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Relazione finale attività di tirocinio

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Presentazione sul tema: "Relazione finale attività di tirocinio"— Transcript della presentazione:

1 Relazione finale attività di tirocinio
“Piano di gestione dei fanghi di dragaggio nell’ambito delle attività svolte da Consorzi di Bonifica” Candidato Eveline Ricca 690712 Azienda Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano Tutor: Dario Matturro Centro di Ricerca CERI Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Master di II livello in Analisi e mitigazione del rischio idrogeologico Direttore Prof.ssa Francesca Bozzano a.a. 2013/2014

2 CONSORZIO DI BONIFICA TEVERE E AGRO ROMANO (CBTAR)
Il tirocinio formativo del master è stato svolto presso il «Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano» all’interno del settore: «BONIFICA E DIFESA DEL SUOLO» nella sede di Focene da Ottobre 2014 a Gennaio 2015. Il presente studio si propone di individuare un percorso tecnico ed amministrativo per la gestione dei sedimenti di risulta presenti/spostati all’interno delle acque e/o nell’ambito delle pertinenze idrauliche Nell’ambito degli interventi di manutenzione ordinaria in programma per l’anno di Esercizio 2015 sono stati presi in considerazione i canali ricadenti nei Macrobacini Idraulici di Ostia VI/1 e Ostia VI/2 e sono state analizzate tutte le possibili opzioni per una gestione ottimale delle attività. ttttt

3 CONSORZIO DI BONIFICA TEVERE E AGRO ROMANO (CBTAR)
Il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano rappresenta un Ente di diritto pubblico, che svolge le funzioni ed i compiti che gli sono attribuiti dalle leggi statali e regionali e dalle leggi della Regione Lazio 21 gennaio 1984, n.4 modificata ed integrata dalla L.R. 7 ottobre 1994, n.50, ed in particolare provvede […]: alla progettazione e all’esecuzione delle opere idrauliche relative ai corsi d’acqua pubblici non classificati facenti parte del sistema di bonifica ; alla manutenzione e all’esercizio dei fossi e dei canali ricadenti nel comprensorio di bonifica. ttttt

4 CBTAR - CENNI STORICI 1878: Prima Legge in Parlamento per bonificare le paludi intorno a Roma (De Petris); Affidamento dell’appalto alla Cooperativa Braccianti Ravenna; : Inizio dei lavori con 460 braccianti; 1889: Messa in funzione del primo Impianto Idrovoro di Ostia; 1890: Messa in funzione del primo Impianto Idrovoro di Maccarese; 1925: Inizio Bonifica Integrale attraverso prosciugamento, livellamento e messa in opera dei terreni per uso agricolo; 1927: Messa in funzione dell’Impianto di Pagliete; ttttt

5 INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Comprensorio Estensione Totale: Ha com Province: Roma con 90 comuni Rieti con 28 comuni Viterbo con 17 comuni Frosinone con 2 comuni Italia - Regione Lazio Regione Lazio - Comprensorio

6 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CBTAR

7 COMPRENSORIO DI BONIFICA Comprensorio - 11 Settori Operativi

8 MACROBACINI TERRITORIALI Denominazione Macrobacino
N. Fossi/Canali Km Canali 1 – Santa Severa 55 (f) 138,850 2 – Ladispoli 50 (f) 215,550 3 – Arrone 24 (f) 112,300 4 – Rio Galeria 37 (f) 184,880 5 – Maccarese 98 (c) 166,545 6 – Ostia 104 (c) 174,688 7 – Cassia 61 (f) 141,755 8 – Media Valle Tevere 53 (f) 84,750 9 – Bufalotta 26 (f) 64,350 10 – Aniene 48 (f) 118,680 11 – Ardeatina 35 (f) 145,880 TOTALE 591 1.548,228

9 SETTORE BONIFICA e DIFESA SUOLO
Attività principali: Programmazione e progettazione degli interventi annuali dei canali e dei fossi costituenti la rete della bonifica Manutenzione ordinaria dei canali e dei fossi della bonifica Concorrere in collaborazione con gli Enti Pubblici: al rispetto della normativa vigente in materia di bonifica del territorio all’attuazione di interventi conseguenti a calamità naturali e/o eccezionali avversità atmosferiche alla gestione mediante convenzione di azioni volte alla bonifica e difesa del suolo

10 ATTIVITA’ SVOLTE : 1°fase - TAGLIO DELLA VEGETAZIONE
Il taglio della vegetazione viene svolto lungo gli argini, le sponde dei canali e sul fondo (con benna falciante) con lo scopo garantire il regolare deflusso delle acque. Obiettivo principale  mantenere l’alveo libero dallo sviluppo eccessivo di formazioni vegetali es. Cannuccia palustre (Phragmitesaustralis); AZIONI MECCANICHE: decespugliatura/trinciatura, che consiste nel taglio e trinciatura della vegetazione presente lungo gli argini e le sponde dei canali. L’operazione viene eseguita in genere con l’ausilio di mezzi meccanici idonei, trattori, trinciastock scelti in relazione alle caratteristiche dimensionali del corso d’acqua. AZIONI MANUALI: laddove i mezzi meccanici siano impossibilitati ad intervenire.

11 ATTIVITA’ SVOLTE : prima fase TAGLIO DELLA VEGETAZIONE
Macchina a carreggiata ridotta con cingolo stabilizzatore, dotata di trinciasarmenti Macchina a carreggiata ridotta con ruota stabilizzatrice, dotata di trincia sarmenti e due barre falcianti da 0,6 m

12 ATTIVITA’ SVOLTE : 2°fase - SPURGO E RISAGOMATURA DEI FOSSI
Tale attività viene effettuata movimentando i sedimenti che, in genere nel corso del periodo invernale, si sono depositati lungo l'alveo per trasporto, erosioni localizzate e/o cedimenti degli argini. Obiettivo principale  ripristinare la sezione idraulica originaria e garantire il corretto e libero deflusso delle acque nell’alveo dei canali. Tali operazioni vengono eseguite normalmente tramite mezzi meccanici (cingolati e/o gommati) dotati di benne idonee a tali lavorazioni. Il materiale dopo essere stato rimosso dall’alveo del canale viene distribuito lungo le fasce di pertinenza demaniali dello stesso (fino a 10 metri), in destra e sinistra idraulica.

13 PIANO DI GESTIONE DEI SEDIMENTI Denominazione Macrobacino
N. Fossi/Canali Km Canali 1 – Santa Severa 55 (f) 138,850 2 – Ladispoli 50 (f) 215,550 3 – Arrone 24 (f) 112,300 4 – Rio Galeria 37 (f) 184,880 5 – Maccarese 98 (c) 166,545 6 – Ostia 104 (c) 174,688 7 – Cassia 61 (f) 141,755 8 – Media Valle Tevere 53 (f) 84,750 9 – Bufalotta 26 (f) 64,350 10 – Aniene 48 (f) 118,680 11 – Ardeatina 35 (f) 145,880 TOTALE 591 1.548,228

14 PIANO DI GESTIONE DEI SEDIMENTI
MACROBACINO OSTIA VI

15 NORMATIVA VIGENTE R.D. n.368 del 08.05.1904
Regolamento per la esecuzione del T.U. della L.22 marzo 1900, n.195, e della L.7 luglio 1902, n.333 sulle bonificazioni delle paludi e dei terreni paludosi; R.D. n.523 del Testo Unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie; R.D. n.215 del Nuove norme per la bonifica integrale; L.R. n.4 del 21gennaio 1984, modifica ed integrata dalla L.R. 7 ottobre 1994, n.50. Piano regionale per l'esecuzione delle opere pubbliche di bonifica; L.R. n.53 del 1998 Organizzazione regionale della difesa del suolo; D. Lgs. 152/2006 Norme in Materia Ambientale.

16 NORMATIVA VIGENTE Novità introdotte dall’art. 184-quater D. Lgs. 152/2006 La normativa identifica le caratteristiche che deve avere il rifiuto che ha cessato di essere tale (End of Waste), a valle delle operazioni di recupero (cernita e/o selezione). I materiali dragati non rientrano più nel regime normativo dei rifiuti se soddisfano i requisiti contenuti nell’art. 184-quater D.Lgs.152/2006 di seguito riportati: rispettano le concentrazioni di soglia di contaminazione (CSC) colonne A e B Tabella 1 Allegato 5 al Titolo V della Parte Quarta del D.lgs. n. 152/2006 (L’autorità competente può derogare alle concentrazioni limite di cloruri e di solfati) sono utilizzati direttamente in un sito di destinazione individuato con certezza anche a fini del riuso o rimodellamento ambientale; il test di cessione dell’eluato (Allegato 3 del decreto del Ministro dell’ambiente 5 febbraio 1998) dimostra che i sedimenti non generano senza rischi per le matrici ambientali interessate e nessuna contaminazione per le acque sotterranee e superficiali.

17 NORMATIVA VIGENTE Novità introdotte dall’art. 184-quater D. Lgs. 152/2006 La normativa prevede anche che il produttore o il detentore predispongano una Dichiarazione di Conformità da cui risultino: i dati del produttore, o del detentore e dell’utilizzatore; la tipologia e la quantità dei materiali oggetto di utilizzo; le attività di recupero effettuate; il sito di destinazione e le altre modalità di impiego previste; l’attestazione che sono rispettati i requisiti normativi. La Dichiarazione deve essere presentata all’Autorità competente per il procedimento di recupero e all’ARPA nel cui territorio è localizzato il sito di destinazione o il ciclo produttivo di utilizzo, trenta giorni prima dell’inizio delle operazioni di conferimento.

18 NORMATIVA VIGENTE Legge n. 164 del 11 novembre 2014
“Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive” Capo III – Misure urgenti in materia ambientale e per la mitigazione del dissesto idrogeologico, all’art. 7comma 8 bis riporta: “Al comma 3 dell'articolo 185 del D.Lgs. 152/2006 s.m.i., dopo le parole: «i sedimenti spostati all'interno di acque superficiali» sono inserite le seguenti: «o nell'ambito delle pertinenze idrauliche». La modifica introdotta dalla Legge 164/2014 esclude dall’ambito di applicazione della Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006, i sedimenti spostati all’interno di acque superficiali o nell'ambito delle pertinenze idrauliche ai fini della gestione delle acque e dei corsi d'acqua o della prevenzione di inondazioni se è provato che i sedimenti non sono pericolosi [...].

19 STUDIO PROPOSTO – CAMPAGNA DI INDAGINE
Al fine di accertare la reale possibilità per il CBTAR di gestire i fanghi dragati all’interno del comprensorio di bonifica, escludendoli dal regime autorizzatorio dei rifiuti ed utilizzandoli come materiale destinato al recupero e al rimodellamento ambientale di aree critiche, è stata realizzata una campagna di indagine sui sedimenti dei canali in maniera tale da coprire l’intera area del Macrobacino Idraulico Ostia VI. 11 PRELIEVI : n. 7 Ostia VI/1 n. 4 Ostia VI/2

20 PIANO DI INDAGINE

21 PIANO DI INDAGINE Microbacino Ostia VI/1 - 6B1 Bagnolo
Denominazione opera Caratteristiche Tratto Lunghezza tot. (ml) Prelievo sedimento Denominazione campione Canale Pantano tratto da Via C. Albiz. a conf. Bagnolo 450 n.1 campione B1.7 Microbacino Ostia VI/1 - 6B2 Ostia Antica Acque levante e ponente Scolmatore Bagnolo intero tratto 175 B1.5 Canale Romagnoli 4 261 B1.3 Canale Baionetta Intero tratto 1.450 B1.1 Canale Pineta 2 690 B1.2 Acque Ostiense Canale Ostiense tratto da V.C. Secondario a Via Ostiense 1.000 B1.6 Capanna Murata 500 B1.4 Microbacino Ostia VI/2 - 6A1 Palocco Infl. 'E' C. Palocco 1.650 n. 1 campione B2.2 Infl. 'N' C. Palocco Intero tratto esclusa la tratta intubata 1.555 B2.3 Microbacino Ostia VI/2 - 6M1 Pescatori - Dragoncello - Lingua Infl. B1 C. Dragoncello B2.1 Microbacino Ostia VI/2 - 6B3 Tor San Michele Lungotevere T.S.M. 550 B2.4

22 PROTOCOLLO ANALITICO DETERMINAZIONI ANALITICHE SUL CAMPIONE TAL QUALE
PARAMETRO UNITA’ DI MISURA Residuo fisso a 105°C % Residuo fisso a 600°C TOC Idrocarburi da C5 a C8 mg/kg Idrocarburi aromatici da C9 a C10 Cumene Dipentene Naftalene Idrocarburi C10-C40 Idrocarburi totali (THC) METALLI SUL TAL QUALE Arsenico Mercurio Cadmio Nichel Ferro METALLI SUL SECCO DETERMINAZIONI ANALITICHE SULL’ELUATO PARAMETRO UNITA’ DI MISURA Nitrati mg/l Fluoruri Solfati Cloruri Cianuri Bario Rame Zinco Berillio µg/l  Cobalto Nichel Vanadio Arsenico Cadmio Cromo totale Piombo Selenio Mercurio Amianto COD mg/l  pH -

23 Denominazione campioni
RISULTATI ANALITICI Denominazione campioni B1.1 B1.2 B1.3 B1.4 B1.5 B1.6 B1.7 B2.1 B2.2 B2.3 B2.4 Descrizione Canale Baionetta Pineta 2 Canale Romagnoli 4 Canale Capanna Murata Scolmatore Bagnolo Canale Ostiense Canale Pantano Canale Dragoncello a valle influente “C” del C. Dragoncello Canale Palocco a valle influente “E” Canale Palocco a valle influente “N” Lungotevere Tor San Michele Parametro U. M. Residuo fisso a 150° C % 22,4 62,2 58,8 83,2 45,6 44,7 48,6 63,1 78,4 72,6 68,7 Residuo fisso a 600° C 17,6 58,6 55,9 78,6 42,2 24,4 24,8 57 75,2 71,7 65,5 TOC 2 1 Idrocarburi da C5 a C8 compreso mg/kg <0,2 Idrocarburi aromatici C9-C10 - Cumene <0,1 Dipentene <0,4 Naftalene Idrocarburi C10-C40 <185 Idrocarburi totali (THC)

24 RISULTATI ANALITICI Denominazione campioni B1.1 B1.2 B1.3 B1.4 B1.5
Limiti D.Lgs. 152/2006 All.5 Metalli sul tal quale Unita di misura Canale Baionetta Pineta 2 Canale Romagnoli 4 Canale Capanna Murata Scolmatore Bagnolo Canale Ostiense Canale Pantano C.Dragoncello a valle influente “C” del C. Dragonc. Canale Palocco a valle influente “E” Canale Palocco a valle influente “N” Lungotevere Tor San Michele colonna A B Arsenico mg/kg 2,62 1,78 2,58 <0,1 1,51 1,61 2,68 1,88 1,05 1,96 2,06 20 50 Mercurio <1 1 5 Cadmio <q1 2 15 Nichel 6,19 5,31 7,24 25,9 15,8 6,66 7,01 8,39 10,9 11,5 13,7 120 500 Ferro 1480 1190 1240 1080 1030 1540 1490 1570 1720 1600 1610 Metalli sul secco  11,7 2,86 4,39 3,31 3,6 5,51 2,98 1,34 2,7 3 27,6 8,54 2110 31,2 34,6 14,9 14,4 13,3 13,9 19,9 6607 1913  2110 1300 2260 3445 3066 2488 2194 2204 2343

25 RISULTATI ANALITICI Denominazione campioni B1.1 B1.2 B1.3 B1.4 B1.5
Limiti D.Lgs. 152/2006 All.5 Canale Baionetta Pineta 2 Canale Romagnoli 4 Canale Capanna Murata Scolmatore Bagnolo Canale Ostiense Canale Pantano C. Dragoncello a valle influente “C” del C. Dragonc. Canale Palocco a valle influente “E” Canale Palocco a valle influente “N” Lungotevere Tor San Michele Determinazioni analitiche sull'eluato  D.M. 186/06 Nitrati mg/l 1,15 0,68 0,35 2,24 0,41 0,87 1,07 0,77 2,27 1,09 0,46 50 Fluoruri 0,12 0,15 0,03 <0,001 0,13 0,2 0,11 1,5 Solfati 2,55 2,65 1,55 11,9 1,54 3,25 5,54 3,92 11,4 2,34 1,65 250 Cloruri 22,9 463 116 4,27 83,9 137 69,9 53,3 100 31,7 103 Cianuri <1 <0,1 <2 Bario 0,14 <0,2 1 Rame n.r. 0,05 Zinco 3 Berillio µg/l  10 Cobalto Nichel Vanadio Arsenico Cadmio 5 Cromo totale Piombo Selenio Mercurio Amianto - 30 COD mg/l  25,2 29 21 29,4 8,4 16,8 12,6 pH 7,75 7,82 7,68 7,78 7,64 7,83 7,91 7,74 7,71 5,5-12

26 INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Le analisi chimiche hanno verificato il rispetto dei requisiti dell’art quater del D.Lgs. 152/2006: Rispetto dei limiti delle colonne A e B Tabella 1 Allegato 5 al Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs. n. 152/2006 (deroga per i cloruri); Test di cessione secondo le metodiche e i limiti di cui all’Allegato 3 del decreto del Ministro dell’ambiente 5 febbraio 1998, al fine di escluderne la pericolosità e quindi la possibilità di contaminazione delle matrici ambientali. La gestione dei sedimenti dragati può prevedere l’esclusione di tali materiali dall’ambito di applicazione dei rifiuti ed il conseguente utilizzo come materiale per rimodellamento e recupero ambientale.

27 STUDIO PROPOSTO – Aree critiche
La presenza sempre più marcata di ostacoli lungo gli argini dei canali, dovuti alla forte urbanizzazione che ha interessato la zona in esame, preclude in alcuni casi tale possibilità e quando ciò si verifica, il sedimento asportato dall’alveo deve essere rimosso e trasportato in un altro sito idoneo allo stoccaggio. Macrobacino Ostia VI/1 n.20 canali con ostacoli proibitivi allo stoccaggio lungo gli argini 3.620 mc di sedimenti Macrobacino Ostia VI/2 n.12 canali con ostacoli proibitivi allo stoccaggio lungo gli argini 8.013 mc di sedimenti

28 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Quantità Macrobacino Ostia VI/1: mc Macrobacino Ostia VI/2: mc Procedure di gestione dei sedimenti Rimodellamento, consolidamento, ricalibratura di arginature di vari corsi d’acqua; Rimodellamento ambientale area di pertinenza idraulica del CBTAR a Ponte Galeria; Recupero in cava Smaltimento in discarica

29 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Rimodellamento, consolidamento, ricalibratura di arginature di vari corsi d’acqua I sopralluoghi effettuati durante la normale attività di manutenzione hanno riscontrato una criticità morfologica degli argini del Canale Albuceto, Canale Palocco e Canale Ostiense, dovuta anche al verificarsi di fenomeni meteorologici caratterizzati da intense precipitazioni che hanno dato luogo all’esondazione di alcuni canali di bonifica sul territorio (eventi alluvionali del e del ). Per i tre canali individuati si prevede di intervenire attraverso il colmamento delle depressioni createsi lungo gli argini, loro consolidamento e riprofilatura, al fine del ripristino della sezione del canale e delle sue stesse pertinenze.

30 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Rimodellamento, consolidamento, ricalibratura di arginature di vari corsi d’acqua Canale Albuceto Canale Palocco Canale Ostiense

31 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Rimodellamento, consolidamento, ricalibratura di arginature di vari corsi d’acqua CANALE ALBUCETO Descrizione opere Area interessata (mq) Spessore sedimenti (m) Volume sedimenti (mc) E’ previsto il rimodellamento degli argini del Canale Albuceto nel tratto a valle di via della Macchiarella. Il materiale sarà distribuito lungo un’area totale di circa mq in destra idraulica. L’argine, largo circa 5,0m sarà rimodellato colmando le profonde depressioni presenti per una lunghezza di circa 800m e livellato per uno spessore uniforme di circa 20cm.  4.000 0,20 800 TOTALE CANALE PALOCCO E’ previsto il rimodellamento degli argini del Canale Palocco nel tratto a valle di via di San Candido. Uno spessore uniforme di 20cm di materiale sarà distribuito lungo l’argine destro per una lunghezza di circa 600m ed una larghezza di circa 4,0 al fine di livellare il disequilibrio esistente tra i due argini di circa 20cm.  2.400 (dx idraulica) 480 CANALE OSTIENSE E’ previsto il rimodellamento degli argini del Canale Ostiense nel tratto di valle prima dell’immissione nell’impianto idrovoro Bagnolo. Il materiale sarà distribuito lungo un’area totale di circa 1200mq colmando le depressioni presenti in destra e sinistra idraulica per una lunghezza di circa 150m ed una larghezza media di circa 4,0. Gli argini del canale presentano un medio disequilibrio di circa 25cm, per tale motivo si procederà al livellamento in destra idraulica con uno spessore uniforme di terreno di 50 cm ed in sinistra idraulica con uno spessore di 25cm. 600 (sx idraulica) 0,50 0,25 300 150 450

32 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Rimodellamento ambientale area di pertinenza idraulica del CBTAR a Ponte Galeria Il CBTAR ha individuato un’area di sua proprietà per lo stoccaggio dei fanghi dragati in località Ponte Galeria (dx idraulica del Fiume Tevere).

33 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Rimodellamento ambientale area di pertinenza idraulica del CBTAR a Ponte Galeria E’ stato prelevato un campione di terreno ed è stato ricercato lo stesso protocollo analitico dei fanghi di dragaggio. II risultati analitici hanno verificato la rispondenza tra i fanghi prelevati nei canali consortili e il terreno nell’area di Ponte Galeria entrambi identificati con codice CER Fanghi di dragaggio. Il riutilizzo dei fanghi dragati pertanto non potrà generale alcuna modifica alle matrici ambientali ed alla falda presente nel sito di destinazione. Nell’area individuata saranno distribuiti circa mc di materiale su un'area di circa mq per il riempimento e il livellamento del sito per uno spessore uniforme su tutta l'area di 1,0m dall'attuale p.c., allo scopo di rendere fruibile l'area anche in caso di eventi di esondazione.

34 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Rimodellamento ambientale area di pertinenza idraulica del CBTAR a Ponte Galeria SITO DI PROPRIETA’ DEL CBTAR – loc. Ponte Galeria Descrizione opere Area interessata (mq) Spessore sedimenti (m) Volume sedimenti (mc) E’ previsto il livellamento dell’area di proprietà del CBTAR ubicato in località Ponte Galeria. Il materiale sarà distribuito lungo una superficie complessiva di circa mq in destra idraulica rispetto al fiume Tevere. L’area sarà rimodellata colmando le depressioni presenti e sarà livellata per uno spessore uniforme di circa 1m dal p.c. 5.000 1 TOTALE

35 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Recupero - Conferimento in cava I sedimenti dragati non riutilizzati nelle operazioni di rimodellamento ambientale precedentemente descritte, saranno trasportati in cave giudicate idonee sia dal punto di vista dell’accettabilità del materiale sia di sostenibilità economica (distanze dal luogo di prelievo, costi trasporto, etc.). Smaltimento - Conferimento in discarica Lo smaltimento in discarica dei fanghi dragati deve essere considerato una possibilità residuale praticabile solo qualora una delle operazioni descritte precedentemente non fosse possibile. CAVE Denominazione sito Luogo Distanza media dal luogo di prelievo Volume sedimenti Es. Esi s.r.l. Via di Casal Selce 147/a - Roma 30 km 4.000 mc TOTALE 4.000

36 PROGETTO DI RECUPERO DEI MATERIALI
Grazie per l’attenzione


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