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1 UN APPROCCIO INNOVATIVO AL TEMA DELLA SICUREZZA INDUSTRIALE DIEM - Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna Prof. Ing. Cesare Saccani Prof. Ing.

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1 1 UN APPROCCIO INNOVATIVO AL TEMA DELLA SICUREZZA INDUSTRIALE DIEM - Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna Prof. Ing. Cesare Saccani Prof. Ing. Augusto Bianchini Phd Dott. Ing. Maria Teresa Cascella Phd Dott. Ing. Marco Pellegrini

2 2 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure coinvolte Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Linee guida di settore Conclusioni Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Software per la redazione del DVR

3 3 Testo Unico: figure coinvolte Le nuove disposizioni in tema di valutazione dei rischi aziendali e redazione del relativo documento saranno operative dal 29/7/08. Il D.LGS 81/08 risulta composto da 306 articoli, suddivisi in 13 Titoli, cui si aggiungono 52 Allegati. - - Titolo I: definizione delle figure coinvolte nella gestione della sicurezza sul lavoro; - - Titoli da II ad XI: disposizioni speciali volte allattuazione di specifiche prescrizioni antinfortunistiche; - - Titolo XII: disposizioni in materia penale e di procedura penale; - - Titolo XIII: contiene disposizioni finali, destinate a precisare, tra laltro, le normative abrogate, gli effetti finanziari del nuovo decreto ed il termine di 90 giorni;

4 4 Testo Unico: figure coinvolte Definizione delle figure coinvolte: - - Datore di lavoro - il soggetto che […] esercita i poteri decisionali e di spesa (Art. 2, I co. lett. b) (Art. 299 – Esercizio di fatto dei poteri direttivi); - - Dirigente – Persona che […] attua le direttive del datore di lavoro, organizzando lattività lavorativa e vigilando su di essa. (Art. 2, I co. lett. d); - - Preposto – Persona che […], sovrintende lattività lavorativa e garantisce lattuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. (Art. 2, I co. lett. e); Le altre figure coinvolte: - - Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi professionali (RSPP) e gli addetti a tale servizio; - - Il medico competente;

5 5 Testo Unico: figure coinvolte Gli obblighi del datore di lavoro (art. 18 TU): - - obblighi generali : lettere h), p), q), t) e z); - - obblighi verso i lavoratori : lettere c), d), e), f), i), l), bb) ed u); - - obblighi di carattere sanitario : lettere a) e g); - - obblighi verso il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza : lettere n), o) ed s); - - obblighi di comunicazione ad enti pubblici : lettere r) ed aa);

6 6 Testo Unico: figure coinvolte Rispetto al D. Lgs n. 626/94, si segnalano le seguenti novità: - - lart. 4, I co. si riferiva indistintamente ad obblighi del datore, del dirigente e del preposto ed era soltanto attraverso il rinvio allapparato sanzionatorio che si potevano individuare le specifiche responsabilità dei soggetti indicati; - - vengono chiariti, mediante apposita disposizione (art. 17 TU), gli obblighi del datore di lavoro non delegabili: la valutazione di tutti i rischi, con la conseguente elaborazione e predisposizione del documento previsto, e la designazione dellRSPP; - - viene disciplinata la delega di funzioni (art. 16 TU), sino ad oggi frutto soltanto di elaborazione giurisprudenziale; si precisa che la delega può avere ad oggetto tutti gli obblighi, salvi quelli espressamente posti a carico esclusivo del datore di lavoro dal TU;

7 7 Testo Unico: figure coinvolte Gli obblighi del datore di lavoro connessi a contratti dappalto, dopera o di somministrazione (art. 26 TU): - - verificare lidoneità tecnico professionale della impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi rispetto ai lavori ad essi affidati; - - cooperare alla attuazione delle misure di protezione e prevenzione relativamente ai rischi sul lavoro incidenti sullattività lavorativa oggetto dellappalto; - - coordinare gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi generati dalle interferenze tra i lavoratori delle diverse imprese coinvolte; - - elaborare il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI); il documento deve contenere le misure adottate per eliminare o ridurre al minimo i rischi da interferenze e va allegato al contratto di appalto o di opera;

8 8 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure fondamentali Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Linee guida di settore Conclusioni Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Software per la redazione del DVR

9 9 Un Sistema di Gestione della Salute e sicurezza sul Lavoro (SGSL) è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza che limpresa si è data in unefficace prospettiva costi- benefici. Tale sistema si propone di: - - ridurre progressivamente i costi complessivi della salute e sicurezza sul lavoro, minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc…); - - aumentare lefficienza e le prestazioni dellimpresa in tema di salute e sicurezza sul lavoro; - - migliorare limmagine interna ed esterna dellimpresa; Linee Guida per la SGSL

10 10 Linee Guida per la SGSL Un SGSL opera sulla base della sequenza ciclica delle fasi di: - - pianificazione (P) - - attuazione (D) - - monitoraggio (C) - - riesame del sistema (A) Questo schema è tipico delle procedure certificate per la gestione dei processi. P LAN D O C HECK A CT

11 11 Linee Guida per la SGSL Secondo lart. 30 del TU, il modello di organizzazione e gestione idoneo ad avere efficacia esimente per le persone giuridiche, società ed enti della responsabilità amministrativa (d. lgs. n° 231 dell8/6/2001) deve essere adottato ed attuato in maniera tale da garantire il rispetto di tutti gli obblighi giuridici relativi a: standard di legge per attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; - - valutazione dei rischi e predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; - - attività di natura organizzativa (emergenze, primo soccorso, ecc …); - - sorveglianza sanitaria; - - informazione e formazione dei lavoratori; - - vigilanza del rispetto delle procedure e delle istruzioni in materia di sicurezza da parte dei lavoratori; - - documentazioni e certificazioni obbligatorie; - - verifiche periodiche dellattuazione ed efficacia delle procedure adottate;

12 12 Linee Guida per la SGSL Inoltre, lart. 30 del TU esplicita le funzioni che il SGSL deve obbligatoriamente possedere: - un sistema che registri leffettuazione delle operazioni elencate in precedenza; - - una articolazione di funzioni che assicurano le competenze tecniche e i poteri necessari alla verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio; - - un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle norme previste dal modello; - - un idoneo sistema di controllo dellattuazione del modello e del mantenimento degli standard previsti dal modello stesso; Il controllo diventa un aspetto determinante, ma ancora non è adeguatamente normato: - Cassazione civile, sez. lav., 08 marzo 2006, n. 4980: manomissione sistema sicurezza - Caduta in una buca per manutenzione meccanica mezzi di trasporto

13 13 Linee Guida per la SGSL Secondo lart. 30 del TU, possono essere presi come modelli, in sede di prima applicazione: - - Linee guida SGSL dell UNI-INAIL (28-09-2001); - - British Standard OHSAS ( Occupational Health and Safety Assessment Series) 18001:2007; - - modelli che saranno indicati dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro; Lart. 30 stabilisce, infine, che il modello vada riesaminato e eventualmente modificato in caso di: - violazioni significative delle norme; - mutamenti dellorganizzazione o delle attività dellazienda;

14 14 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure fondamentali Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Linee guida di settore Conclusioni Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Software per la redazione del DVR

15 15 Linee guida di settore La Commissione consultiva (art. 6 del TU) è composta da: - - 10 rappresentanti di vari Ministeri; - - 10 rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome; - - 10 esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori; - - 10 esperti designati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro; La Commissione consultiva, oltre ad indicare i modelli di gestione SGSL, esercita altre importanti funzioni: - - può istituire comitati speciali permanenti dei quali determina composizione e funzioni; - - si può avvalere della consulenza di esperti nei diversi settori di interesse; - - formula proposte per lo sviluppo e il perfezionamento della legislatura vigente; - - elabora le procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi; - - definisce i criteri per la qualificazione delle imprese;

16 16 Linee guida di settore ruolo di FederAmbiente Il ruolo di FederAmbiente, in quanto federazione di categoria aderente a Confservizi, può essere quello di: - - contribuire allo sviluppo culturale nel settore della sicurezza sul lavoro; - - partecipare al processo di designazione e definizione delle linee guida riguardo ai SGSL; - - promuovere listituzione di un comitato (eventualmente facente capo a Confservizi) partecipato da tecnici di FederAmbiente con lo scopo di elaborare dei modelli SGSL su misura per le Aziende associate; - - individuare dei propri esperti di settore da segnalare alla Commissione;

17 17 Linee guida di settore Si ricorda, infine, che lart. 27 del T.U. evidenzia il fatto che costituisce elemento vincolante per la partecipazione alle gare relative agli appalti e subappalti pubblici e per laccesso ad agevolazioni, finanziamenti e contributi a carico della finanza pubblica il possesso dei requisiti per ottenere la qualificazione dimpresa con riferimento alla tutela della salute e sicurezza del lavoro. un ulteriore compito di FederAmbiente Poiché tali criteri sono definiti dalla Commissione consultiva, un ulteriore compito di FederAmbiente è quello di partecipare alla definizione dei criteri per la qualificazione delle imprese.

18 18 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure fondamentali Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Linee guida di settore Conclusioni Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Software per la redazione del DVR

19 19 Analisi di alcune aziende La valutazione dei rischi nelle aziende viene eseguita con metodologie più o meno affinate e più o meno in grado di prevedere effettivamente le attività e i luoghi a maggiore criticità Di seguito viene riportato un metodo comunemente usato, di cui verranno evidenziati alcuni punti critici

20 20 Analisi di alcune aziende LIVELLOVALORECRITERI ESPOSIZIONE AD AGENTI MOLTO PROBABILE 3 Si sono già rilevati danni per le tipologie considerate (infortuni / incidenti / malattie professionali) Si sono verificate situazioni che avrebbero potuto facilmente sfociare nel danno (quasi - incidente) Il verificarsi del danno non susciterebbe alcuno stupore >> TLV [1] [1] PROBABILE2 E noto qualche episodio che, per la tipologia considerata, ha dato luogo a danno Si sono verificate situazioni che avrebbero potuto sfociare nel danno > TLV POCO PROBABILE 1 Non sono noti episodi già verificatisi Il fattore di rischio può provocare un danno solo in circostanze occasionali o sfortunate di eventi Non è possibile escludere il rischio <= TLV [1] [1] Threshold Limit Values, valori limite di esposizione relativi allo specifico agente chimico, fisico o biologico, solitamente espressi come medie ponderate in funzione del tempo di esposizione stabilito. Valutazione della probabilità di accadimento dellevento (P)

21 21 Analisi di alcune aziende LIVELLOVALOREINFORTUNIOINCIDENTEMALATTIE GRAVE3 infortunio o esposizione acuta con effetti anche letali incidenti rilevanti malattia professionale grave effetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche su N > 5% degli esposti MEDIO2 inabilità temporanea (> 10, < 30 gg) esposizione acuta con effetti reversibili seri danni allambiente di lavoro o alle cose malattia professionale effetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche anche se N < 5% degli esposti effetti reversibili da esposizione croniche in N > 10% degli esposti LIEVE1 inabilità temporanea (<10 gg) esposizione acuta con effetti rapidamente reversibili limitati danni allambiente di lavoro o alle cose malattia professionale solo in soggetti ipersuscettibili effetti parzialmente invalidanti da esposizioni croniche solo in soggetti ipersuscettibili effetti reversibili da esposizioni croniche in N < 10% degli esposti e comunque in generale rapidamente reversibili (se si sospende lesposizione) Valutazione della magnitudo dellevento (M)

22 22 Analisi di alcune aziende Valutazione della indice di rischio IR = P + M – 1 1 - Poco probabile2 – Probabile3 - Molto probabile 1 - Lieve123 2 - Medio234 3 - Grave345 Questa modalità di valutazione dei rischi introduce unambiguità negli interventi necessari al miglioramento del sistema di gestione della sicurezza. Ricadono sotto lo stesso parametro sia incidenti poco probabili, ma gravi, che incidenti molto probabili, ma lievi. Mentre su questultima tipologia di eventi, la valutazione degli interventi può essere di tipo economico, sulla prima tipologia (incidenti gravi) si deve assolutamente intervenire.

23 23 Analisi di alcune aziende AZIENDE DATI AZIENDE Azienda Metal- meccanica Azienda Chimica Azienda di Servizi Azienda meccanica- artigiana Documento di Valutazione dei Rischi (individuazione rischi)XXXX Registro infortuni ultimi 3 anniXXXX Layout dell'aziendaXX Ruoli per la sicurezza (dirigente, numero preposti, RSPP, numero altri addetti) XXXX Processi aziendali (suddivisione secondo ISO 9001-14001)XXXX Numero dipendenti (operai)150 (110)370 (300)250 (225)50 (10) Dimensione delle zone di lavorovaria ampia Numero addetti per zona di lavoro1-2 2-31 Tipo di impegnovariocontinuo artigiano Turnoverscarso elevatoscarsissimo Grado di rinnovamento degli impiantielevato scarsissimo Percentuale di segregazione zone di lavoro30%60%80%scarsa Necessità di accedere a zone di lavoro pericoloseAlta scarsa Numero incidenti dal 2005 (in itinere)43 (2)40 (7)9 (3) Note Abbiamo quindi avviato unattività di indagine per tipologia di settore produttivo andando a valutare alcuni parametri che potrebbero essere messi in correlazione alla possibilità di prevenzione dei rischi

24 24 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure fondamentali Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Conclusioni Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Linee guida di settore Software per la redazione del DVR

25 25 Software per la redazione del DVR Il datore di lavoro deve elaborare un documento contenente la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli derivanti da attività collegate a stress (Accordo europeo 8-10-04), presenza di lavoratrici in stato di gravidanza (D.Lgs. n°151, 26 Marzo 2001) o differenze di genere, età e provenienza da altri Paesi. Tale documento deve presentare: - - data certa; - - i criteri adottati per la valutazione; - - le misure di prevenzione e protezione attuate, il programma e le procedure di attuazione delle stesse; - - la definizione dei ruoli responsabili dellattuazione delle misure individuate; - - i nominativi del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e del medico competente che ha partecipato alla valutazione; - - le mansioni che richiedono una formazione specifica del personale perché esposto a rischi specifici;

26 26 Software per la redazione del DVR Il datore di lavoro, previa consultazione con il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, effettua la valutazione in collaborazione con lRSPP ed il medico competente. Il DVR viene poi custodito presso lunità produttiva alla quale il documento si riferisce. Il DVR va rielaborato nel caso di variazioni nel processo produttivo, nellorganizzazione del lavoro e/o nellevoluzione della tecnica e della prevenzione tali da causare modifiche significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori, o nel caso di infortuni significativi o in base ai risultati della sorveglianza sanitaria.

27 27 Software per la redazione del DVR La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro definirà, entro il 31 Dicembre 2010, le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi per le imprese con meno di 50 lavoratori e senza particolari profili di rischio. Ulteriore contributo di FederAmbiente: definire delle procedure standard modellate sui propri associati. Nel frattempo, e fino a 18 mesi dal recepimento di tali procedure per decreto ministeriale, le imprese con meno di 10 lavoratori potranno autocertificare la valutazione dei rischi, mentre per le imprese rimanenti ci sarà lobbligo di presentare la documentazione completa.

28 28 Software per la redazione del DVR La stesura del DVR può essere facilitata dallutilizzo di software dedicati, facilmente reperibili sul mercato. Dapprima, il datore di lavoro inserisce i dati relativi allazienda (ragione sociale, sede legale, ecc...). Successivamente, vengono inseriti i nominativi di tutti i dipendenti (generalità, matricola, mansione, ecc…) e delle figure responsabili della sicurezza (medico competente, RSPP, ecc…). Infine, il datore di lavoro definisce sommariamente le attività lavorative e i processi produttivi della propria azienda, fornendone in sostanza una breve descrizione.

29 29 Software per la redazione del DVR A questo punto il datore di lavoro passa alla definizione puntuale della propria azienda. I software sono provvisti di un database che assicura una più rapida compilazione di questa sezione. La fase di valutazione da parte del datore di lavoro termina con la quantificazione, per ogni fattore di rischio presente in azienda, dellentità del danno (D) procurabile e della probabilità (P) che questo si manifesti. Una buona base di partenza per la valutazione della probabilità è la correlazione con la frequenza con cui il medesimo infortunio si è presentato in passato nelle medesime condizioni.

30 30 Software per la redazione del DVR Il software ha ricevuto tutti i dati necessari per procedere in automatico. Dapprima il software calcola lentità del rischio (R) in base allalgoritmo R = P x D. DANNO PROBABILITALieve ModestoSignificativoGrave Non probabile1234 Possibile2468 Probabile36912 Altamente probabile481216 RISCHIO Basso Accettabile Notevole Elevato

31 31 Software per la redazione del DVR Successivamente, il software definisce il piano di miglioramento in cui confluiscono le valutazioni negative, con le relative azioni correttive da intraprendere e le priorità di intervento. Infine, il piano di miglioramento confluisce nel DVR, che viene fornito in formato PDF o WORD. Si vuole sottolineare, a scanso di equivoci, che i software in questione non sono in grado di prevedere gli infortuni, ma costituiscono un utile strumento per la gestione dei dati legati alla sicurezza sul lavoro, oltre a fornire una documentazione completa e rispondente alla normativa vigente.

32 32 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure fondamentali Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Conclusioni Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Linee guida di settore Software per la redazione del DVR

33 33 Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Lanalisi di rischio per molti anni si è svolta su un campo puramente tecnico, che mirava a migliorare laffidabilità del sistema intervenendo sulle sue parti meccaniche. Daltro canto però gli incidenti di notevoli proporzioni, causa di danni a volte ingenti ed irreparabili a cose e persone, sono spesso stati imputati al cosiddetto fattore umano. Le statistiche confermano tale atteggiamento, attribuendo il 60% degli incidenti a semplice errore umano (Charles Perrow, 1980). Lo studio approfondito del fattore umano nelle catene incidentali storicamente inizia con lincidente di Three Mile Island del 1979 (il più grave incidente mai avvenuto in una centrale nucleare statunitense). In tale evento, che costituì una pietra miliare nello sviluppo degli studi di Human Factors (HF), divenne per la prima volta chiaro come lazione, anche di un singolo operatore, possa rappresentare una sfida alla sicurezza del sistema e alla produttività, ma allo stesso tempo anche come essa non sia che la punta delliceberg di un sistema più complesso che ha spesso i suoi antecedenti in fattori latenti.

34 34 Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Infatti nella catena degli eventi, così come nelle azioni correttive e migliorative suggerite nel rapporto presidenziale investigativo relative allaccadimento (Kemeny 1979) seppure in un primo momento si evidenziano gli errori direttamente imputabili agli operatori, è possibile poi rinvenire come altri aspetti di natura organizzativa e di design (la mancanza di training adeguato, un design fuorviante degli indicatori a pannello di controllo, una gestione poco accorta degli interventi di manutenzione) abbiano in realtà contribuito in modo rilevante allaccadere dellevento. A partire da questo e altri incidenti inizia quindi a palesarsi la necessità di analizzare e gestire il rischio che può sorgere a livello di azioni del singolo operatore e di dinamiche organizzative, e non solo a livello di componentistica tecnica. Bisogna dunque procedere con unanalisi dinamica e continua del sistema uomo-macchina-organizzazione, per la ricerca di rischi latenti che potrebbero evolvere in un incidente di proporzioni variabili.

35 35 Analisi qualitativa e quantitativa dell'affidabilità umana* Lanalisi qualitativa ha lo scopo di identificare le interazioni uomo-macchina che possono dare origine ad errori umani, evidenziando le situazioni potenzialmente in grado di degenerare in incidenti rilevanti. Tale analisi può essere vista articolata in due livelli: lidentificazione dei modi, delle cause e delle conseguenze degli errori e la rappresentazione degli stessi secondo un opportuno schema. Lanalisi qualitativa è preliminare allanalisi quantitativa, nella quale, tramite i modelli, i dati di base e gli strumenti matematici e di calcolo idonei, viene stimata la probabilità di errore per le situazioni di interesse. * Modelli per la valutazione dellaffidabilità umana – Paolo Vestrucci – 1990

36 36 Tecniche di seconda generazione per la valutazione dellaffidabilità umana * TRACEr – Technique for Retrospective and predictive Analysis of Cognitive Errors - Shorrock & Kirwan (2000) – Controllo del traffico aereo ATHEANA – A Technique for Human Error Analysis - Cooper et al (1996) – Impianti nucleari ASHRAM – Aviation Safety Human Reliability Analysis Method - Miller et al (2001) – Aviazione civile HFACS – Human Factors Analysis & Classification System - Shappell & Wiegman (2001) – analisi qualitativa CREAM – Cognitive Reliability & Error Analysis Method - Hollnagel (1998) - risulta essere la tecnica più diffusamente utilizzata – necessita di unapprofondita formazione * Human reliability Assessment – Grace Kennedy – Ottobre 2006

37 37 Il problema dei dati di affidabilità umana Come per ogni approccio di tipo ingegneristico e/o affidabilistico, i dati di base rappresentano laspetto fondamentale da cui partire. Senza una raccolta strutturata di dati storici, qualsiasi modello, anche il più complesso, e qualsiasi analista, anche il più esperto, giungerebbero a conclusioni errate. La necessità di definire dei parametri per attribuire una probabilità di accadimento di un determinato errore e dei parametri per definire lentità del danno che tale errore può causare, implica, da parte delle singole Associazioni, una raccolta strutturata di dati tra i propri associati.

38 38 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure fondamentali Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Conclusioni Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Linee guida di settore Software per la redazione del DVR

39 39 La previsione del rischio Gli usuali strumenti impiegati per la previsione degli infortuni sul lavoro, partendo dallanalisi dei dati storici, sono la regressione lineare (la relazione tra due grandezze x e y è riassunta dallequazione della retta y = ax +b, dove b è il valore assunto da y quando x = 0 e a è il coefficiente di regressione) e la media mobile (vengono presi i dati di un determinato periodo e ne viene calcolata la media sommandoli fra loro e dividendo per il numero totale di valori). Il loro grande vantaggio sta nella semplicità, nella rapidità di calcolo e, quindi, nella scarsa onerosità derivante dal loro impiego. Daltro canto, questi sistemi non sempre garantiscono un livello di precisione soddisfacente. E possibile incrementare la precisione impiegando per la classificazione dei dati gli strumenti messi a disposizione dal soft computing: - - ANN (Artificial Neuron Networks) - - ANFIS (Artificial Networks Fuzzy Interference System)

40 40 La previsione del rischio ANN (Artificial Neuron Networks) – la rete neurale ricostruisce le relazioni interne ad un sistema e risolve i problemi legati al sistema stesso grazie a successive approssimazioni di funzioni. Partendo dai dati in ingresso e dalla condizione finale che si vuole ottenere, la rete neurale è in grado di automodellarsi in maniera tale che allinput inserito corrisponda loutput desiderato. ANFIS (Artificial Networks Fuzzy Interference System) – la rete neurale viene integrata con gli algoritmi fuzzy allo scopo di rendere visibili le relazioni che portano allapprossimazione del sistema considerato. Il fuzzy pensiero riformula le relazioni di appartenenza ad un insieme definendo un grado di appartenenza sfumato. Tramite relazioni del tipo IF THEN, è possibile ricostruire le interdipendenze tra le variabili in ingresso che portano a differenziare luscita del sistema esaminato.

41 41 La previsione del rischio Utilizzando una serie di dati storici relativi al periodo 2002-2006, è stato possibile stimare un trend per i primi 6 mesi del 2006 per quanto riguarda numero di infortuni numero di giorni lavorativi persi e confrontarlo con i dati reali. I metodi valutati sono stati: - - Regressione lineare - - Media mobile - - Modello di Holt-Winters (tiene conto della stagionalità del fenomeno) - - ANN - - ANFIS

42 42 La previsione del rischio I vari sistemi sono stati confrontati attraverso indici di rendimento usualmente impiegati. Per tutti gli indici di confronto, e per entrambe le grandezza valutate, il metodo ANFIS risulta il più efficace e preciso. Nei prossimi anni si confronteranno i risultati attesi dallANFIS con quelli reali in maniera tale da affinare ulteriormente questo procedimento. (da Ciarapica-Giacchetta, 2008)

43 43 AGENDA Inquadramento tecnico-normativo Testo Unico: figure fondamentali Linee guida UNI-INAIL e British Standard OHSAS 18001:2007 Dal risarcimento alla prevenzione Conclusioni Analisi di alcune aziende per lindividuazione di parametri di rischio significativi Modelli per la valutazione dell'affidabilità umana Metodologia di previsione dei rischi Linee guida di settore Software per la redazione del DVR

44 44 Conclusioni – Ruolo di Federambiente - contribuire allo sviluppo culturale nel settore della sicurezza sul lavoro; - - partecipare al processo di designazione e definizione delle linee guida riguardo ai SGSL; - - promuovere listituzione di un comitato partecipato da tecnici di FederAmbiente con lo scopo di elaborare dei modelli SGSL che vadano a ritagliarsi su misura sulle aziende associate; - - individuare dei propri esperti di settore da segnalare alla Commissione; - -partecipare alla definizione dei criteri per la qualificazione delle imprese; - -definire delle procedure standard modellate sui propri associati; - -promuovere una raccolta strutturata di dati tra i propri associati;

45 45 UN APPROCCIO INNOVATIVO AL TEMA DELLA SICUREZZA INDUSTRIALE DIEM - Facoltà di Ingegneria, Università di Bologna Prof. Ing. Cesare Saccani email: cesare.saccani@unibo.it Prof. Ing. Augusto Bianchini Phd Dott. Ing. Maria Teresa Cascella Phd Dott. Ing. Marco Pellegrini


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