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TERZO MODULO Come applicare il principio della partecipazione nel secondo Processo Programmatorio: elementi di metodo nellindividuare criteri Lecce 12.

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Presentazione sul tema: "TERZO MODULO Come applicare il principio della partecipazione nel secondo Processo Programmatorio: elementi di metodo nellindividuare criteri Lecce 12."— Transcript della presentazione:

1 TERZO MODULO Come applicare il principio della partecipazione nel secondo Processo Programmatorio: elementi di metodo nellindividuare criteri Lecce 12 Marzo 2008 Relazione introduttiva di Franco Vernò e Gianluigi Spinelli PROCESSI PROGRAMMATORI LOCALI – MODELLI DI GOVENANCE – STRATEGIE DI QUALIFICAZIONE – NELLA SECONDA ESPERIENZA DI COSTRUZIONE DEI PIANI DI ZONA

2 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli2 Il caso del Terzo e Quarto settore Innanzitutto: quale è la base che deve partecipare/essere rappresentata? Ai sensi della L. 328/00 art. 1 E agevolato il ruolo dei Soggetti di cui al comma 4: Organismi non lucrativi di utilità sociale Organismi della cooperazione Associazioni ed Enti di promozione sociale Fondazioni Enti di patronato Organizzazioni di volontariato Enti riconosciuti dalle confessioni religiose (con le quali lo Stato ha stipulato accordi o intese operanti nel settore delle politiche sociali) E altresì promossa la partecipazione attiva ai sensi del comma 6 dei Cittadini E favorito il contributo ai sensi del comma 6 delle: Organizzazioni Sindacali Associazioni sociali e di tutela degli utenti

3 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli3 Premessa alla definizione di criteri E necessario garantire la più ampia partecipazione possibile ai processi programmatori locali perché ogni soggetto locale è portatore di culture, di esperienze, di punti di vista che, nellinsieme, possono qualificare il Welfare locale. Occorre coniugare efficacia ed efficienza perché i tavoli possano funzionare e produrre bene. Quindi: Partecipazione universalistica e diffusa attraverso forme episodiche di tipo assembleare. Partecipazione efficace ed efficiente, per rappresentanze, ai tavoli (che sono gruppi di lavoro stabili di 10-15 unità). Partecipazione a geometrie variabili, a seconda delle necessità e/o delle fasi del ciclo di vita del Piano di zona, in gruppi-sottogruppi di lavoro. Negli ambiti territoriali dove la presenza di soggetti comunitari è numericamente poco rilevante non si pone il problema dei criteri per definire chi rappresenta chi ai Tavoli Tematici di Area e al Tavolo di Concertazione. Negli altri casi, in presenza di una moltitudine di soggetti, il Terzo e Quarto settore devono arrivare ad esprimere proprie rappresentanze sulla base di criteri esplicitati di seguito

4 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli4 Principi ispiratori di riferimento Pari dignità per tutte le tipologie di soggetti, di partecipare al processo programmatorio locale; Competenza/Esperienza per chi dovrà partecipare, rispetto ai contenuti delle aree tematiche, oggetto della programmazione; Radicamento nell ambito territoriale.

5 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli5 Alcuni criteri per la definizione delle rappresentanze Copertura di tutte le Aree tematiche oggetto di programmazione nel PdZ; Copertura di tutte le Tipologie di soggetti di cui all art. 1, comma 4 L. 328/00, nei Tavoli Tematici; Copertura di tutte le tipologie di soggetti, di cui allart. 1, comma 4 L. 328/00, al Tavolo di Concertazione, indipendentemente dall Area tematica di cui si occupano; Nel caso di Organismi di secondo livello, presenti ed operanti sul Territorio provinciale, priorità di rappresentanza in capo al soggetto associato che opera nell Ambito territoriale, nel quale si stanno costituendo le rappresentanze;

6 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli6 Procedure e processi: Prima ipotesi Bando o Avviso Pubblico predisposto dal Coordinamento Istituzionale, rivolto a tutti i soggetti individuati dal legislatore, ai quali va garantita la partecipazione ai processi programmatori locali e le altre formazioni sociali presenti e operanti significativamente sul territorio, per la formulazione di autocandidature. Se il risultato per il N° di soggetti, per tipologie, per Aree di intervento è tale da non richiedere ulteriori operazioni di definizione delle rappresentanze, (quindi i candidati sono meno o uguali ai posti disponibili ai tavoli) tutti i candidati parteciperanno ai lavori dei Tavoli. Se i candidati sono numericamente in più, se ci sono sperequazioni della loro distribuzione, per tipologia giuridica di appartenenza dei soggetti o per aree di intervento, i candidati dovranno procedere nellesprimere proprie rappresentanze.

7 Materiale ad uso formativo di F. Vernò e G.L. Spinelli7 Procedure e processi: Seconda ipotesi Il Coordinamento Istituzionale convoca un assemblea di tutti i soggetti individuati dal legislatore e le altre formazioni sociali presenti e operanti significativamente sul territorio, ai quali va garantita o si intende estendere la partecipazione ai processi programmatori locali, nella quale: Comunica la quota – posti previsti e disponibili sui Tavoli attivati (per tipologia di soggetti e per aree di intervento); Chiede che tali soggetti esprimano le proprie rappresentanze e ne diano formale comunicazione inviandola al Sindaco del Comune Capofila e/o all Ufficio di Piano.


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