La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

CONFERENZE DI SERVIZIO CON I DIRIGENTI SCOLASTICI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL LAZIO A CURA DEI DIRIGENTI TECNICI IN SERVIZIO PRESSO LUSR DEL LAZIO.

Copie: 1
S N V 2006/2007 a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "CONFERENZE DI SERVIZIO CON I DIRIGENTI SCOLASTICI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL LAZIO A CURA DEI DIRIGENTI TECNICI IN SERVIZIO PRESSO LUSR DEL LAZIO."— Transcript della presentazione:

1 CONFERENZE DI SERVIZIO CON I DIRIGENTI SCOLASTICI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL LAZIO A CURA DEI DIRIGENTI TECNICI IN SERVIZIO PRESSO LUSR DEL LAZIO MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

2 LINEE PROGRAMMATICHE DEL MINISTRO dalla nota di indirizzo per lavvio dellanno scolastico 2006/2007, anno ponte 31/08/06, prot.692 MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

3 Nota prot. n. 3147del 21.2.07 del Capo di Gabinetto Nota del 24 gennaio 2007 MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

4 OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO PREMESSA Lanno scolastico 2006/2007 si presenta come un anno ponte verso nuove Indicazioni curricolari, per le quali lintervento centrale dovrà individuare i traguardi essenziali prescritti per ogni ciclo scolastico, definendo gli standard relativi alle competenze da certificare, nel rispetto dellautonomia scolastica e nella considerazione delle buone pratiche realizzate e della ricerca messa in atto nelle diverse realtà territoriali, attraverso quindi la partecipazione delle istituzioni scolastiche.

5 OBIETTIVI DI LUNGO PERIODO Miglioramento dei livelli di apprendimento e estensione dellistruzione Recupero di motivazioni e partecipazione degli studenti Inclusione di tutte le diversità, intese come valore Ristabilimento della fiducia pubblica verso la funzione delloperato degli insegnanti e della scuola Instaurazione di legami più stretti con la comunità e le sue articolazioni sociali ed istituzionali

6 SINTESI DELLE INDICAZIONI PIU SIGNIFICATIVE PRESENTI NELLA NOTA Rinnovato riconoscimento dellautonomia scolastica, nel contesto dellinterazione tra le diverse autonomie locali, come quadro di riferimento dei processi di innovazione e di riqualificazione, i quali non devono essere imposti dal centro ma devono derivare da un processo condiviso Il pieno sviluppo dellautonomia scolastica richiede la precisa definizione delle competenze del centro, così come indicate nellart. 8 del DPR 275/99, che si realizzerà con la futura revisione delle attuali Indicazioni nazionali A livello della singola istituzione scolastica, lautonomia progettuale, didattica ed organizzativa si manifesta nella predisposizione del POF e del curricolo, secondo i principi della valorizzazione e realizzazione della persona umana, così come richiamati anche dalla Legge 53/03

7 Ruolo della professionalità e delle motivazioni del personale docente per una scuola piuefficace, più efficiente e di migliore qualità. Sostegno di tale ruolo con iniziative di formazione nellambito del processo di formazione continua Riconoscimento del ruolo dei Dirigenti scolastici e del personale ATA al fine della compiuta realizzazione del processo educativo Riconoscimento del ruolo dei genitori, facenti parte della comunità educante, senza il coinvolgimento dei quali i processo educativo non può realizzarsi compiutamente

8 LA FORMAZIONE DI BASE Il rafforzamento delle conoscenze e delle abilità di base al termine del primo ciclo, in sintonia con gli obiettivi delineati a Lisbona per il 2010, deve assicurare agli allievi lacquisizione di competenze in grado di accompagnarli tutti nel proseguimento dellistruzione e formazione obbligatoria che si estenderà sino a 16 anni di età La formazione di base, intesa come acquisizione di competenze chiave, ovvero come insieme di conoscenze, abilità, comportamenti, atti a da affrontare problemi complessi, costituisce lobiettivo essenziale del processo di insegnamento, da perseguire in piena autonomia progettuale e didattica, utilizzando i modelli organizzativi ritenuti più adeguati

9 IL CURRICOLO Ruolo delle scuole autonome e del MPI Spetta alle singole istituzioni scolastiche autonome definire ed attuare un curricolo della scuola, nel rispetto degli indirizzi curricolari di carattere nazionale così come definiti dalle norme vigenti che, per quanto riguarda il primo ciclo, saranno profondamente revisionati al fine di superare le meticolose prescrizioni contenute negli allegati al DL.vo 59/04, al fine di realizzare compiutamente quanto previsto dallart.8 del DPR 275/99

10 Si inserisce nellambito del pieno riconoscimento dellautonomia, il provvedimento emanato con DM n.47 del 13/06/06, che ha elevato dal 15% al 20% la quota oraria del curricolo rimessa alla competenza delle singole istituzioni scolastiche. Nello stesso ambito si inserisce il DM 31/05/06, prot.4018/FR, che sospende le iniziative di innovazione del nuovo assetto della scuola secondaria di II grado fissato nella Legge 53/03.

11 Nella revisione del nuovo assetto della scuola secondaria di II grado, particolare attenzione viene dedicata allistruzione tecnica e professionale in considerazione del ruolo svolto in merito alle connotazioni formative ed ai profili professionalizzanti, per i quali si prevede un forte recupero ed una adeguata valorizzazione, così come emerge dalla recente riforma degli esami di Stato per quanto riguarda le prove desame di detti indirizzi di studio

12 La riforma degli esami di Stato, Legge n.1/07, si ispira nuovamente alla piena valorizzazione dellautonomia scolastica, attraverso la restituzione alle commissioni desame, aventi una nuova composizione, dellelaborazione del testo della terza prova scritta ed il riconoscimento del percorso di istruzione compiuto dagli studenti, attraverso lo scrutinio dammissione agli esami, subordinata al saldo di tutti i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici. La riforma ha anche lobiettivo di incentivare le eccellenze raggiunte dagli studenti durante il loro percorso formativo

13 Per il proseguimento della formazione e degli studi per gli studenti negli IFTS o nei percorsi universitari è previsto, in base al principio di continuità, un raccordo tra scuola ed università finalizzato al riconoscimento della qualità dei risultati scolastici per lammissione ai corsi di laurea

14 Sempre in riferimento al pieno riconoscimento dellautonomia, sono stati disapplicati i commi 5, 6, 7 dellart.7 del DL.vo 59/04, relativo al tutor, tramite lart.2 dellAccordo sulla sequenza contrattuale del 17/07/06, in considerazione che tutte le funzioni di progettazione, gestione delle attività curricolari, valutazione, orientamento e rapporti con le famiglie degli alunni sono di pertinenza di tutti i docenti che operano collegialmente allinterno del team docenti

15 La stessa sequenza contrattuale, allart.4, consente di meglio distinguere il concetto di attività curricolari comuni ed opzionali, da inserire comunque nellorario obbligatorio onnicomprensivo e di pertinenza della scuola, e di attività facoltative chiaramente aggiuntive e da negoziare con i genitori degli alunni.

16 LAZIONE DI INSEGNAMENTO E LA VALUTAZIONE Nellambito della chiara definizione delle finalità e degli obiettivi generali del processo formativo da parte del sistema centrale, le autonome scelte curricolari individuate dalle istituzioni scolastiche, accompagnate da strumenti flessibili che consentano un insegnamento individualizzato negli obiettivi da raggiungere ed un apprendimento personalizzato nei modi e nei tempi per conseguirli, devono essere coerenti con tali prioritari riferimenti al fine di promuovere le competenze chiave e garantire il raggiungimento degli standard stabiliti dal sistema centrale

17 In questa ottica, la responsabilità della valutazione appartiene a tutti i docenti, sottolineando che, nella scuola di base, essa assume una preminente funzione formativa. Lattestazione dei traguardi intermedi via via raggiunti negli apprendimenti sarà affidata a sobrie schede di valutazione, mentre la certificazione delle competenze sarà proposta in una ottica sperimentale solo per lultimo anno del ciclo di base, come descrizione degli esiti raggiunti da ciascun allievo rispetto agli standard preventivamente definiti, sulla base di un modello nazionale predisposto dal MPI

18 Altre eventuali forme di documentazione dei processi formativi (dossier, portfolio…) saranno rimesse alla piena autonomia delle scuole, ma la loro funzione sarà prettamente formativa e didattica con tassativa esclusione di qualunque funzione di certificazione, attestazione e valutazione, così come è esclusa ogni funzione pubblica di tali documenti che attengono esclusivamente alla relazione educativa alunno- insegnante-genitore.

19 PROVVEDIMENTI NORMATIVI DI CARATTERE GENERALE Legge n.223 del 17/07/06 con al quale è stato istituito il MPI Direttiva generale sullazione amministrativa e la gestione per lanno 2006, n.5960/FR del 25/07/06 e la Direttiva sullazione amministrativa per lanno 2007n.5960/FR del 25/07/06 Direttiva sullazione amministrativa per lanno 2007 Legge n. 228 del 12/07/06, con la quale è stata disposta la proroga: - di ulteriori 18 mesi dei termini per leventuale modifica dei decreti legislativi relativi al diritto-dovere allistruzione e alla formazione, allalternanza scuola-lavoro, al secondo ciclo del sistema educativo, alla formazione dei docenti ai fini dellaccesso allinsegnamento;

20 - sino al 31/12/06 per lapprovazione del Regolamento per il trattamento dei dati sensibili; - allanno scolastico 2008/2009 delle disposizioni per la definizione degli organici del personale docente della scuola secondaria di I grado; - allanno scolastico 2007/2008 del regime transitorio per laccesso anticipato alla scuola dellinfanzia; - allanno scolastico 2008/2009 dellavvio della riforma dellistruzione secondaria di II grado Legge n.1/2007 di riforma degli esami di Stato

21 Legge finanziaria 2007, nella quale i provvedimenti previsti per la scuola riguardano tre macroaree: Il potenziamento dellautonomia scolastica; Lo sviluppo e qualificazione del sistema dellistruzione; La valorizzazione del personale

22 Nella prima macroarea ricade il provvedimento che istituisce due soli capitoli per il finanziamento alle scuole, uno per le competenze dovute al personale, con esclusione delle spese per stipendi, laltro per il funzionamento delle istituzioni scolastiche. I fondi verranno attribuiti direttamente alle scuole e le relative risorse potranno essere da queste utilizzate senza ulteriori vincoli di destinazione. Il riscontro di regolarità amministrativa contabile sarà svolto da due soli revisori dei conti. Per favorire lampliamento dellofferta formativa, sono previste specifiche risorse da attribuire alle scuole

23 Si costituisce lAgenzia nazionale per lo sviluppo dellautonomia scolastica, che subentra nelle funzioni e nei compiti attualmente svolti dallIRRE e dallINDIRE, che sono contestualmente soppressi. Viene riformato lINVALSI, con la ridefinizione dellorganizzazione e delle competenze

24 Nella seconda macroarea si prevede che listruzione obbligatoria venga impartita per almeno dieci anni a decorrere dallanno scolastico 2007/2008, al fine del conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. Viene intensificata la lotta allinsuccesso scolastico e alla dispersione, anche attraverso processi di apprendimento che riducano il fenomeno delle bocciature

25 Per il pieno esercizio del diritto allo studio, la gratuità parziale dei libri di testo si estende agli studenti del primo e secondo anno dellistruzione secondaria superiore Al fine di garantire lampliamento dellofferta formativa rivolta ai bambini tra i due e tre anni di età, sono previsti progetti sperimentali, dintesa con gli Enti locali Al fine di far conseguire più elevati livelli di istruzione alla popolazione adulta, si introduce listruzione degli adulti nellordinamento nazionale, riorganizzando i centri territoriali di educazione permanente ed i corsi serali funzionanti presso le istituzioni scolastiche in Centri provinciali per listruzione degli adulti, dotati di autonomia amministrativa, organizzativa e didattica

26 Valorizzazione del ruolo dellistruzione tecnica e professionale, nel quadro dellalta formazione tecnica, attraverso la loro riorganizzazione e la costruzione di stabili collegamenti sul territorio con la formazione professionale, il mondo del lavoro, delluniversità e della ricerca, da realizzare attraverso nuovi modelli organizzativi (poli, reti, distretti formativi). In questo quadro si prevede la riduzione, a decorrere dallanno scolastico 2007/2008, dei carichi orari settimanali delle lezioni degli istituti professionali. Si intendono adottare anche interventi per ammodernare listruzione tecnica.

27 Si creano le condizioni affinchè il sistema dellIFTS diventi una offerta formativa stabile a livello post secondario, in tutte le province, alternativa ai percorsi universitari. A decorrere dal 2007, il sistema dellIFTS è riorganizzato secondo linee guida adottate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa intesa in sede di Conferenza unificata. E istituito un fondo per lIFTS

28 Il Decreto legge 31/01/07, n. 7, relativo a disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnico professionale Lart.13 di tale decreto prevede che nel secondo ciclo di cui al DL.vo 226 del 17/10/05, il sistema dellistruzione secondaria superiore sia costituito dai licei e dagli istituti tecnici e professionali di cui allart. 191, comma 2, del TU, tutti finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore

29 Nel medesimo art. 13 si prevede che possano essere costituite, nel rispetto dellautonomia scolastica e delle competenze di regioni ed enti locali in materia di programmazione dellofferta formativa, in ambito provinciale o sub provinciale, tra gli istituti tecnici e gli istituti professionali, le strutture formative rispondenti ai livelli essenziali delle prestazioni di cui al capo III del DLvo 226/05 e gli istituti tecnici superiori, nonché i poli tecnico-professionali, con le forme di cui allart.7, comma 10, del DPR 275/99, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura scientifica e tecnica

30 Il DM N. 4018/FR de 31/05/06 di sospensione dellinnovazione degli ordinamenti liceali Il DM n. 47 del 13/06/06 di elevazione dal 15% al 20% dei limiti di flessibilità della quota del curricolo La nota prot. 5596 del 12/06/06, relativa al portfolio delle competenze individuali, nella quale si indica di avvalersi dei modelli valutativi di cui al previgente ordinamento Atti di carattere negoziale, sequenza contrattuale del 17/07/06, concernenti il docente tutor, la mobilità del personale, le prestazioni dopera, gli anticipi della scuola dellinfanzia

31 LA NOTA PROT. 2175 DEL 31/01/07 Nella nota, il Ministro richiama i provvedimenti assunti, in sintonia con le linee programmatiche analizzate allinizio, tra i quali vengono individuati: La riforma degli esami di Stato Linnalzamento dellobbligo di istruzione Laffidamento diretto alle singole scuole autonome delle risorse finanziarie Il rilancio dellistruzione tecnica e professionale La riforma dellINVALSI La costituzione della nuova Agenzia Nazionale per il sostegno allautonomia scolastica

32 Nella stessa nota, si annuncia la revisione delle Indicazioni nazionali, con lobiettivo di definire i livelli essenziali di apprendimento per tutti gli studenti del territorio nazionale, lasciando alle singole scuole autonome la libertà di individuare gli strumenti organizzativi e didattici necessari al raggiungimento degli obiettivi

33 GLI INDIRIZZI OPERATIVI SULLE ATTIVITA DI GESTIONE PER LANNO 2007 Prot.294/DIP del 05/03/07 Obiettivi gestionali prioritari, anche a carattere pluriennale, che discendono dalle linee politico programmatiche: Graduale riduzione del precariato Campagna di ascolto delle scuole Graduale generalizzazione della scuola dellinfanzia Realizzazione del tempo pieno e del tempo prolungato

34 Definizione di linee di indirizzo, sulla base del sistema normativo vigente, per migliorare lefficacia dei procedimenti disciplinari nei confronti del personale scolastico, al fine anche di accelerare i tempi di definizione ed elaborando, nel contempo, proposte di modifica dellattuale assetto normativo Valorizzazione e modernizzazione dellimpianto culturale degli istituti tecnici e professionali e dei percorsi di carattere umanistico ed artistico

35 Riorganizzazione dellIFTS Attuazione graduale dellalternanza scuola-lavoro Potenziamento ed ampliamento delle iniziative di educazione degli adulti Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e degli standard. Individuazione dei criteri di valutazione del sistema di istruzione e delle singole istituzioni scolastiche Consolidamento e potenziamento dellautonomia scolastica

36 S N V 2006/2007 a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

37 a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Direttiva del Ministro n. 649 del 25.8.2006 (stralcio Direttiva 649) Art. 3 Legge 53Art. 3 Legge 53 Art. 7 Legge 53Art. 7 Legge 53 D.L.vo n. 286/2004D.L.vo n. 286/2004 Art. 3 d.L.vo 286Art. 3 d.L.vo 286 Circolare n. 69 del 22 nov. 2006

38 a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO Cosa sono e quali sono gli standard ? Lart. 10 del D.P.R. 275 fa riferimento ad essi Standard Art.8 e art. 10 D.P.R.275/99 Quali sono i curricoli? Curricoli D.M. 234/2000

39 a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ELENCO SCU0LE CAMPIONE LAZIO Scuola primaria Scuola secondaria I grado Scuola secondaria II grado

40 a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO LA SOMMINISTRAZIONE PER LE ALTRE SCUOLE La Somministrazione informatica La Somministrazione cartacea a cura delle scuole

41 a cura dei dirigenti tecnici USR Lazio MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO 1)Successivamente alla somministrazione nelle scuole campione (presumibilmente nel mese di aprile) verranno comunicate alle scuole non campionate, tempi e modalità per reperire le prove. (accedere periodicamente al sito www.invalsi.it) www.invalsi.it 2)Come negli anni passati, sarà cura di tutte le scuole, campionate e non, compilare il Questionario di Sistema, in formato elettronico.

42 la valutazione Conferenze di servizio dei dirigenti scolastici USR LAZIO Marzo 2007

43 Direttiva INVALSI (1) 25/8/2006 Somministrazione delle prove a campione individuato con metodo statistico Prove in italiano, matematica, scienze II e IV classe scuole primarie II classe secondaria I grado I e III classi secondaria II grado tenendo conto delle peculiarità delle diverse tipologie e dei vari indirizzi

44 Direttiva INVALSI (2) 25/8/2006 Unica data per lo svolgimento delle prove con assistenza di rilevatori esterni misure per garantire la trasparenza e laffidabilità dei dati rilevati esiti delle rilevazioni comunicati alle istituzioni scolastiche in funzione di supporto alla valutazione degli apprendimenti di esclusiva competenza dei docenti

45 Direttiva INVALSI (3) 25/8/2006 Incarico allInvalsi di: predisporre modelli di terza prova per lesame di Stato della scuola secondaria individuare procedure, criteri e modalità di attuazione delle prove scritte degli esami di stato conclusivi della scuola del primo ciclo e della secondaria superiore ai fini della valutazione dei livelli generali di apprendimento in uscita dai percorsi scolastici, anche con riferimento alle esperienze europee

46 Nota di indirizzo per (1) l avvio dellanno scolastico La responsabilità della valutazione e la cura della documentazione educativa appartengono a tutti i docenti la valutazione nella scuola di base assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo Utilizzo di schede di valutazione per lattestazione dei traguardi intermedi

47 Nota di indirizzo per (2) l avvio dellanno scolastico certificazione delle competenze solo al termine del ciclo di base come descrizione degli esiti raggiunti da ciascun allievo rispetto a criteri (standard) previamente definiti dal Ministero recupero e valorizzazione del ruolo della ricerca educativa e della valutazione come supporto alla crescita della qualità Incarico allInvalsi di formulare proposte per la valutazione dei dirigenti scolastici

48 LA RIFORMA DELLA SCUOLA PRIMARIA

49 Il percorso della Riforma (1) Nel 1985 vengono ridefiniti i programmi didattici (DPR 12 febbraio 1985, n.104) Nel 1990 un nuovo ordinamento viene dato allistruzione di primo grado (Legge 5 giugno 1990, n.148) Entrambi i provvedimenti vengono accompagnati e sostenuti da una serie di iniziative di formazione, informazione e aggiornamento del corpo docente

50 Il percorso della Riforma (2) Il Regolamento sullautonomia delle istituzioni scolastiche (DPR 275/99) completa il quadro giuridico della nuova scuola di base autonoma, responsabile, aperta allinnovazione, impegnata a coniugare equità e qualità. Successivamente la L. 53/2003 e il D.L. 59/2004 introducono un diverso approccio alla Riforma della scuola di base caratterizzato dal centralismo organizzativo, dalla prescrittività delle Indicazioni metodologico-didattiche, dal ridotto coinvolgimento del personale docente secondo unimpostazione liberista e personalista

51 Il percorso della Riforma (3) Si tratta di riprendere il cammino del processo riformatore passando dalla fase consegnativa della gestione, contrassegnata da: alte soglie di formalità alti livelli di prescrizione normativa alta omologazione alta rassicurazione nella consuetudine-dipendenza bassi tassi di verifica bassi livelli di controllo bassi standard di qualità basse retribuzioni

52 Il processo della Riforma (4) Alla fase rendicontativa del governo che, riconoscendo la piena autonomia delle istituzioni scolastiche, si caratterizza per: alti livelli di decisionalità collegiale alte soglie di responsabilità alto senso di appartenenza bassa uniformità procedurale bassi livelli di securizzazione bassi tassi di regolamentazione equità e qualità

53 Obiettivi prioritari (1) Assicurare la realizzazione e lo sviluppo del tempo pieno e del tempo prolungato; valorizzare e potenziare in tutto il primo ciclo e come parte integrante del curricolo, lo svolgimento di attività laboratoriali, ludico-espressive, artistiche e motorie; intensificare ed estendere le iniziative di qualificazione e di formazione del personale della scuola con particolare riguardo ai progetti volti ad individuare e sperimentare modalità didattiche più funzionali al miglioramento degli apprendimenti di base degli alunni

54 Obiettivi prioritari (2) rafforzare e valorizzare la contitolarità e la corresponsabilità educativa dei docenti senza dar luogo ad alcuna figura docente gerarchicamente distinta o sovraordinata; riconoscere la preminente funzione formativa della valutazione nella scuola di base e, pertanto, favorire autonome scelte da parte delle scuole nelladozione degli strumenti di valutazione individuale dellalunno; creare le condizioni per tenere aperte le scuole anche di pomeriggio;

55 Obiettivi prioritari (3) Valorizzare la professionalità docente in tutti i suoi aspetti anche mediante iniziative di sperimentazione, ricerca e formazione. Definire con precisione le competenze del centro per favorire lo sviluppo dellautonomia delle istituzioni scolastiche; Forte impegno per giungere in tempi ragionevoli alla revisione delle attuali Indicazioni nazionali che devono essere molto essenziali nella parte prescrittiva.


Scaricare ppt "CONFERENZE DI SERVIZIO CON I DIRIGENTI SCOLASTICI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEL LAZIO A CURA DEI DIRIGENTI TECNICI IN SERVIZIO PRESSO LUSR DEL LAZIO."

Presentazioni simili


Annunci Google