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Ancoranti Chimici (tasselli chimici).

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Presentazione sul tema: "Ancoranti Chimici (tasselli chimici)."— Transcript della presentazione:

1 Ancoranti Chimici (tasselli chimici)

2 Un tempo l’ancoraggio veniva effettuato con zanche metalliche e malta.
Si praticavano idonee brecce nella muratura e l’elemento metallico (zanche, staffe, grappe, ecc.) era fissato con malte cementizie. Questo metodo e’ stato di fatto sostituito da nuovi metodi aventi: -più rapida esecuzione maggiori prestazioni meccaniche minore stress ed minori danni al supporto (muro, ecc.) di inserimento

3 Esempi di fissaggio con zanche, staffe, grappe e malta

4 Gli ancoranti moderni si suddividono in:
Ancoranti meccanici a espansione -in materiale plastico (foro con inserimento di tassello plastico alettato e resistente all’abrasione). Carichi leggeri. -in materiale metallico (foro con inserimento di tassello metallico acciaio, ferro galvanizzato, ecc.). Carichi medi e pesanti. Ancoranti chimici senza espansione che utilizzano vari tipi di polimeri indurenti a iniezione (in flaconi e/o fiale).

5 Ancoranti meccanici a espansione
Tasselli alettati in plastica Tasselli in metallo

6 Ancoranti chimici Si tratta, in genere, di paste chimiche bicomponenti che permettono di bloccare la barra di ancoraggio all’interno del foro praticato nel supporto, senza trasmettere tensioni se non al momento dell’applicazione del carico. Quest’ultima caratteristica garantisce la possibilità di eseguire installazioni anche su supporti non particolarmente resistenti o parzialmente decoesi, rendendo possibili applicazioni prima difficilmente realizzabili.

7 Particolarmente adatti ai fissaggi pesanti, gli ancoranti chimici, in funzione delle modalità di messa in opera, si distinguono in versioni : - a iniezione - a fiala In entrambi i casi l’ancorante chimico non può essere caricato immediatamente con il componente da fissare, ma occorre attendere il tempo necessario per la completa polimerizzazione della resina bicomponente utilizzata e il conseguente raggiungimento della resistenza richiesta.

8 Il tempo di indurimento dipende principalmente da due differenti fattori: il tipo di formulato impiegato e la temperatura dell’ambiente in cui avviene la posa. Con tutti gli ancoranti chimici la trasmissione del carico al supporto avviene per adesione. La pasta chimica, infatti, è in grado di aderire alle minime rugosità delle pareti del foro e di penetrare efficacemente nelle discontinuità dello stesso. L’ancorante, del resto, lavora anche per forma, in relazione al fatto che riempie a saturazione il foro e avvolge la barra filettata di fissaggio entrando negli intagli della filettatura.

9 Esempi di barre filettate (acciaio zincato o inossidabile)
Barra inserita nel supporto con la resina 

10 Per la pulizia del foro si usa:
Per permettere l’adesione della resina al supporto, e’ molto importante che il foro sia ben pulito dalla polvere di trapanatura. Per la pulizia del foro si usa: -soffiaggio con aria (compressa o soffiata) -pulizia meccanica con piccoli scovoli Semplice soffiante manuale Scovoli

11 Ancoranti chimici a iniezione Gli ancoranti a iniezione sono confezionati in cartucce rigide o morbide che contengono la resina di base e l’induritore che, al momento della messa in opera, si miscelano automaticamente in proporzioni fissate. L’applicazione avviene impiegando delle speciali pistole (o con erogatori per resine siliconiche in tubi). Il composto viene applicato all’interno del foro e lì bloccano il tassello. L’ancorante indurisce in assenza di ritiri e, in molti casi, raggiunge le resistenze meccaniche previste anche quando il materiale di supporto è umido o in presenza di acqua.

12 La resistenza del prodotto, a fase di indurimento ultimata, è stabile nel tempo e rimane inalterata anche a contatto di acque salate o di sostante aggressive. La posa in opera di ancoraggi a iniezione richiede una piccola attenzione: è, infatti, indispensabile inserire la barra filettata di fissaggio con una leggera rotazione, prima che abbia inizio il processo di presa. Alcuni preparati sono privi di stirene, caratteristica che li rende idonei ad essere utilizzati anche in locali chiusi o non arieggiabili.

13 Esempi di sistemi applicativi a iniezione resina
Flacone di resina bicomponente con relativi beccucci di iniezione Semplice “pistola” di iniezione della resina

14 Ancoranti chimici in fiala Si tratta di prodotti confezionati in involucri di vetro o di materiale morbido avente la forma del foro di ancoraggio. La fiala contiene la resina, le eventuali cariche inerti e un ulteriore contenitore per l’indurente. Una volta inserita nel foro, la barra filettata viene forzata nella cavità tramite un apposito dispositivo da applicare al trapano perforatore. L’organo di fissaggio viene fatto penetrare in modo tale da frantumare l’involucro dell’ancorante, innescando, così, la miscelazione dei due componenti e la loro distribuzione nella sede di ancoraggio.

15 Nel caso sia necessario ottenere una maggiore resistenza a trazione è possibile aumentare la profondità di foratura e inserire due fiale in serie. Questa particolare tipologia di prodotto è adatta esclusivamente ad applicazioni su materiali compatti come pietra e cls, sia umidi che asciutti.

16 Esempio di composizione di comune tassello chimico al poliestere (con stirene)
Resina poliestere % Carbonato di calcio % Polvere di quarzo % Perossido di benzoile 3% Additivo reologico %  Esistono anche molte altre formulazioni con resine senza stirene (es. vinil-estere), adatte per interni abitati.

17 Esempio applicazione in mattoni pieni e pietra
Forare utilizzando una punta con diametro maggiore di 2 mm all'elemento da fissare. Pulire molto bene il foro dalla polvere. -Iniettare la resina partendo dal fondo del foro e arretrando, riempiendo per metà il foro stesso. -Inserire, ruotando leggermente, la barra filettata o la bussola con filettatura interna (per fissaggi amovibili), o altro oggetto da fissare, fino a toccare il bordo del foro. -Rimuovere la resina in eccesso e applicare il carico dopo l’indurimento.

18 Ancoraggio su mattoni, pietra o simili.
sequenza degli interventi (dall’alto in basso) 

19 Esempio applicazione su pareti in mattoni forati con tasselli a rete e barre
-Eseguire un foro perforando a rotazione. -Inserire il tassello a rete. -Iniettare la resina fino a riempimento, partendo dal fondo e arretrando, tenendo fermo il tappo grigio posto sul tassello. -Inserire ruotando leggermente la barra filettata, la bussola con filettatura interna (per fissaggi amovibili), o altro oggetto da fissare, fino a toccare il bordo del tassello. - Rimuovere la resina in eccesso e applicare il carico dopo l’indurimento

20 Ancoraggio su mattoni forati o simili
sequenza degli interventi (dall’alto in basso) 

21 Grazie per l’attenzione!


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