensione che le credenze – vere o false – possano provocare delle emozioni, emerge più tardivamente. Utilizzando un compito di scambio inatteso del contenuto, Harris e colleghi (1989) hanno indagato la capacità dei bambini di attribuire al protagonista un’emozione in base a ciò che pensava vi fosse nel contenitore. Bambini di 4 anni: attribuzione sbagliata dello stato emotivo al protagonista Maggior parte dei bambini di 6 anni: attribuzione dell’emozione corretta e adeguata giustificazione.

7 Componente V Ricordi Fra i 3 ed i 6 anni  relazione tra memoria ed emozione. L’intensità di un’emozione decresce col tempo e alcuni elementi di una situazione presente possono servire come promemoria per riattivare emozioni passate (Harris, 1983; Lagattuta & Wellman, 2001; Lagattuta, Wellman & Flavell, 1997).

8 Componente VI Regolazione
6-7  strategie comportamentali; bambini più grandi, di 8 anni e più, iniziano a capire che strategie psicologiche (negazione, distrazione, etc.) possono essere più efficaci (Altshuler & Ruble, 1989; Harris & Lipian, 1989; Meerum Terwogt & Stegge, 1995). Prescolari  modificare alcune emozioni negative, quali ad esempio la tristezza e la rabbia attraverso strategie perlopiù fisiche, verbali, sociali e materiali (Fabes & Eisenberg, 1992; Denham, 1996). I prescolari iniziano anche a sviluppare alcune strategie mentalistiche per affrontare le emozioni – soprattutto quelle negative – ma questi strumenti non sono mai quelli predominanti. Sanno riconoscere strategie di controllo cognitivo, ma è solo col progredire dell’età che riescono anche a riconoscerne l’efficacia e ad applicarle spontaneamente (Denham, 1998).

9 Componente VII Controllo dell’espressione
4-6 anni  discrepanza fra emozione provata ed emozione espressa (Gardner, Harris, Ohmoto & Hamazaki, 1988; Gross & Harris, 1988; Saarni, 1979). Bambini di 3-4 anni  eventi concreti ed osservabili per dedurre l’emozione provata; a 5-6 anni  riferimento anche a fenomeni non osservabili, come per esempio le intenzioni e le motivazioni, per spiegare ciò che una persona sembra provare: per questo, verso i sei anni i bambini riescono anche ad identificare meglio la dissimulazione (Denham,1998). Affinamento nel corso della crescita anche grazie alla comprensione delle regole di esibizione delle emozioni tipiche della propria cultura.

10 Componente VIII Emozioni miste
8 anni  una persona può avere molteplici o anche contraddittorie (ambivalenti) risposte emotive ad una data situazione (Arsenio & Lover, 1999; Brown & Dunn, 1996; Hughes & Dunn, 1998; Steele, Steele, Fonagy, Croft & Holder, 1999). Harter e colleghi  modello evolutivo a quattro stadi: dai 7 anni i bambini cominciano a comprendere che si possono provare due emozioni diverse, ma della stessa valenza (positiva o negativa) rivolte ad uno stesso “bersaglio”, fino ad arrivare alla comprensione della possibilità di provare due emozioni di valenza opposta rivolte allo stesso bersaglio all’età di 11 anni (Harter e Buddin, 1987; Harter e Whitesell, 1989). Ricerche successive  anche i prescolari sono in grado di comprendere cosa significhi provare sentimenti conflittuali, anche se non sono in grado di parlarne spontaneamente (Peng, Johnson, Pollok, Glasspool & Harris, 1992; Kestenbaum & Gelman, 1995).  i prescolari sono in grado almeno di riconoscere e descrivere emozioni in conflitto (Denham, 1998; Larsen, To, Fireman, 2007).

11 Componente IX Emozioni morali
8 anni circa  da un’azione moralmente riprensibile scaturiscono emozioni negative e da un’azione moralmente lodevole nascono sentimenti positivi (Harter & Whitesell, 1989; Lake, Lane, Harris, 1995). Prescolari: teoria fondata sul raggiungimento o meno dei propri obiettivi: una persona è giudicata felice se ottiene ciò che desidera e triste se i risultati del suo comportamento non corrispondono con ciò che si era prefissato (Nunner-Winkler & Sodian, 1988). Quando esiste un conflitto fra motivazioni personali e norme morali, i prescolari giudicano le emozioni solamente in base al raggiungimento degli scopi, anche se moralmente reprensibili. Bambini più grandi, invece, tendono ad attribuire sentimenti in base alle norme morali (Nunner-Winkler & Sodian, 1988). I prescolari non sono inoltre in grado di descrivere le situazioni morali in termini di emozioni complesse (orgoglio, vergogna, senso di colpa…), ma utilizzano le emozioni fondamentali (Russell & Paris, 1994).

12 Il Test of Emotion Comprehension TEC
Il test ha lo scopo di valutare le nove componenti di comprensione delle emozioni in bambini fra i 3 e gli 11 anni. E’ composto da 9 gruppi di items, ciascuno dei quali misura una componente della Comprensione Emotiva. Consiste in un libro illustrato con una semplice vignetta nella parte alta di ciascuna pagina, sotto alla quale sono rappresentati, tramite espressioni facciali, quattro esiti emotivi.

13 Somministrazione Mentre mostra una vignetta al bambino, lo sperimentatore legge la storia che l’accompagna. Dopo che ha ascoltato la storia, al bambino viene chiesto di attribuire un’emozione al personaggio principale, indicando una delle quattro possibili risposte rappresentate in basso.

14 Comprendere le emozioni tra i 3 e i 5 anni (livello esterno)
Paolo vede il suo amichetto Alessio al parco mentre pedala sulla sua bicicletta nuova mostrando un largo sorriso. Paolo dice alla sua mamma: “Guarda, Alessio è contento perchè ha una bella bici nuova!”. Poi Paolo si ricorda che la sua bici è a casa con una gomma a terra e si sente un po’ triste. Riconoscimento delle emozioni sulla base di indizi espressivi Comprensione delle cause esterne delle emozioni Comprensione del ruolo dei ricordi su uno stato emotivo

15 Comprendere le emozioni tra i 5 e gli 8 anni (livello mentale)
Lisa invita la sua amica Marta a cena. Lisa adora gli hamburger e spera che sua madre li prepari per cena. A Marta, invece, proprio non piacciono. Quando la mamma di Lisa serve degli hamburger per cena, Marta sorride e comincia a mangiare, nascondendo la sua tristezza. Lisa non sa che a Marta non piacciono gli hamburger, quindi si sente felice perchè pensa che entrambe gusteranno volentieri la cena. Comprensione delle emozioni basate sui desideri Comprensione della possibilità di nascondere le emozioni Comprensione delle emozioni basate sulle credenze

16 Comprendere le emozioni tra gli 8 e gli 11 anni (livello riflessivo)
E’ passata già una settimana da quando il cane di Marco è scappato da casa. Marco è molto triste e sta cercando di pensare a qualcosa di allegro per dimenticare la sua tristezza. Mentre guarda dalla sua finestra, Marco vede la sua vicina Anna venire verso la sua porta con in braccio un cane: è proprio il suo adorato cagnolino! Marco è molto felice, ma, notando una zampa ferita, si sente allo stesso tempo un po’ triste. Anna è felice per aver salvato il cane ferito del suo vicino di casa! Comprensione della possibilità di controllare un’emozione Comprensione delle emozioni miste Comprensione delle emozioni morali

17 Le differenze individuali
Diversi studi hanno confermato la validità di tale modello di sviluppo in diverse culture. (Harris, 2000; Tenenbaum et al., 2004). MA Da studi condotti in Italia utilizzando lo stesso strumento (TEC), è emerso un modello di sviluppo leggermente differente (Albanese et al., 2006). Altri studi hanno dimostrato inoltre che in tale modello di sviluppo permangono molte differenze individuali. ALLORA

18 Le differenze individuali
Recentemente alcuni studiosi hanno indirizzato la loro ricerca verso lo studio delle differenze individuali nella comprensione delle emozioni. (Cutting et al., 1999; Harris et al., 2003; Pons et al., 2005). Principali risultati. Le differenze individuali: COSA LE DETERMINA? FATTORI AFFETTIVI FATTORI COGNITIVI es.: relazione attaccamento es.: linguaggio Si mantengono abbastanza stabili nel tempo Sono legate alle competenze pro-sociali Si osservano già dalla prima infanzia

19 Bambini inglesi e bambini italiani
Inghilterra Italia Modello teorico N=100 (3-11 anni) N=367 (4-10 anni) I Riconoscimento V Ricordi II Cause situazionali III Desideri IV Credenze VII Controllo dell'espressione VI Regolazione IX Emozioni morali VIII Emozioni miste principali discordanze del campione inglese dal modello teorico principali discordanze del campione italiano dal modello teorico


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