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1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Programma di promozione dell’attività motoria L’esperienza di Verona.

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Presentazione sul tema: "1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Programma di promozione dell’attività motoria L’esperienza di Verona."— Transcript della presentazione:

1 1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Programma di promozione dell’attività motoria L’esperienza di Verona

2 2 Attività effettuate 1) Corsi di ginnastica per anziani 2) Corsi di ginnastica per diabetici 3) Attività di cammino 4) Attività fisica e nutrizione 5) A ttività fisica e formazione del m.m.g. 6) Intervento sui determinanti ambientali dell’attività fisica 7) Advocacy

3 3 1) Corsi di ginnastica per anziani

4 4 Obiettivi Fornire consulenza ai Comuni che non hanno iniziative in atto o che hanno già attivato autonomamente dei corsi di attività fisica e che intendono riorganizzarli Finalizzare l’a. motoria alla salute e al benessere dell’utente Personalizzarla quanto più possibile (anziani, portatori di mal. cronica o di fattori di rischio cardiovascolare, diverse capacità funzionali)

5 5 Modalità organizzative Sede: palestre scolastiche Durata: 50 lezioni (circa 6 mesi) Partecipanti: 10-15 per corso, età > 55 anni Costi:  per l’insegnante 900-1000 E (50 ore)  spazi messi a disposizione dal comune  screening sanitario iniziale garantito dalla ULSS tramite convenzione con il CEBISM

6 6 Modalità organizzative Suddivisione dei partecipanti in due o tre gruppi selezionati sulla base della loro capacità fisica derivata da alcune prove Obiettivo di ottenere da ciascuno uno sforzo sufficiente a modificare in modo misurabile alcuni parametri fisiologici e bioumorali che sappiamo essere importanti per il benessere e la salute dei partecipanti

7 7 Modalità organizzative Controlli sanitari Compilazione di una scheda di screening iniziale (tutti) Visita medica: tutti >75 anni nuovi > 65 anni ricovero per m.c.v. (ultimi 3 anni) ogni 5 anni (65-75 a) presenza di almeno 4 “criteri minori”: altri ricoveri, mal. croniche (diabete, ipertensione), fratture, cadute, terapia cronica > 3 farmaci, punteggio > 12 alla visita precedente ECG da sforzo (casi selezionati)

8 8 Modalità organizzative Competenze dell’ULSS: Assistenza nella compilazione della scheda Formazione del personale comunale addetto e degli insegnanti dei corsi Incontri di informazione per la popolazione interessata Analisi dei corsi già in atto e progettazione di nuovi corsi dove non siano esistenti Visite di secondo livello Valutazione dei risultati

9 9 Modalità organizzative Competenze dei comuni: Organizzazione dei corsi e coordinamento attività amministrativa e sanitaria Reperimento di strutture idonee Pubblicizzazione dell’iniziativa Copertura dei costi per strutture e insegnanti Trasporto all’ambulatorio dei soggetti da visitare Invio di informazioni di ritorno alla ULSS per poter valutare i risultati ottenuti

10 10 certificazioni

11 11 Certificazione di idoneità all’a. sportiva non agonistica La richiesta non giustificata di certificati medici per l’attività motoria costituisce un problema presente in modo diffuso, che costituisce un ostacolo non indifferente all’acquisizione di uno stile di vita attivo. La Giunta della Regione Veneto in data 17.3.1994 ha emanato una disposizione avente come oggetto “Certificazione di idoneità sportiva non agonistica”…

12 12 Certificazione di idoneità all’a. sportiva non agonistica …in cui si definisce che l’attività ginnico-motoria “…è caratterizzata da esercizi fisici non competitivi, praticabili a prescindere dall’età dei soggetti, senza controllo sanitario preventivo obbligatorio, con finalità ludico- ricreative, ginnico-formative, riabilitative e/o rieducative…”

13 13 Certificazione di idoneità all’a. sportiva non agonistica “…in questo contesto rientrano corsi di apprendimento o perfezionamento di varie discipline quali il nuoto, la ginnastica per bambini, adulti ed anziani, la ginnastica aerobica, la ginnastica presciistica, l’escursionismo, i corsi di ballo/danza, ecc…”

14 14 Ginnastica par anziani I dati

15 15 Comuni partecipanti al progetto Già attivi: Verona Soave Grezzana S. Martino Buonalbergo Casteldazzano Dal 2005/2006: Caldiero S. Giovanni Lupatoto

16 16 Corsi per anziani Comune di Verona 1999/20002000/2001 Corsi: 66Corsi: 71 Partecipanti:1235Partecipanti:1315 2001/20022002/2003 Corsi: 56Corsi: 60 Partecipanti:1489Partecipanti:1359 2003/20042004/2005 Corsi: 54Corsi: 49 Partecipanti:1002Partecipanti:962 2005/2006 Corsi: 55 Partecipanti:1267

17 17 Corsi per anziani Altri Comuni 2002/2003 S. Martino BuonalbergoCastel D’Azzano Partecipanti:150Partecipanti:91 2003/2004 S. Martino BuonalbergoCastel D’Azzano Partecipanti:148Partecipanti:42 2004/2005 S. Martino BuonalbergoCastel D’Azzano Partecipanti:143Partecipanti:69 2005/2006 S. Martino BuonalbergoCastel D’Azzano Partecipanti:173Partecipanti:70

18 18 Corsi per anziani Altri Comuni 2003/2004 GrezzanaSoave Partecipanti:61Partecipanti:57 2004/2005 GrezzanaSoave Partecipanti:84Partecipanti:57 2005/2006 GrezzanaSoave Partecipanti:82Partecipanti:38 2005/2006 CaldieroS Giovanni Lupatoto Partecipanti:11Partecipanti:83

19 19 2) Ginnastica per diabetici

20 20 1998/19991999/2000 Corsi: 4 Partecipanti:49Partecipanti:63 2000/20012001/2002 Corsi: 5 Partecipanti:79Partecipanti:69 2002/20032003/2004 Corsi: 4 Partecipanti:51Partecipanti:49 2004/20052005/2006 Corsi: 5 Partecipanti:66Partecipanti:68

21 21 Corsi per soggetti diabetici Suddivisione dei partecipanti in due gruppi selezionati sulla base della loro capacità fisica derivata da alcune prove Obiettivo: ottenere da ciascuno uno sforzo sufficiente a modificare in modo misurabile alcuni parametri fisiologici e bioumorali critici.

22 22 3)Cammino e bicicletta

23 23 Il vero miracolo non è né di volare nell’aria né di camminare sull’acqua, ma di camminare sulla terra proverbio cinese

24 24 Limiti dei corsi per anziani e per diabetici Costo degli insegnanti e delle palestre (specie se private) N. limitato di palestre N. persone coinvolte stazionario* Minor coinvolgimento dei maschi N. di ore insufficienti *risulta estremamente impegnativo far raggiungere a questo tipo di intervento preventivo la necessaria dimensione di massa.

25 25 Possibili soluzioni 1)Spostare il fulcro degli interventi dalla palestra ad attività all’aperto 2)Potenziare la collaborazione con associazioni del territorio ed istituzioni a contatto con i potenziali utenti a questo scopo il cammino e la bicicletta si rivelano particolarmente utili

26 26 Vantaggi del cammino e della bicicletta A disposizione di tutti (equità), non richiede particolari abilità, equipaggiamento o strutture Potenziale maggior coinvolgimento degli uomini Bacino d’utenza potenziale illimitato Possibilità di parziale autogestione, (addestramento di “walking leaders” non professionisti con riduzione dei costi e aumento della motivazione dei partecipanti) Vantaggi psicologici Inserimento in un contesto più ampio di medicina preventiva Basso rischio di incidenti e di traumi muscoloscheletrici

27 27 Vantaggi psicologici del cammino gli altri senso di libertà piacere istintualità introspezione sollecitazione dei sensi e del corpo riconoscimento delle proprie difficoltà attribuzione interna della causalità del proprio comportamento capacità di adattamento, flessibilità rapporto con l’ambiente se stessi

28 28 Inquinamento Malattie croniche Il cammino e la bicicletta nella prevenzione Incidenti stradali Effetti psicologici Modifiche climatiche? Rumore Capitale sociale ………

29 29 OMS - Regional Office for Europe Cammino e bicicletta http://www.euro.who.int/eprise/main/who/progs/trt/modes/20021009_1 In Europa la maggior parte degli spostamenti avviene in auto, anche su percorsi brevi - distanze inferiori a 3 km in oltre il 30% dei casi e a 5 km in oltre il 50% dei casi. Questo è uno dei motivi principali per cui il 30% degli adulti non pratica abbastanza attività fisica e l’obesità è aumentata del 10-40% tra l’inizio e la fine degli anni 90. Percorsi entro i 5 km potrebbero essere effettuati in bicicletta (15–20 minuti) o a piedi (30–50 minuti di cammino veloce); questi tempi corrispondono ai livelli di attività fisica giornalieri raccomandati per mantenersi in buona salute

30 30 Collaborazione con Amici della Bicicletta 1)Pedibus 2)Giornata mondiale del diabete 3)Attività motoria per pazienti del centro anti-dia betico

31 31 Piste ciclabili a Verona finite (18.7 km) - aggiornato al 6 marzo 2006 Via Torbido Via Urbano III Piazzale XXV Aprile Da Avesa a Via Santini Via Confortini Da via badile a via pisano Lungadige Galtarossa (2 lati) Viale Piave – stradone santa lucia (dal sottopasso a via golosine) Fossa Muraria e Zenobria (da Montorio a Ferrazze)

32 32 Piste ciclabili a Verona finite (18.7 km) - aggiornato al 6 marzo 2006 via Biondella via Bassone Via A Da legnago Ponte aleardi - piazza bra - viale piave Camuzzoni da Chievo a Saval via Barana, via Betteloni, via San Felice Extra, via D’Arezzo e via Perini Da ponte florio a montorio

33 33 Piste ciclabili a Verona finite (18.7 km) - aggiornato al 6 marzo 2006 via Fratelli Ballerini - tratto tra via Montelungo e via C. Nepote via C. Nepote via A. Fedeli (piazza Fondo Frugose) strada Carmesana Da via torbido a porto san pancrazio via Cernisone via Imola via Pitagora

34 34 Piste ciclabili a Verona in corso di realizzazione (5 km) Da ponte florio a Via Belvedere Canale camuzzoni 2 stralcio (saval – corso milano) Sedime ex ferrovia fino a via torricelli Collegamento Viale piave – s teresa

35 35 Piste ciclabili a Verona in progetto (8.3 km) Canale camuzzoni 3 stralcio (corso milano – via albere) Da ponte Garibaldi a Quinzano – San Rocco(viale n bixio – via santini) Collegamento canale camuzzoni a stazione FS Da Via turazza a via delle grazie Collegamento stradone santa lucia con ex ferrovia Parco dell’Adige nord – da ponte castelvecchio a parona Circonvallazione da via dalla bona a porta san zeno Via montorio da via belvedere a via Carli

36 36 Walking compared with vigorous exercise for the prevention of cardiovascular events in women Manson JAE, N Engl J Med 2002;347:716 Lo studio, su 73.743 donne di 50-79 anni, mette a confronto l’influenza dell’esercizio fisico intenso, del cammino e della sedentarietà sulla comparsa di eventi cardiovascolari (follow-up medio di 3.2 anni). L’aumento dell’attività fisica presentava una forte associazione inversa col rischio di eventi cardiovascolari (rischio relativo per eventi coronarici 1.00, 0.73, 0.69, 0.68, 0.47 nei diversi quintili, p < 0.001 per il trend). La riduzione del rischio è risultata simile per il cammino e l’es. fisico intenso; anche un passo rapido e un minor numero di ore in attività sedentarie sono risultati buoni predittori di un rischio più basso.

37 37 Quanto camminare CDC – Promoting walking for physical activity 30 minuti la maggior parte dei giorni della settimana (60 per prevenire il sovrappeso) 10.000 passi (2000 passi di cammino veloce = circa 1.5 km in 15’) L’attività può essere frazionata in più volte di 10’ o più A passo veloce: bisogna che lo sforzo produca una modesta accelerazione del battito cardiaco

38 38 Valutazione dell’intensità dello sforzo Sulla base della percezione soggettiva: scala di Borg - da 6 (nessun movimento) a 19 (massima intensità mai sperimentata dal soggetto) Talk test Frequenza cardiaca MET

39 39 10.000 passi Si tratta di una delle modalità suggerite per incrementare l’attività di cammino; consiste nel misurare il numero dei passi quotidiani mediante un contapassi (pedometro) Costo di un contapassi: dai 10 euro in su a seconda della sensibilità/specificità Sedentario: 1000-5000 passi al giorno; 5000-7500: attivo nella vita quotidiana; 7500-10.000: pratica attività di cammino volontaria; > 10.000: molto attivo 10.000 passi = circa 75’ = quasi 400 calorie

40 40 Come iniziare National Inst. of Diabetes, Digestive, Kidney Dis. www.niddk.nih.gov/health/nutrit/walking/walkingbro/walking SettimanaCammino lento Cammino veloce Cammino lento Totale 15’ 15’ 25’8’5’18’ 35’11’5’21’ 45’14’5’24’ 55’17’5’27’ 65’20’5’30’ 75’23’5’33’ 85’26’5’36’ 95’30’5’40’

41 41 Gruppi di cammino a Verona Centri anziani Gruppi di quartiere –Circoscrizione 2 –Circoscrizione 3 –Circoscrizione 4 –Circoscrizione 5 Diabetici Centro salute mentale

42 42 Gruppi di cammino nei quartieri Importanza:  Coinvolgimento della popolazione dei quartieri in forma attiva  Coinvolgimento delle associazioni di volontariato  Offerta di opportunità di attività motoria in quartieri in cui mancano corsi di ginnastica per anziani organizzati dal comune a prezzi “calmierati”  Realizzazione di attività, inizialmente guidate, che possano poi diventare auto-gestite ed auto- mantenersi nel tempo

43 43 S. Lucia – Golosine

44 44 Gruppo di cammino per anziani S. Lucia – Golosine maggio 2004-gennaio 2005 Promosso da: Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 Facoltà di Scienze Motorie Auser – Associazione per l’Autogestione dei Servizi e la solidarietà Associazione infermieri

45 45 Struttura del corso Attività di cammino preceduta da un “corso breve” di attività motoria a bassa intensità Individuazione di percorsi nel quartiere Formazione di walking leader (abilità relazionali e pratiche) Passaggio all’autogestione con “supporto” periodico

46 46 Risultati 75 partecipanti di cui 60 “regolari” 3 gruppi di cammino 3 walking leader formati Partecipazione degli insegnanti inizialmente a 2/3 degli incontri, poi a 1/3 fino ad autogestione completa

47 47 B. Roma

48 48 Gruppo di cammino per anziani B. Roma dicembre 2004- giugno 2005 Promosso da: Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 Facoltà di Scienze Motorie Auser – Associazione per l’Autogestione dei Servizi e la solidarietà

49 49 Struttura del corso 29 ore di formazione teorica su attività fisica e cammino per il mantenimento della salute nell’anziano 71 ore di attività pratiche di cammino Individuazione di percorsi nei quartieri Formazione di walking leader (abilità relazionali e pratiche) Giornate di socializzazione

50 50 Lezioni teoriche Il rapporto mente-corpo Efficacia dell’attività fisica nella prevenzione delle malattie Il cammino La motivazione all’attività motoria Quale attività fisica. Come iniziare La misurazione dell’intensità dello sforzo Invecchiamento e attività fisica Il punto di vista del fisiatra Il punto di vista del cardiologo Alimentazione corretta e stile di vita sano

51 51 Lavori di gruppo Problemi che rendono difficile intraprendere un’attività fisica regolare e proposte di soluzione individuate dal gruppo Solitudine Pigrizia Resistenza ad uscire di casa Amici e/o partner sedentari Smog – traffico Mancanza di percorsi

52 52 Lavori di gruppo Pigrizia Si supera nei seguenti modi: Ø forza di volontà Ø costanza Ø prendere accordi in anticipo per un’attività da fare con altri Ø darsi un obiettivo Ø organizzare il tempo Ø tenere un diario dell’attività quotidiana Ø scegliere le attività piacevoli

53 53

54 54 Aalborg commitments (obiettivi per lo sviluppo sostenibile) 1.Governance (democrazia partecipatoria) 2.Gestione locale sostenibile 3.Risorse naturali comuni (energia, acqua, aria ecc) 4.Consumo responsabile (rifiuti, riciclaggio) 5.Pianificazione e progettazione urbana 6.Mobilità e traffico 7.Azione locale per la salute 8.Economia locale sostenibile 9.Equità e giustizia sociale 10.Da locale a globale

55 55 E l’uomo incontrò il cane Il progetto mira a facilitare l’adozione di cani randagi da parte dei diabetici, poichè possedere un cane rappresenta uno stimolo ad un’attività di cammino quotidiana e protratta nel tempo comporta indubbi benefici di natura psicosociale, specie per gli anziani

56 56 Gruppi di cammino per diabetici Utenti: diabetici di tipo 2 afferenti al centro anti diabetico di Verona Studio di fattibilità in partenza entro il 2005 (circa 90 persone, durata 6 mesi); seguirà l’intervento su larga scala Screening sanitario iniziale per individuare eventuali controindicazioni o limitazioni all’attività fisica Iniziale conduzione da parte di professionisti, poi addestramento di diabetici walking- leader

57 57 Protocollo 2 gruppi di pazienti, che riceveranno Counseling individuale e di gruppo sull’attività fisica e offerta di partecipare ad attività organizzate di cammino o bicicletta (trattati) Istruzioni scritte sull’opportunità di incentivare l’attività fisica (controlli) Misurazione prima e dopo di parametri metabolici attività fisica praticata (diario, contapassi)

58 58 Criteri di inclusione diabete mellito di tipo 2 età compresa fra 50 e 75 anni terapia con dieta e/o antidiabetici orali valori di emoglobina glicata compresi fra 7.0 e 9.9% assenza di criteri di esclusione i soggetti devono inoltre essere ritenuti (dal diabetologo curante) idonei al programma di attività fisica

59 59 Criteri di esclusione neuropatia grave somatica o autonomica vasculopatia grave degli arti inferiori retinopatia proliferante in attività insufficienza renale cronica moderata-severa patologie acute importanti angina instabile infarto recente (3 mesi precedenti) presenza di chetonuria persistente inidoneità fisica al cammino: soggetti che non siano in grado di eseguire il “6-min walk test” soggetti che rifiutino di partecipare allo studio

60 60 4) attività fisica e nutrizione

61 61 L’intervento deve essere globale e coinvolgere tutto lo stile di vita! Non più di 2 ore di TV al giorno Almeno un’ora di attività fisica al giorno Attenzione alla dieta

62 62 Stile di vita: la televisione Il rischio di obesità aumenta del 23% per ogni 2 ore passate davanti alla TV (Hu, JAMA 2003) media italiana 3-4 ore Assenza di movimento Consumo di alimenti ipercalorici ad alto valore nutrizionale Fattori di rischio aggiuntivi: N. di TV in casa TV in camera da letto TV dove si mangia

63 63 Interventi nelle scuole Con i bambini Con gli insegnanti Con i genitori Interventi teorici Lavori di gruppo

64 64 HeartPower! Alcune idee e attività per promuovere la salute cardiovascolare a scuola in modo divertente http://www.americanheart.org/presenter.jhtml?id entifier=3003345 http://www.americanheart.org/presenter.jhtml?id entifier=3003345 TAKE 10! Un programma di attività fisica da svolgere in classe per bambini delle materne e delle elementari http://www.take10.net/whatistake10.asp?page=ne w http://www.take10.net/whatistake10.asp?page=ne w ACTION FOR HEALTHY KIDS Un sito per la promozione di attività fisica e nutrizione sana nella scuola http://www.actionforhealthykids.org/AFHK

65 65 La bilancia dell’esercizio SvantaggiVantaggi

66 66 Il movimento non è solo sport… …ma anche: camminare; giocare all’aperto; andare a scuola a piedi; fare le scale invece di usare l’ascensore; spostarsi a piedi o in bicicletta; “adottare” un cane Ed è ancora più piacevole se viene fatto insieme agli altri (amici, genitori, nonni…)

67 67 Counseling alimentare nei corsi di ginnastica per anziani qualità della vita abitudini alimentari livelli di attività fisica quotidiana capacità motorie Intervento integrato di AF ed educazione alimentare per migliorare:

68 68 Counseling alimentare nei corsi di ginnastica per anziani Il counseling dietologico veniva effettuato direttamente dagli insegnanti dei corsi in palestra, dopo un corso di formazione ad hoc con dietiste e medici nutrizionisti

69 69 Collaborazione con il centro di salute mentale Gli psicotici ricevono in genere cure sanitarie di minor qualità per quanto riguarda le patologie non psichiatriche e hanno una maggior mortalità della popolazione generale, dovuta (oltre che a suicidio e morti traumatiche) al maggior rischio cardiovascolare in quanto spesso la loro alimentazione è inadeguata fanno poca attività fisica alcuni psicofarmaci inducono aumento del peso La psicosi potrebbe anche ostacolare la relazione con gli operatori sanitari rendendo più difficile il counseling su nutrizione e attività fisica

70 70 Collaborazione con il centro di salute mentale Vi sono pochi studi pubblicati sugli interventi per ridurre l’obesità mediante un intervento su nutrizione e attività fisica Dai dati disponibili risulta comunque che un programma di questo tipo sia praticabile ed efficace L’aderenza ai programmi di a. motoria non è altissima, ma non si discosta di molto da quella della popolazione generale; inoltre i soggetti che restano “agganciati” al programma manifestano un grande entusiasmo e un miglioramento notevole della qualità di vita

71 71 Formazione degli operatori sull’importanza della a. fisica nel mantenimento della salute Gruppi di cammino Formazione degli operatori Intervento sulle porzionature Collaborazione con la ditta fornitrice dei pasti al centro diurno Fornitura di frutta e verdura a volontà Laboratorio del gusto Interventi sispsian Lavoro sulla motivazione

72 72 5) attività fisica e formazione del medico di medicina generale

73 73 Definizione Il corso era rivolto a tutti i medici di medicina generale nell’ambito della convenzione stipulata con la ULSS 20 di Verona (progetti Psat 1 e 2) Il primo corso era rivolto ai formatori Nei 4 corsi successivi questi ultimi hanno formato i propri colleghi

74 74 Obiettivi Informare e rassicurare, sulla base delle evidenze scientifiche, i mmg sui benefici e sui rischi dell’attività fisica nell’anziano Ottenere l’adesione attiva dei mmg alle finalità e alla metodologia del progetto Fornire ai mmg gli strumenti pratici e comunicativi per intervenire sui propri assistiti Garantire continuità e diffusione al progetto sul territorio dell’ULSS 20

75 75 Risultati 18 mmg formatori 40 + 40 mmg aggiornati

76 76 6) intervento sui determinanti ambientali dell’attività fisica

77 77 Principali fattori ambientali che influenzano dieta e a.fisica Macchine o apparecchi che riducono la spesa energetica (auto, ascensore, telecomando TV) Basso prezzo del cibo a basso valore nutrizionale e alto prezzo di frutta e verdura Distributori di cibo a basso valore nutrizionale Disponibilità di attrezzature per l’attività motoria (es cyclette) Accessibilità di luoghi dove praticare attività fisica Cartelli che invitino a usare le scale Qualità del cibo distribuito a scuola Numero di locali fast-food Pubblicità televisiva

78 78 The relative influence of individual, social and physical environment determinants of physical activity Giles-Corti B et al, Social Science and Medicine, 2002;54:1793 Fattori ambientali che influenzano l’accesso alle strutture per l’attività fisica: Distanza Costo Sicurezza del percorso (traffico, timore di aggressioni ecc.) Accessibilità (distanza/mezzi di trasporto) “Appetibilità” delle strutture Equità (presenza delle strutture in quartieri di diverso tenore sociale) Rete sociale

79 79 Capitale sociale Il capitale sociale è creato dalle interazioni quotidiane fra le persone e sviluppato in strutture quali i gruppi civici e religiosi, le reti informali della comunità e dal volontariato. Più queste reti sono consolidate e più alta è la probabilità che si instaurino modalità di collaborazione reciprocamente vantaggiose. In questo modo il capitale sociale crea salute e può valorizzare i benefici degli investimenti in salute.

80 80 Recommendations to increase physical activity in communities Am J Prev Med 2002;22(4S) InterventoDescrizioneRaccomandatoAttivo su Segnali o cartelliIncoraggiano a usare le scalesiVari sottogruppi Campagne di comunitàMessaggi che promuovono l’a.f. tramite: media, gruppi di auto-aiuto, ed. sanitaria, counseling individuale, interv. ambientale FortementeAdulti bambini Uso dei mediaEvidenze insufficienti Popolazione generale Ed. sanitaria a scuolaIntervento mirante ad aumentare i livelli informativi Evidenze insufficienti Bambini Ed. fisica a scuolaModifica dei programmi con aumento delle ore di educazione fisica FortementeBambini Ed. sanitaria/ed. fisicaEvidenze insufficienti Adolescenti (college, univ.) Ed. sanitaria a scuolaIntervento per ridurre l’uso di TV e vieogiochi Evidenze insufficienti Bambini Supporto sociale su base familiare Strategie per aumentare il supporto dato dai familiari al cambio di comportamento Evidenze insufficienti Bambini, (adulti)

81 81 Recommendations to increase physical activity in communities Am J Prev Med 2002;22(4S) InterventoDescrizioneRaccomandatoAttivo su Supporto sociale + intervento di comunità Costruzione e rinforzo della rete sociale e del capitale sociale FortementeAdulti Programmi comportamentali individualizzati Il soggetto impara le abilità necessarie per introdurre l’a.f. nella routine quotidiana: saper stabilire obiettivi; sapersi dotare di un supporto sociale; essere in grado di procurarsi rinforzi; tecniche di problem solving; prevenzione delle ricadute FortementeAdulti bambini Facilitazione dell’accesso alle strutture Intervento sull’ambiente associato con un intervento di diffusione delle informazioni (quali strutture, come utilizzarle) FortementeAdulti

82 82 Interventi di comunità per aumentare l’attività fisica CDC – Guide to community preventive services - 2002 Gli interventi di comunità che forniscono supporto sociale sono fortemente raccomandati perché in base agli studi pubblicati: possono portare a un aumento del 44% del tempo dedicato all’attività fisica e del 20% della frequenza di tale attività; essi aumentano i livelli di fitness, abbassano la % di grasso corporeo, aumentano le conoscenze e la fiducia di potercela fare; sono efficaci in persone di ambo i sessi e di varie fasce di età, sia sedentarie che già attive.

83 83 Interventi per promuovere o aumentare l’accesso alle strutture CDC – Guide to community preventive services - 2002 Gli interventi miranti a promuovere o aumentare l’accesso alle strutture per l’attività fisica (creazione di percorsi, costruzione di nuove strutture, facilitazione dell’accesso a quelle già esistenti) sono fortemente raccomandati perché in base agli studi pubblicati : possono portare a un aumento del 25% delle persone che praticano a. f. almeno 3 volte la settimana; riducono il peso e il grasso corporeo; sono efficaci in persone di ambo i sessi e in vari contesti (università, industria, comunità povere)

84 84 Azioni del Dipartimento di Prevenzione sui determinanti ambientali dell’a. fisica:  censire le opportunità di attività fisica presenti  effettuare l’attività di advocacy  fornire consulenza ai comuni (strumenti urbanistici, percorsi ciclo/pedonali, aree verdi; prevenzione delle malattie da inquinamento e dei traumi da traffico)  informare e formare i mmg  promuovere iniziative per incrementare il cammino (sul percorso casa-scuola e casa-lavoro; nel tempo libero)  favorire interventi per incrementare il capitare sociale

85 85 Percorsi di quartiere 8 percorsi per il cammino in aree verdi urbane ad accesso libero (Verona e altri comuni) Tempo di percorrenza a passo veloce: 20/30’ Lungo il percorso sono installati cartelli che spiegano: intensità e durata dello sforzo, postura, respirazione, abbigliamento, come iniziare e terminare lo sforzo Periodicamente conduttori di gruppi di cammino riuniscono anziani residenti nel quartiere e li accompagnano in attività di cammino L’attività è promossa sui mass media, mediante incontri pubblici e con il coinvolgimento delle associazioni locali

86 86 “Catena” “Del Terraglio” “Progno di Avesa” “Vallo di Cangrande” (p. Vescovo) “Fonte delle Monache” (S. Michele) “Delle Risorgive” (Montorio) “Vecchia Ferrovia” (Golosine) “B. Roma” Percorsi in fase di progettazione

87 87 Realizzazione dei percorsi (1) Identificazione del luogo Valutazione delle difficoltà di percorso (tratti in pendenza, tipologia del fondo) Divisione del percorso in sotto-tratte con indicazione delle distanze percorse Individuazione di percorsi adeguati alle diverse tipologie di utenza o in alternativa di diverse modalità di percorrenza Posizionamento, nella zona di accesso, di cartelli con suggerimenti sul tipo di sforzo e proposte di esercizi di avvio allo sforzo fisico

88 88 Realizzazione dei percorsi (2) Collocazione di zone attrezzate per esercizi degli arti superiori Strutture di supporto (panchine, fontanelle) Valutazione delle vie di accesso e delle possibilità di posteggio (auto, moto, bici ecc) Interventi di promozione dell’iniziativa Incontri di informazione/formazione con le associazioni territoriali (walking leader) Presentazione alla popolazione della risorsa e delle modalità di utilizzo Iniziative collettive di esercizio

89 89 “Catena” “Del Terraglio” “Progno di Avesa” “Vallo di Cangrande” (p. Vescovo) “Fonte delle Monache” (S. Michele) “Delle Risorgive” (Montorio) “Vecchia Ferrovia” (Golosine) “B. Roma” Percorsi in fase di progettazione

90 90

91 91

92 92 7) Advocacy: sintetizzare e diffondere le conoscenze parlare per chi non ha voce incidere su: opinione pubblica, politiche, risorse socioeconomiche

93 93 1 2 3 4 5 1.rinforzare l’azione di comunità 2.promuovere le abilità individuali 3.facilitare, mediare, praticare l’advocacy 4.creare ambienti favorevoli alla salute 5.ridefinire gli obiettivi dei servizi sanitari Per costruire politiche di promozione della salute efficaci è necessario: Carta di Ottawa 1986 per permettere alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla

94 94 Paternalismo

95 95 Paternalismo illuminato

96 96 Spontaneismo

97 97 Alleanza

98 98 Medicina sostenibile

99 99 Obiettivi WHO global strategy - diet and physical activity Fornire evidenze - sintetizzare le conoscenze e gli interventi su dieta-attività fisica-mal. croniche Advocacy – parlare per chi non ha voce, incidendo su: opinione pubblica, politiche, risorse economiche e sociali Coinvolgere gli stakeholders - concordare una linea comune sul loro ruolo per implementare la strategia globale Proporre politiche ed interventi adattati ai singoli paesi (www.who.int/hpr/global.strategy.shtml)

100 100 Advocacy: sintetizzare e diffondere le conoscenze parlare per chi non ha voce incidere su: opinione pubblica, politiche, risorse socioeconomiche

101 101 Advocacy in un contesto locale Coinvolgimento di amministratori e associazioni Progetto regionale attività motoria Sito web : http: // prevenzione.ulss20.verona.it / attmot.html Laurea specialistica Facoltà Scienze Motorie Archivio bibliografico Pubblici incontri, mass media Corsi per medici di medicina generale e insegnanti di educazione fisica Counselling alimentare

102 102 Collaborazioni Associazioni: Auser Associazioni diabetici del Veneto Associazioni ambientaliste Aribandus Last minute market Le associazioni rappresentano un interlocutore fondamentale, in quanto portavoce in prima persona dei bisogni delle persone e a contatto con fasce di popolazione che molto difficilmente potrebbero venir raggiunte in modo capillare dall’istituzione pubblica Amministratori, enti e istituzioni: Comuni (Verona e circostanti) Facoltà di Scienze Motorie Istituto di Endocrinologia (Università di Verona) CEBISM

103 103 Archivio bibliografico E’ stato messo a punto un archivio bibliografico sulle evidenze pubblicate in letteratura relativamente ad attività motoria e prevenzione. L’archivio attualmente contiene circa 300 voci bibliografiche e viene costantemente aggiornato.

104 Archivio bibliografico


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