La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI IN ZOOTECNIA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI IN ZOOTECNIA"— Transcript della presentazione:

1 RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI IN ZOOTECNIA
(CORSO REER) prof. Marco Fiala Dip. Ingegneria Agraria - Università Milano prof. Massimo Lazzari Dip. VSA- Veterinaria e Sicurezza alimentare - Università Milano

2 DI CHE COSA CI OCCUPEREMO
27/03/2017 DI CHE COSA CI OCCUPEREMO PROGRAMMA ARGOMENTO Schema di fotocella Definizione di kWpicco Tipologie di celle fotovoltaiche. I componenti dell’impianto fotovoltaico Sistema fotovoltaico autonomo. Applicazioni Sistemi connessi alla rete. Applicazioni Incentivi Analisi tecnico-economica

3 IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
STRATO N DROGATO CON Arsenico WAFER NP SALDATO STRATO P DROGATO CON Boro

4 IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
27/03/2017 DISPOSITIVO DI COMMUTAZIONE ENERGETICA, CHE TRASFORMA DIRETTAMENTE L'ENERGIA ELETTROMAGNETICA RAGGIANTE IN ENERGIA ELETTRICA Diodo a wafer con due superifici di semiconduttori drogati di tipo N e P. In prossimità della di giunzione si ha una barriera di potenziale. La radiazione incidente spezza un legame elettronico e genera una coppia elettrone (-) ione positivo (+). Le cariche (-) e (+), separate dal campo elettrico di giunzione, provoca uno squilibrio e un accumulo di cariche, che come in una comune pila, può far circolare corrente in un circuito esterno. LUCE (FOTONI) - V, I, R - - + + - + + - +

5 IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

6 Wpicco * h/anno = Wh/anno
LA POTENZA DI PICCO LA MISURA DELLE PRESTAZIONI La potenza di picco a seconda della latitudine, della inclinazione sulla verticale e dell’angolo di esposizione viene sfruttata ogni anno solo per un limitato numero di ore complessive di funzionamento. Moltiplicando la potenza di picco per le ore di funzionamento complessive annue alla massima potenza si ottiene il valore dell’energia elettrica prodotta dalle celle. Wpicco * h/anno = Wh/anno

7 PVGIS - Applicativo estimazione fotovoltaica
kWh/kWp PVGIS - Applicativo estimazione fotovoltaica

8 CELLE A SILICIO MONOCRISTALLINO
Il silicio a cristallo singolo, o monocristallino, è ottenuto per fusione a partire da cristalli di silicio di elevata purezza che vengono fatti solidificare a contatto con un seme di cristallo. Il raffreddamento porta alla formazione di un lingotto cilindrico formato da un solo cristallo del diametro di cm e con una lunghezza che può raggiungere i 200 cm. Il lingotto viene poi tagliato in lame sottili utilizzando seghe a filo ad alta precisione. Lo spessore dei wafers che si ottengono è di μm. Hanno i migliori rendimenti di captazione

9 CELLE A SILICIO POLICRISTALLINO
Il wafer si ottiene dalla fusione e successiva ricristallizzazione del silicio di scarto dell’industria elettronica (“scraps” del silicio). La ricristallizzazione non avviene in maniera ordinata come accade per il silicio monocristallino, poiché dal bagno fuso si originano più cristalli che crescono contemporaneamente, fino a formare un “pane” che verrà poi tagliato in forma di parallelepipedo. L’accrescimento è più veloce di quello del silicio monocristallino e richiede anche meno energia. Per tale ragione il costo dei pannelli realizzati in silicio policristallino è inferiore a quello dei pannelli in monocristallo, al prezzo però di un minor rendimento a parità di superficie

10 CELLE A SILICIO AMORFO A FILM SOTTILE
Il materiale attivo in forma di gas è depositato su diversi tipi di superfici di sostegno. La pellicola che si deposita raggiunge uno spessore di pochi micron, a differenza dei μm delle celle in cristallo. Non offre le stesse garanzie di stabilità nel tempo del rendimento delle celle. I rendimenti specifici delle celle mostrano una crescita significativa negli ultimi anni; i costi per kWp risultano piuttosto alti se paragonati a quelli dei moduli in silicio cristallino, ma occorre considerare che i moduli in silicio amorfo presentano spesso caratteristiche che ne consentono usi specifici quali l’installazione su strutture flessibili, la composizione in strutture di forma particolare o la costruzione di pannelli srotolabili.

11 ALTRE CELLE A FILM SOTTILE
Oltre alla tecnologia di produzione delle cella tradizionali in silicio amorfo a film sottile, si hanno quelle per la produzione di celle a film sottile in CDTE (telloruro di cadmio), di celle in GaAs (arseniuro di gallio-rendimento di laboratorio 35%) e di celle in CIS (diseliniuro doppio di rame ed iridio). Queste tecnologie consentono il deposito del materiale attivo in strati molto sottili (5-10 μm) e presentano alcune peculiarità, tra cui la possibilità ad esempio di realizzare celle in CIS con deposito su vetri (vedi sopra) e superfici flessibili.

12 RICERCA SULLE CELLE MIRATA A:
abbassare il costo delle celle a film sottili prodotte con MATERIALI INNOVATIVI, attraverso la produzione di supporti-pellicola meno costosi, lo sviluppo di sistemi per il RECUPERO DEI SEMICONDUTTORI a fine vita delle celle, la realizzazione di FILM DI SEMICONDUTTORI PIÙ SOTTILI. la realizzazione SISTEMI A CONCENTRAZIONE la realizzazione SISTEMI “DYE-SENSITIZED”

13 RICERCA SULLE CELLE

14 RICERCA SULLE CELLE

15 RICERCA SULLE CELLE

16 COMPARAZIONE CELLE CONFRONTO TECNICO ECONOMICO TRA CELLE DI DIVERSA TECNOLOGIA

17 I MODULI (STRINGHE di CELLE) al SILICIO
COMPONENTI IMPIANTO I MODULI (STRINGHE di CELLE) al SILICIO Rivestimento antiriflettente (ossido di titanio) conferisce colorazione blu scuro-violetto; importante per ottimizzare la captazione. Colori differenti = perdite di efficienza (es. celle grigie –30% rendimento) Misura delle celle: 10x10 cm, 12,5x12,5 cm, 15 x 15 cm (forma, quindi, quadrata) Con silicio monocristallino è spesso presente una smussatura agli spigoli, in quanto tali celle si originano da un lingotto di forma circolare, dal quale si scartano le parti più esterne (impurità e per meglio sfruttare lo spazio disponibile per il collegamento delle diverse celle nel modulo) Importante è la tecnica di collegamento elettrico tra singole tecniche che permette di aumentare i rendimenti del sistema

18 IMPIANTO CONNESSO ALLA RETE
TIPOLOGIE IMPIANTO IMPIANTO CONNESSO ALLA RETE

19 IMPIANTO CONNESSO ALLA RETE CON CONTO ENERGIA
TIPOLOGIE IMPIANTO IMPIANTO CONNESSO ALLA RETE CON CONTO ENERGIA

20 IMPIANTO AUTONOMO DALLA RETE
TIPOLOGIE IMPIANTO 27/03/2017 IMPIANTO AUTONOMO DALLA RETE MODULI FOTOVOLTAICI (CELLE) BATTERIE DI ACCUMULO CENTRALINA SOLARE (gestisce l’alimentazione dai moduli staccando sia il collegamento una volta raggiunto il limite superiore di tensione della batteria, sia le utenze qualora la tensione delle batterie scenda sotto il livello minimo di accumulo) INVERTER (dispositivo elettronico che trasforma la tensione e la corrente da continua ad alternata) - + N P

21 FONDAMENTALI I SUPPORTI
ORIENTAMENTO 27/03/2017 MASSIMO IRRAGGIAMENTO SOLARE IMPIANTO FOTOVOLTAICO ORIENTATO VERSO SUD, con INCLINAZIONE DI CIRCA 30° SULL’ORIZZONTALE ORIENTAMENTO VERSO EST O OVEST: -10% INCLINAZIONE VERTICALE (facciate fotovoltaiche) ORIENTAMENTO A SUD: –30% ORIENTAMENTO A EST O OVEST: -45% FONDAMENTALI I SUPPORTI

22 TIPO DI POSA COMPONENTI DELL’IMPIANTO

23 INVERTER Il generatore fotovoltaico produce in corrente continua e quindi in genere si adotta un inverter

24 DOVE SI USA 27/03/2017 I MODULI SOLARI FOTOVOLTAICI GENERANO ENERGIA ELETTRICA SOTTO FORMA DI CORRENTE E TENSIONE CONTINUA VANTAGGI totale assenza di parti meccaniche in movimento (ridotta manutenzione, vita utile prolungata) alimentazione gratuita, inesauribile e disponibile quasi ovunque estrema semplicità costruttiva (facilità di installazione e di impiego) assenza di qualsiasi forma di inquinamento (chimico, termico, acustico, radioattivo) bilancio energetico terrestre inalterato L’IMPIEGO È CORRELATO A INSTALLAZIONI CON COSTI DI INVESTIMENTO ED ESERCIZIO COMPARABILI CON QUELLE DELLE FONTI ELETTRICHE TRADIZIONALI Fino a pochi anni fa sistemi autonomi solo per apparecchiature con modesti consumi e poste in località in cui l'approvvigionamento energetico convenzionale risultava difficile e costoso. Oggi anche in rete con il conto energia

25 SISTEMI CONNESSI alla RETE
DOVE SI USA: IN CASA! 27/03/2017 SISTEMI CONNESSI alla RETE VANTAGGI ELIMINAZIONE DELLE PERDITE DI TRASPORTO RIDUZIONE DELLA DOMANDA COMPLESSIVA ALLA RETE DURANTE IL GIORNO (livellamento dei picchi) COSTO DI INSTALLAZIONE DEL FOTOVOLTAICO = COSTO EVITATO (elementi costruttivi) FONTE INTEGRATIVA COMPONENTI MODULI FOTOVOLTAICI (CELLE) INVERTER di CONNESSIONE Installazione di un contatore Scomputo dell’energia riversata

26 DOVE SI USA: IN CASCINA! AZIENDA AGRICOLA MENOZZI DI LANDRIANO - UNIMI
20 kWp monocristallino Quadro elettrico collegamento alla rete

27 INVESTIMENTO NECESSARIO
ELEMENTI DI ANALISI ECONOMICA INVESTIMENTO NECESSARIO

28 ELEMENTI DI ANALISI ECONOMICA

29 ELEMENTI DI ANALISI ECONOMICA
2013 Potenza impianto (kWp installati) INTEGRATO incentivo consumo in loco 1 ≤ P ≤ 3 0,182 0,100 3 < P ≤ 20 0,171 0,089 P > 20 ("officina elettrica") 0,157 0,075

30 ELEMENTI DI ANALISI ECONOMICA
27/03/2017 CONTO ENERGIA CONTATORE APPOSITO Installazione: € Noleggio: 31 €/anno Vu = 20 anni 0,20-0,25 €/kWh + 0,15-0,20€/kWh PRODUZIONE kWh/anno monocristallino 6,5 m2 = 1 kWpicco VALORE SCOMPUTATO DALLA BOLLETTA ENEL €/kWp (<20 kW con scambio sul posto in genere utenze domestiche) €/kWp (> 20 kW con vendita in genere per utenze commercIali o industriali) €/ m2 (COMPRESO materiali e installazione) IVA 10% esclusa

31

32 ELEMENTI DI ANALISI ECONOMICA
TEMPO RITORNO INV <10 ANNI 3 kWpicco INVESTIMENTO: EURO

33

34

35

36

37

38

39

40

41

42

43

44

45

46

47

48

49 trasduzione dell’energia Fase oscura o di fissazione del carbonio
ANALOGIE CON LA FOTOSINTESI Fase luminosa o di trasduzione dell’energia Fase oscura o di fissazione del carbonio CO2 Zuccheri ATP ADP + Pi NADPH NADP + H+ 2e- H2O 2H+ + 1/2O2

50


Scaricare ppt "RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI IN ZOOTECNIA"

Presentazioni simili


Annunci Google