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Beni culturali: produttività, domanda di lavoro e valore economico

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Beni culturali: produttività, intervento pubblico e valore economico.

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Presentazione sul tema: "Beni culturali: produttività, domanda di lavoro e valore economico"— Transcript della presentazione:

1 Beni culturali: produttività, domanda di lavoro e valore economico

2 Produttività del lavoro: il modello di Baumol e Bowen
La domanda di lavoro e di competenze Valore economico: beni pubblici e beni privati Valore, finanziamento e domanda di lavoro

3 Produttività del lavoro il modello di Baumol e Bowen (1966)
Ipotesi: Due settori a produttività difformi (una costante o minore) Salari agganciati tra settori Domanda elastica al prezzo Conclusioni: Costi costanti o decrescenti nel settore ad alta prod., crescenti nel settore a bassa prod. Il settore meno produttivo nel dinamico o scompare, O si riduce a nicchia (prezzi crescenti)

4 Funzione di produzione
Il modello della «malattia dei costi» di Baumol e Bowen CRESCITA ECONOMICA Settore stagnante Settore progressivo Produttività crescente: innovazione, economie di scala e raccolta di capitale permettono un miglioramento della produttività Impossibilità di generare aumenti di produttività

5 Modello di Baumol e Bowen
Settore stagnante Produttività del lavoro costante o in debole crescita La quantità di lavoro non può essere diminuita senza danneggiare il prodotto Settore progressivo Produttività del lavoro crescente La quantità di lavoro può essere diminuita senza danneggiare il prodotto

6 Modello di Baumol e Bowen
Settore stagnante Il costo del lavoro per unità di prodotto aumenta con il tempo senza nessun limite ( i salari sono allineati a quelli del settore a produttività crescente, per cui aumentano i costi, ma non la produzione; si dovrebbe aumentare il prezzo del biglietto, ma in questo caso il rischio è che cali la domanda). Settore progressivo Il costo del lavoro resta costante per unità di prodotto.

7 il modello di Baumol e Bowen
Necessario intervento pubblico per compensare il gap crescente di produttività ed evitare nicchia Se salari differenti nella crescita (fatto stilizzato), la malattia è meno grave, apparentemente…. Il settore può “tenere”, ma anche svuotarsi di occupazione e competenze, che si muovono verso il provato e/o manifatturiero..o servizi ad elevata crescita valore aggiunto (es. bancari) Emerge un problema di remunerazione e rendimento dell’investimento in capitale umano nel settore a bassa produttività.

8 La domanda di lavoro e di competenze: storia dei sistemi economici
Economia manifatturiera  servizi Economia dei servizi, terziario avanzato Knowledge economy Vantaggi comparati (costo di produzione e dotazione risorse) Es:Manifattura: vino/tessile Servizi? Es. UK (Londra), Italia?

9 Crisi industriale (Gallino, 2003)…
Ma Italia ancora relativamente pesante nella manifattura, come Germania (ma con livelli e crescita di valore aggiunto bassi) es. Nord est e Roma crescita PIL: 0.5% vs 4-5% annuo), occorre trovare quali servizi sono di vantaggio comparato per il paese, dato l’inevitabile spostamento da manif. a servizi (meno esposti alla concorrenza internazionale) Beni culturali, conoscenza? Valore aggiunto/produttività (monetaria e fisica)  domanda di lavoro

10 Evidenza empirica Evidenza empirica sui costi e produttività in Italia nei beni culturali: Segnali positivi ma differenziati Fattori di economie di scala e tecnologia dal lato offerta, incremento consumi e valore dal lato domanda Ruolo stato centrale comunque, ma la malattia è attenuata

11 Ruolo del mercato e della valutazione economica cruciale per aumentare valore aggiunto “catturato” (ricavi finanziari) e non.. Valori pubblici /non uso sono extra mercato, non emergono dai dati, ma sono reali e definibili in termini di DAP di utenti e cittadini (“users e tax-payers”) Legame tariffa  servizi/valore e tassa  servizi /valore sia esso privato o pubblico

12 Articoli su www.compass.unibo.it Valutazione policy Morbo di Baumol
Studi di caso nei vari comparti culturali Economia della cultura

13 Conclusioni Ruolo delle politiche pubbliche
Più stato e più mercato, ovvietà, ma va messa in pratica… Relative Inefficienze di stato e mercato vanno minimizzate e massimizzate le relative efficienza e complementarietà Mercato nel funzionamento dell’azione pubblica (valutazione estesa, ex ante, ex post)

14 Conclusioni Mercato appoggiato da regolamentazione e ruolo propulsivo dello stato Massimizzare la emersione “cattura” del valore aggiunto/rendite vs politica di “gratuità” (es. Paolucci..) Legame da “scoprire” per Italia tra tasse/tariffe e spesa pubblica/servizi  valutazione economica Più stato = più regolamentazione, più valutazione, ma anche eventualmente più (qualitativamente diversa rispetto al passato?) spesa pubblica e più tasse…!

15 Conclusioni Legame sistemico e consequenziale tra
Evoluzione dinamica manifattura  servizi Produttività e VA nei servizi e nello specifico dei beni culturali Valore di mercato e valore pubblico Ruolo valutazione, politiche di offerta e domanda Domanda di lavoro e competenze


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