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IL FASCISMO LA DIFFICILE CRISI ECONOMICA E SOCIALE IN CUI VERSAVA L’ITALIA NEL DOPOGUERRA APRI’ LA STRADA ALL’AFFERMAZIONE DEL MOVIMENTO FASCISTA DI.

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Presentazione sul tema: "IL FASCISMO LA DIFFICILE CRISI ECONOMICA E SOCIALE IN CUI VERSAVA L’ITALIA NEL DOPOGUERRA APRI’ LA STRADA ALL’AFFERMAZIONE DEL MOVIMENTO FASCISTA DI."— Transcript della presentazione:

1 IL FASCISMO LA DIFFICILE CRISI ECONOMICA E SOCIALE IN CUI VERSAVA L’ITALIA NEL DOPOGUERRA APRI’ LA STRADA ALL’AFFERMAZIONE DEL MOVIMENTO FASCISTA DI MUSSOLINI. L’ACCENTUATO CARATTERE ANTISOCIALISTA E ANTIDEMOCRATICO DI QUESTA FORZA POLITICA CONVINSE LA BORGHESIA INDUSTRIALE E AGRARIA AD APPOGGIARLA. NELL’OTTOBRE DEL 1922 CON LA MARCIA SU ROMA, DI FRONTE ALL’INERZIA DELLE ISTITUZIONI, SI ATTUO’ UN VERO COLPO DI STATO. IL PRIMO GOVERNO DI MUSSOLINI RAPPRESENT0’LA TRANSIZIONE DAL REGIME LIBERALE A QUELLO FASCISTA.

2 SCALETTA PER L’ESPOSIZIONE
I PROBLEMI DEL PRIMO DOPOGUERRA: MALCONTENTO DOPO I TRATTATI DI PACE, IDEOLOGIE PERSISTENTI, BIENNIO ROSSO, CRISI DEI GOVERNI LIBERALI, PAURA DEL COMINISMO,DIFFUSIONE DI GOVERNI AUTORITARI. MUSSOLINI CONQUISTA IL POTERE: IL CONSENSO, LO STATO AUTORITARIO, LE LEGI FASCISTISSIME E LA DITTATURA, L’UCCISIONE DI MATTEOTTI, I PATTI LATERANENSI LA COSTRUZIONE DE CONSENSO: FASCISTIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ LA POLITICA ECONOMICA : LA BATTAGLIA DEL GRANO,,PROTEZIONISMO,LE BONIFICHE, RIVALUTAZIONE DELLA LIRA, L’AUTARCHIA LA POLITICA IMPERIALISTA, L’ASSE ROMA-BERLINO,IL PATTO D’ACCIAIO,LA POLITICA RAZZISTA

3 Primi provvedimenti fascisti
1923: nasce Il GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO, che affiancava il Governo nelle decisioni Fu lui a istituire la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) Si trattava di un esercito personale al comando di Mussolini

4 La riforma elettorale Mussolini era ancora capo di un governo di coalizione Per trasformare il suo governo in un regime aveva bisogno di un’ampia maggioranza parlamentare Fece così approvare una “legge truffa”, la legge Acerbo che dava i 2/3 dei seggi al I partito che avesse almeno il 25% dei voti Tutti gli altri partiti si dividevano il restante terzo

5 Giacomo Matteotti In una drammatica seduta alla Camera, il 30 maggio 1824 il deputato socialista Matteotti condannò i brogli e le violenze che avevano assicurato la vittoria fascista Pochi giorni dopo venne rapito Due mesi dopo venne ritrovato il suo corpo Reazione degli “Aventiniani” Giacomo Matteotti

6 Il discorso di M. alla Camera
3 gennaio 1925 : “Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi. “

7 Le leggi “Fascistissime”
Sistemate le opposizioni il regime può partire. Il I passo sono le leggi fascistissime che tra il 25 e il 28 introdussero: controllo della polizia poteri del capo del governo sotto il nome di “duce” i sindacati fascisti erano gli unici legittimi lo sciopero fu proibito sostituite le amministrazioni comunali con autorità di nomina governativa abolite le elezioni comunali sciolti i partiti dell’opposizione chiusi i giornali antifascisti e instaurata la censura istituita l ‘OVRA e i Tribunali speciali organo supremo divenne il Gran Consiglio del Fascismo

8 La crisi economica La congiuntura economica positiva favorisce la riuscita delle riforme economiche di Mussolini fino al 25 Dopo, l’economia mondiale rallenta e l’Italia va in crisi per lo squilibrio della bilancia dei pagamenti La Lira si svaluta (150Lire per 1 Sterlina) Inflazione

9 Quota 90 Per motivi di prestigio internazionale, M. rivaluta la Lira portando il cambio a Quota 90 Ma la Lira troppo forte penalizza ancor più le esportazioni italiane M. interviene con i dazi protezionistici e con la diminuzione dei salari

10 Il Dirigismo economico
Significa interventi massicci dello Stato in politica economica e la si attua in seguito alla crisi mondiale del 1929 Nasce l’IRI con cui lo Stato diviene proprietario del 20% del capitale azionario Le imprese così si salvano ma a carico del Bilancio pubblico

11 Le campagne Battaglia del grano 1926
L’I. doveva diventare autosufficiente L’obiettivo viene raggiunto Ma al Nord grazie a investimenti tecnologici, al sud grazie alla cultura estensiva Alla fine ci sarà un ‘eccessiva cerealicoltura a danno di colture + ricche

12 Le bonifiche Nel 1928 M. lancia la campagna di bonifica Scopi:
debellare la malaria aumentare l’occupazione aumentare la produzione Solo 1/10 del piano venne realizzato, e solo nell’Agro Pontino

13 Autarchia A livello nazionale: lo stato regola il mercato; gli interessi dei lavoratori e dei datori di lavoro sono subordinati al superiore interesse della nazione. Sul piano internazionale, imposizione di barriere doganali e sostituzione delle importazioni con merci prodotte in Italia e sostenute dallo stato.

14 Le Corporazioni Sono un prodotto tipico del Fascismo

15 Come funzionano Tutti i lavoratori sono divisi in sindacati di categoria, a seconda della loro attività Siccome la priorità va all'interesse collettivo, i rappresentanti dei vari sindacati fascisti (sia dei datori che dei lavoratori quindi) si riuniscono nelle corporazioni, che comprendono tutti i livelli di produzione. Obbiettivo è il tentativo di armonizzare, nell'interesse nazionale, gli interessi divergenti dei vari rami e categorie produttive. In realtà il potere dei datori di lavoro divenne incontrastato

16 8 milioni di baionette Per i suoi fini imperialistici, M. aveva bisogno di soldati Vengono incentivate le nascite “Se le culle sono vuote, la Nazione invecchia e decade" Sgravi fiscali alle mamme prolifiche e tasse sul celibato

17 L’”educazione” della gioventù
1926Viene istituita la ONB (Opera Nazionale Balilla) con il compito di "riorganizzare la gioventù dal punto di vista morale e fisico". Saggi ginnici e sabati fascisti per la preparazione paramilitare dei giovani

18 La scuola 1923- Il ministro della Pubblica Istruzione, Giovanni Gentile, vara la riforma della scuola 1932- i docenti devono giurare fedeltà (si rifiutano 12 prof. Universitari su 1250) 1935/36-vengono introdotte nuove materie, come la cultura militare, le competizioni culturali (i Littoriali), saggi ginnici e sportivi

19 Il filosofo idealista Giovanni Gentile
La Riforma Gentile innalzamento dell'obbligo scolastico sino a14 anni. insegnamento obbligatorio della religione cattolica creazione dell'istituto magistrale per la formazione dei futuri insegnanti elementari istituzione di scuole speciali per gli alunni portatori di handicap la messa al bando dello studio della psicologia, della didattica e di ogni attività di tirocinio; La scuola di Gentile è severa ed elitaria. Gli studi superiori sono "aristocratici, nell'ottimo senso della parola: studi di pochi, dei migliori". Il filosofo idealista Giovanni Gentile

20 Schema della Riforma 5 anni di Scuola elementare uguale per tutti
Università Liceo Classico 5 anni di Scuola elementare uguale per tutti 3 anni di scuola media Liceo Scientifico Viene privilegiata la formazione classico umanistica Ist. Tecnico e Magistrale 3 anni di scuola d’avviamento al lavoro

21 Il controllo sulla cultura
1926/27-viene fondato l’Istituto fascista di cultura 1935-viene istituito il Ministero per la stampa e la propaganda (nel ’37 Minculpop) che fornisce le indicazioni all’agenzia di stampa nazionale (Agenzia Stefani) per la scelta delle notizie da fornire ai giornali Come forma di intrattenimento popolare c’è la radio: le trasmissioni sono monopolio dell’agenzia di stato Sulla produzione cinematografica viene stabilita una stretta censura e l’Istituto Luce (L’Unione Cinematografica Educativa) viene statalizzato

22 I Patti Lateranensi Per accrescere il suo consenso M. decise di trovare una conciliazione con la Chiesa 11 febbraio 1929: Patti Lateranensi composti da 3 documenti: Trattato che riconosceva Stato Italiano e Vaticano Convenzione finanziaria, somma girata al Vaticano come indennizzo. 2 miliardi di lire Concordato, che stabilisce i nuovi rapporti fra Stato e Chiesa Questo è il + complesso e comprende il valore civile del matrimonio religioso, insegnamento della Religione cattolica, libertà totale della Chiesa nella nomina dei vescovi Mussolini è l’uomo della Provvidenza (Pio XI)

23 Elezioni del 29 Approfittando del momento di grande popolarità si tengono le elezioni in marzo I candidati alla Camera (il senato è di nomina regia) sono inseriti in una unica lista scelta dal Gran Consiglio del fascismo. I cittadini possono scegliere la lista del “sì” o quella del “no” il voto non è più segreto e i “NO” furono solo

24 Repressione del dissenso Inquadramento delle masse
Ricerca del consenso Repressione del dissenso Inquadramento delle masse Patti lateranensi Scuola Ovra (polizia segreta) Tribunale speciale Ond (opera nazionale dopolavoro) Onb (opera nazionale balilla) Minculpop Radio,cinema

25 1938: l’anno della vergogna
Ormai soggiogato da Hitler Mussolini farà approvare una serie di Leggi razziali antiebraiche Circ.17 agosto: le cariche pubbliche possono essere ricoperte solo da ariani D.L. 5 settembre: gli insegnanti ebrei sono sospesi dal servizio e gli alunni ebrei sono espulsi dalla scuola pubblica D.L. 7 settembre: gli ebrei stranieri sono espulsi dal territorio nazionale D.L. 17 novembre: sono proibiti i matrimoni tra ariani ed ebrei; sono poste limitazioni alle attività economiche, ai terreni e agli immobili di proprietà degli ebrei La popolazione non le seguì, ma sono la prova delle paure del Fascismo per il diverso e la conferma delle sue tendenze antiegualitarie e antidemocratiche

26 L’Antifascismo Non sparisce ma è costretto all’esilio o alla clandestinità Gli esiliati, soprattutto socialisti, si organizzarono a Parigi e nel 29 Carlo Rosselli fondò Giustizia e Libertà con anche repubblicani e liberali In patria agirono gruppi di intellettuali e molti comunisti guidati da Togliatti che preferirono non espatriare e infatti furono quasi tutti incarcerati


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