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Neuropsicologia delle emozioni

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Presentazione sul tema: "Neuropsicologia delle emozioni"— Transcript della presentazione:

1 Neuropsicologia delle emozioni
Prof. Dario Grossi Dipartimento di Psicologia Seconda Università di Napoli

2 Circuito dell’Umore Diverse strutture prefrontali e limbiche e i loro circuiti di interconnessione sono stati implicati nella regolazione affettiva. Tali aree includono: Corteccia prefrontale ventro-mediale Corteccia prefrontale orbito-laterale Corteccia prefrontale dorso-laterale Corteccia cingolata anteriore Nucleo Striato Ventrale Amigdala Ippocampo Alterazioni in queste aree sono state evidenziate confrontando pazienti con episodio depressivo maggiore con soggetti normali.

3 Basi neurali dell’Umore (1)
Formando un circuito integrato, la corteccia prefrontale, il cingolo, l’amigdala e l’ippocampo servono non solo la regolazione dell’umore, ma anche l’apprendimento e i processi di memoria contestuale. Nell’ambito della corteccia prefrontale, le diverse aree svolgono ruoli distinti: Media dolore, aggressività, funzionamento sessuale e comportamento alimentare Area ventro-mediale Valuta i rischi e modula stati affettivi maladattivi e perseverativi Area orbito-laterale Mantiene le funzioni esecutive, l’attenzione sostenuta e i processi di memoria di lavoro. Area dorso-laterale

4 Basi neurali dell’Umore (2)
Anche nell’ambito della Corteccia Cingolata Anteriore, le distinte aree svolgono ruoli differenti: E’ parte del circuito funzionale cognitivo/esecutivo Area dorsale Coinvolta nella valutazione di informazioni emozionali e motivazionali Area ventrale La Corteccia Cingolata Anteriore svolge anche la funzione di monitorare gli effetti di comportamento e cognizione ed apportare correzioni basate sulle variazioni delle contingenze.

5 Disfunzioni del Circuito dell’Umore (1)
Tutte le patologie caratterizzate da una significativa alterazione dell’umore (depressione, disturbi distimici, ipomaniacalità ecc.) sono associate ad una disfunzione del circuito di regolazione dell’umore. Studi basati sull’analisi del flusso ematico regionale hanno evidenziato, in soggetti affetti da episodio depressivo maggiore, diverse alterazioni delle attività di questo circuito che sarebbero responsabili della manifestazione dei sintomi a tale disturbo associati Iperattvità della corteccia prefrontale ventro-mediale ed orbito-laterale Ipoattività della corteccia prefrontale dorso-laterale Aumento della sensibilità a dolore, ansia, ruminazioni depressive e tensione Ritardo psicomotorio, apatia, deficit attentivi e della memoria di lavoro

6 Disfunzioni del Circuito dell’Umore (2)
Studi di neuroimmagine funzionale sulla connettività hanno suggerito un decremento nella comunicazione tra l’amigdala e le regioni della corteccia cingolata anteriore. EFFETTI Fallimento della corteccia cingolata anteriore ad assolvere il suo ruolo inibitore nella regolazione delle emozioni, da cui risulta una conseguente alterazione dell’affettività e della motivazione.

7 Disfunzioni del Circuito dell’Umore: Ippocampo
Come punto di intersezione tra circuito di regolazione limbico, neuroendocrino e cognitivo/esecutivo - che include l’asse ipotalamico-pituitario-adrenergico - l’ippocampo può essere particolarmente colpito nella depressione. Evidenze Sperimentali Alcuni studi hanno evidenziato una consistente e significativa riduzione bilaterale (leggermente maggiore a destra) del volume ippocampale nei pazienti affetti da episodio depressivo maggiore. 2) Ulteriori studi hanno mostrato che il grado di riduzione ippocampale è direttamente proporzionale al numero ed alla durata degli episodi depressivi (senza trattamento). (Maletic et al., 2007)

8 Disfunzioni del Circuito dell’Umore: Depressione
Area di interruzione delle connessioni in pazienti con episodio depressivo maggiore Schema Riassuntivo Sistema Cognitivo/esecutivo Dorsolatersl PFC Dorsal ACC Strutture limbiche Ippocampo Amigdala N.Accumbens Corteccia Integrativa Lateral Orbital PFC Rostral PFC Medial PFC Corteccia Emozionale/Viscerale Ventral ACC Ventral Medial PFC Ipotalamo (Maletic et al., 2007)

9 Correlati neuroanatomici della Depressione
DEPRESSIONE (aree 6 e 45 di Brodmann)

10 Disfunzioni del Circuito dell’Umore (depressione): Cause
Un consistente dato osservato nei soggetti affetti da episodio depressivo maggiore riguarda gli alti livelli ematici di cortisolo, l’ormone implicato nella risposta allo stress. Lo stress genera un rilascio di glucocorticoidi (cortisolo) e ormoni per il rilascio di corticotropine, e di citochine pro-infiammatorie. Nella depressione, l’interruzione della trasmissione serotoninergica, noradrenergica e dopaminergica compromette il circuito di feedback regolatorio che permette di interrompere la risposta allo stress. Da un punto di vista sintomatologico, ciò si rifletterebbe nella percezione di fatica, nell’inappetenza e nella perdita della libido, così come nell’ipersensibilità al dolore. (Maletic et al., 2007)

11 Disturbi del Controllo del Comportamento emozionale
Un aspetto caratteristico della specie umana è il controllo volontario della risposte emozionali. I meccanismi che coordinano i vari aspetti della regolazione delle risposte emozionali risultano alterati in diverse patologie sia di interesse neurologico (epilessia, demenza fronto-temporale, ictus cerebrale, malattia di Alzheimer, SLA e Sclerosi Multipla, ad esempio) che psicologico/psichiatrico (disturbo bipolare, schizofrenia).

12 Riso e Pianto Spastico Episodi incontrollati di riso o pianto (o di entrambi) scatenati da stimoli che normalmente non causerebbero quel tipo di risposta emozionale. In alcuni casi lo stimolo può avere una valenza opposta all’espressione emozionale: i pazienti possono ridere in risposta a notizie tristi o piangere in risposta a un semplice movimento della mano nel loro campo visivo, e le espressioni di riso possono bruscamente cambiare in pianto. (Parvizi et al., 2001)

13 Riso e Pianto Spastico: diagnosi differenziale
Pianto e riso spastico devono essere considerati disordini specifici dell’espressione emozionale piuttosto che un disturbo emozionale primario. Tali disturbi vanno distinti dai disturbi dell’umore e da riso e pianto normale (non patologico) in base a specifiche caratteristiche distintive: Riso e pianto sono associati a sentimenti di felicità o tristezza Disturbi dell’umore Riso e pianto non patologico Le espressioni emozionali sono consone allo stimolo scatenante (Parvizi et al., 2001)

14 Riso e Pianto Spastico nell’epilessia (1)
Crisi gelastiche Raro tipo di crisi parziali epilettiche in cui il riso costituisce la parte predominante. Possono consistere unicamente in episodi di riso o essere accompagnate da disturbi del sistema nervoso autonomo e /o da alterazioni dello stato di coscienza. Nonostante abbia caratteristiche stereotipate, il riso prodotto durante questo tipo di crisi può apparire del tutto normale Le aree più comunemente associate a crisi gelastiche sono l’ipotalamo, i poli frontali e i poli temporali. Gli amartomi ipotalamici, stimolati, generano queste crisi. La loro attività eccitatoria si diffonderebbe dorsalmente e rostralmente alle aree del sistema limbico e caudalmente al tronco generando tali manifestazioni.

15 Riso e Pianto Spastico nell’epilessia (2)
Crisi dacristiche Rarissimo tipo di crisi parziali epilettiche in cui il pianto costituisce la parte predominante. Il pianto prodotto durante questo tipo di crisi molto raramente risulta associato ad un’esperienza soggettiva congruente. Nella maggioranza dei casi le crisi dacristiche sono associate ad un focolaio epilettogeno temporale destro.

16 Riso e Pianto Spastico: ipotesi interpretative
Ipotesi classica Il riso e il pianto spastico sono determinati dal rilascio o dall’inibizione di centri bulbari o bulbo-pontini che integrano i pattern di attivazione motoria coinvolti nel pianto e nel riso. Ipotesi alternativa Il riso e il pianto spastico sono la conseguenza dell’interruzione di vie topograficamente organizzate che connettono le regioni cerebrali nelle quali sono elaborati gli stimoli in grado di scatenare le risposte emotive e il relativo contesto socio-cognitivo con il cervelletto, sede di elaborazione delle risposte più appropriate. (Parvizi et al., 2001)

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