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GEOGRAFIA: ITALIANO: I grandi fiumi della terra.

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Presentazione sul tema: "GEOGRAFIA: ITALIANO: I grandi fiumi della terra."— Transcript della presentazione:

1 GEOGRAFIA: ITALIANO: I grandi fiumi della terra.
Il problema della sete nelle diverse aree della terra. ITALIANO: testo argomentativi: l’inquinamento. Sintesi per CD Mappa

2 Indice Introduzione (3-4);
Distribuzione delle acque sulla terra (4-14); Il mondo verso la crisi idrica (15-19); Care, fresche dolci acque (20-22); Scarsità d’acqua (23-28); Inquinamento (29-31); La marcia inarrestabile del deserto (32-34); L’irresistibile avanzata del mare (35-40); Fiumi ed opere idrauliche dell’Asia (41-51); Fiumi ed opere idrauliche dell’Africa (52-61); Fiumi ed opere idrauliche dell’America (62-73). Indice

3 Acqua: sempre più "Pretiosa" e sempre meno "Casta" Indice
Con questa frase presa in prestito dal repertorio poetico apriamo il vasto programma di questa settimana della scienza. L’acqua, un bene dell’umanità, anzi, un diritto. Dall’acqua deriva la vita e nel corso della storia varie popolazioni e le più importanti civiltà, quelle babilonese, egiziana, cinese e indiana si sono stanziate nei pressi di corsi d’acqua o sulle coste, sfruttando questo elemento come fattore di prosperità attraverso la pesca, le opere idriche finalizzate all’irrigazione e la navigazione, o come difesa, basti pensare ai fossati che circondavano i castelli medioevali. Con il passare del tempo, l’incremento demografico e, di conseguenza, un notevole sviluppo delle produzioni per la sussistenza, l’acqua è stata usata come scarico per rifiuti di ogni tipo e provenienza. Questo fatto ha causato un ampio fenomeno di inquinamento che si ripercuote tuttora sugli infiniti ecosistemi marini e fluviali, causandone la distruzione. Da anni si continuano a scaricare nelle profondità marine contenitori pieni di sostanze chimiche di scarto e di scorie radioattive. Col tempo, tuttavia, i contenitori possono essere distrutti dall’erosione e il loro pericoloso contenuto può diffondersi nell’acqua del mare. Non si sa con esattezza come avviene la circolazione dell’acqua tra il fondo marino e la superficie: questo processo potrebbe essere più rapido di quanto finora abbiamo pensato, cosicché le sostanze nocive potrebbero diffondersi abbastanza rapidamente fino agli strati marini biologicamente attivi. Gli oceanografi hanno scoperto che esistono correnti anche nelle zone di massima profondità degli oceani. Per vivere meglio dobbiamo combattere questo scempio, anche solo con piccoli gesti quotidiani, evitando la distruzione di gioielli che la natura ci ha donato.

4 Distribuzione delle acque
L’acqua è presente sulla Terra in tutti i suoi tre stati fisici, cioè liquido, solido, il ghiaccio, e aeriforme, sotto forma di vapore acqueo. La maggior parte delle acque superficiali che ricoprono la crosta terrestre è composta da acqua salata contenuta negli immensi bacini oceanici e marini (97,2 %) mentre il rimanente 2,8 % è occupato dall’acqua dolce. Quest’ultima si suddivide in ghiaccio (2,14 %), acque sotterranee contenute nelle falde acquifere e freatiche (0,65 %) e acqua di superficie e acqua contenuta nell’atmosfera (0,01 %). L’acqua superficiale e atmosferica è costituita per un % da laghi ed acquitrini, sotto forma di vapore acqueo e nuvole da un 0,001 %, mentre le acque fluviali ricoprono un 0,0001 %.

5 STATI DI AGGREGAZIONE DELL'ACQUA Rispetto agli altri pianeti del sistema solare solo la Terra contiene l'acqua nei suoi tre stati di aggregazione: quello solido, quello liquido e quello gassoso. Le molecole dell'acqua possono essere legate tra di loro tramite legami chiamati a "idrogeno", poiché questo atomo costituisce una specie di ponte tra molecola e molecola. Questi legami intermolecolari sono la conseguenza della polarità della molecola causata dalla forte elettronegatività dell'ossigeno. A causa di questi legami occorre dare o sottrarre energia per poter passare ai tre stati fisici. Alla pressione standard di una atmosfera l'acqua congela a 0°C e bolle a 100°C. ACQUE SOTTERRANEE Una certa quantità d'acqua delle precipitazioni può infiltrarsi nel sottosuolo tramite pori dei granuli del suolo o tramite fessure e fratture. Per gravità quest'acqua scende a varie profondità in dipendenza della permeabilità della roccia (tempo occorso all'acqua a passare attraverso una sezione di materiale), la quale dipende in gran parte dalla porosità (volume percentuale dei vuoti/volume totale della roccia). La discesa dell'acqua viene ostacolata da strati impermeabili, questa allora si accumula nelle cavità disponibili costituendo una falda idrica o acquifero la quale comunque si sposta ad opera della gravità e della permeabilità (gradiente idraulico), se pur lentamente( cm/sec fino a cm/giorno). Le falde più superficiali possiedono una superficie superiore di separazione acqua-aria dove per capillarità l'acqua può risalire, queste vengono definite falde freatiche. Le falde freatiche se intersecano il versante di un rilievo possono originare sorgenti. Se una falda è compressa tra due strati impermeabili, le acque sono sottoposte a pressione (falda artesiana) e potranno zampillare spontaneamente in presenza di pozzi. I pozzi così creati vengono chiamati artesiani e l'acqua che ne fluisce viene spinta al livello piezometrico (livello di equilibrio tra la quota di ricarica e l'attrito).

6 GHIACCIAI CONTINENTALI Le masse di ghiaccio in movimento lento sulla terraferma costituiscono i ghiacciai. Queste masse derivano dalla ricristallizzazione delle precipitazioni nevose che si accumulano. Il bacino collettore è la zona al di sopra del cosiddetto limite delle nevi perenni, dove avviene l'accumulo e da dove si sposta il ghiacciaio, quello ablatore è invece inferiore e dà origine ad una lingua glaciale. Il movimento dei ghiacciai dipende principalmente dalla temperatura e dalla pendenza dell'alveo glaciale. Tensioni e compressioni della massa glaciale durante il suo movimento possono dare origine a crepacci e seracchi. Un ghiacciaio attua un modellamento tipico formando valli ampie dal profilo a U. Il materiale trasportato da un ghiacciaio si definisce morena. I ghiacciai possono avere forme diverse ma si possono suddividere in due tipologie fondamentali, quelli vallivi come i ghiacciai alpini caratterizzati da più lingue glaciali, e quelli continentali o polari che sono enormi masse glaciali con spessore decrescente verso la periferia dalle quali si possono formare gli iceberg. ACQUASFERA L'acqua è un composto chimico costituito da idrogeno e ossigeno, la sua formula chimica è H2O. I due atomi di idrogeno si legano saldamente con l'atomo di ossigeno tramite un legame definito covalente. L'acqua dei fiumi, dei laghi, del mare dei ghiacciai, delle falde sotterranee costituisce l'idrosfera, quella sotto forma di vapore nell'aria fa parte dell'atmosfera.

7 IL MARE E LE SUE ACQUE Il mare non può essere definito un semplice insieme di acque salate ma piuttosto va inteso come elemento dinamico fondamentale che possiede profonde influenze con i continenti e l'atmosfera. La sua dinamicità è rappresentata dai movimenti verticali e orizzontali delle sue acque. Facendo riferimento alla superficie vengono definiti Oceani i bacini che separano i continenti con una profondità media superiore ai 3000 metri e costituiti da fondale basaltico. I mari invece occupano posizioni marginali rispetto ai precedenti, o ne sono separati in qualche modo, ad esempio mediante stretti, possiedono profondità minori e il fondo è costituito prevalentemente da crosta continentale. Facendo riferimento all'estensione della superficie terrestre, pari a 510 milioni di Kmq il 71% di questa è ricoperta da mari e oceani ed il restante 29% è rappresentato dai continenti. Il volume delle acque nell'emisfero boreale è del 61% mentre quello delle terre emerse del 39%, nell'emisfero australe le acque coprono un volume del 81% e le terre emerse il 19%. La quota media delle terre emerse è di 840 metri mentre la profondità media di oceani e mari è di 3800 metri degli organismi viventi.

8 LAGHI Ogni volta che una depressione della Terra viene colmata da acque non direttamente collegate con il mare, si forma un lago. I laghi possono essere naturali o artificiali e coprono circa il 2% delle terre emerse. L'alimentazione può avvenire tramite acque superficiali di immissari, falde sotterranee, precipitazioni, le perdite sono causate dall'evaporazione, il deflusso superficiale e profondo, l'abbassamento delle falde freatiche. I laghi svolgono diverse funzioni quali l'azione mitigatrice sul clima e quella di regolazione delle portate. I sedimenti trasportati dagli immissari provocano nel tempo il colmamento del lago che quindi ha vita effimera trasformandosi prima in stagni e quindi in paludi. Dal punto di vista della classificazione in relazione alla loro origine si possono avere laghi di escavazione glaciale, laghi di origine tettonica, laghi di origine vulcanica, laghi di sbarramento naturali o artificiali, laghi costieri, laghi carsici. Le acque dei laghi possono avere differenze notevoli di salinità in relazione all'evaporazione od al contatto con acque marine. La temperatura delle acque subisce una stratificazione (epilimnio, termoclino, ipolimnio) che in relazione alla stagione può subire una inversione permettendo il rimescolamento e quindi l'ossigenazione anche degli strati più profondi.

9 CORSI D'ACQUA Le acque che precipitano sul terreno in parte evaporano ed in parte infiltrano nel sottosuolo, ma una parte consistente scorre in modo selvaggio e quindi si incanala in un alveo a formare un corso d'acqua. Il rapporto tra quantità di precipitazioni (afflusso) e quella che viene convogliata dal corso d'acqua (deflusso) viene definita coefficiente di deflusso, questo è influenzato dalla tipologia del territorio, le rocce che lo costituiscono, la copertura vegetale. Se un corso d'acqua riceve un numero rilevante di tributari viene definito fiume. L'insieme dei corsi d'acqua costituisce un reticolo idrografico ed il territorio che fa confluire le acque di precipitazione in un reticolo viene definito bacino idrografico. Il bacino idrografico è compreso all'interno di una linea ideale chiamata spartiacque. A volte la conformazione e la disposizione delle rocce può far affluire acque che appartengono ad un bacino idrografico adiacente ed in questo caso è corretto parlare di bacino idrogeologico.

10 PROPRIETÀ DELL'ACQUA L'acqua grazie ai suoi legami a ponte di idrogeno presenta diverse proprietà particolari. Densità: la densità di una sostanza varia con la temperatura, aumentando la temperatura generalmente aumenta il volume e quindi la densità diminuisce. Nel caso dell'acqua la massima densità corrisponde alla temperatura di 4°C, a 0°C l'acqua è solida ma presenta densità minore dell'acqua liquida a 4°C, per questo motivo il ghiaccio galleggia. Calore specifico: il calore specifico di una sostanza è la quantità di calore che permette di far variare la sua temperatura di 1°C. Nel caso dell'acqua il calore specifico è molto elevato 4,19 KJ/Kg. Occorre quindi molta energia per far variare di un grado centigrado la temperatura dell'acqua e questo rallenta le variazioni di temperatura. Le correnti oceaniche trasportano grandi quantità di calore. Calore latente di evaporazione: l'acqua quando evapora assorbe grandi quantità di calore dall'ambiente (2260 KJ/Kg). L'evaporazione quindi è fortemente rallentata ed è favorito il ricircolo di acqua verso la terra. Potere solvente: l'acqua è il migliore solvente naturale per molte sostanze tra cui i sali, ma anche sostanze gassose, come il biossido di carbonio. Le acque dell'idrosfera sono quindi soluzioni che contengono varie sostanze disciolte, questo fatto determina la possibilità di avere, in soluzione, diverse reazioni chimiche. Questo permette la sua candidatura a solvente specifico per le cellule degli organismi viventi.

11 CICLO DELL'ACQUA L'acqua circola continuamente tra i vari ambienti in prossimità della superficie terrestre: i passaggi di stato e la gravità permettono questo scambio continuo tra continenti, mari e atmosfera. L'irraggiamento solare provoca l'evaporazione dell'acqua. Il vapore acqueo, si raffredda e condensa formando nuvole. La gravità fa cadere le gocce sotto forma di pioggia. In parte quest'acqua evapora, in parte viene utilizzata dalle piante, la quantità più cospicua filtra attraverso il terreno, si riversa nei fiumi sfociando infine nel mare. La permanenza dell'acqua nell'atmosfera è breve (ore o settimane) come nei fiumi (settimane o mesi). Molto di più è il tempo in cui l'acqua resta bloccata nei ghiacciai o nelle falde (anni o millenni nel caso dei ghiacci). Per comprendere le differenze delle varie fasi del ciclo dell'acqua sulla Terra è importante definire il Bilancio Idrologico: SALINITÀ, DENSITÀ E TEMPERATURA L'acqua di mare è salata poiché contiene un miscuglio di sali, la salinità si esprime in parti per mille. La salinità media del mare è del 35‰. La salinità varia in base a diversi fattori quali l'apporto da parte dei fiumi di acqua dolce, l'evaporazione, le precipitazioni.

12 L'origine della salinità marina risale al periodo della formazione dell'idrosfera. Le eruzioni vulcaniche apportarono un notevole contributo alla presenza di sali particolari come quelli contenenti cloro, bromo, boro, zolfo. La salinità dei mari non aumenta nonostante il continuo apporto di materiali dilavati dai corsi d'acqua poiché evidentemente si è instaurato un equilibrio tra la quantità apportata e quella sottratta dalle precipitazioni chimiche o dall'utilizzazione di organismi viventi per la costruzione di gusci e conchiglie. Il contenuto di sali innalza la densità che sale a g/cc. La densità del mare aumenta oltre che con la salinità anche con la pressione. Le acque più dense sono quindi quelle più profonde, fredde e saline. Anche la temperatura varia in relazione alla latitudine, alla stagione ed alle correnti degli strati superficiali. Le radiazioni solari assorbite, fino alla profondità di 100/200 metri, riscaldano molto lentamente l'acqua a causa della sua capacità termica. Tale calore viene riceduto sempre molto lentamente quando le radiazioni non sono presenti o diminuiscono durante le stagioni. La temperatura diminuisce con la profondità

13 MOVIMENTI DELL'ACQUA DI MARI E OCEANI Il movimento più irregolare è il moto ondoso. Le onde sono generate dal vento che attua un'azione di compressione ed attrito sulle particelle di acqua. Distinguiamo nell'onda una cresta, il punto più alto dell'oscillazione, ed un ventre o cavo, il punto più basso. Un'onda marina è caratterizzata da un'altezza h (distanza tra il punto più alto ed il punto più basso) e dalla lunghezza (distanza tra due creste). Le particelle dell'acqua compiono un movimento circolare che si smorza con la profondità. In prossimità della costa quando la profondità è circa la metà della lunghezza d'onda i movimenti diventano ellittici fino a generare i frangenti. Le maree sono le oscillazioni periodiche del livello del mare. Avvengono ad intervalli regolari in cui il livello aumenta (flusso) o diminuisce (deflusso). Il dislivello tra l'alta e la bassa marea viene definita ampiezza di marea. La marea è originata in modo concomitante dalla forza di attrazione lunare sulle acque e dalla forza centrifuga del sistema ruotante Terra-Luna. Anche l'allineamento del sole influisce sull'ampiezza di marea (maree sizigiali).

14 Indice

15 Il Mondo verso la crisi idrica
Entro il 2025 circa 3 miliardi di persone potrebbero trovarsi di fronte a gravi carenze d’ acqua. Oggi, oltre 1 miliardo di persone non hanno una fornitura continua di acqua potabile, mentre più di 1/3 della popolazione mondiale non hanno a disposizione impianti fognari adeguati. Eppure “L’ acqua è un diritto essenziale per la vita umana” ma le cause sono la scarsità e la disomogeneità delle precipitazioni legate ai cambiamenti climatici ma soprattutto all’ alto inquinamento: nei paesi in via di sviluppo il 90% della acqua di scarico viene riversata direttamente nei fiumi, provocando ogni anno 250 milioni di malati. Ma la crisi idrica non riguarda solo il Terzo Mondo: il prelievo massiccio d’ acqua dalle falde, l’ utilizzo in agricoltura e lo spreco per i fabbisogni domestici sta provocando deficit idrici in molti paesi dell’ Asia centrale, del Medio Oriente, Nord Africa, India e Stati Uniti. Dal deficit idrico non è esente l’ Italia, dove il 14% degli utenti denuncia irregolarità nel servizio di erogazione dell’ acqua , percentuale che cresce fino al 30% in Calabria e al 45% in Sicilia, dove la siccità mette in difficoltà, in estate, migliaia di famiglie e l’ agricoltura. L’ Italia è la più “sprecona” di Europa: il nostro prelievo pro capite è di 980 m3 annui. Le cause sono soprattutto legate alle condizioni obsolete degli impianti di distribuzione, che perdono il 27% dell’ acqua prima ancora di arrivare nelle case: 200 litri al giorno per lavarsi, bere, lavare il bucato e piatti, water. Un rubinetto che gocciola può perdere fino a 4000 litri all’ anno.

16 Il summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesbourg ha fissato una serie di obbiettivi ambiziosi circa i problemi dell’ acqua, tra cui quello di dimezzare il numero di persone che non hanno accesso adeguato alla acqua e ai sevizi sanitari entro il Purtroppo il summit è stato vago sui mezzi concreti per ottenere ciò e non ha inserito uno degli strumenti più importanti per raggiungere questi obbiettivi, ovvero la gestione integrata dei bacini fluviali. Il progetto ha come fine la lotta alla povertà e la conservazione della biodiversità e vede la proficua cooperazione tra istituzioni e comunità locali. E’ un esempio di come sia essenziale il ruolo degli ecosistemi naturali d’ acqua dolce per ridurre la povertà. Il Living Planet Index 2002 (l’ indice elaborato dal WWF che misura lo stato di salute degli ecosistemi e della biodiversità) denuncia che il mondo ha già perso più della metà della biodiversità degli ecosistemi di acqua dolce dal 1970 al 2000, più che per gli ecosistemi terrestri e marini. Il Mondo sta andando incontro ad un grande deficit di risorse idriche, un fenomeno recente ed in rapida espansione. Esso si manifesta con un eccessivo prelievo dalle falde. Spesso si prende in coscienza del problema quando i pozzi sono ormai prosciugati. Il deficit idrico mondiale è una recente diretta conseguenza del triplicarsi della richiesta d’ acqua.La perforazione di milioni di nuovi pozzi ha spinto il prelievo d’ acqua ben oltre la capacità di rigenerarsi delle falde acquifere. Il fallimento nel limitare il pompaggio ha portato all’ attuale abbassamento delle falde.

17 Stiamo consumando acqua che appartiene alle generazioni future
Stiamo consumando acqua che appartiene alle generazioni future. Il calo ha assunto proporzioni drammatiche: nello Yemen la superficie freatica si abbassa di 2 metri all’ anno, tanto il consumo idrico ha superato il prelievo dalle falde. Le riserve d’ acqua sono a tal punto compromesse che interi settori dell’ economia rurale potrebbero sparire nel giro di una sola generazione. Nel bacino in cui è situata la capitale, il livello si abbassa di 6 metri all’ anno. Alla disperata ricerca d’ acqua il governo Yemenita ha eseguito perforazioni di una profondità di 2 chilometri. Purtroppo il loro tentativo si è rivelato fallimentare quindi lo Yemen deve decidere al più presto quale strada percorrere. L’ Iran, Paese abitato da 70 milioni di persone, sta fronteggiando una grave penuria di acqua. Nell’ Iran nord-orientale la superficie freatica si abbassava di circa 3 metri all’ anno. La creazione di nuovi pozzi ha causato uno straordinario abbassamento del livello delle falde acquifere (8 metri). Con il prosciugarsi di pozzi, i villaggi dell’ Iran orientale vengono abbandonati. La scarsità d’ acqua in Egitto, Paese interamente dipendente dal Nilo, è molto nota. Con il delta del Nilo ormai ridotto ad un rigagnolo le tre principali nazioni interessate dal suo bacino (Egitto, Etiopia e Sudan) possono ciascuna aumentare il prelievo dal Fiume solo a spese delle altre due. Tutte e tre si preparano ad affrontare un deficit nella produzione di cereali come conseguenza dell’ insufficienza delle risorse idriche.

18 Nonostante un eccessivo prelievo dalle falde acquifere, la Cina sta sviluppando un deficit di cereali che è stato colmato prosciugando le riserve di cereali del Paese. Se questa situazione perdurerà, la Cina sarà presto costretta a rivolgersi al mercato mondiale dei cereali. Ciò porterà quasi sicuramente ad un conseguente aumento del prezzo dei cereali. Ci sono due soluzioni per stabilizzare le risorse idriche: aumentare il prezzo dell’ acqua e stabilizzare la popolazione. Il primo passo sta nell’ eliminare gli aiuti economici che abbassano i prezzi dell’ acqua in troppi paesi, poi alzare i prezzi dell’ acqua al punto in cui si ridurrà il prelievo e riducendo i consumi in tutti i settori della società. Sia l’ una che l’ altra strada porterà ad un aumento dei prezzi. La seconda chiave è quella di stabilizzare la popolazione nei paesi con problemi di approvvigionamento. La maggior parte dei 3 miliardi di persone che si aggiungeranno alla popolazione del pianeta nasceranno in paesi che stanno sperimentando la scarsità d’ acqua. Potrebbe non esserci una soluzione umana all’ emergente impoverimento delle scorte idriche mondiali.

19 In Messico, 104 milioni di abitanti, la cui popolazione aumenta di 2 milioni all’ anno, la domanda ha superato l’ offerta in molti stati. Nella regione agricola di Guanajuato la superficie freatica si abbassa di 1,8-3,3 metri allo anno. I problemi di approvvigionamento di Città del Messico sono proverbiali. Uno studio della Banca Mondiale sul bilancio idrico delle pianure della Cina settentrionale ha messo in luce un deficit annuale di 37 miliardi di tonnellate d’ acqua. Occorrono 1000 tonnellate d’ acqua per produrne una di cereali. Molti altri paesi stanno andando incontro a deficit idrici: praticamente tutte le nazioni dell’ Asia centrale, del Medio Oriente e del Nord Africa a cui si aggiungono India, Pakistan e Stati Uniti. I Paesi con problemi di approvvigionamento idrico spesso dirottano l’acqua destinata alla irrigazione alle industrie e importano cereali per bilanciare la perdita di produzione. Il futuro delle colture cerealicole mondiali in effetti coinciderà presto con il futuro delle risorse idriche. L’ Iran e l’ Egitto importano più grano del Giappone (40%), principale importatore a livello mondiale. Numerosi altri Paesi in deficit idrico ricorrono alle importazioni di cereali, fra cui il Marocco (50%), Algeria e Arabia Saudita (+70%), lo Yemen (80%) e Israele (+90%) del proprio fabbisogno. Il 70% del consumo mondiale d’ acqua è riservata all’ irrigazione, il 20% alla industria e il rimanente 10% alle abitazioni. Ne consegue che il mondo non sta affrontando solo una crisi idrica ma anche una crisi alimentare. Indice

20 Care, fresche dolci acque
“NEI PAESI OCCIDENTALI IL PREZZO DELL’ACQUA È PAGATO DALLO STATO, MA ORA LA TENDENZA STA CAMBIANDO, PER INDURRE I CONSUMATORI AD UN USO RAZIONALE”. Il prezzo dell’acqua aumenta e raggiungerà livelli elevati perché si tratta di un bene che scarseggia. Tutto quello che è raro è caro. “Il prezzo dell’acqua è molto lontano dal suo valore reale”, affermano gli economisti. Il costo della bolletta varia secondo i diversi comuni. Questa disparità non dovrebbe assolutamente essere ridotta, anzi, dovrebbe accentuarsi, perché riflette l’ineguale ripartizione della ricchezza idrica nel tempo e nello spazio. Bisogna accettare prezzi diversi da zona a zona, per questa ricchezza che è fondamentalmente leale. Vi sono due alternative: o affidare ad un’autorità qualsiasi la cura di ripartire questa risorsa , rinnovabile, ma non illimitata, o creare un “mercato”. L’acqua – si dice- non ha prezzo, perché è indispensabile alla vita. È anche un fattore essenziale per la produzione industriale e per l’agricoltura, settori in cui si verificano anche molti sprechi. Ne deriva che, nello svolgimento delle attività economiche, le necessità d’acqua potrebbero variare a seconda del prezzo.

21 I consumatori diventano sempre più numerosi, più esigenti, quindi, per soddisfare tutti, bisogna investire per costruire sbarramenti, viadotti, pozzi. Ecco perché si parla , con insistenza, di creare un vero “mercato dell’acqua, contro gli sprechi. Se si facesse pagare ad ogni consumatore il metro cubo d’acqua consumato al prezzo che costerebbe la mobilitazione di un metro cubo supplementare, cioè al prezzo per esempio della nuova diga da costruire o della nuova stazione di depurazione, si eviterebbe lo spreco. Finora è la collettività che ha pagato la maggior parte dei centri, quasi ovunque. Gli abitanti dell’Europa dell’est,per esempio, non sanno neppure cosa sia un contatore d’acqua. In Francia, la bolletta che ogni cittadino riceve rappresenta il prezzo del trattamento dell’acqua come viene prelevata dal fiume o dal sottosuolo e del trasporto a domicilio, ma non gli investimenti accorsi per trattare l’acqua o per raccoglierla. Solo dopo la legge sull’acqua del 1964 e la creazione delle “agenzie dell’acqua” alla bolletta si sono aggiunte due voli: la voce prelevamento e la voce inquinamento, quest’ultima permette di aiutare le collettività locali nell’installazione di depuratori. Il sistema francese ha permesso di far progredire il discorso della depurazione. I fondatori delle “agenzie dell’acqua” credono che ciò che rende efficaci le loro imprese siano i finanziamenti che prelevano contribuendo a dare all’acqua un prezzo alto, che indurrà tutti i consumatori e gli inquinatori ad economie sempre più indispensabili

22 In Francia, la bolletta che ogni cittadino riceve rappresenta il prezzo del trattamento dell’acqua come viene prelevata dal fiume o dal sottosuolo e del trasporto a domicilio, ma non gli investimenti occorsi per trattare l’acqua o per raccoglierla. Solo dopo la legge sull’acqua del 1964 e la creazione delle “agenzie dell’acqua” alla bolletta si sono aggiunte due voli: la voce prelevamento e la voce inquinamento, quest’ ultima permette di aiutare le collettività locali nell’installazione di depuratori. Il sistema francese ha permesso di far progredire il discorso della depurazione. I fondatori delle “agenzie dell’acqua” credono che ciò che rende efficaci le loro imprese siano i finanziamenti che prelevano contribuendo a dare all’acqua un prezzo alto, che indurrà tutti i consumatori e gli inquinatori ad economie sempre più indispensabili Indice

23 LA SCARSITA' D'ACQUA Nel mondo più di un miliardo di persone non dispone di acqua potabile. Solo una piccolissima parte delle riserve di acqua dolce è attualmente utilizzabile. Il 70 % è utilizzato in agricoltura; il 23 % dall’industria; il 7% per usi domestici. La richiesta di acqua dolce è in continuo e rapido aumento. La crescente scarsità di acqua dolce in futuro potrebbe generare conflitti locali, come nel Medio Oriente. Le riserve d’acqua dolce, perciò, stanno diminuendo a causa dei ricorrenti periodi di siccità in gran parte dei paesi del mondo e a causa dell’incremento demografico. Nelle città costiere l’acqua marina riesce a infilarsi nelle falde freatiche svuotate d’acqua, contaminando quella residua. Molte falde sono inquinate da diserbanti, pesticidi e fertilizzanti. Anche un eccesso di irrigazione agricola può contribuire a contaminare le riserve di acqua dolce e rendono l’acqua di fiumi, ruscelli e laghi inservibile per usi agricoli e domestici.

24 Gestire i fiumi per liberare il mondo dalla sete
Ci sono sette punti nella ricetta del WWF per definire una strategia innovativa nella gestione dei bacini fluviali. Avere una visione di lungo termine; integrare le politiche di conservazione della natura; affrontare i problemi sia su scala di bacino, sia su scala locale per i grandi fiumi; darsi scadenze precise, favorire la partecipazione delle comunità locali; costruire e rafforzare la cultura del fiume; acquistare le necessarie basi scientifiche: è questa la chiave per ottenere uno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che è quello di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone che non hanno accesso all’acqua potabile e ad adeguati servizi igienici. Nel rapporto del Wwf si legge: collettivamente i 261 fiumi che attraversano più stati presenti in tutto il Mondo drenano il 45% della superficie terrestre, sono l’80% del flusso d’acqua dei fiumi per volume ed intorno ad essi abita il 40% della popolazione mondiale. Gli ecosistemi d’acqua dolce come i fiumi, i laghi, le foreste fluviali e le paludi, sono fondamentali per l’esistenza quotidiana di miliardi di persone. La cattiva amministrazione dei flussi d’acqua già dalla fonte può avere effetti devastanti sulle popolazioni che vivono più giù, lontane dal suo punto d’origine.

25 I consumi d'acqua Sul nostro pianeta i mari, insieme ai laghi ai fiumi e ai ghiacciai sono più estesi dei Continenti. Tuttavia l’acqua veramente disponibile per l’uomo non è molta, infatti egli utilizza l’acqua dolce, e quindi i mari non sono una risorsa idrica. Gran parte dell’acqua dolce è racchiusa nell’enorme distesa dei ghiacci, che conservano circa il 77 % delle risorse idriche della Terra. L’acqua dolce è inoltre mal distribuita. Lo sviluppo di molte industrie e di molte colture dipende in forte misura dalle disponibilità idriche, hanno bisogno di grandi quantitativi d’acqua, disponibili solo in alcune aree della Terra. Si cerca quindi di diminuire la dispersione d’acqua costruendo impianti di canalizzazione, come ad esempio in Israele, in Arabia Saudita, in Australia dove le risorse d’acqua dolce scarseggiano e ci si sta avvicinando alla siccità. Anche nei Paesi dove le acque sono abbondanti, l’acqua è un bene così prezioso che nemmeno una goccia deve andar persa. In questi Paesi come Thailandia, Cina, Bhirmania, VietNam etc dove ci sono grandi risaie il problema alimentare è stato risolto con la costruzione di grandi opere per la raccolta e la regolamentazione delle acque.

26 Nel rapporto sono stati studiati 11 casi
Nel rapporto sono stati studiati 11 casi. Ben 5 mostrano come la scarsa pianificazione e la cattiva gestione delle risorse d’acqua dolce abbiano conseguenze socio-economiche ed ambientali negative. Dal bacino superiore del fiume Parana in Brasile, Bolivia e Paraguay fino all’intero sistema idrogeologico nazionale della Spagna che include centinaia di dighe, l’esclusione delle popolazioni locali combinata con piani di sviluppo inadeguati sono la causa di un iniqua distribuzione dei benefici dell’acqua. Secondo il WWF, in Sud-Africa, il progetto Lavorando per l’Acqua è il più importante programma di gestione ambientale del Continente ed impiega 18mila persone del luogo per fronteggiare la minaccia alle acque dolci, questo impegno dà risultati che si riflettono sulla stabilità economica ed ambientale della regione. E’ compito dei Capi di Stato e di Governo mettere come priorità la conservazione delle risorse mondiali di acqua dolce, cercare soluzioni che servano come punto di partenza per la conservazione dell’acqua dalla sua fonte, e soprattutto un suo uso più razionale.

27 E' finita l'era degli sprechi
IL MONDO INDUSTRIALE DEVE TROVARE NUOVI EQUILIBRI TRA PROGRESSO E INQUINAMENTO. LA POSTA IN GIOCO E’ ALTISSIMA LA STESSA SOPPRAVVIVENZA. E’ la presenza di acqua che rende possibile la vita su questo pianeta, e quanto essa è importante è sempre stato chiaro nei Paesi aridi, mentre nelle zone temperate questo concetto si è più o meno perso con l’industrializzazione e l’acqua viene data per scontata. Il ciclo dell’acqua viene avviato dall’energia del sole e va avanti indipendentemente dalle attività dell’uomo. Il diffusissimo inquinamento è infatti derivato da un comportamento incauto e iperottimistico nel trattamento dei rifiuti: le sostanze solubili vengono catturate e trasportate dal ciclo dell’acqua danneggiando la flora e la fauna che di quelle acque si nutrono.

28 Provvedimenti Occorre portare al massimo la porosità del suolo e la disponibilità di acqua per le piante nello strato dove si allungano le radici; Serve portare al massimo la produttività di acqua disponibile, minimizzando le perdite e sfruttandola al meglio. C’e in agguato un'altra minaccia causata dall’uomo: il continuo aumento della popolazione su una quantità limitata di acqua, così il Mondo si trova ad affrontare una sfida enorme per i prossimi decenni. I Paesi aridi dovranno affidarsi a risorse diverse dall’acqua come l’energia solare o la manodopera specializzata. I Paesi temperati dovranno capire che la risorsa d’acqua non è inesauribile e bisogna sfruttarla nel modo migliore. L’energia solare potrebbe essere un’importante risorsa da sviluppare su larga scala. E un trattamento accorto dei rifiuti diventa particolarmente essenziale dal momento che i rischi di inquinamento crescono con il moltiplicarsi della popolazione. Indice

29 L'INQUINAMENTO L’inquinamento industriale delle acque sotterranee è un grave problema in gran parte dei paesi industrializzati. Le sostanze tossiche penetrano nel suolo e nella falda acquifera a causa delle discariche urbane e delle attività industriali. Un’altra causa sono le fognature. Nei primi paesi in via di sviluppo il 95% delle acque fognarie è scaricato senza alcun trattamento di depurazione nei fiumi,le cui acque sono spesso utilizzate anche come acqua potabile. Ne conseguono malattie infettive, che sono oggi uno dei principali problemi sanitari di questi paesi. Tale inquinamento uccide i pesci. La gestione delle risorse idriche genera numerosi dissidi politici e problemi economici. I paesi in via di sviluppo, non possono permettersi costosi impianti di depurazione delle acque e di smaltimento dei rifiuti. Le organizzazioni ambientalistiche e i paesi industrializzati di tutto il mondo sono anche impegnati nella ricerca di altre tecnologie e metodi per soddisfare la crescente domanda di acqua potabile.

30

31 Indice

32 La marcia inarrestabile
del deserto INTRODUZIONE È un fenomeno di progressivo degrado per cui un territorio fertile e abitato si trasforma in una regione spopolata e sterile. La desertificazione di un territorio non va confusa con l’espansione dei deserti, ossia la desertizzazione , poiché la “sterilizzazione” del terreno che si riscontra nel primo caso può verificarsi anche in aree lontane dalle regioni desertiche. CAUSE DEL FENOMENO Il processo deriva da fattori diversi: Errata gestione del terreno; Impiego di sistemi di coltivazione non adeguati alle condizioni climatiche del suolo; Sfruttamento scorretto delle risorse idriche; Abbattimento della vegetazione; Eccessiva pressione di pascolo.

33 IMPATTO AMBIENTALE PROVVEDIMENTI Indice
La desertificazione si manifesta con la diminuzione o la scomparsa della produttività e biodiversità delle terre coltivate, irrigate, praterie o superfici boschive. Il calpestio degli animali altera la superficie del terreno; infine, il suolo resta esposto all’azione erosiva dei veni e delle acque. I terreni che non vengono lasciati incolti perdono la propria fertilità e possono andare soggetti a fenomeni di erosione. PROVVEDIMENTI Miglioramento delle tecniche di utilizzazione del suolo; controllo dello sviluppo delle attività produttive; intesa con il potere economico-sociale-politico; impianti di “cinture vegetali” (schiere di alberi); Indice

34 Tsunami

35 Tsunami è un termine giapponese (“onda sul porto”) usato anche nel resto del mondo; in Italia si parla di “onda anomala”. Si tratta di una serie di onde oceaniche generate di solito da movimenti tellurici con epicentro sul fondo del mare. Le onde possono percorrere migliaia di Km per poi abbattersi, sotto forma di enormi pareti d’acqua, su quel che trovano lungo il loro cammino. Gli tsunami nascono di frequente sotto la superficie del Pacifico e si abbattono sulle coste asiatiche o americane. L’energia sprigionata acquista forza crescente a causa di due fattori: la profondità del mare; la grandezza dell’oceano. Quando l’onda arriva nelle vicinanze della costa e incontra fondali più bassi, l’energia, che fino ad allora è stata verticale, si sviluppa in orizzontale e diventa devastante. È anche possibile che non si crei da subito come una gigantesca onda, ma assuma le sembianze di bassa marea: le acque si ritraggono velocemente e poi altrettanto velocemente si ritraggono. Il Giappone fu travolto, nel 1960, da uno tsunami e si abbatté sulle coste alla velocità di 750 Km/h. Nel settembre del 1992, un altro tsunami inondò alcuni villaggi in Nicaragua. L’Indonesia ne era stata colpita e lo tsunami ha provocato migliaia di vittime. Cos'è uno Tsunami

36 Cause La spaventosa forza dello tsunami ha spazzato le coste dei paesi che si affacciano sul golfo del Bengala; è stato causato da un terremoto di magnitudo 9.0. L’epicentro è posizionato in un’ area posta alla convergenza tra la placca indiana e australiana (costa settentrionale di Sumatra) che, muovendosi alla velocità di circa 6cm l’anno, si scontrano con le placche asiatiche; la conseguenza di tale scontro, porta le due placche ad incunearsi sotto quelle indonesiane. La conformazione variegata delle coste è uno dei fattori principali che hanno portato a disseminare i lutti. La prima onda sismica e, pochi minuti dopo, il maremoto hanno prodotto una gran perdita della popolazione. Dalle coste Thailandesi il maremoto, ha doppiato la punta settentrionale di Sumatra e, viaggiando alla velocità di Km/h dirigendosi verso nord est, ha raggiunto, le coste della Thailandia e le località turistiche di Phuket e Phi Phi. Questa situazione si è ripetuta anche lungo gli arcipelaghi delle Nicobare. Due ore dopo ha colpito le coste dello Sri Lanka; Poco dopo anche quelle Indiane, Le coste delle Maldive e Africane sono state toccate dall’onda.

37 Conseguenze Il terremoto ha scatenato due grandi onde anomale, che hanno colpito le coste Indiane (sono state anche registrate lievi fluttuazioni sulle coste Pacifiche). Il numero totale di vittime è di circa morti, ma decine di migliaia di persone sono state date per disperse, mentre moltissimi sono gli sfollati. Secondo le organizzazioni umanitarie, un terzo delle vittime potrebbe essere costituito da bambini.

38 In Italia Lo tsunami è un fenomeno conosciuto anche nel Mediterraneo, anche se con intensità minore. In Italia si ha precisa memoria di tsunami innescati da eventi sismici: Le coste della Sicilia orientale e della Calabria sono state colpite da violenti tsunami; L’11 gennaio 1693 un terremoto interessò la Val di Noto, nella Sicilia sud-orientale. Lo tsunami che seguì provocò danni a Catania, Augusta e Messina; Il distruttivo terremoto di Messina del 1908, causò un violento tsunami che investì le coste siciliane e calabre; Onde di maremoto possono essere originate anche da altre cause come è avvenuto a Stromboli dove, dal dicembre del 2002 il vulcano è stato interessato da una fase di intensificazione dell’attività, che ha determinato lo sviluppo di una colata di lava e l’innesco di una serie di movimenti franosi.

39 Fare un’efficace prevenzione nel caso di maremoto non è impossibile, ma difficile. Il tempo a disposizione è breve. Occorre perciò essere attrezzati con sistemi di monitoraggio e sorveglianza. Dall’esperienza dello Stromboli è emerso che: Ai fini della protezione sono utili le strumentazioni poste in prossimità di potenziali sorgenti di fenomeni; Occorrono sistemi tecnologici, strumentazioni adatte a resistere alle situazioni difficili ed estreme in cui devono operare; Gli strumenti devono essere in grado di misurare onde lunghe e di lungo periodo; Devono poter trasmettere dati e informazioni in tempo reale; Occorre infine che tutte le informazioni arrivino in un unico centro. La Prevenzione Indice

40 Fiumi ed opere idrauliche
dell'Asia

41 SACRALITA' E CATASTROFE ECOLOGICA
IL GANGE TRA SACRALITA' E CATASTROFE ECOLOGICA Nome:Gange Lunghezza:2500km Stati attraversati:India,Nepal,Bangladesh,Tibet Foce:Golfo del Bengala(India) In India tutti i fiumi sono sacri, ma il Gange è il più sacro di tutti: dalla sorgente,- nel ghiacciaio di Gangotri- a oltre 3mila metri,tutti i suoi 2500 chilometri del suo tortuoso, erratico e insieme indolente percorso, che dall’Himalaya lo porta a sfociare nel Golfo del Bengala. Il bagno purificatore nel fiume, per le migliaia di fedeli, ha certamente un significato religioso,ma scienziati ed ecologisti hanno esaminato il Gange fino a definirlo “una gigantesca fogna”.

42 Il Gange è diventato un fiume di liquami, dove industrie e privati riversano ogni specie di immondizia. E i bambini ci fanno il bagno, in mezzo a una pozzanghera di escrementi. Quello del Gange è uno dei bacini più grandi del mondo, che occupa un quarto del territorio dell’India, dove pure confluiscono le acque di due altri grandi fiumi, il Brahmapoura e il Meghna, facendo un immenso pantano nel quale gli abitanti scaricano i rifiuti e fanno i loro bisogni.

43 Ma c’è di più. A pelo d’acqua del Gange, ricorda uno scrittore indiano, “veleggiano” le ceneri di migliaia di Hindu che si sono fatti cremare e, talvolta, anche parte dei cadaveri, che le fiamme non sono riuscite a divorare completamente. Autorità governative e locali sono poste sotto accusa. Come la città di Kanpur, famosa per l’industria di conceria che tratta le pelli, adagiata sulla riva del Gange: gli esperti hanno accertato che gran parte dei 171 milioni di litri al giorno di acqua impura, che la fabbrica produce finiscono nel Pandu, tributario del fiume sacro. E ad Allahabad, dove il fiume Yamuna si unisce con il Gange; locali hanno protestato contro il governo di New Delhi per la sua negligenza e incapacità nell’affrontare il problema dell’inquinamento. Dal 2003 non si immergono più nell’acqua per il “bagno purificatore” e promettono di non farlo fino a quando essa non sarà liberata dalle nefandezze, che la rendono indegna del rito. Un tentativo di risanamento verso la metà degli anni Ottanta è finito in nulla. Oggi il Gange, che è la fonte di tutta la vita dell’India settentrionale, è diventato il simbolo della più grande catastrofe ecologica nel Paese degli ultimi cento anni. Le sue acque sono piene di rifiuti domestici e industriali, mentre a pelo dell’acqua vediamo scorrere cadaveri e carcasse d’animali; non può sorprendere che sulle sponde si diffondano malattie come l’epatite virale, il tifo, la dissenteria, il colera, la gastro-enterite…..

44 L’India figura al terzo posto tra 122 Paesi presi in esame per la qualità dell’acqua.
Il delfino del Gange, una specie rara, è minacciato d’estinzione…e anche lo hilsa, una specie di salmone indiano, è drammaticamente diminuito negli ultimi vent’anni. Sembra impossibile che con così regali fiumi in India ci sia scarsità d’acqua potabile, ma a New Delhi questo problema esiste. A un certo punto la sitibonda capitale indiana, non bastandole più la quantità d’acqua che le fornivano il fiume Yamuna e altri confratelli minori, s’è vista costretta a rivolgersi al padre Gange per riempire i rubinetti dei suoi milioni di abitanti. Giusto e tempestivo provvedimento, da cui è però scaturito un conflitto sociale: poiché, stando alle informazioni dei cronisti locali, i quartieri più poveri e periferici, come Meharauli e Nerala, ricevono 30 litri d’acqua al giorno pro capite mentre nel super-residenziale quartiere di Lutyen di litri ne arrivano fino a 462. Qualcuno ha scritto che il Gange, attraversando Tibet, Nepal, India e Bangladesh, è come un uomo che ha quattro mogli, ognuna delle quali esige la sua giusta parte del patrimonio idrico maritale. Ma la soluzione del problema non è poi tanto facile, dal momento che i territori bagnati dal fiume hanno proporzioni totalmente diverse, in base alla lunghezza del suo percorso: il bacino indiano è in testa alla graduatoria, con il 79%, cui seguono i cugini poveri come il Nepal il Bangladesh e il Tibet.

45 IL FIUME DEGLI DEI RINASCE DA UN BATTERIO
Il progetto di depurazione del Gange…. Prevede un sistema chiamato “Sistemi Avanzati Integrati di Stagni per l’Acqua di Scarico”, nel quale le acque di scolo sono trattate attraverso una serie di stagni naturali abitati da alghe e accuratamente progettati da ingegneri…. Funziona più o meno così…. In uno stagno i batteri continuano a crescere senza tregua e decompongono i materiali di scarico nei loro componenti costitutivi: carbonio, azoto, idrogeno,ecc. Le alghe dello stagno assimilano questi elementi e, a mano a mano che le loro verdi biomasse si espandono, producono ossigeno per fotosintesi…. Tale tecnologia sembra quella ideale per l’India: costa meno e usa poca elettricità, comporta minor manutenzione a livello di alta tecnologia e sfrutta una delle più abbondanti risorse dell’India, quella luce solare pressoché illimitata che consente la fotosintesi…..

46 Il Fiume Azzurro Carta d’identità: LUNGHEZZA:6.380km
SORGENTE:Geladong(Tibet) FOCE:Mar Cinese Orientale ALTITUDINE SORGENTE:6.548m s.l.m. PORTATA MEDIA:31.900m3/s BACINO IDROGRAFICO: km2 PAESI ATTRAVERSATI:Cina,Tibet,Cambogia,Laos,Vietnam, Birmania e India

47 IMPORTANZA ECONOMICA:Questo fiume è molto importante per l'economia del Paese dato che,intorno a esso,vi sono circa400mln di persone e forma una pianura di circa kmq. Questi territori sono sfruttati come terreno agricolo e il fiume è stato definito come una ferrovia,la linea grano riso. In queste regioni si coltivano il40%di grano e il70%di riso rispetto alla produzione totale del Paese.

48 La diga delle tre gole: rischi e storia Peacereporter
La più grande sfida mai lanciata dall'uomo alla natura si trova in Cina ed è la diga più grande del mondo,la diga delle tre gole:un opera cosi mastodontica da essersi guadagnata l'appellativo di “Grande Muraglia”.Mai l'uomo aveva sognato e osato cosi tanto. Lo ha fatto la Cina,o meglio,lo sta facendo,costruendo il simbolo del controllo dell'uomo sulla natura. Peacereporter

49 La Diga delle Tre Gole sorge sul Cang Jang,l'anima stessa del continente cinese. Esso è il maggior corso d'acqua asiatico. Da sempre amato perché fonte di vita e prosperità e odiato da chi ne conosce la potenza. Oggi è la spina dorsale della superpotenza cinese,l'arteria principale del boom economico,ma,durante le sue inondazioni hanno perso la vita milioni di persone. Il fiume

50 il progetto gli obiettivi i rischi ambientali
La Diga delle Tre Gole è da più di un secolo nei sogni dei cinesi. Il primo a parlarne per sfruttare le inondazioni per produrre energia fu Sun Yatsen(1919).Da quel momento non fu altro che un susseguirsi di pianificazioni,calcoli e ricerche per individuare il sito esatto dove poter sfidare il fiume. Nel1992 il primo ministro fece approvare al Congresso di Pechino il progetto di inizio dei cantieri. I lavori iniziarono nel1994 e,una volta finiti,potrebbero sottrarre alle casse di Pechino 75mld di dollari. il progetto Secondo i piani di Pechino il progetto delle Tre Gole ha tre obiettivi principali:         produrre energia(più o meno quella di circa venti centrali nucleari);        migliorare la navigazione interna del Paese(fino a portare imbarcazioni per migliaia di chilometri);         prevenire le inondazioni(anche se ne tratterrà solo il 10%). gli obiettivi Nonostante i grandi vantaggi la grande diga è al centro di accesi dibattiti a causa dell’impatto ambientale.Nel 2003 la diga ha iniziato ad allagare un bacino idrico che si estenderà per oltre 600km. Secondo esperti sismologi,il peso potrebbe alterare gli equilibri geostatici, provocando devastanti terremoti. La Diga sorge nella riserva ecologica delle Tre Gole,una delle aree più ricche in biodiversità dell'intera Cina e quindi la costruzione di essa potrebbe portare all'estinzione di migliaia di specie. Definita la diga più distruttiva della storia dal punto di vista sociale e ambientale,l'opera rischia di aggiudicarsi anche il titolo di fogna più grande del mondo. Nello Yangtze vengono versati scarichi di decine di città,migliaia di fabbriche e milioni di abitazioni. Ora tutta questa immondizia andrà ad accumularsi nell'enorme bacino della diga. i rischi ambientali

51 milioni di sfollati La paura di un'ecatombe Indice
I costi sociali legati al progetto sono enormi. L'immenso invaso della diga sta inghiottendo 13grandi città e migliaia di cittadine e paesi più piccoli. Secondo le stime governative,1 milione 200 mila persone dovranno essere trasferiti. Un vero e proprio esodo è in corso nel cuore del continente cinese. Sommersi dal bacino saranno poi anche innumerevoli siti archeologici,molti dei quali non ancora sufficientemente studiati. Anche in questo caso Pechino ha intrapreso un improbabile progetto di trasferimento dei resti, ma l'acqua sale rapidamente e l'intera comunità archeologica mondiale chiede disperatamente aiuto nel tentativo di salvare migliaia di preziose testimonianze dell'antica Cina. milioni di sfollati A destare le più grandi preoccupazioni sono,però, gli spaventosi scenari che si prospettano in caso di crollo della diga. Secondo l' intelligence americana,la distruzione causerebbe la morte di almeno 100 milioni di persone. Considerando l'odierna tensione tra Cina e Taiwan la situazione appare critica:qualche mese fa il Parlamento cinese ha approvato una legge che autorizza Pechino all'uso della forza nel caso di una dichiarazione ufficiale di indipendenza da parte dell'isola. C'è anche un altro dato allarmante:in Cina, dal 1949 a oggi,sono crollate circa 3 mila dighe. La paura di un'ecatombe Indice

52 Fiumi ed opere idrauliche
dell'Africa

53 Il Nilo delle piene La sottile linea verde,regalo del Nilo
Visto dall’aereo, l’Egitto è uno stato bicolore: vi è una sottile striscia verde che corre lungo il Nilo, dal confine del Sudan al Mediterraneo; quella esigua striscia verde occupa il 3% della vasta superficie egiziana. Eppure da nutrimento a tutto l’ Egitto. Gli antichi egizi guardavano la piena del fiume come un fenomeno magico. Mentre gli scienziati antichi davano della piena annuale del fiume spiegazioni “scientifiche”. Quando i venti cessavano, l’ammasso dell’acqua scendeva ingrossata, e causava la piena. Erodoto affermava invece che il sole scendendo d’inverno da nord a sud, seccava le fonti del fiume. Quando il sole se ne tornava indietro, le fonti tornavano a zampillare con vigore raddoppiato dando origine alla piena.

54 Amo il Nilo padre del tempo
Il Nilo esala un aroma acquatico dalle sfumature femminili. Lo guardavo con avidità, tanto era diverso dal nostro quartiere popolare dove non esisteva alcun corso d’acqua. Più tardi,quando ero studente, andavo quasi tutti i giorni sui bordi del Nilo,con la cartella sotto il braccio. Non era ancora l’epoca dei caffé e dei ristoranti che ci sono oggi. Quando mi sono messo a scrivere, questa danza del Nilo aveva integrato il mio sistema nervoso e aveva impresso al mio stile di scrittura un certo ritmo regolare che si trova tuttora. Amo passeggiare sulle sue rive, soprattutto nelle notti di luna piena. Ci andavo spesso per meditare. Momenti unici di intimità con me stesso e col fiume. Ma la cosa più importante era ….. Il rapporto con le ragazze ….. . La passeggiata sul Nilo è un eccellente pretesto e fornisce un’occasione propizia. Avevo degli amici che vivevano su una chiatta e, a volte,ci incontravamo da loro. Mi sono installato su una chiatta con mia moglie e ci siamo restati per cinque o sei anni. Una nostra vicina è caduta in acqua. Non sapeva nuotare ed annegata. Mia moglie ha considerato l’episodio come un cattivo presagio e a preteso che andassimo a vivere sulla terra ferma. Adesso tutto è cambiato. Anche il Nilo,dopo la costruzione della grande diga. Un giorno,lo si vedeva calmo,con il livello piuttosto basso. Poi cominciava ad agitarsi, fino a che non arrivano le inondazioni. Nel corso dell’anno, mostrava facce e colori diversi. Il suo livello saliva e scendeva. Se devo descrivere il Nilo con un’ immagine, direi che è l’immagine dei tempi e della creazione stessa, perché è riversandosi nella storia che ha creato l’Egitto.

55 LA NUOVA VALLE DEL NILO Il sogno dell’Egitto è quello di ampliare la parte di territorio dove sia possibile abitare, coltivare, sviluppare le diverse attività economiche. Attualmente, la popolazione si addensa nella stretta fascia lungo le rive del Nilo. Il governo egiziano sta elaborando un progetto, la creazione di una nuova valle del Nilo, che scorra parallela a quella principale, in modo da rendere fertile un area nelle terre desertiche dell’ovest la quale è oggi disabitata. Il progetto di ingegneria idraulica prevede la realizzazione di un canale artificiale, parte del lago Nasser, convoglierebbe parte delle acque del Nilo fino al mar Mediterraneo, irrigando oltre un milione di ettari di terreni desertici. In questa “Terra promessa” sono previsti, oltre agli spazi agricoli, nuovi insediamenti, zone industriali e miniere, centri turistici, infrastrutture stradali e ferroviarie. Estendere i suoi terreni coltivabili riguarda anche l’altro grande progetto del Canale Al – Salam. L’Egitto ha come obbiettivo il miglioramento delle condizioni di vita, in forte crescita, e lo sviluppo economico. Lo stesso principio aveva la costruzione della diga di Assuan. La diga ha permesso di regolare le piene fluviali e di utilizzare al massimo le acque del Nilo.

56 Quest’opera ha avuto grandi effetti negativi dal punto di vista ambientale: sul fondo del lago Nasser si depositano infatti i sedimenti che sostituivano il fertile limo e quindi ora è indispensabile ricorrere a concimi chimici. Alla foce non giungono abbondanti detriti, il delta continua ad arretrare, creando gravi problemi di erosione costiera. Il progetto della nuova valle del Nilo potrebbe comportare simili sconvolgimenti ecologici.

57 Le oasi L’oasi vive dell’acqua che le antiche sorgenti e le antiche falde aumentate dalle scarse piogge riescono a fornire. Uno dei modi più prodigiosi per sfruttare bene la acque di falda è quello dei canali sotterranei. Questi canali consentono di attingere le acque di falda alla base dei monti e di trasportarle per scorrimento. Si tratta di realizzazioni idrauliche rudimentali, ma sapientissime. La distribuzione dell’acqua nell’oasi, che vive dell’azione comunitaria degli abitanti, è regolamentata in modo preciso e viene riconosciuta pressoché indispensabile, dato che nel ristretto ambito dell’oasi, la coltivazione intensiva impone una cura continua e attenta del coltivatore sul proprio pezzetto di terra. Ed ecco le palme agire da difesa, da schermo che protegge l’oasi, un paradiso per chi ha percorso il deserto, si è imbevuto di polvere, di vento e di luce, ha conosciuto la durezza degli spazi vuoti. Quando però la terra coltivata è poca, gli uomini sono spesso portati a costruire le abitazioni fuori dal verde.

58 Ma quant’è limitato il loro spazio vitale in confronto ai centri abitati dalle zone piovose e temperate? Questo vuoto è proprio tale? Non in assoluto. Gli abitanti delle oasi, sia in Africa sia in Asia, integrano l’economia agricola con la pastorizia nomade, utilizzando proprio: vasti spazi aridi circostanti. Nel Sahara, questa specializzazione ha dato vita a un’organizzazione in caste, con i pastori che hanno il dominio sui contadini. Per lunghi periodi, gli abitanti erano prigionieri nelle case, come in un penitenziario. Essendo come un’ isola nello spazio vuoto, l’ oasi funge naturalmente da approdo per le carovane che,quello spazio l’ attraversano. La storia dei grandi commerci non passa casualmente nelle oasi, lungo le grandi vie aperte dai nomadi, sin dall’ antichità permettono il passaggio dell’ uomo e per il mondo islamico è queste carreggiate, sono forze espansionistiche. L’ uomo ha creato una trama di vie di comunicazione che rappresentano uno dei capitoli più straordinari della storia.

59 IL DIO DELLO ZAMBESI Quando i primi tecnici italiani arrivarono sulle rive del fiume per dare inizio ai lavori, gli abitanti terrorizzati trovarono consolazione nel fatto che Nyaminyami, il Dio dello Zambesi, non avrebbe mai consentito agli uomini di imbrigliare la sua straripante irruenza. Il punto scelto per la costruzione della diga giustificava l’ ingenua speranza degli indigeni. il fiume che dalle cascate di Victoria scorreva per alcune centinaia di chilometri nell’ ondulato territorio della Rhodesia meridionale, si inoltrava improvvisamente in una gola impraticabile dove, col suo rumore assordante e l’ impeto delle sue acque, non sembrava arrendersi a nessun ostacolo. Per avere un’idea dello sforzo iniziale compiuto dai tecnici e operai, bisogna ricordare che nel giro di qualche mese sulle sponde inospitali dello Zambesi si insediarono migliaia di operai. Col procedere dei lavori il personale, aumentò. Si passò dal centinaio dell’ agosto del 1956 ai quasi seimila della seconda mete del ’58, per discendere poi rapidamente a partire dalla fine del ‘’59.

60 Il rapporto fra la manodopera indigena e quella europea si mantenne costante, 5 contro 1, tranne che negli ultimi mesi di lavoro, quando la presenza di tecnici e di operai specializzati diminuì più rapidamente di quella degli altri addetti. Lavori così complessi come la costruzione di una diga debbono essere necessariamente programmati in tutti i dettagli e devono prevedere anche eventi eccezionali capaci di arrecare gravi danni e di interrompere i lavoro per mesi e mesi. Nel settore degli impianti idraulici i rischi maggiori derivano da piene anormali. Per di più, nei paesi del Terzo Mondo, i costruttori devono prepararsi ad affrontarle senza il sussidio di osservazioni idrografiche sufficientemente numerose da consentire alle imprese di fare previsioni attendibili. È precisamente quando accadde a Kariba nel e nel Nel primo anno, la piena raggiunse un livello che non si ricordava a memoria d’ uomo causando danni che fortunatamente furono riparati nell’ arco di poche settimane. Superato quel frangente, i responsabili del cantiere potevano ragionevolmente pensare di aver pagato il proprio tributo ai capricci della sorte. Ma si trattava solo di una grande illusione. Nel 1958 la piene fu ancora più dirompente: essa travolse sotto gli occhi attoniti dei tecnici e operai tutto quel che incontrò nella sua corsa verso la valle. Per i consulenti inglesi e francesi, responsabili del progetto, e per i tecnici italiani che si affaccendavano intorno alla diga allo scopo di limitare i danni, si trattava di una circostanza singolarmente sfortunata. Per il centinaio di tribù disseminate lungo le sponde dello Zambesi che sarebbero state presto allontanate dalla formazione del lago artificiale, si trattava della rivincita del Dio dello Zambesi.

61 Anche Mario Baldassarini, il responsabile del cantiere, confessò più tardi: “ Sentii che eravamo contrastati da una forza più potente della nostra. Potevamo solo attendere per vedere quanto del nostro lavoro fosse stato risparmiato, e quando avremmo dovuto rifarne”. In quel momento difficile, ciascuno raccolse tutte le forze di cui disponeva e in capo ad alcuni mesi i danni furono riparati e i lavori ripresi ad un ritmo accelerato. Il 2 Dicembre 1958 a pochi mesi dalla piena che aveva gettato nel panico tecnici ed operai, ebbe inizio la formazione del lago. La battaglia con il Dio dello Zambesi era definitivamente vinta. Il primo gennaio 1960, quando l’ impianto entrò in funzione, dirigenti, tecnici ed operai pensarono forse con una punta di legittimo orgoglio, che le rovinose piene del 1957 e del 1958 avevano almeno avuto il merito di dissipare tutte le perplessità che erano sorte nei loro confronti. Indice

62 Fiumi ed opere idrauliche dell'America meriodionale

63 Il canale di Panama Questo canale collega l’Atlantico con il Pacifico ed ogni transito in questo canale implica lo spostamento di milioni di litri d’acqua. L’acqua in questione proviene dal lago Gatùn, creato sbarrando il corso del fiume Chagres. Questo lago è uno dei più grandi laghi artificiali al mondo. Il bacino, creato per poter far funzionare il canale,fu completato nel 1914. Il canale dipende dal lago e dall’acqua in esso contenuta,a sua volta il lago dipende dalla foresta pluviale che lo circonda. Tuttavia già metà della foresta è stata compromessa dal taglio di legname a scopi di lucro. Se venisse a mancare l’acqua, i gestori del canale dovrebbero ridurre progressivamente il numero di transiti effettuabili ogni giorno. Se ciò accadesse l’economia andrebbe in rovina, poiché il canale e le attività a esso collegate costituiscono il 40% dell’economia totale del paese.

64 Il fiume Chagres raccoglie le acque di una foresta tropicale nella quale le abbondanti precipitazioni garantiscono la quantità d’acqua necessaria a far funzionare le chiuse. Nei territori deforestati il suolo,non più in grado di assorbire le piogge, si sgretola e forma degli accumuli di sedimenti sul fondo del lago diminuendone la capacità Per proteggere questo territorio le banche panamensi hanno deciso di vietare finanziamenti agli agricoltori che abbattono la foresta per ricavare territori coltivabili, mentre gli esperti cercano di sostituire l’agricoltura taglia e brucia con la silvicoltura.

65 Rio delle Amazzoni Posizione geografica: Sud America.
Sorgente: Cordigliera delle Ande. Lunghezza: 6400 Km. Lunghezza navigabile: 4266 Km. Bacino idrografico: 6 milioni di km². Portata: compresa fra 34 mila e 121 mila m3/s. Affluenti principali: Rio Ucayali e Rio Marañón. Stati compresi nel Bacino: Brasile, Perù, Ecuador, Bolgia, Venezuela. Foce: Estuario (Atlantico).

66 Descrizione fisica I maggiori rami sorgentiferi del Rio delle Amazzoni sono il Rio Ucayali e il Rio Marañòn, che confluiscono presso Nauta, una località situata in Perù. Dopo questa confluenza il ramo principale del Rio delle Amazzoni scorre tendenzialmente verso est, penetrando nel territorio brasiliano e ricevendo un gran numero di affluenti. Il bacino del Rio delle Amazzoni comprende la più vasta pianura fluviale del mondo,corrispondente grosso modo alla regione dell’ Amazzonia, caratterizzata da un clima caldo-umido e da una fitta foresta pluviale. Le precipitazioni sono intense per gran parte dell’anno, ma in particolar modo tra gennaio e giugno. La grande massa d’acqua del Rio delle Amazzoni ha scavato un letto fluviale di notevole profondità.

67 Importanza Storico - economica
L’esplorazione del fiume ebbe inizio nel , quando una spedizione guidata da Francisco de Orellana, raggiunse l’oceano Atlantico. Egli risalì il Rio delle Amazzoni fino alle sorgenti. In tempi moderni il fiume è stato esplorato da numerose spedizioni scientifiche. Vi sono varie ipotesi sull’origine dl nome: Secondo alcuni furono i primi esploratori, venuti a conoscenza di voci che narravano della presenza nella regione di donne guerriere, a battezzare il fiume con il nome delle amazzoni, figure della mitologia; Altri invece collegano l’origine del nome alla parola amassona, che nella lingua degli indios significa “distruttore di barche”. L’impatto dell’uomo sul bacino del Rio delle Amazzoni è stato sensibile soltanto negli ultimi decenni. Nessun ponte attraversa il fiume; il bacino del fiume rappresenta una delle aree meno densamente popolate al mondo. Gran parte del territorio drenato dal sistema idrografico del Rio delle Amazzoni non è mai stata completamente esplorata: si può volare per ore al di sopra della foresta che ricopre l’Amazzonia senza scorgere traccia di insediamenti umani.

68 L'amazzonia cambia volto
L’Amazzonia, una delle aree più umide al mondo sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi 50 anni. Molte comunità indigene sono ridotte alla fame, l’acqua potabile scarseggia e le epidemie avanzano. Si moltiplicano i casi di malaria, di febbre gialla e di gastroenterite. Quello che sta avvenendo nel cuore del Brasile è un evento grave. L’Amazzonia però non è solo un paradiso della natura, ma è anche un luogo abitato dall’uomo,ci sono migliaia di insediamenti. A tutti loro la siccità sta tagliando Le comunicazioni, riducendo le attività economiche e aumentando malattie ed epidemie. Siamo davanti a una situazione gravissima. Non piove, non ha piovuto abbastanza negli ultimi mesi e sta finendo la stagione secca. Il problema principale è la scarsa portata dei fiumi che alimentano il grande Rio delle Amazzoni. Il punto più critico è nel cuore dell’organismo, a Manaus, la capitale dove il Rio Negro e il Rio Solimoes si incontrano e mescolano le loro acque che poi corrono insieme verso l’Atlantico. L’acqua è ovunque sporca, contaminata. La secca ha fatto strage di pesci, crostacei e persino dei delfini rosa, caratteristici delle regione. Quel che resta della fauna perduta sta imputridendo sulla sabbia formata dall’abbassamento delle acque. La gente dell’Amazzonia beve l’acqua dei fiumi, allargando così il rischio di morte. Senza acqua corrente molti abitanti hanno scavato buche nella terra, soluzione che ha il suo risvolto pericoloso, perché le zanzare proliferano più facilmente e i casi malaria aumentano a dismisura. Per il governo brasiliano è questa la priorità dell’intervento: evitare le epidemie.

69 In un territorio senza strade, l’acqua è anche un mezzo di trasporto
In un territorio senza strade, l’acqua è anche un mezzo di trasporto. L’abbassamento dei fiumi ha provocato l’isolamento di 75 comunità; la gente lontana non riesce a procurarsi viveri e benzina. I rischi per la grande economia di Manaus sono ben rappresentati dalle navi rimaste bloccate nel bacino delle città. La causa principale della siccità sarebbe il riscaldamento di almeno 2 gradi nell’Oceano Atlantico che impedisce la formazione di nuvole a sufficienza per le piogge. Per Greenpeace è la miscela tra riscaldamento globale e distruzione della foresta a far rischiare il collasso definitivo dell’Amazzonia.

70 Rio Paranà Posizione geografica: Sud America. Sorgente: Brasile.
Lunghezza: 4500 Km. Lunghezza navigabile: 1610 Km. Bacino idrografico: 3,1 milioni km². Portata: m3/s. Affluenti principali: Rio Grande, Rio Paranaiba, Rio Iguacu, Rio Paraguay, F. Uruguay. Stati compresi nel Bacino: Brasile, Paraguay, Argentina, Uruguay. Foce: Estuario Rio de la Plata (Atlantico).

71 Descrizione fisica Il fiume si forma in Brasile dalla confluenza del Rio Grande e del Rio Paranaíba. Scorre quindi verso sud-ovest. A sud della località di Guaíra costituisce il confine tra Brasile e Paraguay; in questo tratto attraversa un lago artificiale. Dopo Ciudad de l'Este, dove riceve le acque del Rio Iguaçu, il Rio Paraná segna la frontiera tra Paraguay e Argentina; prosegue in direzione nord-ovest fino alla confluenza con il rio Paraguay, il maggior affluente. Il Paraná si dirige quindi verso sud attraverso la vasta pianura argentina; giunto in corrispondenza di Santa Fe piega a est, fino alla foce nell'oceano Atlantico, dove si unisce con il fiume Uruguay, formando il profondo estuario del Rio de la Plata. Il Paraná, con i suoi affluenti, forma uno dei più estesi sistemi di drenaggio di tutto il Sud America, con un'area di 3,1 milioni di km2, secondo solo a quello del Rio delle Amazzoni.

72 La diga della paura Altra guerra dell’acqua in Sudamerica, dove lo sbarramento sul Rio Paranà ha provocato e sta provocando, oltre all’esodo forzato di 7000 famiglie, disastri ecologici e ambientali. Il Paranà non poteva sfuggire a uno dei più assidui e voraci manipolatori della natura, che nell’ultimo quarto del secolo scorso hanno saccheggiato e sfruttato la sua potenza, sbarrandogli il cammino con due dighe. Quella di Yaciretà, al confine tra Paraguay e Argentina, vanta pure un sacco di sbalorditivi primati. Per la comunità di Encarnaciòn, città all’estremo sud del Paese sulla riva destra del Paranà, Yaciretà continua ad essere argomento di discussione. Il progetto prevedeva undici miliardi di dollari d’investimento e avrebbe dovuto essere realizzato entro l’89: invece il cantiere ha lavorato al rallentatore. Ora il buon auspicio degli esperti è che la diga possa entrare in piena funzione nel 2008/ Fiumane di povera gente, che sono state sradicate delle proprie case e costrette a rifugiarsi altrove, in luoghi estranei e disagiati. È avvenuto sullo Yangtze, il fiume Azzurro in Cina, sul Gange e sul Narmada in India, sull’Eufrate e sul Nilo.

73 Oltre ai disagi subiti da più di 60 mila persone, gli ambientalisti addebitano alla Yaciretà la responsabilità di aver provocato tutta una serie di disastri ai danni della fauna e della flora locali, ricordando in particolare che nel settembre del ’ mila pesci morirono nel Paranà, mentre centinaia di scimmie persero la vita sugli isolotti devastati dalla massa d’acqua che il lago artificiale della diga aveva sprigionato. Se il livello del lago varrà alzato di 7m, com’è nei propositi degli ingegneri dell’impresa, la prima a soffrirne sarà Carmen del Paranà, una cittadina che sta appena due metri sopra la fatidica quota 83. Se l’Eby avrà partita vinta, per Carmen del Paranà sarà spiccata una sentenza di condanna a morte. Anche per le infrastrutture è previsto un danno irreparabile. L’acqua sommergerà strade e ponti, e 28 ettari di fertilissimo territorio paraguaiano saranno inghiottiti e sepolti. Qualche tempo fa, l’ex sindaco di Encarnaciòn, ora ministro del governo di Asunciòn, davanti a 10 mila persone scese in piazza per chiedere la sospensione immediata dei lavori. Ora c’è in discussione un progetto per la costruzione di un muro di contenimento che consentirà di recuperare 160 ettari di terreno. Il progetto del muro è condiviso e sostenuto anche dal presidente della Camera di Commercio. Mentre imperversa la bufera polemica dei pro e dei contro, c’è chi si chiede quali effetti reali la megadiga di Yaciretà potrà aver alla fine per i due paesi che l’hanno voluta e finanziata. Per i paraguaiani il beneficio immediato della superdiga è stato l’impiego della manodopera locale, che continuerà fino all’ultima fase della costruzione e non è cosa da poco in un paese afflitto dalla disoccupazione cronica. Indice


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