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La fase di sviluppo intensivo (1963-1970) 1.La crisi della fase estensiva di sviluppo 2.I caratteri strutturali della fase di sviluppo intensivo.

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La fase di sviluppo intensivo ( ) 1.La crisi della fase estensiva di sviluppo 2.I caratteri strutturali della fase di sviluppo intensivo.

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1 La fase di sviluppo intensivo (1963-1970) 1.La crisi della fase estensiva di sviluppo 2.I caratteri strutturali della fase di sviluppo intensivo

2 La crisi del miracolo economico (1) LItalia verso la piena occupazione Il considerevole aumento della domanda di lavoro da parte di alcuni settori in forte sviluppo (specie del settore delle costruzioni) Laumento dei salari (lo slittamento salariale) e la modifica del potere negoziale dei sindacati Laumento dei salari supera laumento della produttività del lavoro: la distribuzione del reddito cambia a favore dei lavoratori

3 La crisi del miracolo economico (2) Laumento dei prezzi: linflazione trainata dalla domanda La stretta creditizia della Banca centrale Laumento del tasso di sconto e dei tassi dinteresse praticati dalle banche La riduzione del credito (specie al settore commerciale, da cui riduzione del credito al consumo) La riduzione della domanda aggregata e il crollo degli investimenti

4 I problemi economico-sociali Il problema delloccupazione sembrava risolto via lemigrazione e la forte crescita delle regioni avanzate Il problema dellarretratezza del settore agricolo, eliminata in gran parte la questione occupazionale, viene affrontato stimolando lefficienza produttiva (I e II Piano Verde) Il problema del mantenimento della competitività internazionale e il controllo dellinflazione

5 Le novità politico-sociali La forza crescente delle organizzazioni sindacali Il declino delle migrazioni verso i paesi europei Lo spostamento dellasse politico del governo: il primo governo di centro-sinistra (1963) e la richiesta di riforme La nazionalizzazione dellindustria produttrice di energia elettrica (1963)

6 I caratteri strutturali della fase di sviluppo intensivo Ristrutturazione industriale e riorganizzazione del processo produttivo Riduzione delloccupazione Estensione del modello fordista (la diffusione del modello organizzativo basato sulla catena di montaggio) e centralità della grande impresa Intensificazione dei ritmi di produzione e aumento della produttività del lavoro Lo sviluppo dellindustria pesante e il ruolo dellimpresa pubblica

7 La dinamica della domanda

8 Un ulteriore chiarimento Il tasso di crescita del reddito resta abbastanza elevato Gli investimenti per molti anni si riducono (gli inv. ind. si riducono del 40% tra 63 e 65) (solo nel 1973 gli inv. tot. raggiungono i livelli del 1962- 63) (lo sciopero degli investimenti) La produttività cresce molto, più della crescita del reddito Le esportazioni continuano ad aumentare a tassi elevati, ma non svolgono più leffetto di traino per lintera economia (esportazioni come sostituzione della domanda interna)

9 Il mercato del lavoro Loccupazione diminuisce La disoccupazione aumenta La domanda di lavoro diviene selettiva (vengono prescelti i lavoratori nel fiore delletà) La riorganizzazione del lavoro prevede aumento dei ritmi di lavoro, uso del lavoro straordinario, introduzione del cottimo) Espulsione delle fasce deboli del mdl (giovani, anziani, donne)

10 Alcune caratteristiche strutturali: le occasioni mancate La riduzione del tasso di attività (FL/POP) (dal 39% nel 61 al 32% nel 1970), specie del tasso di attività femminile (negli altri paesi europei il tasso di attività femminile sta, invece, crescendo) Insufficiente sviluppo della spesa pubblica: le riforme mancate Lespansione dellindustria pubblica (forte incremento degli investimenti delle imprese pubbliche a metà degli anni 60) Le grandi imprese private penetrano il mercato interno anche nei settori tradizionali (alim., tessile-abb.): scomparsa di molte piccole imprese che operavano su mercati locali

11 Aspetti territoriali Continua la concentrazione territoriale della produzione (che si accompagna alla crescita dimensionale delle imprese) I flussi migratori rallentano Gli squilibri regionali diminuiscono negli anni di crisi ma riprendono a crescere dopo il 1965

12 La politica per il Mezzogiorno La politica di industrializzazione Elevati investimenti nel settore di base (primi grandi investimenti nel 1962-63 dellAnic a Gela e dellItalsider a Taranto) Ruolo determinante delle imprese pubbliche Politica degli incentivi

13 La politica economica Le politiche economiche sono di tipo stop and go (per mantenere gli obiettivi della stabilità monetaria e del rispetto del tasso di cambio) Le riforme mancate La programmazione economica: i tentativi di risolvere alcuni problemi strutturali

14 La crisi del modello intensivo La crescente conflittualità sociale per la redistribuzione del reddito L autunno caldo (1969): la mancanza di governabilità della grande impresa Laumento dei salari e le difficoltà del settore esportatore Il conflitto tra il settore esportatore e il settore dellindustria pesante


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